Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

Non chiamatelo “il pupillo di Tarantino”! 
È vero che Tarantino all’inizio l’ha aiutato e consigliato, è vero che sono amici e condividono la stessa passione per il cinema di genere, quello violento, fetido e a basso costo; ma il funambolico ROBERT RODRIGUEZ è un regista molto diverso dal nostro Quentin.
Tarantino è in fondo un autore molto complesso, citazionista, che ammicca al cinema bis come a quello d’autore.
Ha sdoganato i film di serie B dimostrando che comunque sono cultura, e ché cultura!
Anzi, che sono proprio “la” cultura, quella più sanguigna e popolare.
Però, cari amici dei Mutzhi Mambo, lo ha fatto da una posizione un filino snob, un filino “intellettuale”, un po’ “ragionata”…
Non equivocateci, però, noi amiamo Tarantino (e sinceramente lo preferiamo) però bisogna ammettere che Robert Rodriguez è più genuinamente Pulp!
E questo proprio più per i suoi difetti che per i suoi pregi.
È tamarro ma il Pulp forse non è tamarro spesso e volentieri?
È manierista ma il Pulp forse non è forse di maniera a livello costituzionale?
È eccessivo ma “eccessivo” non è la ragion d’essere del Pulp?
Fa film imperfetti ma quando mai il Pulp è stato perfetto?
Anche lui ha nel DNA Sergio Leone, Sam Peckinpah, Lucio Fulci, John Carpenter e compagnia bella (anzi, brutta!) ma, a differenza di Tarantino, non se ne appropria, non li sublima per farne un raffinato prodotto post-moderno: Tarantino è un voyeur, Rodriguez ci crede davvero!
Vuol fare come loro!
Nel bene e nel male!
L'uomo dietro alcuni degli action-movie più divertenti, creativi e visivamente innovativi della fine degli anni '90 e dei primi anni 2000, Robert Rodriguez è il simbolo dell'atteggiamento “self-made-man” nel mondo della celluloide, quasi un artista rinascimentale, ultimo vero erede degli artigiani della macchina da presa che hanno fatto grande e ricco il cinema piccolo e povero.
Dirige, riprende, monta, e scrive la colonna sonora di quasi tutti i suoi film, in preferenza usando budget molto ridotti.
L'approccio muscolare e full-immersion alla produzione delle sue pellicole, ha permesso a Rodriguez di realizzare alcuni dei film d'azione più adrenalinici, spiazzanti e bizzarri del cinema moderno.
Robert Anthony Rodriguez nasce a San Antonio, in Texas, il 20 giugno del 1968.
Terzo dei dieci figli di un impiegato presso l'azienda di tegami Cookware, Robert riceve un'educazione cattolica. 
Svezzato a pane, cartoon e action-movie, il bimbo mostra uno spiccato interesse per il mondo della celluloide: spinto a saltare dietro la macchina da presa dopo essersi innamorato di "Fuga da New York" di John Carpenter all'età di 12 anni, coinvolge i fratelli e le sorelle come cast e troupe, e con la fotocamera Super-8 del padre in mano, Rodriguez ha mosso i suoi primi passi verso l'autoproduzione.
Nel fine settimana accompagna la madre all'Olmos Theatre di San Antonio, per godersi le leggendarie pellicole di Sergio Leone, Charles Chaplin e Buster Keaton. 
Conseguita la maturità al St. Anthony's High School, il ragazzo concretizza la passione per la Settima Arte iscrivendosi all'Università di Austin. 
Nel 1991 Robert realizza il corto “Bedhead”, utilizzando come attori i suoi numerosi fratelli.
Fresco di un discreto successo in patria, "The Wizard" (così viene soprannominato) si trova, tuttavia, con il denaro che scarseggia: il bizzarro muchacho decide allora di rinchiudersi in una clinica ma non in veste di paziente, bensì come "cavia per esperimenti"! 
Con i soldi raggranellati offrendo il suo corpo alla scienza, Rodriguez vola a Città del Messico e, con soli 7.000 dollari, dirige il cult “El Mariachi”, un omaggio ultra low budget in salsa messicana ai film spaghetti western, vincitore, tra l'altro, all'Independent Spirit Awards. 
L'opera è il primo episodio della trilogia dedicata all'incontrastato idolo Sergio Leone: gli altri due capitoli sono l’ottimo “Desperado”, con Antonio Banderas e una sfavillante Salma Hayek, e il meno riuscito “C'era una volta in Messico” (titolo suggeritogli dall'amico Tarantino, anche lui estimatore del cineasta italiano). 
Nel 1995 è dietro la macchina da presa de “I Cattivi”, macabro e spassoso frammento della grottesca commedia girata a otto mani “Four Rooms”, con due bambini pestiferi alle prese con un cadavere nel materasso.
L'anno dopo, il sanguinolento regista sconvolge il pubblico internazionale grazie al crime-horror-splatter vampirico “Dal tramonto all'alba”, basato su un soggetto di Quentin Tarantino che, nel film, è co-protagonista, accanto a George Clooney. 
Cast stellare (oltre ai citati ci sono Harvey Keitel, Juliette Lewis, Danny Trejo, Salma Hayek e Tom Savini), sceneggiatura spiazzante ma perfetta, dialoghi da antologia, colonna sonora meravigliosa (bastano Blasters, Los Lobos, Tito & Tarantula e ZZ Top?), sono tutti gli ingredienti che fanno del film il capolavoro di Rodriguez e uno dei maggiori cult-movie degli anni’90. 
Avrà due mediocri seguiti cinematografici (da Robert solo prodotti) e ne verrà tratta una serie televisiva discreta durata 3 stagioni che ne dilaterà la trama senza aggiungere molto altro.
Seguiranno gli spericolati marmocchi di “Spy Kids” (2001, 2002, 2003) action indirizzato ad un pubblico di bambini , preceduti dall'invasione aliena in “The Faculty” (1998), il suo film più carpenteriano, un horror fantascientifico, ricco di citazioni cinefile, scarno di effetti speciali (se si escludono le apparizioni dell'extraterrestre, sullo stile dell' “Alien” di Ridley Scott) e dotato di un ritmo travolgente, grazie a una suspense abilmente costruita e ad un felice alternarsi di colpi di scena.
Nel 2005 dirige un altro film per ragazzi, “Le avventure di Sharkboy e Lavagirl in 3-D” e, sempre lo stesso anno, al fianco di Frank Miller, Robert porta sullo schermo la trasposizione del celebre fumetto hard boiled dell’autore di “The Dark Knight”.
Il risultato è stupefacente: “Sin City”, girato con una tecnica innovativa che permette di ricreare fedelmente le atmosfere in bianco e nero dei comics milleriani, si rivela essere una delle più riuscite trasposizioni filmiche dei fumetti di sempre.
Anche qui cast da paura: Bruce Willis, Mickey Rourke, Rutger Hauer, Elijah Wood, Rosario Dawson...
Per restituirgli il favore di aver composto le musiche per “Kill Bill - Volume 2”, il papà di “Pulp Fiction” compare nel ruolo di special guest director, girando la scena dell'inseguimento in auto con Benicio Del Toro. 
Il compenso: 1$, lo stesso che aveva chiesto il regista texano per le musiche…
Ventiquattro mesi più tardi, torna il binomio Rodriguez - Tarantino per dare vita al truculento “Grindhouse”, chiarissimo omaggio alle squallide sale cinematografiche dove venivano proiettati i peggiori “rough-movie” in doppio spettacolo nei tardi anni Sessanta. 
La pellicola in realtà è divisa in due parti di novanta minuti, e qui in Italia ne abbiamo visto solo le versioni “gonfiate” per uscire in autonomia: “Planet Terror”, delirante segmento sugli zombi firmato dal nostro Robert, e l'ultra feroce “Death Proof” diretto da Quentin.
Nel 2011 è nelle sale di tutto il mondo con il film "Machete", nato da un finto trailer inserito nella proiezione di “Grindhouse”, nel quale dirige il suo attore-feticcio, il trucido Danny Trejo che, accanto a Robert De Niro, Steven Seagal, Don Johnson, Lindsay Lohan e Michelle Rodriguez, dà il meglio di sé.
Torna due anni dopo col seguito “Machete Kills”, inframezzato dall’ennesimo “Spy Kids 4: All the Time in the World”.
Nel 2014 sfornerà altri due capitoli nel sequel “Sin City 2”.
Sul set di “Planet Terror”, il regista incontra la conturbante Rose McGowan: i due faranno coppia fissa fino al 2009.
Nel 2018 è in uscita “Alita – Angelo della battaglia”, tratto dall’omonimo manga fantascientifico di culto.
Nel corso della sua carriera, Rodriguez ha pure pubblicato sul quotidiano “Daily Texan” delle strisce intitolate "Los Hooligans”, basata sulle (dis)avventure dei suoi numerosi fratelli.
Continua così Robert, anzi ti vogliamo ancora più Pulp e tamarro!
Sempre di più!
Tanti auguri (ex)pupillo!

“Volevi confessarti figliolo?”
“Beh, magari più tardi, padre, perché andando dove vado, dovrò per forza tornare qui.”
Prete/Gerardo Moscoso, El Mariachi/Antonio Banderas - Desperado

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