1 febbraio 
L'ALMANACCO PULP dei Mutzhi Mambo 
Un po' di gnocca per sopportare meglio il freddo dell'inverno: Signore e Signori, la statuaria IRISH MCCALLA, una delle stelle piu belle del firmamento delle Pin Up! Alta quasi 1 metro e 80 (per l'epoca tanta roba!), due tette che sfidavano la forza di gravità, coscia lunga, fisico atletico, McCalla è stata una delle più famose pin up della storia, la sua Sheena è un simbolo della cultura Pulp classica e addirittura del proto-femminismo, è stata la modella favorita del famoso illustratore Alberto Vargas, uno dei maggiori "creatori" del modello estetico delle Pin Up, e soprattutto, cari amici dei Mutzhi Mambo, era veramente bellissima! Nellie Elizabeth "Irish" McCalla, come tutte le divinita che si rispettino, è nata il 25 dicembre del 1928, a Pawnee City, in Nebraska. Era una degli otto figli nati da Lloyd, un macellaio, e Nettie McCalla. La famiglia traslocava spesso, stabilendosi per un po' a Des Moines, Iowa verso la fine del 1939. Nellie frequentò la Washington Irving Junior High School prima che la famiglia si trasferisse di nuovo, per poi tornare a Pawnee City, dove la nostra riuscì a completare la scuola superiore. A 17 anni, emigrò con alcuni dei suoi fratelli nel sud della California, dove trovò lavoro come cameriera e in una fabbrica di aerei. Nel 1951, sposò il venditore di assicurazioni Patrick McIntyre, con il quale ebbe due figli. McCalla era già una modella popolare nel 1952, quando lei e diverse altre apparvero nel film "River Goddesses", una sorta di documentario/pretesto per mostrare voluttuose donne giovani in "gita" sul Grand Canyon. Venne "scoperta" da un rappresentante del Nassour Studios mentre scagliava giavellotti di bambù sulla spiaggia di Malibu, in California: la parte di "Sheena - Regina della Giungla" era sua! La sua serie duro 26 episodi in onda dal 1955 al 1956 ed ebbe un impatto notevole sulla cultura americana: a parte le ingenuità, il voyeurismo e il kitch, era la prima volta che in TV una protagonista femminile (tra l'altro così poco vestita) era così "indipendente", stavolgendo il cliché della "pupa in pericolo" che allora era quasi un tabù infrangere. Per questo motivo un personaggio un po' ridicolo, nato per compiacere gli sguardi degli allupati padri di famiglia che, con la scusa di Tarzan al femminile, erano in cerca di sensualità exotiche, finì per diventare quasi un modello di emancipazione femminile! La McCalla dichiarò inoltre che non usava mai controfigure, perché non c'erano stuntmen femmine alte come lei. Anche nelle scene piu rischiose faceva faceva tutto da sola, tanto che una volta si ruppe pure un braccio nel tentativo di aggrapparsi ad una liana male assicurata. Dopo questo incidente la produzione dovette assumere uno stuntman maschio e vestirlo da Sheena, con tanto di costume leopardato e parrucca bionda... Suo figlio maggiore disse di ricordare quando la madre lo portava sul set e la vedeva dondolare di liana in liana e lottare contro alligatori meccanici! Dopo la stagione di Sheena, McCalla apparse in cinque film dal 1958 al 1962, tutti orgogliosamente B-Movie: gli horror "She Demons" (1958), diretto dal regista hawaiano Richard E. Cunha, e "Hands of a Stranger" (1962), di Newt Arnold; il crime "The Beat Generation" (1959), di Charles F. Haas, sul "peccaminoso" e perverso mondo dei beatniks; il pulpissimo "Five Gates to Hell" (1959), di James Clavell; e il curioso western all female "Five Bold Women" (1960), di Jorge López Portillo. Oltre a questo, la McCalla si vide in TV in alcune ospitate nelle serie "Have Gun - Will Travel" e "Route 66". Conclusa la parentesi cinematografica, la McCalla si diede alla pittura con buoni risultati, soprattutto paesaggi western, riuscendo a esporre perfino nel Museo di Los Angeles delle Arti e delle Scienze. Certo che quando doveva autografare le sue litografie, si presentava in costume da Sheena....facile così! A 73 anni, il primo febbraio 2002, Irish McCalla è morta di un ictus dovuto alle complicazioni per il suo quarto tumore al cervello. E ora, chi ci difenderà nella giungla scura-scura?

Visto che si parla di giungle e foreste, niente di meglio di un pezzo nostro, tratto dal nostro secondo album, "Veniamo per te":

"Scimmie che recitano Gongyo, 
La Jungla in fermento, si sente da quaggiù
Scimmie che recitano Gongyo, 
Scappa moribondo, l'orango va su e giù 
Scimmie che recitano Gongyo, 
Lo stavano mordendo e il leopardo vuol di più 
Scimmie che recitano Gongyo, 
Il sangue sta cadendo, è rosso il Timbuktu!
Ohohohohoh Timbuktu!
Ohohohohoh Timbuktu!
Scimmie che recitano Gongyo, 
L'orango è proprio morto e così le antilopi
Scimmie che recitano Gongyo, 
La Iena intanto è sui cadaveri
Scimmie che recitano Gongyo, 
Il rospo nello stagno sputa al colibrì 
Scimmie che recitano Gongyo, 
Arriva come un pugno la carestia fin lì!
Ohohohohoh Timbuktu!
Ohohohohoh Timbuktu!
Scimmie che recitano Gongyo, 
Di alberi uno scempio, di cibo non ce n'è
Scimmie che recitano Gongyo, 
Il leone fa un po' il gruppo ma mangia quel che c'è 
Scimmie che recitano Gongyo, 
Di notte arriva Marā e ti porta via con sé
Scimmie che recitano Gongyo, 
E tutti a fare inchino ma ditemi perché?
Booga Booga uh uh 
Booga Booga uh uh 
Booga Booga uh uh 
Booga Booga uh uh"
Mutzhi Mambo - Jungla

Irish McCalla