6 marzo
L'ALMANACCO PULP dei Mutzhi Mambo 
Siamo lieti di celebrare l'anniversario della nascita di uno dei più importanti narratori del '900, l'immenso WILL EISNER, il cantore di Hell's Kitchen (il vecchio quartiere operaio di Manhattan), il maestro che è riuscito a descrivere l'inferno dello squallore della Grande Mela e la solitudine umana come nessun altro. Fumettista sopraffino, dotato di un tratto meraviglioso, dettagliato e insieme grottesco, e di una capacità di scrittura unica, in grado di descrivere la condizione umana con pochissime espressioni. L'interazione fra immagini e narrazione è perfetta e spesso il nostro non ha nemmeno bisogno di usare dialoghi o didascalie per comunicare la storia e soprattutto le emozioni. Bastano le immagini, che "parlano" da sole. Eisner, cari amici dei Mutzhi Mambo, è stato per la letteratura disegnata quello che il cinico minimalismo di Raymond Carver ha rappresentato per il racconto scritto: la possibilità di dire tanto, tutto, con poco... a tal punto è un riferimento per gran parte degli autori contemporanei che mentre era ancora vivo si è visto intitolare un premio, l'Eisner Award, il più importante e prestigioso per quanto riguarda il fumetto americano. William Erwin Eisner naque a New York, il 6 marzo del 1917 nasce nel quartiere newyorchese di Brooklyn da una famiglia di immigrati ebrei. Il padre, austriaco, era un pittore (negli Stati Uniti lavorò come scenografo per un teatro della sua comunità Yiddish) e trasmetterà al figlio Will la passione per l'illustrazione. La madre, invece, originaria della Romania, era una pragmatica casalinga. Il suo esordio nel mondo dei fumetti è datato 1936: in quel periodo iniziò faticosamente ad entrare nel mondo degli albi a fumetti, che stavano muovendo i primi passi fuori dai quotidiani. I primi personaggi di successo, come Popeye, Arcibaldo e Petronilla, Topolino e Paperino, erano soprattutto distribuiti come strisce quotidiane e tavole domenicali nei giornali. L'avventura di Eisner, però, iniziò con l'editore Jerry Iger, che pubblicava "Wow! What a Magazine" e che subito dopo (nel 1937) fondò e gestì, insieme a Eisner stesso, lo studio Eisner-Iger, Ltd. Proprio grazie a questa piccola società di produzione (realizzavano fumetti per gli editori che volevano affrontare questo nuovo mercato), Will ebbe l'occasione di collaborare con Bob Kane, il futuro creatore di Batman ed iniziò a lavorare a fumetti di vario genere (come ad esempio il piratesco "Hawk of the Seas"), spesso realizzati firmandosi con pseudonimi e dapprima pubblicati come daily strip. Successivamente, anche a causa della crisi del mercato delle riviste pulp, la Eisner-Iger, Ltd. iniziò, come detto, a produrre per i comic book per conto di altri. Il lavoro aumentava e quindi Eisner ebbe possibilità di lavorare e collaborare con altri artisti che fecero la storia di questi tempi pionieristici: autori come Lou Fine, Audrey Blum Blossert, George Tuska, Jack Kirby, Bob Powell, Everett Arnold. In quegli stessi anni si ponevano le basi per la nascita della DC Comics, uno degli editori più importanti del mondo, nonché l'editore delle opere mature di Eisner: da un lato la coppia Donenfeld-Liebowitz, con la pubblicazione di Detective Comics, dall'altro Malcom Wheeler-Nicholson con Adventure Comics, che aveva alle sue dipendenze due giovani promettenti come Jerry Siegel e Joe Shuster (i creatori di Superman). Alla fine Donenfeld e Liebowitz rilevarono l'azienda e le testate di Wheeler-Nicholson, dando così il via ufficiale alla così detta Golden Age, il periodo d'oro del fumetto americano. Eisner, però, era uno spirito libero ed indipendente. Fattosi le sue esperienze con la Eisner-Iger Ltd., decise di mettersi in proprio e sfidare il mercato con una sua creazione, della quale aveva tutta l'intenzione di mantenere i diritti: nasce così "Spirit", un detective mascherato che cerca di mantenere l'ordine e la giustizia, pubblicato dal 1940 fino al 1952 e ristampato più volte e tradotto in tutto il mondo. Capolavoro del fumetto d'avventura e di mistery, con "The Spirit", Eisner voleva realizzare un fumetto rivolto principalmente agli adulti (egli stesso, come ebbe modo più volte di dire, si rendeva conto che stava contribuendo a costruire «qualcosa di più di un semplice passatempo per bambini»), sperimentando nuovi modi di narrare una storia inventata che influenzarono non solo i suoi colleghi (buon ultimo Alan Moore con il suo "Greyshirt", dichiarato omaggio alla creatura di Wlli, senza dimenticare Frank Miller, Art Spiegelman o i fratelli Hernandez), ma anche grandissimi registi come Orson Welles e William Friedkin, che proprio grazie allo "Spirit" di Eisner deve uno dei cinque Oscar vinti con Il braccio violento della legge. Il detective mascherato apparve quindi sui supplementi domenicali a colori dei quotidiani statunitensi: in appena sette pagine Eisner era in grado di concentrare un'intera avventura autoconclusiva, nella quale introduceva non solo le atmosfere tipiche dei thriller o del noir, ma vi immetteva anche l'umorismo e l'ironia, il dramma ed i lutti della vita di ogni giorno. Ogni storia aveva un logo differente (scelta successivamente adottata anche da Warren Ellis per "Planetary"), era caratterizzata da un taglio altamente cinematografico e poteva anche succedere di leggere storie di "Spirit" senza che il protagonista vi comparisse mai (come accadeva, ad esempio, nel "Ken Parker" di Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo o nello "Sconosciuto" di Magnus). Le sue avventure sono veramente deliziose, impreziosite dalla presenza di pin-up e dark ladies che Eisner riusciva a rendere graficamente irresistibili. Nel 1952, con grande coraggio e coerenza, decise di dedicarsi unicamente al suo studio editoriale, quando ritenne che ormai il suo personaggio avesse concluso il suo percorso narrativo, per realizzare libri sul fumetto e storie a fumetti di genere didattico. Nonostante il limbo in cui si autoconfinò, Eisner e Spirit ne uscirono quando, nel 1965, Jules Feiffer, suo vecchio assistente, inserì il suo detective in maschera tra i più grandi eroi dei fumetti: dall'anno successivo iniziano una lunga serie di ristampe che permisero di leggere le sue avventure, che sporadicamente Will continuò a realizzare (l'ultima venne pubblicata postuma) fino alla sua morte, ad una nuova platea di lettori, affascinati dalla "modernità" del tratto e della narrazione di quel "vecchio" personaggio. Eisner ritornò a realizzare fumetti nel 1972. La sua nuova produzione, quella più coraggiosa e innovativa, parte, però, nel 1978, per la Baronet Press, quando Eisner, rinnovando il suo stile, inaugurò un nuovo modo di concepire il fumetto, più autoriale e vicino ai contenuti. Con la pubblicazione del capolavoro "Contratto con Dio" partì ufficialmente il moderno romanzo a fumetti, la "graphic novel": nonostante la sua invenzione non sia attribuibile direttamente a Eisner, ne è comunque considerato il suo principale diffusore. Altri suoi lavori sono "Vita su un altro pianeta", "La forza della vita", "New York - The Big City", in cui, con una delicatezza e insieme un nichilismo incredibili, riusci a raccontare storie minimali di varia umanità, descrivendo, senza retorica, senza magniloquenza e senza malizia, le piccole storie di ordinaria meschinità, i piccoli drammi quotidiani che si svolgono all'ombra dei palazzoni nella tentacolare, umida e oscura New York dei più miseri bassifondi. Eisner si cimentò pure nei saggi sul mondo dei comics: "Fumetto & Arte sequenziale" e "Graphic Storytelling - Raccontare a Fumetti", che rimangono volumi imprescindibili per chi vuole conoscere a fondo questa nobile arte. Nel 2000 la DC Comics inizia la ristampa integrale di "The Spirit" e dell'intero corpus dei suoi romanzi grafici. Quasi a voler accomiatarsi dai suoi lettori, decise di completare il suo percorso di vita che sempre più lo aveva spinto ad interessarsi alle leggende, i miti e le grandi storie della letteratura mondiale, con la riduzione di "Sundiata - A Legend of Africa", adattamento a fumetti di un classico dell'epica Mali, "L'ultimo cavaliere", adattamento del Don Chisciotte di Cervantes e gli inediti (in Italia) "Moby Dick" e "Princess and the Frog". Sul finire del 2004 Eisner subisce un delicato intervento al cuore (quadruplice bypass), che, nonostante un iniziale ottimismo, ha portato ad una improvvisa complicazione, che lo ha condotto alla morte. Il mese prima di morire aveva consegnato al suo editore la sua ultima graphic novel, "Il complotto", che analizza il falso storico de "I protocolli dei savi di Sion" sin dalla loro origine. Peccato che i fumetti siano sempre così snobbati dalla critica "seria" e autori come il nostro Will siano destinati a pochi appassionati: fumetti come i suoi dovrebbero essere consigliati, anzi obbligati, nelle scuole! Altroché! 
Nota a margine: Il suo fan numero uno, Frank Miller, ha tentato l'impresa impossibile di ridurre a film "The Spirit" nel 2008. Il risultato, un flop che la maggior parte reputa un pure un fallimento a livello di contenuti, è comunque interessantissimo sul piano formale, anche se sembra più un auto- omaggio alla propria estetica che a quella di Eisner. A nostro avviso vale comunque una visione...

"Si può dire che lo stile è una forma di imperfezione"
Will Eisner

Will Eisner