UNA LEGGENDA FILIPPINA
Anni fa girava una leggenda urbana su un fantomatico "Topo delle Filippine": ve la ricordate?
Certo che ve la ricordate, cari amici dei Mutzhi Mambo, anzi siamo sicuri che ci avete abboccato anche voi e a vostra volta l'avete spacciata a qualcun'altro per vera, successa ad un vostro cuggino o a qualche vostro vicino.
Finì pure su qualche giornale che aveva bisogno di notizie tappabuchi durante l'estate.
Per i pochissimi che non la conoscessero, perché fortunatamente troppo giovani per averla subita, la riassumiamo brevemente: una coppia va in vacanza nelle Filippine, e durante il soggiorno trova un tenero cucciolino.
Decide di portarselo dietro di nascosto nel viaggio di ritorno ma una volta a casa si accorge che il tenero cucciolo non è poi così tenero: trattasi infatti del tremendo "Topo delle Filippine" che crescendo si rivela ferocissimo.
Dopo avergli mangiato il cane e/o il gatto, la coppia lo trova ai piedi della culla del figlio neonato: nelle versioni più truci il ratto si pappa il bebè, in quelle più "correct" lo salvano appena in tempo...
Ebbene questa non è certo l'unica leggenda che viene dalle isole del Pacifico: ma in questo caso non si tratta di una leggenda urbana ma di una leggenda vivente!
Stiamo parlando del mitico BRIAN YUZNA, regista e produttore di film horror a basso costo diventati autentici fenomeni di culto.
In comune con la storia del Topo filippino, i film migliori di Brian Yuzna condividono l'idea di qualcosa di mostruoso e imprevedibile che si annida nel quotidiano.
Che si tratti del vostro dentista sadico e fuori di brocca o di una società segreta di mutanti formata dalle persone "bene" del vostro quartiere, poco importa: l'importante è che nulla è quello che sembra, nemmeno nelle vostre rassicuranti routine.
Yuzna è uno degli autori più rappresentativi del cinema horror indipendente degli anni '80, periodo fra i più fecondi per questo genere che già dal decennio successivo, con l'avvento e la sempre più pervasiva presenza degli FX digitali, avrebbe cambiato per sempre i suoi connotati, banalizzando anche l'abbondanza di effetti gore.
Ancora in questo periodo si potevano realizzare horror "artigianali", ricchi di effetti speciali realizzati in lattice, magari un po' goffi ma ricchi di fascino.
In queste produzioni, l'esagerazione con l'emoglobina era ancora un segnale di coraggio espressivo, di voglia di rompere con le convenzioni o i bigottismi.
Yuzna è stato importante per diverse ragioni: è stato, in tempi non sospetti, il primo regista americano ad adattare un manga per un film con attori in carne ed ossa; ha prodotto e diretto diversi adattamenti tratti dalle opere di H. P. Lovecraft e ha tenuto a battesimo molti registi esordienti, tra cui Stuart Gordon, Christophe Gans e Luis De La Madrid, permettendo la realizzazione dei loro progetti.
Fosse solo per questo, al netto delle sue deliranti regie, meriterebbe un posto speciale nel cuore degli amanti del Pulp!
Brian Yuzna nasce a Manila, nelle Filippine, il 30 agosto del 1949, in una famiglia cattolica.
Cresce in Nicaragua, Porto Rico e Panama, prima di trasferirsi negli Stati Uniti negli anni '60, stabilendosi ad Atlanta, in Georgia.
È un vero appassionato di cinema di genere e tra i suoi film preferiti ci sono "2001: Odissea nello spazio" e "La notte dei morti viventi".
Ma anche vecchi film horror di serie Z che vede durante la sua infanzia a Panama City, roba tipo “La creatura dal cervello atomico”, “Il settimo viaggio di Simbad”, “Il mistero della casa sulla collina” e molti altri.
Da bambino sogna mostri, scheletri e teste mozzate, e più tardi nei suoi incubi si affacciano non morti e trasformazioni della carne
Durante gli anni '70, ebbro dei "fumi" del "flower power", Yuzna si insedia in una comune hippie della Carolina del Nord e, per campare, si adatta a fare diversi lavoretti come il carpentiere e il cameriere in un ristorante.
Ispirato alla mitica "Empire International" di Charles Band, che alla metà degli anni '80 domina il mercato con una serie di pellicole a basso budget veramente innovative come "Troll", "Terror Vision" e "Trancers", tanto da riuscire ad acquistare gli studi "Dinocittà" di Dino De Laurentiis, Yuzna coltiva l’ambizione di creare una sua factory e fonda, grazie all’apporto di capitali giapponesi, prima la casa di produzione "Wild Street Pictures".
Inizia quindi la sua carriera nel cinema come produttore, con un paio di film horror splatterissimi e visionari ispirati alle opere di H.P. Lovecraft come "Re-Animator" (1985), e "From Beyond" (1986), di cui collabora anche alla sceneggiatura, e "Dolls" (1987) per il suo amico, il regista Stuart Gordon.
Nel 1987, il nostro scrive, per la Disney, la commedia "Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi", sempre al fianco di Gordon, che verrà diretto da Joe Johnston nel 1989.
Il 1989 è anche l'anno del suo debutto alla regia con il film horror satirico "Society", incentrato su una ricca comunità di Beverly Hills che appartiene a una specie mutante che si nutre delle classi sociali inferiori.
È uno dei capolavori del cinema indipendente del decennio, che colpisce ancora oggi per il coraggio dell’idea e l’intelligenza della messa in scena, grazie anche agli incredibili effetti speciali di Screaming Mad George.
Yuzna continua imperterrito a dirigere diversi sequel di pellicole horror, tra cui "Bride of Re-Animator" (1990), ottimo seguito ricco di scene folli e surrealiste delle imprese del dottor Herbert West, "Silent Night, Deadly Night 4: Initiation" (1990) e "Return of the Living Dead 3" (1993), ultimo capitolo della trilogia iniziata nel 1984 da Dan O'Bannon, dove miscela splatter e romanticismo, carnazza e antimilitarismo in un horror meno ironico del prototipo, ma altrettanto cupo e dissacrante.
Per quello che riguarda le produzioni si segnalano "Mutronics" (1992), basato sul manga "Guyver", creato da Yoshiki Takaya, che segna l’esordio dietro la macchina da presa di due maestri degli effetti speciali, Screaming Mad George e Steve Wang, e "Larve di sangue" (1993), nato da un’idea dell’effettista Doug Beswick, e diretto da sceglie l’americano Tony Randel (già collaboratore di Clive Barker e regista nel 1988 del secondo capitolo di "Hellraiser").
Uscito direttamente in home-video, è un fanta-horror a basso budget, forse inferiore ai precedenti film di Randel ma vanta alcune sequenze di orrore organico niente male.
Sempre nel 1993 Yuzna torna a occuparsi di Lovecraft, producendo l’horror "Necromicon" e dirigendo uno degli episodi. Gli altri sono realizzati da Shūsuke Kaneko e dal giovane regista esordiente francese Christopher Gans.
Allo stesso Gans due anni dopo affida un’altra produzione ispirata a un manga: "Crying Freeman", creato da Kazuo Koike e Ryōichi Ikegami, incentrato su un killer della yakuza, implacabile, ma con la particolarità di piangere dopo aver ucciso.
Rappresenta il primo tentativo da parte del nostro di attirare un pubblico più ampio di quello dei fan dell’orrore, ma la regia di Gans è troppo artificiosa per cogliere le particolari atmosfere del fumetto e piacere ad un'audience mainstream, anche se piano piano si farà il suo seguito di culto.
Yuzna passa poi a dirigere l'insostenibile "The Dentist" (1996), un film horror su un dentista di Los Angeles che, pazzo di gelosia, tortura le sue inconsapevoli vittime.
Poche pellicole riescono a far male a livello epidermico come la visione dei primi piani dei denti straziati dal trapano e dalle pinze manovrato dal folle odontoiatra, interpretato dal bravo Corbin Bernsen
Yuzna ha anche diretto il suo notevole sequel, "The Dentist 2" (1998).
Nel 1999 firma il modesto sci-fi "Progeny - Il figlio degli alieni", in cui i limiti del budget si fanno vedere tutti.
Sempre funestato dalla scarsità di denaro è il delirante "Faust"(2000), tratto dalla omonima miniserie di fumetti disegnata da Tim Vigil e scritta da David Quinn, una sorta di rilettura in chiave "adulta" dei supereroi, che non riesce ad andare oltre il ridicolo.
Dopo aver comunque raccolto un seguito di culto in Europa, Yuzna fonda la "Fantastic Factory", insieme a Julio Fernández, una sotto-etichetta della società cinematografica di Barcellona "Filmax", nei primi anni 2000.
Il suo obiettivo è produrre film di genere (horror, fantascienza, fantasy) dal budget modesto per il mercato internazionale (girati in lingua inglese) usando talenti di genere provenienti da tutto il mondo e sviluppare talenti locali.
Come regista firma "Beyond Re-Animator" (2003), terzo capitolo delle malate gesta di Herbert West, il tremendo "Rottweiler" (2004), su un cane cyborg assassino, "Beneath Still Waters - Dal profondo delle tenebre" (2005), e "Amphibious 3D" (2010).
Lavora per l'ultima volta come produttore per lo zombistico "Wermacht Worst Case Scenario", diretto da Richard Raaphorst, che si svolge dopo una finale immaginaria della Coppa del Mondo del 2006 tra Germania e Paesi Bassi, dove i teutonici sconfitti cercano vendetta con un'invasione di zombi; purtroppo per chi voleva godersi questo delirio, nel maggio 2009 viene annunciato che il progetto sarà archiviato.
Il film alla fine viene trasformato in "Frankenstein's Army" ed esce nel 2013.
Per ciò che riguarda la sua vita privata, è sposato con Cathy Cherry Yuzna, con cui ha fatto quattro figli (tutti attori): Conan, Zoe, Noah e Logan.
Purtroppo le profonde trasformazioni del mercato indotte dai nuovi mezzi digitali hanno tagliato fuori artisti come Yuzna, abituati a lavorare con pochi soldi e tante idee, che ultimamente non riescono a farsi finanziare neanche un progetto, seppur ultra-economico
Dopotutto ormai, i film a basso budget li girano con lo smartphone e si scaricano pure aggratisse...
Comunque, non demordere Yuzna, arriveranno tempi migliori (o no?).
Tanti auguri, Brian!
"In questi giorni le mie paure hanno più a che fare con il pagamento dell’affitto e con la salute dei miei figli (ne ho 4!) che con i lupi mannari, i vampiri o i mostri in genere."
Brian Yuzna