4 febbraio 
L'ALMANACCO PULP dei Mutzhi Mambo 
Buon compleanno a GEORGE ROMERO, il papà degli zombi! Solo due giorni fa celebravano il mitico Duane Jones, protagonista de "La Notte dei Morti Viventi" e oggi ci troviamo proprio a festeggiare il compleanno del regista di quel film leggendario. Chiaramente, cari amici dei Mutzhi Mambo, sappiamo benissimo che gli zombi già esitevano e già erano approdati al cinema, ma erano quelli derivati dalla mitologia vudù, quelli che tornavano in vita con filtri magici e pozioni: quelli moderni, putrefatti e inarrestabili, nati da un pandemia virale, sono figli di George e di questo gli saremo eternamente grati! George Andrew Romero è nato a New York, il 4 febbraio del 1940, da padre cubano di remote origini spagnole e da madre statunitense di origini lituane. Studia alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Pennsylvania e, dopo essersi diplomato, inizia a girare diverse pellicole, perlopiù cortometraggi (come il suo primo film girato solo a tredici anni in 8 mm, "The Man from the Meteor") e pubblicità. Insieme ad alcuni amici forma la Image Ten Productions nei tardi anni sessanta. Mettono insieme circa 10.000 dollari per produrre quello che sarebbe diventato uno dei più celebri film horror di tutti i tempi, scritto da Romero insieme a John A. Russo: "La notte dei morti viventi" (1968). Il film, girato in un livido bianco e nero (per risparmiare. ..) divenne un vero e proprio cult dagli anni settanta ed è considerato anche il film che ha codificato il genere zombie movie nonché uno dei più paurosi di sempre. I successivi film diretti da Romero ebbero meno fortuna: "There's Always Vanilla" (1971), un'agghiacciante commedia romantica (l'unica girata dal regista), considerata dallo stesso Romero una schifezza malriuscita; "La stagione della strega" (1972), film sulla stregoneria contemporanea, con tanto di critica al femminismo militante, anch'esso una mezza ciofeca; il cult "La città verrà distrutta all'alba" (1973), su un'epidemia di rabbia incontrollata a seguito di un incidente militare, non perfettamente riuscito ma inquietante; e "Martin" (1977), uno dei migliori di Romero, storia di un malato di mente che si crede vampiro (da evitare la versione italiana,sponsorizzata a suo tempo da Dario Argento e intitolata "Wampyr", che aggiunge le musiche dei Goblin e taglia diversi minuti, togliendo chiarezza alla storia e accentuandone il lato grottesco). Nel 1978, Romero tornò ai suoi amati morti viventi con il classicissimo "Zombi" (1978). In questo capolavoro, la metafora zombi/consumismo si fa piu netta ed esplicita (il fatto che e ambientsto in un centro commerciale la dice lunga...) e contiene alcune delle scene piu rivoltanti della storia del cinema. In Italia il film venne distribuito con un titolo che non ha nulla a che fare con l'originale "Dawn of the dead" (tradotto "L'alba dei morti"). Si viene quindi a perdere il senso dei titoli della trilogia originale che dovevano rendere l'idea di un'invasione di morti viventi di portata sempre maggiore: la notte ("Night of the Living Dead"), l'alba ("Dawn of the Dead") e il giorno ("Day of the Dead"), ai quali si è aggiunta la terra con l'ultimo capitolo del primo ciclo di Romero, realizzato diversi anni dopo ("Land of the Dead"). Il ruolo del regista italiano Dario Argento come co-produttore della pellicola è stato molto incisivo. Oltre ad aver materialmente ospitato Romero in Italia a Roma, dove sono state scritte molte pagine della sceneggiatura, ha contribuito alla colonna sonora dei Goblin, ha curato il montaggio e la distribuzione della versione europea del film. Girato con un budget di solo 1,5 milioni di dollari, il film ne incassò oltre 40. Nel 1981 girò il bizzarro "Knightriders - I cavalieri", la sua pellicola più ambiziosa, una sorta di trasposizione delle vicende arturiane nel mondo dei motociclisti. Il film, funestato da vari problemi di produzione, ebbe scarsa distribuzione e zero successo. Il favoloso "Creepshow" è un film a episodi del 1982, diretto da Romero e scritto da Stephen King, che interpreta anche uno degli episodi, "The Lonesome Death of Jordy Verrill". Si può considerare come un riuscito omaggio dei due autori ai fumetti horror della EC Comics, pubblicati in America dal secondo dopoguerra agli anni cinquanta quando le pressioni censorie ne terminarono le pubblicazioni, esplicitato anche dai raccordi animati tra gli episodi, che rendono il film un albo di fumetti che prende vita. Nel 1987 venne realizzato un sequel del film, dal titolo "Creepshow 2". La regia venne affidata a Michael Gornick, e Stephen King si limitò a scrivere le tre storie che lo compongono, sceneggiate poi dallo stesso Romero. Un terzo episodio, "Creepshow 3" venne girato nel 2007 e distribuito direct-to-video, ma questa volta né Romero né Stephen King furono in alcun modo interessati al progetto. Il regista newyorchese completò poi la sua "Trilogia dei morti viventi" nel 1985 con il cupo e meno acclamato "Il giorno degli zombi", il più esplicitamente "politico" e antimilitarista della serie. In seguito diresse "Monkey Shines - Esperimento nel terrore" (1988) tratto da un romanzo di Michael Stewart, un efficace thriller psicologico imperniato sulla labile linea di divisione tra uomo e animale tramite il rapporto fra un ricercatore e la sua scimmietta omicida. Nel 1990 realizzò col suo amico Dario Argento "Due occhi diabolici", un omaggio al grande scrittore Edgar Allan Poe. Originariamente doveva essere composto da quattro episodi, rispettivamente di Romero, Argento, Stephen King e John Carpenter, ma ne vennero realizzati solo due: il nostro George diresse l'ottimo "Fatti nella vita del signor Valdemar", mentre l'Argentone nazionale girò "Il gatto nero". Nel 1993 Romero adattò il romanzo di Stephen King "La metà oscura", che si rivelò un flop. Come al solito si trovò a fare i conti con disavventure produttive: al termine delle riprese, nell'inverno 1990, la Orion dichiarò fallimento e da allora, sino all'uscita del film, due anni dopo, al regista fu di fatto sottratto il controllo sulle fasi di post-produzione, compreso il montaggio. Il regista tornò a dirigere un film solo dopo sette anni, con il controverso "Bruiser - La vendetta non ha volto", che non ebbe successo né di critica né di pubblico. Nel 1998 venne assunto dalla Capcom per dirigere due spot televisivi inerenti all'uscita di "Resident Evil 2", Talmente stupiti dal suo lavoro, i dirigenti della Capcom chiesero a Romero di occuparsi dell'adattamento cinematografico di "Resident Evil". Romero si mise al lavoro e scrisse una sceneggiatura, facilmente reperibile in rete. I produttori però, definirono il suo lavoro poco commerciale, la produzione fu bloccata, e poco dopo lo sostituirono con Paul W.S. Anderson. Poi ha girato, nel 2006, il quarto capitolo della sua serie sugli zombi, "La terra dei morti viventi", una produzione di 16 milioni di dollari (il più alto della sua carriera), girato in Canada. Il film vede come protagonisti Simon Baker, Dennis Hopper, Asia Argento e John Leguizamo ma non è più il Romero migliore: a parte qualche scena crudele da antologia (tipo lo zombi usato come bersaglio delle freccette), il film si rivela un'inutile allungamento del brodo. Molto meglio il successivo "Diary of the Dead - Le cronache dei morti viventi" (2007), filmato in soggettiva come un finto documentario tipo "Blair Witch Project": non un capolavoro ma almeno avvincente. Non fa però parte della prima "continuity" degli zombi romeriani. Anche "Survival of the Dead - L'isola dei sopravvissuti" (2009), l'ultimo film girato ad oggi dal nostro, fa parte di questa nuova saga. A Romero vogliamo bene ma anche questo non è certo il suo film migliore... Nell'ottobre 2012 ha rivelato di essere stato ingaggiato dalla Marvel per scrivere un fumetto sugli zombi, intitolato inizialmente "Marvel of the Dead". Il titolo, in seguito, è stato cambiato in "Empire of the Dead" ed il primo numero è uscito nel gennaio 2014. I disegni del fumetto sono curati da Alex Maleev. Tanti auguri, vecchio George, che tu possa continuare a lungo a spaventarci coi tuoi zombi! Noi intanto ci esercitiamo a mirare al cervello...

"Quando i morti camminano, signori, bisogna smettere di uccidere... o si perde la guerra."
Vecchio prete/Jesse del Gre - Zombi

George Romero