Sappiamo che vi state domandando: ma che minchia ci fa quel fighetto di JOHNNY DEPP nell'Almanacco Pulp? 
Ci fa, ci fa, cari amici dei Mutzhi Mambo, e non solo perché ogni tanto bisogna pure accontentare le nostre care amiche dei Mutzhi Mambo...
Innanzitutto il fascinoso Johnny Depp ha esordito con "A Nightmare on Elm Street" (e scusate se è poco..) e poi perché, pur essendo un attore spesso mediocre che spesso ha fatto molte pellicole mediocri (anche se a volte ha saputo dimostrare il contrario), ha avuto il culo di partecipare a dei film veramente imprescindibili, anche per quello che riguarda il Pulp, dimostrando una rara capacita di azzeccare al momento giusto, le pellicole giuste e, soprattutto, giuste per lui (e di questo gli va dato atto). 
A parte lo stranoto sodalizio con Tim Burton (che ha sicuramente prodotto frutti succosi ma anche robetta sciapa…), ha lavorato con registi davvero ganzi che gli hanno saputo cucire addosso diversi ruoli memorabili.

E si parla di Gilliam, Jarmusch, Polanski, Kusturica, mica noccioline...
Idolatrato dal pubblico femminile, aria da guascone, fama di ribelle (?), pur non uscendo mai dal suo cliché, a suo modo è riuscito ad essere un interprete versatile; famoso per l'eccentrico carattere che dona ai suoi personaggi, è sicuramente uno degli attori più carismatici della sua generazione, l'ultimo grande erede dei "divi" outsider e maledetti di Hollywood (anche se, a ben vedere, lui proprio-proprio outsider e maledetto non è...). 
Il suo stesso voler essere un antidivo è diventato parte integrante del suo divismo: una gioventù piena di eccessi, seguendo qualsiasi tipo di curiosità (anche illegale) potesse avere, gli innamoramenti disperati per donne bellissime come Kate Moss, le storiazze d'amore da copertina, gli arresti della polizia, le risse con i paparazzi, hanno contribuito ad alimentare la sua aura “anti-sistema”. 
Inoltre l'attuale abbrutimento fisico e i guai giudiziari/coniugali recenti se possibile ce lo fanno stare più in simpatia.
Come si dice: "più umano, più vero…"

John Christopher Depp II nasce a Owensboro, nel Kentucky, il 9 giugno del 1963, quarto figlio di una cameriera e di un ingegnere comunale che divorziano quando lui ha 15 anni. 
Nella chiesa di suo zio, un pastore presbiteriano, Depp scopre la musica, grazie ai gospel suonati dal cugino. 
A dodici anni comincia a suonare la chitarra da autodidatta; fonda la sua prima garage band chiamata "The Flame", con la quale si esibisce in numerosi night-club della Florida; la band cambia poi il proprio nome con "The Kids". 
Dopo il divorzio dei genitori, lascia così la scuola e la casa (vivrà per un periodo usando una Impala del '67 come "residenza", insieme a Sal Janco, il suo migliore amico) con la speranza di campare di rock’n’roll. 
I Kids diventano piuttosto conosciuti in Florida e vengono ingaggiati come band d'apertura ai concerti di star come Talking Heads, B52s, Iggy Pop e Billy Idol. 
Nel 1983, in cerca di un contratto discografico, la band lascia la Florida e si trasferisce a Los Angeles; la realtà non si rivela però all'altezza delle aspettative, e il gruppo, pur avendo un considerevole successo regionale, non sfonda. 
Depp, sempre a corto di denaro, si arrangia come può trovando lavoro come muratore, benzinaio, meccanico, stampatore e venditore telefonico di penne e spazi pubblicitari, assieme alla prima moglie (che sposa nel 1983). 
Studia recitazione e si guadagna da vivere vendendo spazi pubblicitari per telefono. 
Lì, dopo il divorzio, avviene l'incontro con Nicolas Cage (il nuovo fidanzato dell'ex moglie) che lo incoraggia a continuare per quella strada e lo spinge a fare un provino per un filmetto horror che stanno girando.
Quel "filmetto" è nientepopodimeno che il cult horror diretto da Wes Craven "Nightmare - Dal profondo della notte" (1984), accanto a Heather Lagenkamp e Robert Englund. 
La scena più memorabille ha proprio lui come protagonista: addormentatosi nella sua stanza, viene letteralmente ingoiato dal letto e poi risputato fuori, completamente zuppo di sangue! 
Storia del cinema!
Poi, dopo qualche ruolo televisivo in telefilm e film tv, Oliver Stone lo sceglie nella parte di un soldato per "Platoon" (1986). 
Tornato nel piccolo schermo, rimpiazza Jeff Yagher nel ruolo del poliziotto Tommy Hanson nella popolare serie televisiva americana "21 Jump Street", diventando così un idolo per le teen-agers (riceve 10.000 lettere al giorno dalle sue piccole fans). 
Già a partire dagli anni Novanta si dimostra più anticonformista della maggior parte degli attori "Made in Hollywood". 
Se gli interpreti della sua generazione (Tom Cruise, Brad Pitt, Keanu Reeves, Robert Downey Jr. ecc...) preferiscono apparire principalmente in pellicole commerciali (con ingaggi stellari), lui sceglie di preferenza quelle grottesche, come il cult "Cry Baby" (1990), una sorta di "Grease" in versione trash, diretto dal "ragazzo terribile" John Waters. 
Anche se il suo vero pigmalione artistico, l'uomo che gli cambia la vita, è il tenebroso Tim Burton che lo sceglie come protagonista di una pellicola tratta da un suo racconto per l'infanzia ("Morte malinconica del bambino ostrica e altre storie"): "Edward Mani di Forbice" (1990). 
La storia di questa sorta di Pinocchio dark, conquisterà il mondo intero, facendo di Depp una star di prim'ordine (e facendogli imbroccare pure la Wynona Ryder...). 
Ma per il nostro Johnny sono in agguato amicizie pericolose! 

Infatti durante i primi '90, Johnny è comproprietario del leggendario club The Viper Room, all'8852 del Sunset Boulevard, ed entra nel giro della coca diventando "compagno di sniffo" di River Phoenix. 
Ed è proprio la morte di quest'ultimo, per un'overdose proprio all'uscita dal locale, a spingere Depp a cercare di cambiare diametralmente stile di vita, ma non sarà facile. 
Entrato nella rosa dei candidati al Golden Globe come miglior attore protagonista per la commedia "Benny & Joon" (1993) di Jeremiah S. Chechik, reciterà accanto a Faye Dunaway e Jerry Lewis nel visionario "Arizona Dream" (1993), di Emir Kusturica, dove però litiga spesso con Vincent Gallo (lui si, un vero antidivo!). 
Poi continua a collaborare con Tim Burton interpretando "Ed Wood" (1995), la bella biografia del "peggior regista della storia del cinema". 
Dopo alcuni problemi con la legge (distrugge una suite da 2.200 dollari a notte di New York, dopo una furibonda lite con la sua ex fidanzata Kate Moss), recita la parte di William Blake per Jim Jarmusch nello straordinario western onirico "Dead Man" (1995), affianca il suo mito, Christopher Walken, nel thriller "Minuti Contati", di John Badham, si compra un castello neo-gotico che era appartenuto a Bela Lugosi e incide la canzone "Fade In-Out" con gli Oasis. 
Cinematograficamente parlando, la sua filmografia si arricchisce di titoli come il bel gangster movie "Donnie Brasco" (1997) di Mike Newell, dove recita accanto ad Al Pacino, e il cupissimo "Il coraggioso" (1997), il suo primo film da regista, dove dirige nientemeno che il grande Marlon Brando, il suo attore preferito, nonché suo migliore amico per la vita (si erano conosciuti sul set di "Don Juan De Marco maestro d'amore"); comunque, sarà pure amico - amico ma per 5 minuti sullo schermo, Brando si becca un compenso faraonico.
Ma giusto perché sono "amici", eh? Trattamento di favore... 
Terry Gilliam lo sceglie per il surreale, psichedelico "Paura e delirio a Las Vegas" (1998), tratto dal romanzo di Hunter S. Thompson, che forse presenta la migliore interpretazione del nostro, e Roman Polanski per il poco riuscito horror "La nona porta" (1999), una occasione davvero sprecata, una pellicola che manda alle ortiche delle atmosfere molto azzeccate con un finale demenziale.
Questi film non hanno grande successo ma offrono al nostro l'opportunità di riconfermarsi come attore bizzarro e oscuro. 
Lo stesso anno interpreta Jack Kerouac nel didascalico documentario sulla Beat Generation "The Beats-L'Urlo Ribelle", di Chuck Workman (ci sono pure John Turturro, nella parte di Allen Ginsberg e Dennis Hopper in quella di William Burroughs) e il bruttino "La moglie dell'astronauta", film di fantascenza diretto da Rand Ravich. 
Ma il rapporto con Burton rimane speciale nella sua vita e nella sua carriera professionale: il regista dichiara pubblicamente che ritiene Depp il suo alter ego, una sua estensione, e per questo lo sceglie sovente come protagonista nelle sue pellicole. 
"Il mistero di Sleepy Hollow" (2000), "La fabbrica di cioccolato" (2005) e "La sposa cadavere" (2005), dove si dedica al doppiaggio per la prima volta, lo confermano attore di culto. 

Ma non sempre le sue scelte sono lungimiranti: rifiuta persino il ruolo di Neo in "Matrix" e sceglie invece il melenso "Chocolat" (2000) di Lasse Hallström…
Lo vediamo poi nell'interessante "La vera storia di Jack lo squartatore" (2001) di Allen e Albert Hughes, adattamento cinematografico della graphic novel "From Hell" di Alan Moore ed Eddie Campbell, nel bel biopic sullo spacciatore George Jung "Blow", di Ted Demme (2001). 
Ci prova pure col Pulp, in "C'era una volta in Messico" (2003), di Robert Rodriguez, che purtroppo si rivela solo un brutto sequel di "Desperado".
Nonostante un'esistenza non proprio tranquilla (viene arrestato per la seconda volta dopo aver fatto a pugni con dei paparazzi all'uscita di un ristorante londinese), arriva "Pirati dei Caraibi - La maledizione della prima luna" (2003) di Gore Verbinski, il suo ruolo più fortunato. 
Nonostante sia un franchising, non si può negare che il film sia divertentissimo e che Deep, nella parte dello stralunato pirata Jack Sparrow, sia veramente irresistibile; gli altri due capitoli della trilogia dei Pirati escono rispettivamente nel 2006 e 2007. 
Recita poi il ruolo di James Barrie, autore de "Le avventure di Peter Pan" in "Neverland - Un sogno per la vita" (2004) e, nel 2007 torna a lavorare con Burton nelle vesti gotiche del barbiere assassino Sweeney Todd nell'omonimo goticissmo musical. 
Col suo "mentore" gira anche, nel 2010, "Alice in Wonderland", una personale (e questa volta non riuscitissima) trasposizione dello scritto di Caroll. 
Prima di indossare i panni del cappellaio matto, però, si impegna nel film, poi diventato tributo al defunto amico Heath Ledger, "Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il diavolo" (2009) di Terry Gilliam e nella pellicola "Nemico Pubblico - Public Enemies" di Michael Mann che lo vede interpretare il celebre gangster John Dillinger. 
Nel 2011 recita nuovamente un film tratto da Hunter S. Thompson, il patinatissimo (e pallosissimo) "The Rum Diary - Cronache di una passione", di Bruce Robinson, che non lega neanche le scarpe al capolavoro di Gilliam, e Gore Verbinski ne ricalca le movenze per applicarle al camaleonte digitale "Rango", delizioso film i animazione che si becca l'Oscar. 
Nel 2012 torna a lavorare con Verbinski nel megaflop "The Lone Ranger" (dove interpreta un imbarazzante Tonto, l'aiutante indiano del protagonista e si assicura una nomination al Razzle Award come peggior attore protagonista) e si affida nuovamente a Tim Burton nella storia di vampiri "Dark Shadows", loffio adattamento cinematografico della omonima serie cult di Dan Curtis.
Nel 2014 partecipa al fantascientifico "Transcendence", prodotto da Christopher Nolan e al musical della Disney "Into the Woods", dove interpreta il lupo cattivo. 
Nel febbraio 2015 forma un gruppo con Alice Cooper e Joe Perry: partita come dopolavoro semiserio e cover band di lusso, piano piano si trasforma in qualcosa di più impegnativo.
Prendono il nome Hollywood Vampires, già utilizzato da Alice Cooper negli anni settanta per dare il nome a un gruppo di amici musicisti di cui fecero parte anche Keith Moon, Harry Nilsson, John Lennon e Ringo Starr, e pubblicano due album.
Niente di ché ma ci fa un po' invidia pensare all'idea di poter giocare a fare i rocker insieme a due mostri sacri del genere...
Sempre nel 2015 ha il ruolo di protagonista nel film di David Koepp, "Mortdecai", ispirato alla serie di romanzi di Kyril Bonfiglioli, che gli costa una seconda nomination al Razzie Award al peggior attore protagonista, recita nel film di Rob Marshall "Into the Woods" ma soprattutto nel bel "Black Mass" di Scott Cooper, pellicola finalmente di livello in cui interpreta il boss della criminalità irlandese James "Whitey" Bulger. 
Sposa poi a sorpresa la nuova compagna, di 23 anni più giovane, Amber Heard, dalla quale però divorzia dopo poco, in seguito ad accuse reciproche di violenze. 
L'anno successivo è ancora una volta il Cappellaio matto, questa volta diretto da James Bobin, in "Alice attraverso lo specchio", mentre, con lo spin-off "Animali fantastici e dove trovarli", entra a far parte del mondo di Harry Potter col malvagio personaggio Gellert Grindelwald.
Sempre nel 2016 torna a interpretare il Cappellaio Matto nel sequel di "Alice in Wonderland" intitolato "Alice attraverso lo specchio"; alla regia questa volta non c'è più Tim Burton, ma James Bobin.
Nel 2017 Depp raschia il fondo del barile con "Pirati dei Caraibi - La vendetta di Salazar", brutto quinto capitolo della saga dei Pirati dei Caraibi, intitolato "La vendetta di Salazar": il film ha comunque successo e rilancia un po' su la carriera del nostro, ultimamente parecchio appannata.

Nello stesso anno partecipa al nuovo adattamento di "Assassinio sull’Orient Express", nella parte del criminale Samuel Ratchett/John Cassetti, dove recita al fianco di Kenneth Branagh (anche regista del film), Penélope Cruz, Judi Dench, Michelle Pfeiffer e Willem Dafoe.
Nel 2018 torna al magico mondo della Rowling col film "Animali fantastici - I crimini di Grindelwald", sequel di Animali fantastici e dove trovarli.
Nel 2019 è protagonista insieme a Forest Whitaker nel film "City of Lies - L'ora della verità" diretto da Brad Furman in cui interpreta (in modo poco convincente) il detective Russell Poole, ossessionato dal trovare i veri colpevoli dell'omicidio di Tupac Shakur e Notorius B.I.G.. 
Sempre lo stesso anno è protagonista nel film "Arrivederci professore" diretto da Wayne Roberts in cui interpreta un professore malato terminale.
Oggi il nostro Jonny è padre di due figli, nati dalla relazione con la ex compagna Vanessa Paradis. 
Non sarà certo un Marlon Brando né un Robert Mitchum o uno Steve McQueen, ma bisogna ammettere che Johnny Depp è l'unico divo veramente cult rimasto. 
E quindi, caro Johnny, visto che delle tue relazioni da gossip "nun ce ne frega gnente", scegliti almeno un po' meglio i ruoli. 
E non dire che non te lo puoi permettere... 
Tanti auguri, Johnny!

Naturalmente, la citazione di oggi è dal libro da cui è stato tratto "Paura e Delirio a Las Vegas:

“Ogni tanto, quando la vita si complica e i predatori cominciano a farsi sotto, l’unico vero rimedio è fare il pieno di micidiali prodotti chimici e poi guidare come un bastardo da Hollywood a Las vegas. Per rilassarsi, come si suol dire, nel grembo del sole del deserto. Tirare giù la cappotta e fissarla ben bene, imbrattarsi la faccia di crema abbronzante e decollare con la musica a tutto volume, e almeno mezzo litro di etere.”
H. S. Thompson - Paura e disgusto a Las Vegas