Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

Ooohh, con questa puntata del Vostro Almanacco andiamo sul piccante, cari amici dei Mutzhi Mambo, scaviamo nel torbido della più torbida sexplotation!
E lo facciamo con una vera rarità, una regista donna, la mitica DORIS WISHMAN, una delle pochissime filmaker ad aver fatto la storia del Pulp!
Doris Wishman è una vera e propria leggenda dei B-movie, e con questo intendiamo quelli proprio – proprio B (o Zeta, a seconda dei criteri di classificazione…)!
Maestra di un erotismo asettico che più trash non si può immaginare, nella sua carriera durata una trentina di anni ha girato ben 30 pellicole.

Doris Wishman29Chiaramente non siamo in zona “capolavoro” e nemmeno in quella “decente”: i film di Doris sono enormi ciofeche fatte per accontentare il voyeurismo del pubblico e basta, ma possiedono comunque un fascino morboso, il fascino dei prodotti semiclandestini e pionieristici, sempre girati però con un tocco “artistico” e personale che ci narrano dei vizi (e dei desideri) inconfessabili di una società (e quindi della “vera” società) più e meglio di mille prodotti mainstream…
O di diecimila trattati di sociologia!
Il nudo era la sua vera ossessione (o almeno la sua privilegiata fonte di guadagno) e per un lustro ha confezionato pellicole che solleticavano la lasciva curiosità degli spettatori riguardo al “nudismo”, visto all’epoca come ultima tappa della depravazione morale.
Non dimentichiamoci che era l’America puritana degli anni ’50 e ’60: ora certe cose fanno ridere ma all’epoca era coraggioso proporle e realizzarle.
E soprattutto era coraggioso farlo per una donna!
Come quelli di Ed Wood (di cui la Wishman si potrebbe considerare la versione al femminile) i suoi film erano così coerentemente e sorprendentemente mal realizzati da risultare ipnotizzanti. 
Mettono in discussione tutto ciò che sappiamo sulla grammatica cinematografica e sulla narrazione, ma con un'innocenza che li rende accattivanti quanto ridicoli.
Wishman realizzò pellicole dal 1958 al 1980, la cui qualità risulta sempre peggiorare man mano che andava avanti.
L’ultima, “A Night to Dismember”, è così terribilmente brutta (ma brutta – brutta, eh?) che fa meraviglia che abbiano mai dato il permesso a qualcuno di distribuirla.
Però, pur essendo uno dei peggior film mai girati (anzi, probabilmente proprio per questo), non ci si stancherebbe mai di guardarlo!
Anche se faceva essenzialmente film erotici, la Wishman non riusciva mai ad essere minimamente sensuale, perché a lei per prima in fondo del sesso fregava poco.
Addirittura sembra che durante le riprese dei porno che girava negli anni’70, la nostra Doris uscisse dalla stanza quando iniziavano le scene del coito.
Sapeva che gli uomini avrebbero pagato dei soldi per vedere donne nude, ma non sembrava avesse alcuna idea del perché: nonostante il suo lavoro fosse quello, era assolutamente incapace di capire la natura dell'erotismo. 
Usava attori assolutamente inetti, soggetti deliranti e nonsense (spesso, come i dialoghi, improvvisati a riprese avvenute!), delle tecniche di regia inspiegabili (arbitrariamente, senza alcun senso logico, si soffermava a lungo su particolari insignificanti dell’arredamento), effetti scenici poveri e goffi. 

Doris Wishman6Per sopperire alla difficoltà di usare il sonoro in presa diretta, la Wishman durante i dialoghi (il più delle volte ridoppiati da lei stessa), inquadrava la faccia dell’ascoltatore mentre chi parlava non veniva mai ripreso (per evitarle così l’effetto “fuori sincrono” del labiale), donando inconsapevolmente alle scene un’atmosfera di totale di straniamento, quasi surreale.
Ovviamente, per minimizzare la monotonia del dialogo, la Wishman spesso interrompeva la conversazione con riprese della nuca di un personaggio. O dei suoi piedi. O della sveglia.
O di qualunque altra cosa fosse nella stanza che non aveva mai inquadrato in precedenza.
Insomma, la sua incapacità era così radicale da renderla unica, incredibile, inimitabile…addirittura interessante!
Dopotutto anche lei affermò più volte che non le piacevano affatto i suoi film, ma chiaramente le piaceva farli. 
Non a caso il titolo della sua biografia, scritta da Michael Bowen, è "It's Better Than Sex", una frase che ha spesso legato al suo modo di fare cinema.
Doris Wishman nasce il 1 giugno del 1912 a New York City. 
In realtà non ha mai rivelato la sua età, e il suo passaporto portava la data di nascita del 23 aprile 1920.
Suo padre è un venditore ebreo di fieno e grano, sua madre muore quando Doris è ancora una bambina. 
Col padre e i sei suoi cinque fratelli si trasferiscono poi nella contea di Westchester. 
Frequenta dei corsi all'Hunter College e, dopo essersi diplomata studia recitazione presso la Alerci School of Dramatics di New York nei primi anni '30.
Ma come attrice rimane frustrata, gelosa del successo della sua compagna di corso Shelly Winters, a suo dire molto meno dotata di lei e solamente disposta ad andare a letto con chiunque per far carriera (!?).
Ora, con tutto l’amore che proviamo per la nostra Doris, fra tutte le stelle e stelline di Hollywood, proprio Shelley Winters non sembrerebbe proprio quella da citare come esempio di mancanza di talento… 
Ad onor del vero, la nostra aggiungerà poi che anche lei sarebbe stata disposta a fare lo stesso…si vede che probabilmente le sue ”doti” non erano altrettanto apprezzate!
Comunque riesce a trovare lavoro come segretaria e cineoperatrice nel settore della distribuzione cinematografica per suo cugino Max Rosenberg, un distributore indipendente che gestisce sia film d'arte che film explotation durante la fine degli anni '40 e l'inizio degli anni '50.
Durante questo stesso periodo si sposa con un dirigente pubblicitario di nome Jack Abrams e vive per un periodo a Miami, in Florida. 
Usando il suo vero nome, la Wishman inizia la sua carriera nella produzione di film per cercare di lasciarsi alle spalle il dolore per la prematura morte del marito nel 1958.
Nel frattempo nel 1957, una sentenza del tribunale di appello di New York aveva permesso ai film che raffigurano scene di nudo di essere proiettati nei cinema dello Stato di New York.

Doris Wishman7Ispirata da questo nuovo sviluppo del cinema per adulti, Doris prende in prestito $ 10.000 da sua sorella per produrre il suo primo film, “Hideout in the Sun”, un film sui nudisti girato alla fine del 1958 e uscito all'inizio del 1960. 
Di film sui campi nudisti (che, ribadiamo, sono totalmente asettici e in cui le cose piu “piccanti” sono gare di scacchi o partite di pallavolo giocate in veste adamitica) ne realizza in totale 8, tra il 1958 e il 1964, fra cui "Blaze Starr Goes Nudist" (1962), l'unico lungometraggio in cui appare la mitica reginetta del burlesque nella parte di sé stessa.
Titoli come “Diary of a Nudist”, “Gentlemen Prefer Nature Girls” e “The Prince and the Nature Girl”, parlano da soli…
Il più interessante è senza dubbio, “Nude on the Moon”, (1961), un delirante connubio iper trash tra nudismo e fantascienza, girato in un campeggio di Coral Gable, in Florida.
La pellicola viene bandita nello Stato di New York dopo che il Consiglio di Censura dello Stato stabilisce che i film che mostrano dei nudi integrali in una colonia di nudisti sono legalmente ammissibili, ma la nudità in un film sci-fi ambientato in una "colonia nudista sulla Luna" non lo è affatto (?). 
Dopo che la popolarità del genere comincia a calare, la Wishman decide di abbandonare i film di nudisti e si dà al sexploitation.
Inizia a produrre e dirigere pellicole del genere allora detto "roughies" nel 1964.
Ancora una volta, i titoli dicono tutto: “Sex Perils of Paulette”, “Love Toy”, “Too Much, Too Often”, “Another Day Another Man”.
Girati a Manhattan, questi melodrammi noir in bianco e nero sono alquanto sciatti, ricchi di vistosi errori di sceneggiatura e regia, nonché di banale misoginia e violenza gratuita.
Quanto i film nudisti sono spensierati, tanto questi “roughies” sono squallidi. 
Il piu famoso è senza dubbio il megacult “Bad Girls Go to Hell” (1965), la prima collaborazione di Doris col cineasta di lunga data C. Davis Smith ma il più delirante è “Indecent Desires”, una sorta di mix di “Little Shop of Horrors” e “Repulsion”, in cui il protagonista trova una bambola che gli dà potere sulla sua vicina, una segretaria che vuole sedurre.
Tanto per fare felice il suo pubblico più “affezionato”, la Wishman inserisce nella trama alcuni esercizi di balletto nudo, ma così, senza motivo…
Durante questo periodo lavora spesso sotto lo pseudonimo di "Louis Silverman", il nome del suo secondo marito. 
Tutti i suoi lavori di sexploitation vengono girati in bianco e nero fino all'uscita del suo primo film a colori soft-core, “Love Toy” (1970).
Sempre lo stesso anno realizza “The Amazing Transplant,”, in cui un uomo costringe un medico a trapiantare il pene del suo amico morto sul suo corpo. Questo naturalmente lo trasforma in un maniaco omicida.
Poco dopo produce una commedia sexy intitolata “Keyholes Are for Peeping” (1972) con il comico Sammy Petrillo e, a metà degli anni '70, dirige i suoi “capolavori”: un paio di thriller low-budget con la maggioratissima ballerina burlesque Chesty Morgan.
Si tratta di “Deadly Weapons” e “Double Agent 73”, in cui le scene clou sono rappresentate dai malcapitati cattivi che vengono soffocati dalle abnormi tettone della spogliarellista.
La prima di queste “perle” trova pure una distribuzione internazionale con la Hallmark Releasing Corporation.
A metà degli anni '70, la Wishman firma due film pornografici intitolati “Satan Was a Lady” (1975) e “Come With Me, My Love” (1976), entrambi con Annie Sprinkle.
Doris non ama lavorare sui set pornografici e in seguito negherà di averne mai diretti.
Nel 1978 dirige l’agghiacciante semidocumentario intitolato “Let Me Die a Woman” che aveva originariamente iniziato a girare nel 1971. 
Il film mostra interviste a diverse persone transgender, una delle quali è Deborah Hartin, e include ricostruzioni drammatiche di scene delle loro vite interpolate da immagini di repertorio sulle operazioni di cambio di sesso. 
Uno dei personaggi fittizi della pellicola è interpretato dalla futura star del porno Harry Reems prima che diventasse famoso a livello internazionale per il suo ruolo in “Deep Throat” (1972).
Per stomaci forti.
Vista la crescente mania dei film slasher partita con “Halloween” (1978), l'ultimo film della Wishman è l’horror “A Night to Dismember”.
Iniziato alla fine degli anni '70, ha attraversato varie vicissitudini produttive e viene infine completato nel 1983. 
Il film è interpretato dall'attrice pornografica Samantha Fox (da non confondere con la nota cantante) e vanta effetti splatter che un bambino potrebbe fare meglio con alcuni attrezzi da cucina e un barattolo di ketchup.
Oltretutto nel laboratorio di montaggio viene accidentalmente distrutto gran parte del filmato, costringendo la Wishman a interpolare le sequenze superstiti con alcune scene di sesso avanzate da altri film e con una continua e insensata voce fuori campo che invece di chiarire la trama, la rende ancora più assurda e sconclusionata.
Non ha mai visto una distribuzione cinematografica.
Dopo il fallimento di tanto capolavoro, Doris si trasferisce a Coral Gables, in Florida, a metà degli anni '80, dove trova lavoro in un sexy shop.

Doris Wishman24L'interesse per il suo lavoro comincia a crescere lentamente a causa dell'uscita degli home video di molti dei suoi film attraverso la “Something Weird Video”. 
Si forma un seguito di culto e la Wishman viene premiata al New York Underground Film Festival nel 1998 e appare due volte nello show “Late Night” con Conan O'Brien. 
Il regista John Waters inserisce una clip tratta da “Deadly Weapons”, nel suo film “Serial Mom”.
Il critico cinematografico Joe Bob Briggs descriverà la Wishman come "Il più grande regista cinematografico di sexploitation della storia". 
Se sia “il piu grande” abbiamo qualche dubbio...di sicuro “il più bizzarro”!
Doris Wishman muore il 10 agosto del 2002 a Miami, in Florida, poco dopo essere stata curata per un linfoma.
Se vi riesce, ripescate qualche sua pellicola: imparerete come “non” si fanno i film.
Ma vi divertirete imparando...
Onore a Doris Wishman!

Siccome oggi ricorre pure l’anniversario della morte dello scrittore SAX ROHMER (15/02/1883 – 01/06/1959), nome d’arte di Arthur Henry Sarsfield Ward, il papà del mitico Dottor Fu Manchu, la citazione è tutta sua:

“Imagine a person, tall, lean and feline, high-shouldered, with a brow like Shakespeare and a face like Satan, ... one giant intellect, with all the resources of science past and present ... Imagine that awful being, and you have a mental picture of Dr. Fu-Manchu, the yellow peril incarnate in one man.”
Sax Rohmer - The Mystery of Dr. Fu-Manchu

Almanacco Pulp dei Mutzhi Mambo

  • Dave Alexander

    Dave Alexander

    Informazioni
    3 Giugno
    Esiste un club, un club mooolto esclusivo, in cui è difficile entrare, perché per accedervi bisogna avere una caratteristica speciale… Inaugurato dal musicista brasiliano Alexandre Levy il 17... Dave Alexander
  • Bo Diddley

    Informazioni
    2 Giugno
    Quando è venuto a mancare lui è venuto a mancare un pezzo di rock'n'roll, e che pezzo!  Un pilastro, un architrave, un muro portante!  A parte i look da buffone che sfoggiava e la sua eccentrica... Bo Diddley
  • Marilyn Monroe

    Informazioni
    1 Giugno
    Era bella, bella da fare male. Oggi, primo giugno, tanti auguri a Norma Jean Mortenson, la bisteccona platiné più nota come MARILYN MONROE. Per dirla con Tabucchi, "Pensate, se Marilyn non fosse... Marilyn Monroe
  • Doris Wishman

    Doris Wishman

    Informazioni
    1 Giugno
    Ooohh, con questa puntata del Vostro Almanacco andiamo sul piccante, cari amici dei Mutzhi Mambo, scaviamo nel torbido della più torbida sexplotation! E lo facciamo con una vera rarità, una regista... Doris Wishman