Suonino le campane a morto, si scoperchino le bare, si indossi il lutto, si scoprano le giugulari!
Pare ieri ma sono già passati tre anni dalla tristissima scomparsa dell'immenso CHRISTOPHER LEE, una delle più grandi icone del cinema horror (e non solo), nonché, cari amici dei Mutzhi Mambo, uno dei nostri attori preferiti in assoluto!
La maschera dell’horror gotico per eccellenza, quel “Dracula” di Terence Fisher prodotto dall’inglese Hammer nel 1958, rimarrà sempre scolpita negli occhi di ogni adoratore del Vampiro transilvano.
Altissimo (1,96 cm), occhi spiritati e illuminati a giorno, canini allungati e colanti sangue, Christopher Lee è stato il più terrorizzante (ma anche il più figo) dei Dracula mai apparsi sul grande schermo e, nella sua lunga carriera, ha impersonato praticamente tutti i maggiori villain del cinema, dalla Mummia a Saruman, dal Mostro di Frankenstein a Tremotino, da Fu Manchu a Mr Hyde, sempre però rimanendo Christopher Lee!
Nel senso che qualsiasi ruolo interpretasse, era impossibile non riconoscere il suo carisma e la sua personalità.
Lee era talmente magnetico che erano i personaggi a mettersi al suo servizio, non viceversa.
Infatti, nonostante una carriera apprezzata da critica e pubblico durata circa sessant'anni, Lee non è mai stato nominato per un Premio Oscar (e questo, a nostro avviso, è da considerarsi un vanto, quando l'Oscar diventa il simbolo della miopia di Hollywood).
Dal 1948 alla sua morte, ha recitato in quasi 280 film (e non tutti capolavori), il che fa di lui uno degli attori più prolifici della storia del cinema: chiaramente, in questo Vostro Almanacco, non ci sogniamo nemmeno di renderne conto, anche solo approssimativamente...
Sir Christopher Frank Carandini Lee nasce a Londra il 27 maggio del 1922, figlio di una contessa di origine italiana legata al Sacro Romano Impero e di un colonnello dell’esercito.
I suoi genitori divorziano quando Lee ha 4 anni e la madre lo porta insieme alla sorella in Svizzera.
Qui la famiglia attraversa un periodo di ristrettezze economiche, tanto che il giovane deve lavorare in un chiosco di fonduta per guadagnare la pagnotta da portare in casa.
Dopo essersi iscritto alla Miss Fisher's Academy in Wengen, recita il suo primo ruolo nei panni di un cattivo come Tremotino.
Tornati a Londra, sua madre si risposa con un banchiere, lo zio di Ian Fleming, autore di 007.
Lee inizia a recitare dopo una seconda guerra mondiale vissuta prima da soldato volontario poi come pilota della Raf e infine come spia (nell'organizzazione Special Operation Executive, per cui lavora con lo stesso Fleming).
Grazie anche all'appoggio dell'ambasciatore Nicolò Carandini, cugino della madre, nel 1946, ottiene un contratto di sette anni con la Rank Organisation, una casa di produzione cinematografica di discreto successo.
Da questo momento in poi si dedica completamente al mondo dello spettacolo, perfezionando la sua recitazione sul palcoscenico teatrale, dove spicca per una straordinaria presenza scenica e una dizione forte degli studi classici.
Il debutto al cinema avviene nel 1948 con il film "Il mistero degli specchi" di Terence Young, seguito da numerose partecipazioni minori in film di poco conto (escluso l'avventuroso "Il corsaro dell'isola verde" di Robert Siodmak), utili soprattutto per la sua formazione.
Per una decina d’anni non arrivano grandi parti da protagonista, anzi i ruoli sono sempre più defilati, ma gli permettono di mettere insieme una quantità di interpretazioni che lo faranno entrare nel Guinness dei Primati degli attori più presenti in scena di tutti i tempi.
Nel 1957 il primo film con la casa di produzione inglese Hammer: "La Maschera di Frankenstein", di Terence Fischer.
Qui interpreta il mostro creato dal barone Frankenstein, ruolo recitato a sua volta da Peter Cushing con cui Lee formerà una coppia d’oro dell’horror gotico per almeno quindici anni.
Di lì a un anno, sempre con Fischer dietro la macchina da presa, il film della vita, il successo, comunque inatteso, nel film "Dracula il vampiro" primo di una lunghissima serie di sequel, remake e reboot che lo vedranno indossare gli eleganti abiti di Vlad Tepes.
Il film si caratterizza per l'estrema violenza e per una inedita sensualità, che toglieranno al personaggio di Stoker quell'aura un po'retrò, gigiona e teatrale, con cui era stato identificato fin dai tempi di "Nosferatu" di Murnau e del "Dracula" di Browning, con Bela Lugosi.
Pur non rinunciando ad un certo fascino austero, Lee infonde nel vampiro quel tocco di sadismo e morbosità che incideranno il "prototipo" di Dracula nell'immaginario del pubblico, facendolo diventare più "normativo" di quelli (pur illustri) dei suoi predecessori.
Il problema è che Lee si trova ad impersonare Dracula in altre 25-30 pellicole!
Tra queste ricordiamo almeno: "Dracula, principe delle tenebre" (1966), di Terence Fisher; "Le amanti di Dracula" (1968), di Freddie Francis; "Il conte Dracula" (1969), di Jesús Franco; "Cuadecuc, vampir" (1970), di Pere Portabella; "Una messa per Dracula" (1970), di Peter Sasdy; "Il marchio di Dracula" (1980), di Roy Ward Baker; "1972: Dracula colpisce ancora!" (1972), di Alan Gibson; "I satanici riti di Dracula" (1973), di Alan Gibson; "Vem var Dracula?" (1975), di Calvin Floyd; "Dracula padre e figlio" (1976), di Edouard Molinaro.
Addirittura si ritrova a fare il succhiasangue nell'ingenua parodia "Tempi duri per i vampiri" (1959), di Steno, a fianco di Renato Rascel, e nella commedia "Controfigura per un delitto" (1970), di Jerry Lewis!
La maschera del conte non-morto non gli si toglie praticamente più dal viso!
Per fortuna che nel frattempo interpreta altri memorabili classici, tra cui diversi nel nostro paese, come: il thriller "Prima dell'anestesia" (1958), di Robert Day, con Boris Karloff; "La furia dei Baskerville", "La Mummia" e "L'uomo che ingannò la morte", tutti e tre del 1959 e tutti e tre con la regia di Terence Fisher; "Ragazza Beat "(1960), di Edmond T. Gréville; "La città dei morti" (1960), di John Llewellyn Moxey; "Il mostro di Londra" (1960), di Terence Fisher; "Le mani dell'altro" (1961), di Edmond T. Greville, "Il terrore dei Tongs" (1961), di Anthony Bushell; "La casa del terrore" (1961), di Seth Holt; "Ercole al centro della Terra" (1961), di Mario Bava; “Sherlock Holmes - La valle del terrore” (1962), di Terence Fisher e Frank Winterstein; l'infame "Sfida al diavolo" (1963) di Giuseppe Vegezzi, considerato uno dei più brutti film mai realizzati; "La vergine di Norimberga" (1963), di Antonio Margheriti; "La frusta e il corpo" (1963), di Mario Bava; "La nave del diavolo" (1964), di Don Sharp; "La cripta e l'incubo" (1964), di Camillo Mastrocinque; "Il castello dei morti vivi" (1964), di Luciano Ricci e Lorenzo Sabatini; "Lo sguardo che uccide" (1964), di Terence Fisher; "Le cinque chiavi del terrore" (1965), di Freddie Francis; "Fu Manchu A.S.3 – Operazione tigre" (1965), di Don Sharp; "Rasputin, il monaco folle" (1966), di Don Sharp; "Il lungo coltello di Londra" (1966), di John Llewellyn Moxey; "Il teatro della morte" (1967), di Samuel Gallu; La tredicesima vergine (1967), di Harald Reinl; "The Devil Rides Out" (1968), di Terence Fisher; "Hula Hula - La femmina della giungla" (1968), di Robert Lynn e Jeremy Summers; "The Blood of Fu Manchu" (1968), di Jesús Franco; "Black Horror - Le messe nere" (1968), di Vernon Sewell; "Il castello di Fu Manchu" (1969), di Jesús Franco; "Il trono di fuoco" (1969), di Jesús Franco; "Terrore e terrore" (1970), di Gordon Hessler; "Philosophy in the Boudoir" (1969), di Jesús Franco; "Vita privata di Sherlock Holmes" (1970), di Billy Wilder; "La casa che grondava sangue" (1971), di Peter Duffell; "La vera storia del dottor Jekyll" (1971), di Stephen Weeks; "Horror Express" (1972), di Eugenio Martin; "La scala della follia" (1973),:di Don Sharp; "Il cervello dei morti viventi" (1973), di Gary Sherman; "Il terrore viene dalla pioggia" (1973), di Freddie Francis; "The Wicker Man" (1973), di Robin Hardy; "La casa delle ombre lunghe" (1983), di Pete Walker.
Ma vi rendete minimamente conto del curriculum di Lee?
A un cerro punto, il nostro prova a liberarsi del vampiro transilvano con un paio di memorabili parti: "I tre moschiettieri" di Richard Lester (1973), a cui segue "I quattro moschettieri- Milady" (1974) con Lee sempre nella parte del cattivo Rochefort, anche se il film cult di quegli anni, dove interpreta il sinistro Francisco Scaramanga, è "Agente 007 - L'uomo dalla pistola d'oro" (1974) di Guy Hamilton.
Lee ha ormai più di 50 anni e per rilanciare una carriera di ruoli da cattivo si trasferisce negli Usa.
Ma se non fosse per una particina in “1941 – Allarme ad Hollywood” di Spielberg (1981) nessuno lo ricorderebbe: perso tra serie tv minori, filmetti di serie B, e "Il ritorno dei tre moschettieri" (1989)...
Nel 1990 lo si vede pure al fianco di Alberto Sordi in "L'avaro", di Tonino Cervi, nel divertente "Gremlins 2 - La nuova stirpe", di Joe Dante, e in "Il ladro dell'arcobaleno", del visionario Alejandro Jodorowsky.
È alla fine degli anni novanta, grazie a Tim Burton che lo vuole ne "Il mistero di Sleepy Hollow" (1998), che Lee torna in parti da caratterista di rango dove può mostrare tutta la sua algida e tenebrosa alterità.
È il malvagio stregone Saruman il bianco, nella saga de "Il signore degli anelli" di Peter Jackson e interpreta il conte Dooku-Lord Darth Tyrannus in "Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni" (2002) di George Lucas.
Continua poi la fortunata collaborazione con Tim Burton, prestando la voce come doppiatore in "La sposa cadavere" (2005), recitando in "La fabbrica di cioccolato" (2005), in "Alice in Wonderland" (2010) e in "Dark Shadows" (2012), prima di mettersi in gioco anche nel fantasy "La bussola d'oro" (2007) di Chris Weitz.
Nel 2010 il regista John Landis lo chiama a recitare in "Ladri di cadaveri - Burke & Hare"; in seguito Martin Scorsese lo vuole in "Hugo Cabret" (2011) e Bille August lo ingaggia per un ruolo in "Treno di notte per Lisbona" (2013).
Con Peter Jackson continua il suo fortunato sodalizio inaugurato con la trilogia de Il signore degli anelli e partecipa, nei panni di Saruman, a "Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato" (2012), "Lo Hobbit - La desolazione di Smaug" (2013) e "Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate" nel 2015.
Dopo il ricovero in ospedale per problemi respiratori, muore a Londra il 7 giugno 2015 all'età di 93 anni.
Massimo onore al Maestro!
Nota a margine: Christopher Lee, ormai vecchio (e, presumiamo, rincoglionito), si è messo pure ad incidere dischi di simphonic metal, debuttando nel 1998 con "Christopher Lee Sings Devils, Rogues & Other Villains", e a collaborare con quei tamarroni dei Manowar... non che l'articolo ci faccia impazzire, ma comunque, debuttare nel metal a 76 anni suonati e chiudere con l'ultimo disco (l'EP "Metal Knight) a 92, non è da tutti! Lee è stato semplicemente incredibile!
"Non ci sarà un'alba per gli uomini"
Saruman/Christopher Lee - Il Signore degli anelli