20 aprile 
L'ALMANACCO PULP dei Mutzhi Mambo 
Per molti la parola "Antenati" si riferisce a un famoso cartone animato di Hanna & Barbera ma per noi significa autori come il leggendario BRAM STOKER, il papà di Dracula! Oggi, cari amici dei Mutzhi Mambo, si celebra l'anniversario di un nostro "avo" speciale, il grande scrittore irlandese, figura centrale per lo sviluppo di tutta la letteratura (ma anche il cinema, i fumetti, la musica...) horror di lì a venire. È letteralmente impossibile anche solo tentare di valutare l'importanza nella storia della cultura del suo figlio più celebre: Dracula il Vampiro, il non-morto, modellato sulla figura storica del principe rumeno Vlad Ţepeş Dracul, l'impalatore della Valacchia! Chiaramente, i libri di Stoker, letti col gusto e la sensibilità odierna, appaiono un filino "datati" e, più che orrore, suscitano in noi un enorme fascino gotico, il fascino di un mondo che non c'è più, arcaico, misterioso, arcano. Ma bisogna prenderli per ciò che sono: testimonianze immortali di un terrore atavico che ancora (e lo dimostrano le decine di prodotti che escono tuttora ispirati alla sua opera) suscita in noi sgomento e inquietudine. E, ammettiamolo, Dracula è veramente un fico! Certo, inserire Stoker in un Almanacco Pulp può apparire riduttivo, la sua è letteratura di "serie A", non certo roba da riviste a basso costo. Però è anche vero che i suoi libri stanno a monte di un'infinità di produzione (a volte di merda...) che ha tovato nel suo romanzo più celebre il canone su cui basarsi per copiarlo, travisarlo, plagiarlo, parodiarlo, traviarlo, interpretarlo, modernizzarlo. Comunque la "norma" rimane lui, il "suo" Dracula! Abraham Stoker naque a Clontarf, vicino a Dublino, l'8 novembre del 1847. Era terzo di sette figli e i suoi genitori erano particolarmente bigotti. Stoker ebbe un’infanzia molto difficile a causa di alcuni problemi di salute che lo costrinsero a letto fino ai sette anni, età in cui fu in grado di iniziare a frequentare la scuola. Studiò in una istituzione privata. La malattia e la mancanza di forze segnarono in maniera indelebile la sua attività letteraria. Il sonno senza fine e la resurrezione dei morti, due temi centrali del suo "Dracula", furono di grande importanza per Stoker, costretto come fu a trascorrere la maggiore parte della sua infanzia in un letto. La sua guarigione apparve miracolosa ai medici che lo avevano in cura. Da quel momento Stoker riuscì a condurre una vita normale, addirittura arrivando ad eccellere nelle specialità sportive durante gli anni trascorsi all'università di Dublino. A tal proposito gli piaceva dire di sé stesso: « Credo di poter dire che, nella mia persona, rappresento la sintesi dell'educazione universitaria "mens sana in corpore sano"». Stoker studiò storia, letteratura, matematica e fisica al Trinity College di Dublino, dove conseguì, a pieni voti, la laurea in matematica. A conclusione degli studi, sviluppò un grande interesse per la letteratura ed il teatro. Tale è la sua passione che arriverà anche a lavorare, seppur non a tempo pieno, addirittura come critico teatrale per il "Mail", acquistando la fama di severissimo stroncatore. Lavorò anche come domestico ma presto, fra una recensione e l'altra, fu costretto ad arrotondare con un lavoro più stabile e regolare: quello di impiegato dell'amministrazione pubblica. La frequentazione teatrale gli aprì comunque le porte del bel mondo. Conobbe così l'attore Henry Irving (famoso all'epoca per l'interpretazione di Frankenstein, personaggio partorito dalla mente della scrittrice Mary Shelley) e lo seguì a Londra, diventandone amico e consigliere. In breve, grazie anche alle sue straordinarie doti dirigenziali e alla sua grande intelligenza, Bram Stoker diventò organizzatore del Lyceum Theatre di Dublino e iniziò a scrivere racconti e testi teatrali del tutto conformi alle mode del tempo, sempre in bilico fra l'effetto grand-guignolesco e il feuilleton che imperava sulle riviste popolari. La collaborazione con Irving fu molto importante per lo scrittore: grazie a lui conobbe sia James Abbott McNeill Whistler, sia Arthur Conan Doyle e poté viaggiare per il mondo. Nel corso degli anni Settanta dell’Ottocento, Stoker iniziò a pubblicare alcuni racconti che fecero circolare ulteriormente il suo nome, tra cui lo straordinariamente moderno "La via del vizio", il primo romanzo di Stoker che narra le vicende di una felice coppia dublinese cui è da poco nato il terzo figlio. Il capofamiglia è un lavoratore onesto e capace, ma non gli basta. L’ambizione lo porta ad accettare, contro il volere della famiglia, un’offerta di lavoro come carpentiere teatrale a Londra. Quella che egli crede una grande opportunità di carriera riserverà a lui e a tutta la famiglia delle conseguenze inaspettate e spaventose, in un crescendo di miseria, malattia, abiezione morale e violenza ingiustificata. Un tragico passaggio che porterà l’uomo, divorato dalla depressione e accecato dalla rabbia, a precipitare nel baratro dell’alcolismo e trasformerà gli squallidi ambienti familiari in autentici luoghi dell’orrore. Toccando temi ancora oggi di strettissima attualità, in questo singolare romanzo giovanile, Bram Stoker ci narra una storia di realismo gotico caratterizzata da tinte tetre e drammatiche, dove il mostruoso, per cui lo scrittore è noto, entra nel quotidiano e lo avvelena irrimediabilmente. Nel 1878 si sposò con Florence Balcombe, figlia del tenente colonnello James Balcombe e per un periodo corteggiata anche da Oscar Wilde. L’anno seguente ebbe, sempre con Balcombe, il suo primo e unico figlio. Oltre a occuparsi del teatro, cosa che fece per circa 27 anni, Stoker continuò anche la propria attività di scrittore. Nel 1890 terminò di scrivere il suo primo romanzo vero e proprio intitolato "Il Passo del Serpente", una romantica storia d'amore osteggiata da un usuraio autentico "succhiasangue", seguito sette anni dopo da "Dracula", destinato a diventare la sua opera più conosciuta e apprezzata. Anche se storicamente l'autentico creatore del primo succhiasangue letterario fu John William Polidori, autore de "Il Vampiro", romanzo romantico del filone Byron e soci, il romanzo di Stoker fu il primo a tratteggiare il personaggio come oggi lo conosciamo. Prima di scrivere "Dracula", approfondì a lungo le proprie conoscenze sul folklore e i miti legati ai vampiri in Europa. Fece tutto a distanza, senza visitare mai i luoghi dell’Europa orientale. Scrisse il romanzo in forma epistolare, raccontando la storia attraverso una serie di documenti come pagine di diario, telegrammi, lettere, ritagli di giornale e voci di registri, tutti di fantasia, ma resi con un estremo realismo. Il romanzo è la storia del Conte Dracula, un vampiro che decide di trasferirsi dalla Transilvania all’Inghilterra in cerca di nuove vittime. Il Conte viene scoperto dal metafisico olandese Abraham Van Helsig, che insieme con un gruppo di altre persone si dà da fare per impedire a Dracula di portare a termine i propri piani. Quando fu pubblicato, venne etichettato come romanzo horror, ma nel corso degli anni è stato anche definito il romanzo gotico per eccellenza. Non fu da subito un successo, anche se diversi critici lo accostarono subito a lavori di altri autori celebri come Mary Shelley ed Edgar Allan Poe. Il manoscritto originale di 541 pagine andò rapidamente perso e fu ritrovato solo negli anni Ottanta del Novecento in Pennsylvania. Il ritrovamento contribuì a rilanciare il libro, che ha avuto (e ha) maggiore successo ai giorni nostri rispetto a quanto ne ebbe in epoca vittoriana, quando veniva visto come un semplice libro di avventura. Successivamente Stoker scrisse altri romanzi, senza mai eguagliare la fama del suo vamiro: il rmantico "Miss Betty" (1898), uscito l'anno successivo rispetto a "Dracula"; l'horror avventuroso "Il mistero del mare" (1902); il mystery ambientato tra le mummie "Il gioiello delle sette stelle" (1903); il feuilleton sentimentale "L'uomo" (1905); il protofemminista "Lady Athlyne" (1908); l'epistolare, inquietante "La dama del sudario" (1909); il monster dalle atmosfere quasi lovecraftiane "La tana del Verme Bianco" (1911), l'ultimo romanzo del nostro. Negli ultimi anni della sua vita, Stoker ebbe diversi problemi di salute al cuore, che contribuirono a peggiorarne le condizioni fisiche. Morì il 20 aprile del 1912, secondo alcuni di sifilide terziaria e secondo altri per il troppo stress lavorativo. Fu cremato e le sue ceneri furono poste in un’urna presso il Golders Green Crematorium and Mausoleum di Londra, dove si trovano tutt’ora. Sperando che non torni assetato...

"Perché la vita in fondo cos'è? Solo l'attesa di qualcosa d'altro, no? E la morte è l'unica cosa che possiamo essere sicuri che viene."
Bram Stoker - Dracula

Bram Stoker