Prostratevi, abbassate lo sguardo, fate silenzio: oggi è il compleanno dell’immenso ENNIO MORRICONE, il più grande autore di colonne sonore della storia!
Non stiamo esagerando, cari amici dei Mutzhi Mambo, Ennio Morricone è veramente e senza alcun dubbio, il più importante compositore di musica per il cinema!
Senza i sui brani di sottofondo, cosa sarebbe stato dei film di Sergio Leone?
Tuttavia, per quanto siano le più note e imitate, le colonne sonore scritte per Leone rappresentano solo una minima parte della vena creativa del compositore, il quale si è cimentato praticamente con tutti i generi cinematografici: dalla fantascienza al thriller, dal film erotico alla commedia di costume, per finire con il melodramma e i film storici.
Morricone ha fatto veramente di tutto: è un icona del cinema mainstream e d’autore, ma è anche amatissimo dagli appassionati di cinema di genere.
Sue le migliori film-score degli horror e dei gialli all’italiana, dei poliziotteschi e, naturalmente, degli spaghetti western più infami…
In tal senso, estremamente variegate e spesso curiose sono le sue collaborazioni con molti dei più famosi registi italiani e internazionali come Pier Paolo Pasolini, Elio Petri, Dario Argento, Oliver Stone, Gillo Pontecorvo, John Carpenter, Bernardo Bertolucci, Brian De Palma, Luciano Salce, Roland Joffé, Pasquale Squitieri, Don Siegel, Duccio Tessari, Warren Beatty, Damiano Damiani, Mario Monicelli, Tinto Brass, Terrence Malick, Marco Bellocchio, Quentin Tarantino, e tanti altri ancora.
Ma altrettanto notevoli sono le sue collaborazioni con autori meno altisonanti ma, Pulp alla mano, più interessanti, a partire da Lucio Fulci e Mario Bava, per continuare con Aldo Lado, Sergio Corbucci, Mario Caiano, Sergio Grieco, Sergio Sollima, Alberto De Martino, Tonino Valerii, Enzo C. Castellari, Richard Fleischer, Bruno Gaburro, Yves Boisset, Umberto Lenzi...
Oltretutto ha scritto piu di 100 brani di musica contemporanea e, come giovane arrangiatore della RCA, ha contribuito anche a formare il sound degli anni Sessanta italiani, confezionando brani come “Sapore di sale”, “Se telefonando”, e i successi di Edoardo Vianello.
Nessuno mai potrà vantare un curriculum come questo.
Nessuno!
Ennio Morricone nasce a Roma il 10 novembre 1928, primo di 5 figli: il padre è suonatore di tromba e la madre casalinga.
All'età di 10 anni inizia a frequentare il Conservatorio di S.Cecilia nella classe di Tromba di Umberto Semproni. Un insegnante intuisce le sue precoci doti e gli suggerisce lo studio della composizione, che inizierà nel 1944.
Due anni più tardi ottiene il diploma in tromba, e compone "Il Mattino", per canto e pianoforte su testo di Fukuko, primo di una serie di 7 Lieder giovanili.
In questo periodo ottiene i primi ingaggi come strumentista e arrangiatore nel teatro di rivista.
In seguito compone "Imitazione", per canto e pianoforte su testo di Giacomo Leopardi e riceve la sua prima commissione per la composizione di musiche di scena per il teatro di prosa.
Qualche anno più tardi inizia a frequentare in Conservatorio il terzo e ultimo anno del corso di musica corale e direzione di coro, ma si ritirerà prima dell'ottenimento del diploma.
Nel 1952 consegue il diploma in strumentazione per banda, compone "Barcarola funebre" per pianoforte e "Preludio a una Novella senza titolo", oltre a scrivere le prime musiche di commento per radiodrammi.
Scrive poi "Verrà la morte", per contralto e pianoforte su testo di Cesare Pavese, "Oboe sommerso" per baritono e cinque strumenti su testo di Salvatore Quasimodo.
Due anni più tardi consegue il diploma in Composizione sotto la guida del maestro Goffredo Petrassi.
E' nel 1955 che Ennio Morricone imbocca quella che sarà la sua vera strada, iniziando ad arrangiare musiche per il cinema.
Infatti, dopo la nascita del primo figlio, Morricone si trova costretto a cercare lavoro per portare a casa la pagnotta: viene assunto dalla Rai in qualità di assistente musicale, ma si licenzia il primo giorno ma continuerà comunque a collaborare come arrangiatore nei varietà televisivi.
Nel 1961 nascono una figlia e la sua prima prima colonna sonora per il film "Il federale" di Luciano Salce.
Tre anni più tardi nasceranno il terzogenito e un sodalizio destinato a segnare un'epoca: la collaborazione con Sergio Leone e il suo cinema western ("Per un pugno di dollari", “Per qualche Dollaro in più”, "Il buono, il brutto e il cattivo", “C’era una volta il West”, “Giù la testa”) che gli darà fama imperitura.
Con Sergio Leone firmerà anche lo score per il pluripremiato "C'era una volta in America".
L'attività di arrangiatore per l'etichetta RCA, già intensa da anni, in questo periodo tocca i massimi livelli.
Dopo essere presente nella giuria del XX Festival internazionale di Cannes, e dopo la nascita del quarto figlio, Morricone riduce sensibilmente l'attività di arrangiatore a vantaggio delle musiche per il cinema, di cui ne firmerà a decine nel giro di pochi anni; oltre 400 in tutta la sua lunga e prestigiosa carriera.
Essendo la sua discografia sterminata, citiamo qui di seguito giusto alcune colonne sonore che ci sembrano più pertinenti per questo Almanacco, non in ordine cronologico e, naturalmente, scelte a nostro personale e insindacabile giudizio.
Sarà comunque un elenco lungo, quindi omettiamo pure anno e regista. Ve li trovate da soli!
“Corri uomo corri”, “Il Mercenario”, “Il Clan dei Siciliani”, "Un tranquillo posto di campagna", “Viva la Muerte…tua!”, “Gli Intoccabili” (quello di Giuliano Montaldo), “Gli Intoccabili“ (quello di Brian the Palma”), "Uccellacci e uccellini", "La battaglia di Algeri", “L’uccello dalle piume di cristallo”, “Navajo Joe”, “Quattro mosche di velluto grigio”, “La corta notte delle bambole di vetro”, “La Lucertola con la pelle di Donna”, “L’Istruttoria è chiusa: dimentichi!”, “Gli Occhi freddi della Paura”, “Vamos a Matar Compañeros”, “Gli Avvoltoi hanno fame”, “Vergogna schifosi”, “Indagine su di un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, “Il Gatto a Nove Code”, “Diabolik”, “Comandamenti per un Gangster”, “Grazie Zia”, “Eat it”, “I Crudeli”, “U-Turn”, “Roma come Chicago. Banditi a Roma”, “Ecce Home – I Sopravvisuti”, “Gli Avvoltoi hanno fame”, “Il Decameron”, “Gli Scassinatori”, “La violenza: quinto potere”, “Il Diavolo nel Cervello”, “Linea di Sangue”, “La Cosa”, “Il Pentito”, “Wolf – La belva è fuori”, “Milano odia: La polizia non può sparare”, “La Migliore Offerta”, “L’Anticristo”, “Il Poliziotto della Brigata Criminale”, “Labbra di Lurido Blu”, “Storie di Vita e Malavita”, “L’Umanoide”, “Novecento”, “Holocaust 2000”, “Salò o le 120 giornate di Sodoma”, “Corleone”, “Spasmo”, “Il mio nome è Nessuno”, “Cosa avete fatto a Solange?”, “La tarantola dal ventre nero”.
Mo’basta, ma è solo la punta di un iceberg ciclopico!
E poi impegno sociale e politico…
E tanti, tanti riconoscimenti: ma questo Oscar sembra non arrivare mai…
Il 28 settembre 2002 dall'Arena di Verona è partita una nuova avventura e una nuova vita artistica per il Maestro Ennio Morricone che da allora si è dedicato in modo particolare alla direzione d'orchestra.
Nel 2007 conferiscono ad Ennio Morricone un sacrosanto premio Oscar alla carriera (quello che assegnano ai vecchi tromboni).
Ma nove anni più tardi, grazie a quel volpone di Tarantino (che già aveva usato del materiale del Maestro edito in precedenza per il suo “Django Unchained”) che lo convince a firmare la colonna sonora del suo western “The Hateful Eight”, Morricone vince finalmente l’Oscar, questa volta quello vero!
Fortuna che non aveva tenuto fede alle sue affermazioni precedenti in cui dichiarava sostanzialmente che Tarantino gli fa cacare perché troppo violento (ma non è che Lucio Fulci e Dario Argento siano stati proprio-proprio leggerini...).
Saper cambiare in corsa è un pregio dei giovani, altro che dei vecchi tromboni…
Grande Ennio! Grande Maestro!
Tanti auguri, Ennio!
“Quando la musica finisce, raccogli la pistola e cerca di sparare.”
El Indio/Gian Maria Volontè – Per qualche dollaro in più