29 gennaio 
L'ALMANACCO PULP dei Mutzhi Mambo 
Un gigante, una montagna, un pilastro! WILLIE DIXON non e stato solo un ottimo musicista e un gran cantante: è stato il più importante compositore blues in assoluto, cari amici dei Mutzhi Mambo, la chiave di volta fra il blues rurale e il rock'n'roll! I pezzi blues che conosciamo tutti, che canticchiamo sotto la doccia o in macchina, che sentiamo nei pub più zozzi rifatti da qualsiasi band in circolazione, il più delle volte sono suoi. Ha scritto pezzi per i più grandi, da Muddy Waters a Bo Diddley, da Howlin' Wolf a Koko Taylor, da Otis Rush a Little Walter, e sono i loro pezzi più famosi! Willie James Dixon naque a Vicksburg, in Mississippi, il 1º luglio del 1915. La madre Daisy spesso metteva in rima le cose che diceva, abitudine che suo figlio imitava. All'età di sette anni, Dixon divenne ammiratore della band del pianista Little Brother Montgomery. Dixon iniziò a respirare il "vero" blues quando, in età pre-adolescenziale, fu condannato a prestare servizio nelle aziende agricole penali del Mississippi. In seguito imparò le armonizzazioni canore dal falegname locale Leo Phelps, facendo il basso nel suo gruppo gospel Jubilee Singers, un quartetto che veniva regolarmente passato nella stazione radio di Vicksburg. Dixon iniziò ad adattare le poesie che scriveva in canzoni, che vendeva pure ad alcuni gruppi musicali locali. Lasciato il Mississippi nel 1936 per trovar fortuna a Chicago, tentò la via del pugilato. Dixon infatti era un uomo enorme, di notevole statura, un vero bestione; vinse l' Illinois State Golden Gloves Heavyweight Championship nel 1937 e divenne un professionista. Come pugile lavorò per breve tempo come sparring partner del famoso campione Joe Louis. Dopo soli quattro incontri, Dixon lasciò la boxe per aver litigato col suo manager che gli fregava tutti i soldi. In una palestra incontrò Leonard Caston con cui ogni tanto canticchiavano insieme: Dixon si era esibito in numerosi gruppi vocali a Chicago ma fu con Caston che decise di darsi seriamente alla musica. Caston gli costruì il suo primo basso, fatto da un barattolo di latta e da una stringa. L'esperienza di canto gospel, proprio nel ruolo di basso, rendeva familiare lo strumento a Dixon. Imparò a suonare anche la chitarra. Nel 1939, Dixon è stato uno dei membri fondatori dei Five Breezes, con Caston, Joe Bell, Gene Gilmore e Willie Hawthorne, un gruppo che mescolava blues, jazz e armonie vocali, sul genere degli Ink Spots. I suoi progressi con il contrabbasso però subirono una brusca battuta di arresto con l'avvento della seconda guerra mondiale, perché la sua obiezione di coscienza gli costò dieci mesi di reclusione. Dopo la guerra, Dixon formò un gruppo chiamato The Four Jumps of Jive e poi si riunì a Caston, formando il Big Three Trio, che continuò a registrare per la Columbia Records. Dixon firmò con Chess Records come session man, ma cominciò ad essere sempre più coinvolto come amministratore per l'etichetta. Nel 1951, era diventato un dipendente a tempo pieno e lavorava come produttore, talent scout, contrabbassista per le sedute di registrazione e autore. E 'stato anche produttore per la Checker Records, una sottoetichetta della Chess. Il suo rapporto con la casa di produzione era spesso teso, anche se rimase con la Chess dal 1948 ai primi anni 1960. Durante questo periodo il gigante del Mississippi ebbe un'influenza prodigiosa sulla produzione di quella che fu la piu importante etichetta blues dell'epoca. Dixon è infatti considerato una delle figure chiave nella creazione del blues di Chicago. Ha lavorato praticamente con tutti i più grandi: Muddy Waters, Howlin 'Wolf, Otis Rush, Bo Diddley, Joe Louis Walker, Little Walter, Sonny Boy Williamson, Koko Taylor, Little Milton, Eddie Boyd, Jimmy Witherspoon, Lowell Fulson, Willie Mabon, Memphis Slim , Washboard Sam, Jimmy Rogers, Sam Lay e altri. Il suo suono di contrabbasso era considerato di alto livello ed appare su molte delle prime registrazioni di Chuck Berry, dimostrando ulteriormente il suo legame tra il blues e la nascita del rock and roll. Nello stesso tempo vendeva canzoni per pochi spiccioli. Dixon si fece in pratica truffare milioni e milioni in diritti d'autore. Non era infatti con l'attivita` di songwriter che si manteneva, ma con quella di session-man. Pessimo affarista, incise invece pochi dischi a proprio nome, che vendettero tutti male. Fra le sue composizioni portate al successo da altri: "Third Degree" da Eddie Boyd, "Mellow Down Easy" e "My Babe" da Little Walter Jacobs, "Seventh Son" da Willie Mabon. Ma a rivelarlo furono soprattutto i brani composti per Muddy Waters: "Hoochie Coochie Man", "I'm Ready", "I Love The Life I Live", "You Need Love", "You Shook Me", "The Same Thing". Pezzi assolutamente leggendari! Il picco artistico invece lo toccò con Howlin' Wolf. Guardate che roba: "Rockin' Daddy", "Don't Mess With My Baby", "Howling For My Baby", "Evil", "Spoonful", "Back Door Man", "Little Red Rooster", "Shake For Me", "You'll Be Mine", "Down In The Bottom", "I Ain't Superstitious", "Do The Do", "Mama's Boy", "Built For Comfort", "300 Pounds Of Joy". Eccelleva tanto nei lenti più strascicati, come "You'll Be Mine", che fu interpretata anche da Stevie Ray Vaughan, e "I Can't Quit You Baby", resa famosa da Otis Rush, quanto nelle cantilene incalzanti, come "You Can't Judge A Book By Its Cover" cantata da Bo Diddley e soprattutto "Wang Dang Doodle" nella versione di Koko Taylor, dove la cadenza assume toni più tribali e sinistri. Dalla fine del 1960 fino a metà 1970, Dixon ebbe la sua personale etichetta discografica, la Yambo Records, insieme a due etichette controllate, Supreme e Spoonful. Per la Yambo ha pubblicato il suo album "Peace?" nel 1971, così come i singoli d McKinley Mitchell, Lucky Peterson e altri. Dixon è ricordato soprattutto come autore di canzoni; il suo contributo più fondamentale alla musica è stata la reinterpretaziome dei motivi arcaici del Sud, spesso intrisi di magia voodoo e di superstizioni campagnagnole e spesso derivati da autori precedenti (come quelli di Charlie Patton), con arrangiamenti moderni, facendoli diventare il punti di svolta per il rock a venire. Le bands britanniche degli anni 1960 hanno attinto costantemente al Songbook di Dixon per l'ispirazione. Nel mese di dicembre 1964, i Rolling Stones raggiunsero il numero 1 nella UK Singles Chart con la loro cover di "Little Red Rooster". Verso la fine degli anni Sessanta, l'attività di songwriting e la produzione di dischi di Dixon cominciò ad andare in secondo piano rispetto alle sue attività organizzative. Nei suoi ultimi anni diventò una specie di ambasciatore per il blues e un fautore dei diritti dei suoi praticanti, fondando la Blues Heaven Foundation. L'organizzazione lavora per preservare l'eredità del blues e per garantire i diritti d'autore e le royalties per i musicisti blues che in passato sono stati sfruttati e defraudati. Negli anni sessanta e '70 i suoi blues hanno costituito la materia fondamentale con cui si sono confrontati alcuni dei più grandi artisti del rock e dell'hard rock contemporaneo come Led Zeppelin, Jimi Hendrix, The Rolling Stones, The Doors, Bob Dylan, Cream, The Yardbirds, Queen, The Allman Brothers Band e Grateful Dead. Nel 1977, alquanto deluso per i diritti percepiti durante la sua carriera, lui e Muddy Waters citarono in giudizio la proprietà della Chess e con il ricavato della vittoria legale istituirono la Hoochie Coochie Music. Nel 1987, Dixon riuscì a vincere anche la causa che lo opponeva agli Zeppelin, dopo che li aveva citati in giudizio per plagio, in relazione al loro uso della sua musica per "Bring It On Home" e dei testi di una sua composizione, "You Need Love" (1962), per il loro brano "Whole Lotta Love". La salute di Dixon peggiorò sempre più nel corso degli anni Settanta e gli anni Ottanta, soprattutto a causa del diabete. Alla fine una delle sue gambe dovette essere amputata. È di questo periodo (1985) l'album "Mighty Earthquake and Hurricane". Dixon morì di infarto il 29 gennaio del 1992 e fu sepolto nel Burr Oak Cemetery ad Alsip, nell'Illinois. Il Gigante ha lasciato la Terra che ora è molto più leggera, quasi incorporea, non sa più di nulla! Viva, viva, viva il Gigante!

"It could be a spoonful of coffee
It could be a spoonful of tea
But one little spoon of your precious love
Is good enough for me
Men lie about that spoonful
Some cry about that spoonful
Some die about that spoonful
Everybody fight about a spoonful
That spoon, that spoon, that spoonful
It could be a spoonful of water
To save you from the desert sand
But one spoon of lead from my forty-five
Will save you from another man
Men lie about that spoonful
Some cry about that spoonful
Some die about that spoonful
Everybody fight about a spoonful
That spoon, that spoon, that spoonful
That spoon, that spoon, that spoonful
It could be a spoonful of sugar
It could be a spoonful of tea
But one little spoon of your precious love
Is good enough for me
Men lie about that spoonful
Some cry about that spoonful
Some die about that spoonful
Everybody fight about a spoonful
That spoon, that spoon, that spoonful
That spoon, that spoon, that spoonful
That spoon, that spoon, that spoonful
That spoon, that spoon, that spoonful
It could be a spoonful of sugar
It could be a spoonful of tea
But one little spoon of your precious love
Is good enough for me"
Willie Dixon - Spoonful

Willie Dixon