Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

Il truce bestione ritratto nella foto mentre ci osserva a torso nudo, è il poderoso ROBERT E. HOWARD, uno degli scrittori per cui questa vostra amata rubrica quotidiana si chiama proprio così. 
Dotato di una vena creativa inesauribile, Howard è stato infatti uno dei più fecondi autori di riviste pulp negli anni '20/'30, creatore di personaggi tamarri come Kull, Solomon Kane e, naturalmente, Conan il Barbaro, nonché di racconti horror, polizieschi e di boxe. 
Nerd da piccino per colpa del "padre padrone" e dei compagni bulli, si rifece con la boxe e il culturismo, diventando il prototipo vivente del suo Conan. 
Infatti, per lui scrivere era solo un mezzo per guadagnare più velocemente che con altri mestieri: il suo vero orgoglio erano pesi e bilanceri... 
Uomo di umore volubile e di temperamento solitario, soprannominato "Two-Gun Bob" dal "Visionario di Providence", H.P. Lovecraft (uno dei suoi pochi "amici di penna" e ammiratori), il nostro Robert visse fuori dal suo tempo, ispirato da ideali anacronistici, antichi e crudi, (e pure un po' ottusi), non interessandosi per niente delle vicende che normalmente preoccupano le persone. 

Robert E. Howard1Robert E. Howard2Robert E. Howard3Robert E. Howard7
In una realtà, per Howard, traboccante di insidie, trappole dietro i piaceri e delusioni dietro apparenti trionfi, ciò che si poteva fare era resistere alle avversità, vendere cara la pelle, "uscire dalla vita con gli stivali ai piedi". 
Il bardo di Cross Plains, in quindici anni di attività scrisse circa cinquecento racconti, due romanzi, un numero indefinito di poesie. 
Mise su carta avventure, eroi ed eroine multiformi: storie barbariche, western, sui lupi mannari, sul soprannaturale, sui miti di Cthulhu, peripezie orientali, pirati, fantasmi, vicende poliziesche, sportive, fantascientifiche. 
Purtroppo il morboso attaccamento alla madre gli farà fare una brutta fine...

Robert Ervin Howard nasce a Peaster, in Texas, il 22 gennaio del 1906, figlio del medico Isaac Mordecai Howard, che gli sopravviverà, e di Hester Jane Ervin, cui sarà fortemente legato, tanto da andare profondamente fiero delle sue origini scozzesi, ereditate proprio dalla madre. 
Nel 1907, i genitori si trasferiscono a Cross Plains, un piccolo paesino della periferia texana, dove Howard passerà la maggior parte della sua vita, escluso il periodo di studi trascorso nella vicina Brownwood. 
Di carattere introverso, non riuscirà mai ad integrarsi nella sua comunità e si chiude ben presto in se stesso, iniziando a leggere con avidità romanzi e racconti d'avventura, e sognando di vivere le vicende che trovava sui libri; tanto che, appena quindicenne, inizia a scrivere, più per se stesso che per gli altri, i primi racconti. 
Tra i suoi autori di riferimento ci sono Edgar Rice Burroughs, Sax Rohmer e Rafael Sabatini. 
A causa delle prepotenze paterne in casa e delle angherie dei coetanei a scuola, il giovane Howard, come spesso succede ai ragazzini frustrati e sottomessi, decide di applicarsi nello sport (pugilato e body-building), irrobustendo il proprio fisico, fino a diventare un ragazzone imponente e muscoloso. 
Nel luglio del 1925 inizia ufficialmente la sua carriera di scrittore: la rivista pulp "Weird Tales", infatti, gli pubblica il racconto "Spear and Fang". 
Nel 1926 si iscrive alla Howard Payne Academy, una scuola di preparazione per l'università: nell'aprile dello stesso anno viene pubblicato, sempre sulle pagine di "Weird Tales", il racconto pseudostorico "Wolfshead", ambientato nella tenuta africana di un ricco mercante portoghese in cui si scatena un lupo mannaro. 
Completati gli studi nel 1927, si iscrive all'università, abbandonandola però dopo un anno solamente; inizia così una vasta serie di mestieri, tra cui il barista, il fattorino, l'impiegato... 
Nell'agosto del 1928 esce su Weird Tales il racconto "Ombre rosse", in cui fa il suo esordio il suo personaggio più riuscito, nonché quello cui sarà più legato, l'avventuriero puritano "Solomon Kane". 
Il fascino di questi racconti e la qualità della prosa di Howard colpiscono molto H.P. Lovecraft, che gli farà una grande pubblicità presso amici e parenti. 

Robert E. Howard6Robert E. Howard9Robert E. Howard11Robert E. Howard14
I due grandi autori entreranno in corrispondenza nel 1930: gran parte di questo epistolario verrà pubblicato negli Stati Uniti nel corso degli anni successivi alla loro morte. 
Dopo, è il tempo di un mitico barbaro atlantideo, l'indomabile re "Kull" di Valuta, sovrano di Atlantide: ma solo due delle dieci storie che scrive del ciclo di Kull vengono accettate per la pubblicazione. 
Tra il '29 e il '32, con l'apertura di riviste Pulp come "Fight Stories" e "Oriental Stories", Robert narra di rissose avventure di stolidi pugili e marinai "dalla testa di roccia e dal cuore d'oro"; e di demoni generati da civiltà dimenticate. 
Poi finalmente arriva "Conan il cimmero: Howard rimaneggia un racconto che gli era stato rifiutato ("Quest'ascia è il mio scettro", con "Kull" protagonista) trasformandolo ne "La fenice sulla lama", la prima avventura di "Conan". 
Il successo è tale che Howard dedicherà la maggior parte del suo tempo alla saga di "Conan", il sanguinario barbaro che, in un passato immaginario della nostra storia, si ubriaca di battaglie e donne. 
Oggi la figura di quel barbaro nerboruto, vestito succintamente di pelli e coi muscoli lucidi è tanto stereotipata da diventare quasi una parodia, ma Howard, che inventò quello stereotipo, saprà attorniarlo di un mondo vivo e credibile, popolato da figure memorabili che agiscono con grande naturalezza spinte da istinti e motivazioni molto più "umane" di quelle normalmente prese in considerazione nelle saghe epiche e fiabesche a cui di norma si ispiravano gli altri autori del fantastico. 
In Howard i protagonisti sono bruti guerrieri che passano da incontri con nobili decadenti a tribù selvagge, fra avidi mercanti, cortigiani, ladri e stregoni che letteralmente sembrano "uscire" dalla pagina scritta, coinvolgendo il lettore nelle vicende di "un'era mai sognata" che tuttavia pare molto più plausibile dei reami idealizzati di Lord Dunsany o di Eric Eddison. 
Il lettore conosce un mondo nuovo e barbaro, in cui il pericolo è sempre dietro l'angolo. 
L'influenza di Lovecraft e del suo "Ciclo di Cthulhu" si combina perfettamente con l'avventura alla Burroughs e con le atmosfere esotiche tipiche di Clark Ashton Smith e di James Branch Cabell, ottenendo ambientazioni e trame molto verosimili: il lettore, infatti, può identificarsi con il Cimmero ipertiroideo mentre striscia silenzioso nella foresta, o mentre urla di rabbia al cozzare della sua ascia contro le teste dei nemici. 
Il grande successo di Conan non impedisce però a Howard di continuare anche le sue altre serie o di aprirne di nuove, come il "ciclo celta", che narra le avventure del capotribù pitto "Bran Mak Morn" impegnato a unire le tribù britanniche contro la declinante potenza romana, e che culmina in un innovativo (per l'epoca) e memorabile "crossover" quando, nel racconto "Sovrani della notte", Howard fa evocare a un druido al servizio di Bran nientemeno che Kull di Valusia, per recare aiuto alla causa dei Pitti. 
Nel 1931 fa il suo esordio "James Allison" con "I figli della notte" ed esce il primo racconto del personale contributo di Howard al ciclo di Cthulhu, creato da Lovecraft ("La pietra nera"). 
Nel frattempo, nel 1934, Howard conosce Novalyne Price Ellis, con la quale intraprende una significativa relazione intellettuale, naturalmente osteggiata dalla gelosissima madre del nostro: il diario tenuto da Novalyne con le annotazioni dei loro incontri sarà utile alla donna quando, nel 1986, essa pubblicherà un libro dedicato a Howard, "Colui che camminava da solo" dal quale sarà tratto il biopic "Il mondo intero" (1996), di Dan Ireland. 
Sempre nel 1934, Howard pubblica su Action Stories il primo racconto di "Breckenridge Elkins", il più famoso dei suoi personaggi non fantasy. Nel 1936 è la volta dell'ultimo breve ciclo, che vede come protagonista "Kirby Buckner" (primo racconto "Canaan nero"). 
Sono anni davvero frenetici, Robert scrive anche racconti polizieschi e western, di tono umoristico e con protagonisti rozzi, muscolosi e astuti.
Tutto fa brodo, pur di confezionare virili avventure!
Prima di morire, confida in una delle sue ultime lettere, che sta prendendo in considerazione di dedicarsi completamente al genere western. 
Ma 1935 è l'inizio di un periodo difficile, dal quale lo scrittore non riuscirà più a riprendersi, inaugurato dalla notizia di una malattia incurabile diagnosticata alla madre, che cadrà ben presto in coma. 
L'11 giugno del 1936, distrutto fisicamente e moralmente dalla malattia della madre, Howard si dirige in auto verso il deserto, dove si suicida con un colpo di pistola alla tempia. 
La madre lo seguirà il giorno successivo. 
Povero Robert: nostalgico dei barbari, si era allenato per resistere ai bruti, era diventato grande e grosso, ma in fondo era rimasto un mammone, duro all'apparenza ma fragile come un guscio d'uovo…
Onore a Robert E. Howard!
Nota a margine: Il lavoro di Howard rimase solo nella memoria degli ammiratori, rischiando di finire nell'oblio, fino al 1946, quando August Derleth pubblicò un'antologia di storie dal titolo "Skull-Face and Others" che, recensita dal "New York Times", fu ritenuta così violenta da poter causare la schizofrenia! Nel '51 Lyon Sprague de Camp (celebre scrittore di fantastico) iniziò a lavorare sul materiale howardiano, curando pubblicazioni e riscrivendo alcuni inediti. De Camp contribuì alla definitiva resurrezione dell'opera di Bob Howard, con la Lancer Books e la pubblicazione, nel '66, di tutto il ciclo di "Conan". Poi l'agente degli scritti di Howard commissionò a De Camp e a Lin Carter (scrittore e sceneggiatore) di completare e ampliare il materiale ritrovato sui quaderni. Tali operazioni hanno salvato gli scritti di Howard da una probabile e spregiudicata speculazione. Ma hanno anche creato una notevole confusione, rendendo difficile restituire a Robert quel che è di Robert.

“Generale: Conan, qual è il meglio della vita?
Conan: Schiacciare i nemici, inseguirli mentre fuggono e ascoltare i lamenti delle femmine.
Generale: Questo è bene.” 
Dal film "Conan il Barbaro" di John Milius


Almanacco Pulp dei Mutzhi Mambo

  • Malcom McDowell

    Malcom McDowell

    Informazioni
    13 Giugno
    Chi è il più cattivo di tutti?  Il Re dei malvagi? L’Imperatore delle carogne? Ma naturalmente il demoniaco MALCOM MCDOWELL, a.k.a. Alex DeLarge, il protagonista del più grande inno alla violenza mai... Malcom McDowell
  • Reg Smythe

    Informazioni
    13 Giugno
    Ubriacone, fedifrago, perdigiorno, tabagista, rissoso, bugiardo, profittatore, scommettitore, donnaiolo, tifoso cafone e calciatore falloso, violento con la moglie e irriverente coi preti, pure il... Reg Smythe
  • Michela Miti

    Michela Miti

    Informazioni
    12 Giugno
    Il primo amore non si scorda mai! E, per noi che siamo cresciuti con le commedie sexy all’italiana, il primo amore è stata lei, la meravigliosa MICHELA MITI, la professoressa più arrapante di tutti... Michela Miti
  • Reg Presley

    Reg Presley

    Informazioni
    12 Giugno
    Vedete questi quattro odiosi giovanotti inglesi dall'aria da deficenti che rompono le palle al leone recluso allo zoo?  Ebbene, il primo capellone a destra è REG PRESLEY, cari amici dei Mutzhi Mambo,... Reg Presley