Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

Quando è venuto a mancare lui è venuto a mancare un pezzo di rock'n'roll, e che pezzo! 
Un pilastro, un architrave, un muro portante! 
A parte i look da buffone che sfoggiava e la sua eccentrica chitarra quadrata, BO DIDDLEY aveva un suono tagliente come nessun altro e aveva riportato l'Africa nera nel Rock'n'roll!
È stato soprannominato "The Originator of Rock And Roll" per il suo ruolo chiave nella transizione dal blues al rock'n'roll, e per aver influenzato, fra gli innumerevoli altri, artisti come Buddy Holly, Eric Clapton, gli Yardbirds, i Beatles, Jimi Hendrix, i Doors, i Sonics, i Rolling Stones, gli Who, i Led Zeppelin, nonché gli ZZTop, i Cramps, George Thorogood, i Blues Explosion, i Black Keys, e tutta la scena garage, rockabilly, psychobilly, raw-blues e, naturalmente, punk a venire. 
Aveva un modo di suonare unico, riconoscibile, (soprattutto si riconoscono subito gli imitatori e coloro che si rifanno a lui), inventando un ritmo boogie-sincopato che ripeteva in maniera ossessiva (il cosiddetto battito "hambone", o "three-stroke, rest, two-stroke").
Portando alle estreme conseguenze le intuizioni di Willie Dixon (quello di "You'll Be Mine"), Bo Diddley compose canzoni pregne di suspense, minacciose e ipnotiche, che davano molto risalto all'amplificazione elettrica.
Inoltre è stato uno dei primissimi ad incorporare delle musiciste nella sua band.
Ellas Otha Bates (così all'anagrafe) nasce a McComb, in Mississippi, il 30 dicembre del 1928.
Viene adottato e cresciuto dal cugino di sua madre, Gussie McDaniel, da cui riprende il cognome. 
Nel 1934, la famiglia McDaniel si trasferisce a Chicago, dove Ellas diviene un membro devoto e attivo della chiesa battista Ebenezer di Chicago.
Lì studia il trombone e il violino, diventando così abile che il direttore dell'orchestra lo invita a prenderne parte. 
Diviene così un orchestrale e rimane tale fino all'età di 18 anni.
Ma tuttavia, è più interessato a quella musica ritmica e viscerale che aveva ascoltato in una chiesa pentecostale locale: imbraccia la chitarra e si mette a suonare gli spirituals e il blues.
Ispirato da una performance di John Lee Hooker, suona per strada con gli amici, tra cui Jerome Green nella band del busker Langley Green, gli Avenue Jive Cats, e per campare fa il carpentiere e il meccanico. 
Green diventa un membro quasi costante del gruppo di McDaniel, e i due spesso scherzano scambiandosi insulti durante gli spettacoli.
Durante le estati del 1943 e del 1944, suona al mercato di Maxwell Street in un band capitanata da Earl Hooker.
Nel 1951 nel suo gruppo militano Roosevelt Jackson al basso e Jody Williams, a cui aveva personalmente insegnato a suonare la chitarra.
Lo stesso Williams successivamente, suonerà la sei corde nella registrazione di "Who Do You Love?" (1956). 
Nel 1951 Ellas ha un ingaggiò fisso al 708 Club, in South Side a Chicago, con un repertorio influenzato da Louis Jordan, John Lee Hooker e Muddy Waters. 
Alla fine del 1954, collabora col mitico armonicista Billy Boy Arnold, il batterista Clifton James e il bassista Roosevelt Jackson e registra la demo di "I'm a Man" e "Bo Diddley". 
Risuonerà poi le canzoni negli studi Chess con un ensemble che comprende Otis Spann al piano, Lester Davenport all'armonica, Frank Kirkland alla batteria e Jerome Green alle maracas. 
Il disco viene pubblicato nel marzo del 1955 e l'A-side, "Bo Diddley", diventa il suo primo hit nella classifica R&B. 
L'origine del soprannome Bo Diddley non è chiara.
McDaniel sostiene che i suoi coetanei gli affibbiarono questo nomignolo, ma sospetta che fosse un insulto. 
Dichiara poi che il nome prima apparteneva ad un cantante che la sua madre adottiva conosceva.
Affermerà anche che era il suo soprannome quando faceva il pugile.Invece l'armonicista Billy Boy Arnold dichiarerà che era un nome di comico locale, e che fu Leonard Chess a imporre a Mc Daniel questo nome di scena e il titolo del suo primo singolo.
Probabilmente "Diddley" deriva dal nome di uno strumento a corde di origine africana, ma difficilmente gli fu affibbiato per questo motivo: in realtà, in slang, "Bo Diddley" significa "assolutamente nulla".
Ma Bo Diddley tutto è meno che una nullità!
Il 20 novembre 1955, Diddley appare nel famoso programma televisivo "The Ed Sullivan Show".
Quando qualcuno dello staff dello spettacolo lo sente casualmente cantare "Sixteen Tons" nello spogliatoio, gli viene chiesto di eseguire la canzone in diretta. 
Ma, leggendo "Bo Diddley" scritto sul gobbo, il nostro pensa di eseguire sia il suo singolo auto-intitolato che "Sixteen Tons". 
Sullivan si infuria di brutto per questo equivoco e bandisce Bo Diddley dal suo spettacolo, affermando che non durerà più di sei mesi (!).
Alla faccia di Ed, il nostro Bo continua a pubblicare singoli di successo per tutti gli anni '50 e '60: "Pretty Thing" (1956), "Say Man" (1959) e "You Can't Judge a Book by the Cover" (1962). 
Pubblica pure numerosi album, tra cui i fondamentali "Bo Diddley Is a Gunslinger" (1960) e "Have Guitar, Will Travel" (1960). 
Tra il 1958 e il 1963, la Checker Records arriva ad editare ben undici LP di Bo Diddley. 
"Two Great Guitars" (1964), è una collaborazione con Chuck Berry e contiene quattro lunghe jam che sono in anticipo di qualche anno sugli esperimenti del blues-rock successivi.
Negli anni '60 si impone come artista che piace sia al pubblico bianco che a quello nero ma fa l'errore di trascurare il mercato degli adolescenti.
Ad esempio il titolo dell'album "Surfing with Bo Diddley" (1963), deriva più dal sacrosanto riconoscimento della sua influenza sui chitarristi surf piuttosto che dal fatto che contenesse composizioni surf music. 
Bo Diddley è famoso anche perché include delle donne nella sua band: Norma-Jean Wofford, conosciuta anche come "La Duchessa", Gloria Jolivet, la chitarrista Peggy Jones, nota anche come "Lady Bo", Cornelia Redmond, nota anche come "Cookie V", Debby Hastings, che capitanerà la sua band per 25 anni. 
Dopo essersi trasferito da Chicago a Washington, Bo fonda uno dei primi studi casalinghi, dove non solo registra l'album "Bo Diddley Is a Gunslinger" ma ha produce e registra Marvin Gaye, che all'epoca lavora come suo cameriere. 
Negli anni successivi la sua stella declina in fretta e si trova a suonare dappertutto, in piccolissimi club (spesso), fino agli stadi (raramente). 
Il 25 marzo 1972 suona con i Grateful Dead alla Music Accademy di New York. 
Il Grateful Dead pubblicano parte di questo concerto come "Volume 30" della serie di album live della band psichedelica. 
Anche la colonna sonora del leggendario film animato "Fritz the Cat" (1972), di Ralph Bakshi, contiene la sua canzone "Bo Diddley". 
Il nostro passa poi alcuni anni in New Mexico, vivendo nella città di Los Lunas dal 1971 al 1978. 
Per due anni e mezzo fa pure il vice-sceriffo della contea di Valencia.
Alla fine degli anni '70 lascia Los Lunas e si trasferisce a Hawthorne, in Florida, dove vive in una grande tenuta fatta di tronchi, che collabora a costruire.
Per il resto della sua vita dividerà il suo tempo tra Albuquerque e la Florida.
Nel 1979, apre per i Clash nel loro tour americano e fa parte del cast di "Guitar Legends" con B.B. King, Les Paul, Albert Collins e George Benson.
Nel 1994 suona in un concerto dei Rolling Stones, interpretando con loro "Who Do You Love?". 
Dal 1985 fino alla sua morte, il suo gruppo live consiste in Debby Hastings (basso), Frank Daley o Nunzio Signore (chitarra), Tom Major, Dave Johnson, Yoshi Shimada o Sandy Gennaro (batteria), e la sua personal manager, Margo Lewis (tastiere). 
Vive i suoi ultimi 13 anni ad Archer, in Florida, un piccolo villaggio agricolo vicino a Gainesville. 
La sua registrazione finale in un album di studio è con le star del proto-punk New York Dolls nel loro album "One Day It Will Please Us to Remember Even This" (2006), in cui contribuisce con la sua chitarra alla canzone "Seventeen", inclusa come traccia bonus nella versione limitata del disco.
Infaticabile live performer fino alla fine, il grande Bo Diddley muore di infarto il 2 giugno del 2008, nella sua casa in Florida.
Praticamente tutto il mondo del rock e del blues gli ha tributato omaggio, da Robert Plant a BB King, dagli Offsprings a Eric Burdon, da George Thorogood a Jerry Lee Lewis, da Mick Jagger a Little Richard. 
E non poteva essere altrimenti. 
D'altronde era come se fosse morto un nonno. 
Onore a Bo Diddley, onore al nonno!
Al nostro nonno!

"I walk forty-seven miles of barbed wire
I use a cobra snake for a necktie
I got a brand new house on the roadside
Made from rattlesnake hide
I got a brand new chimney made on top
Made out of a human skull
Now come on take a walk with me, Arlene
And tell me, who do you love?
Who do you love?
Who do you love?
Who do you love?
Who do you love?
Who do you love?..."
Bo Diddley - Who Do You Love

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