2 dicembre
L'ALMANACCO PULP dei Mutzhi Mambo 
Qual'è il sax più rovente del rock'n'roll? Manco a dirlo, cari amici dei Mutzhi Mambo, quello del fantastico BOBBY KEYS, il sassofonista degli Stones (e non solo)! In questo Almanacco di sassofonisti ne vedrete pochi, ma lui ci è entrato a gamba tesa, di prepotenza, perché tutta la sua carriera "è" rock'n'roll! Ha veramente suonato con tutti i più grandi e ha registrato in alcuni dei dischi più belli della storia. Sul serio, a vedere la sua discografia tutta insieme possono venire le vertigini, tali e tante sono le sue collaborazioni.... Robert Henry "Bobby" Keys naque a Slaton, in Texas, lo stesso giorno di Keith Richards, il 18 dicembre del 1943. Il padre era un militare dell'aeronautica e la madre lo mise al mondo quando aveva solo sedici anni. Nel 1946 il padre venne assunto dalle Ferrovie a Belen, in New Mexico, e tutta la famiglia si trasferì là, lasciando il piccolo Bobby a crescere coi nonni a Slaton (cosa di cui Keys, a posteriori, si è detto alquanto soddisfatto). Ha iniziato ad andare in giro a suonare all'età di quindici anni con Bobby Vee e Buddy Holly, texano come lui. Riuscì ad entrare nel giro dei turnisti americani, che venivano scelti dai cuginetti d'oltreoceano per conferire sonorità più "autentiche" alle incisioni delle star della British Invasion ed ebbe la fortuna di piacere ai Rolling Stones (conosciuti nel 1964 al San Antonio Teen Fair) che gli fecero incidere l’assolo lascivo di "Live with Me" su quel caplavoro di "Let It Bleed" (1969). Fu amore alla prima session. Su "Sticky Fingers" (1971) e "Exile On Main Street" (1972) Keys, assieme a Jim Price, suo compagno di fiati, regalò agli Stones una marcia in più, dall’assolo mozzafiato di "Brown Sugar" al trionfo doloroso in stile Stax di "I Got the Blues" fino all’esaltazione soul di "Rocks Off" e "Tumbling Dice". Se in sala di registrazione e sul palco l’intesa con Keith Richards ha segnato l’età dell’oro dei Rolling Stones, lontano dai microfoni i due hanno scritto in diretta, a quattro mani, il manuale della decadenza per rockstar. Nel film "Cocksucker Blues" (1972) di Robert Frank, fino a poco tempo fa inedito e circolato in maniera pirata, è leggendaria la scena in cui lui e Richards vengono immortalati mentre lanciano dalla finestra di una camera d’albergo un televisore, in perfetto stile Keith Moon, inserendosi a pieno titolo in una delle tradizioni più consolidate nel mondo del rock n’ roll: gli sfascia-camere! Un'altra passione lo accomunava a Keith: la roba, tanto da andare assieme in overdose a 27 anni. Anche da solo Keys non era da meno, riuscendo a farsi cacciare a due date dalla fine del tour europeo degli Stones del 1973. La leggenda vuole che non vedendolo arrivare in tempo per lo show, Keith Richards salì nella sua stanza d’albergo trovandolo nudo con una groupie in una vasca da bagno piena di Dom Perignon (che il buon Keys sorseggiò di gusto). Non è da tutti farsi sgridare da Keith Richards per averci dato un po’ troppo dentro con alcool e droga, ma di sicuro sono in pochi ad averlo mandato a fare in culo riuscendo poi a raccontarlo ai nipoti. Keys fu licenziato e fino al 1989, pur mantenendo il ruolo di primo sax in occasione delle registrazioni dei loro album, fu bandito, salvo rare occasioni, dalla touring band degli Stones su preciso ordine di Mick Jagger. Fu Keith Richards a farlo rientrare a partire dal tour di "Steel Wheels" e il suo assolo di "Brown Sugar" tornò ad essere uno dei momenti salienti dello show degli Stones. Ogni sera, in ogni parte del mondo, al momento delle presentazioni della band, solo Bobby Keys veniva osannato come se fosse un Rolling Stone, gli altri, compreso il pianista Chuck Leavell, godevano di timidi applausi, ma per Bobby ogni sera era un trionfo. L’ultimo è stato il 3 luglio del 2014 a Roskilde, in Danimarca. Ma il nostro non ha suonato solo con le Pietre Rotolanti. Egli è anche presente nel film concerto (e nel disco) di Joe Cocker, "Mad Dogs and Englishmen" (1971); è il sassofono baritono su "Return to Sender" di Elvis Presley; è nel primo singolo di successo di John Lennon, "Whatever Gets You thru the Night". E poi Clapton, Donovan, Chuck Berry, B.B. King, Paul McCartney, Ringo Starr, Harry Nilsson, Keith Moon, Humble Pie, Lynyrd Skynyrd e tanti altri. Inoltre, anche se più comunemente noto come turnista e per il suo lavoro con gli Stones, Keys ha pubblicato due album; un album strumentale a suo nome (1972), in cui partecipano Ringo Starr, George Harrison ed Eric Clapton; e "Gimme the Key" (1975) per l'etichetta di Ringo Starr, Ring O'Records. Bobby Keys è morto di cirrosi epatica il 2 dicembre del 2014, a Franklin, in Tennessee. Il sax più grintoso del rock'n'roll ormai si può ascoltare solo nei dischi....

"Gold Coast slave ship bound for cotton fields
Sold in the market down in New Orleans
Scarred old slaver knows he's doin' all right
Hear him whip the women just around midnight
Brown Sugar, how come you taste so good
Brown Sugar, just like a young girl should
Drums beatin' cold, English blood runs hot
Lady of the house wonderin' when it's gonna stop
House boy knows that he's doin' all right
You should have heard him just around midnight
Brown Sugar, how come you taste so good
Brown Sugar, just like a young girl should
Brown Sugar, how come you dance so good
Brown Sugar, just like a black girl should
I bet your mama was a tent show queen, 
And all her boyfriends were sweet sixteen
I'm no school boy but I know what I like
You should have heard them just around midnight
Brown Sugar, how come you taste so good
Brown Sugar, just like a black girl should
I said, yeah, yeah, yeah, wooo! 
How come you, how come you dance so good
Yeah, yeah, yeah, wooo! 
Just like a, just like a black girl should
Yeah, yeah, yeah, wooo!"
The Rolling Stones - Brown Sugar

Bobby Keys