7 aprile 
L'ALMANACCO PULP dei Mutzhi Mambo 
Il massimo pregio di uno scrittore (ma in generale di tutti gli artisti, musicisti compresi) è quello di rimanere sempre fresco e attuale. Come l'immenso JIM THOMPSON, cari amici dei Mutzhi Mambo, il più grande autore noir americano. I suoi splendidi romanzi sembrano scritti oggi, tanto riescono a mantenere intatta la loro carica di cinismo e tensione! Jim Thompson era veramente troppo avanti, il più crudo ed estremo degli autori a lui coevi, un cavallo di razza che in vita venne relegato nell'inferno degli autori Pulp (nel senso spregiativo che i critici miopi e snob hanno dato al termine) mentre solo recentemente si sono accorti di quanto fosse grande. Autore di piú di quaranta romanzi, è oggi universalmente considerato un maestro del noir e uno degli autori piú innovativi e sorprendenti del secondo dopoguerra americano. Gran parte della produzione letteraria di Thompson trae spunto dalla produzione pulp-noir in stile “Black Mask”, anche se non si può assimilare Thompson ad autori come Hammet, Chandler, McCoy, Gardner o Cain, senza commettere una qualche forzatura. Non si può certo negare che quegli autori e Thompson non condividessero le stesse ambientazioni narrative o, in parte, che i personaggi narrati non avessero le stesse radici culturali e sociali. Ed è altrettanto vero che Thompson sostenesse che le cose non devono mai essere quel che sembrano. Però anche qui Thompson va oltre. Va oltre perché come l’hard-boiled prende le mosse dallo schema classico del giallo tradizionale modificandolo, così Thompson parte dall’hard-boiled e ne esaspera lo schema fino ad invertirne gli elementi. In Thompson non ci sono stoici investigatori come in Chandler o Hammet, me ce ne sono di squilibrati mentali, i cui dialoghi sono densi di battute contorte e di un cinismo mai visto prima. Non ha paura di addentrarsi negli aspetti più oscuri, nascosti e brutali della mente e dell’agire umano. I personaggi stessi, tutto il mondo creato da Thompson prima o poi viene ingoiato dal nulla. Gli aspetti che caratterizzavano l’hard-boiled come la passione e il sesso (che raramente c’è nei libri di Thompson e quando c’è il più delle volte viene descritto come qualcosa di doveroso e… quasi fastidioso) tutto viene esasperato e fatto scivolare in un nulla assoluto. Thompson fa si che il buono non arrivi mai, che l’azione non si moralizzi, fa sprofondare il tutto nel nulla. La sua stessa, tormentata biografia sembra uscita da uno dei suoi romanzi... James Myers Thompson naque ad Anadarko, in Oklahoma il 27 settembre del 1906. Il padre era sceriffo della Contea di Caddo. Sconfitto alle elezioni per rinnovare la carica nel 1906, poco dopo lasciò l'ufficio dello sceriffo, con una coda di polemiche a causa di voci di appropriazione indebita. La famiglia Thompson si trasferì in Texas. Il nostro Jim cominciò a scrivere precocemente: un paio di brevi pezzi vennero pubblicati quandera ancora adolescente. Era intelligente e colto, ma aveva poco interesse o l'inclinazione verso l'istruzione formale. Per circa due anni Thompson lavorava di notte come un fattorino mentre frequentava la scuola di giorno. Lavorò presso l'Hotel Texas dove si adattò in fretta alle esigenze degli ospiti dell'albergo, comprese le richieste "particolari" e illegali. Li riforniva di liquori di contrabbando e, ogni tanto, gli procurava dell'eroina e della marijuana. Ben presto arrivò a guadagnare fino a 300 bigliettoni a settimana oltre al suo stipendio mensile ufficiale di 15 dollari. Fin da giovane fumava e beveva pesantemente, e, a diciannove anni, fu vittima di un esaurimento nervoso. Nel 1926, Thompson iniziò a lavorare come operaio per un pozzo petrolifero, dove incontrò un membro dell'Industrial Workers of the World, il musicista e attivista Harry McClintock, che lo reclutò nell'unione. Con il padre provò poi ad intraprendere un'operazione indipendente di trivellazione del petrolio che però si rivelò infruttuosa. Thompson tornò così a Fort Worth, con l'intenzione di frequentare seriamente la scuola per iniziare a scrivere a livello professionale. L'autobiografico "Oil Field Vignettes" apparve nel 1929 (ed e stato ritrovato solo in tempi recentissimi). Thompson iniziò a frequentare l'Università del Nebraska quello stesso anno, entrando in un programma per studenti di talento con "contesti educativi non tradizionali" (praticamente una borsa di studio per disadattati). Nel 1931, tuttavia, abbandonò la scuola. Si sposò con Alberta Hesse il 16 settembre dello stesso anno a Marysville, in Kansas, dopo che era fuggito con la futura moglie perché la famiglia di lei disapprovava il nostro Jim. Il primo dei tre figli naque nel 1932; Thompson e sua moglie ne avrebbero avuti altri due in quel medesimo decennio. Per diversi anni scrisse occasionalmente racconti per varie riviste di True Crime. In generale, si trattava di riscrivere i veri casi di omicidio che leggeva sui giornali, ma narrandoli in prima persona, come se fossero confessioni. In questo periodo pubblicò altri pezzi per vari giornali e riviste, di solito come free lance ma di tanto in tanto come uno scrittore dipendente a tempo pieno. Il suo racconto uscito nel 1936 nella rivista pulp Master Detective, "Ditch of Doom" è considerato uno dei migliori True Crime in assoluto. Nei primi anni 1930, Thompson divenne capo del Progetto Federale degli Scrittori dell' Oklahoma, uno dei diversi programmi del New Deal destinati per aiutare gli americani durante la Grande Depressione. Il famoso autore di western Louis L'Amour, tra gli altri, lavorò sotto la direzione di Thompson in questo progetto. Thompson si unì al Partito Comunista nel 1935, ma lo lasciò nel 1938. Nelle prime fasi della seconda guerra mondiale, Thompson lavorò in una fabbrica di aerei dove però venne indagato dall'FBI a causa della sua precedente appartenenza al Partito Comunista. Questi eventi sono alla base del suo semi-autobiografico romanzo d'esordio, "Now And On Earth" (1942). Caratterizzato da scarsa violenza e poco crimine, elementi che poi hanno permeato la sua scrittura, anche se il tono rimane pessimista e desolante, venne recensito positivamente ma vendette poco. Il suo secondo romanzo, "Heed The Thunder" (1946), sterza decisamente verso il crime; descrive una famiglia del Nebraska delirante e violenta, in parte modellata sulla sua. Siccome questi primi romanzi ebbero poca attenzione critica e ancor meno vendite, Thompson continuò a lavorare per la meno prestigiosa ma più redditizia letteratura poliziesca con nient'altro che omicidi su omicidi. Iniziò a pubblicare per la Lion Books, un piccolo editore di tascabili: l'editor Arnold Hano gli offrì la possibilità di dare libero sfogo ai contenuti, ma in attesa che fosse produttiva e affidabile. La Leone ha pubblicato poi la maggior parte delle opere più imteressanti di Thompson. Per sostenere la sua famiglia, visto che come romanziere faceva la fame, Thompson accettò un lavoro come reporter per il Los Angeles Mirror, un tabloid di proprietà del Los Angeles Times, doveveimase fino al 1949. La prima metà degli anni Cinquanta vide Thompson raggiungere la sua maturità artistica. Nel 1952 viene pubblicato "The Killer Inside Me", forse il romanzo più bello e più noto di Thompson. Il narratore, Lou Ford, è un vice-sceriffo di provincia che appare amabile, pacione e leggermente ottuso ma che in realtà è molto intelligente e combatte costantemente contro la sua inclinazione alla violenza; Ford descrive il suo desiderio come la "malattia" (sempre in corsivo). È stato adattato per il cinema, due volte, la prima nel 1976 (da Burt Kennedy, con Stacy Keach), e di nuovo nel 2010 (da Michael Winterbottom, con Casey Affleck). Dopo questo romanzo, Thompson iniziò a produrre a un ritmo furioso. Ha pubblicato un libro nel 1952, poi cinque romanzi all'anno nel 1953 e nel 1954. "Savage Night", uscito nel 1953, è generalmente classificato come uno dei suoi migliori. E 'anche una delle sue opere più bizzarre. Il suo protagonista, Charlie "Little" Bigger, è un killer di bassa statura, ammalato di tubercolosi, la cui mente si sta deteriorando insieme al suo corpo. Ricco di elementi morbosi e splatter, a volte sfiora l'autobiografismo e la metaletteratura. Nel 1955, Thompson si trasferì a Hollywood, dove Stanley Kubrick gli commissionò l'adattamento cinematografico del romanzo "Clean Break" di Lionel White per essere filmato come "Rapina a mano armata", primo film dello studio finanziato da Kubrick stesso. Sebbene Thompson scrisse la maggior parte del copione, Kubrick si accreditò come sceneggiatore, citando Thompson nei credit solo con una vago scrittore di "dialoghi". Tuttavia, collaborò ancora col regista per "Orizzonti di gloria" e anche qui, per quanto fosse stato scritto per lo più da Thompson, venne citato come terzo sceneggiatore, dietro Kubrick e Calder Willingham. Non sazio dei soprusi, il nostro Jim ci ricascò scrivendo il crime dal titolo "Lunatic at Large", una produzione che non venne mai realizzata. Anche se contento del lavoro, Kubrick era impegnato con "Spartacus"; quando tornò a lavorare allo script di Thompson, l'unica copia del manoscritto risultava perduta. Kubrick venne descritto dalla famiglia e dagli amici come triste per l'occasione perduta. Eppure, nel 1999, dopo la morte del regista, il figliastro Phillip Hobbs ha ritrovato il manoscritto tra i suoi documenti ancora inediti. Sembra che, a partire dal 2006, il progetto sia entrato in fase di pre-produzione, cinquant'anni dopo che il povero Thompson lo scrisse... meglio tardi che mai! (O no?). Dopo il suo lavoro cinematografico, Thompson rimase in California per il resto della sua vita. Dalla metà degli anni '50 fin verso la fine dei '60, continuò a scrivere romanzi, anche se non allo stesso ritmo feroce del biennio 1952-1954. Durante questo periodo, Thompson pubblica un libro all'anno, ma a poco a poco si allontanò dalla scrivere romanzi, sempre piu impopolari, abbandonandoli completamente entro la fine dei '60. Nel 1967 pubblicò l'ultimo libro del suo periodo classico, "South of Heaven", su di un giovane operaio migrante che lavora su un oleodotto in Texas. Anche se, come al solito, violento e sanguinario, ha un tono leggermente più ottimista rispetto alla maggior parte della sua opera. Con i suoi romanzi che vendevano poco o nulla, Thompson si rivolse ad altre forme di scrittura per pagare le bollette. A partire dal 1959 e per tutta la metà degli anni '60, Thompson scrisse programmi televisivi, romanzi tie-in basati su prodotti TV e sceneggiature: questo lavoro, anche se veniva pagato con una tariffa minima, poteva almemo essere completato velocemente. Alla fine dei '60, Thompson ha scritto i suoi ultimi due libri originali, "King Blood" e "Child of Rage", nessuno dei quali venne pubblicato fino ai primi anni '70. Nel 1970, Thompson venne invitato nella residenza nello Utah di Robert Redford che lo assunse per scrivere uno script cinematografico sulla vita di un vagabondo durante la Grande Depressione. Thompson venne pagato $ 10.000 per il suo script "Bo", anche se non venne mai realizzato. Il regista Sam Fuller espresse interesse per adattare "The Getaway" ma alla fine, Sam Peckinpah la spuntò per dirigerlo. Per molti aspetti, "The Getaway" è stata la frustrante ripetizione della sua precedente esperienza con Kubrick. Thompson scrisse la sceneggiatura, ma Steve McQueen (che doveva interpretare il ruolo principale) la respinse perché troppo ricca di dialoghi e carente di azione. Anche se la sceneggiatura venne interamente accreditata a Walter Hill, Thompson insistette ed ottenne che gran parte del suo script finisse nel film. Ma alla fine, il film venne pesantemente purgato della visione originale di Thompson, soprattutto nel finale, che nel romanzo è molto più nichilista. Thompson ebbe un piccolo ruolo nel film "Addio, mia bella" (1975) con Robert Mitchum, nella parte di un giudice. Quando ormai la sua carriera era al capolinea, Thompson, strinse una bella amicizia con lo scrittore Harlan Ellison, suo fermente ammiratore, pur essendo il nostro Jim un alcolizzato all'ultimo stadio e Ellison, astemio. Anche se i libri di Thompson non venivano stampati negli Stati Uniti, i francesi iniziavano ad apprezzare le sue opere (ah, la Francia...). Anche se non erano proprio dei bestseller, i suoi libri riuscivano a vendere abbastanza bene in quel paese, tanto da assicurargli un filo di royalties che gli permettevano di campare. Comunque il vero problema, per Thompson, non erano tanto i guadagni, quanto che li sperpreava tutti in alcool e anfetamine... Jim Thompson muore a Los Angeles, il 7 aprile 1977, all'età di 70, dopo una serie di infarti aggravati dal suo alcolismo di l'uno corso. Si rifiutò di mangiare prima della sua morte, e questo digiuno auto-inflitto ha contribuito notevolmente alla sua scomparsa. Al momento della sua morte, nessuno dei suoi romanzi era in stampa nel suo Paese. Al funerale assistettero si e no una trentina di persone... "nemo propheta in patria": quanto è vero per il nostro Jim!

"Beh, sai. Adesso sei ufficialmente una vedova e non mi sembra decente andare a letto con una donna vedova da neppure un’ora"
Jim Thompson - Colpo di spugna

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