Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

Che ci fa un gentiluomo d'altri tempi in un Almanacco Pulp come questo?
Davvero, cari amici dei Mutzhi Mambo, non sappiamo come avrebbe potuto reagire un signore come CHET ATKINS, nel trovarsi in mezzo a musicisti tossici, attori alcolizzati, attrici sfigate, registi nevrotici, produttori scalcinati, fumettisti pervertiti…
Ma tant'è, il grande chitarrista americano non c'è più, quindi ogni sua giusta recriminazione ormai vale meno di zero...
Speriamo che questo nostro omaggio gli faccia comunque piacere, ovunque egli sia...
Perché davvero pochi chitarristi hanno avuto più influenza sullo strumento di quanta ne ha avuta Chet Atkins, e questo omaggio è assolutamente doveroso!

Chet Atkins1
Intendiamoci, come già più volte affermato, non amiamo particolarmente i musicisti virtuosi, quelli che suonano facendo vedere al mondo quanto sono bravi e tecnici, e dobbiamo ammettere che Atkins è uno dei padri di questi tristi figuri; però, a conti fatti, ascoltare i suoi pezzi è una vera goduria!
Pur dotato di una tecnica impareggiabile e assolutamente innovativa, il nostro non "sbrodolava" mai, era sempre al servizio del brano è non, come purtroppo spesso succede, il contrario.
Nel caso di Atkins, la sua influenza si estende sovrana dalla musica country al rock'n'roll. Come musicista da studio, è apparso nei dischi di Elvis Presley, degli Everly Brothers, di Hank Williams, di Roy Orbison e di innumerevoli musicisti country. 
Il suo uso peculiare del pollice e del fingerpicking ha influenzato gente come George Harrison, Duane Eddy, i Ventures, Eddie Cochran, Eric Clapton, Ted Nugent e Mark Knopfler, così come innumerevoli strimpellatori country della sei corde.
Ma possiamo dire che, in pratica, ha influenzato tutti quelli che hanno preso una chitarra in mano, coscienti o meno del suo insegnamento.
Inoltre, senza Chet Atkins, la musica country non sarebbe mai uscita dalle campagne e non avrebbe debuttato nelle classifiche degli anni '50 e '60. 
Ma, paradossalmente, sebbene abbia registrato centinaia di dischi da solista, la più grande influenza Atkins l'ha avuta come session-man e produttore discografico. Durante gli anni a cavallo fra l'esplosione del rock'n'roll e l'affermarsi del pop, ha contribuito a creare il caratteristico Nashville-sound, uno stile di musica country adatto anche a chi non era proprio un redneck.
I suoi molteplici ruoli nell'industria musicale includono, oltre al suonare e incidere roba sua, la scrittura, la dirigenza, la produzione, la registrazione in studio come sideman. 
Nella fattispecie, è stato produttore di Perry Como, Elvis Presley, Eddy Arnold, Don Gibson, Waylon Jennings e diversi altri.
Atkins ha vinto qualcosa come quattordici Grammy (incluso il Lifetime Achievement Award). La rivista "Guitar Player" lo ha proclamato stilista più influente della musica popolare.
Come chitarrista, era senza eguali: era un virtuoso il cui stile armonioso e pulito non faceva mai pesare la complessità della sua maestria. 
Il suo stile era un mix raffinato di country, jazz e pop, influenzato da pionieri della sei corde come Merle Travis, Les Paul e Django Reinhardt. 

Chet Atkins10Atkins suonava una linea di basso con il pollice sulle corde inferiori e la melodia e le armonie con le altre quattro dita. 
Pare sia stato l'inventore della famigerata tecnica tapping, con cui successivamente ci ammorberanno Eddie Van Halen e innumerevoli tamarroni metal, ed il primo ad usare il pedale wah-wah.
Usava preferibilmente chitarre Gretsch e Gibson e ha contribuito alla progettazione di numerosi modelli di entrambi questi storici marchi.
Alla fine, Atkins considerava quello che suonava non come rock'n'roll, country o pop, ma come un amalgama che lui chiamava semplicemente "American Music".
Una grande musica americana, viene da aggiungere...

Chester Burton Atkins nasce a Luttrell, in mezzo alle campagne del Tennessee, il 20 giugno del 1924.
I suoi genitori divorziaro quando ha sei anni e il piccolo Chet cresce con la madre e due fratelli e una sorella.
È interessante notare che Atkins non inizia la sua carriera musicale suonando la chitarra: su consiglio di suo fratello maggiore, il primo strumento che inizia a suonare da piccolo è il violino.
Tuttavia, il nostro è più attratto dalla chitarra, e all'età di nove anni riesce a scambiare, di nuovo col fratello, una vecchia pistola per una sei corde (solo in America possono succedere 'ste cose…). 
Purtroppo soffre di gravi attacchi d'asma e deve trasferirsi in Georgia a vivere col padre. 
La malattia lo costringe a dormire su una poltrona con la schiena dritta in modo da poter respirare agevolmente; durante la notte, per riuscire ad addormentarsi, suona la chitarra finché non riesce più a tener aperti gli occhi.
Atkins impara così rapidamente la tecnica, diventando un suonatore esperto al liceo (sembra che gli piaccia parecchio l'acustica dei bagni della scuola, luogo in cui passa la maggior parte del tempo suonando, invece che frequentare le lezioni).
Chet non elabora un suo stile definito fino al 1939, quando rimane folgorato sentendo suonare il country man Merle Travis alla radio.
Nel 1941 molla la scuola senza finirla, con l'intenzione di fare il musicista professionista.
Avendo a disposizione diversi contatti, si riesce a esibire al "Bill Carlisle Show" sulla radio WNOX di Knoxville, 
Suona il violino e la chitarra con Bill Carlisle e il comico Archie Campbell; contemporaneamente diviene un membro dei "Dixieland Swingsters", una piccola formazione swing strumentale della stazione radio
Dopo tre anni, si trasferisce in una stazione radio a Cincinnati.
Come membro della band di supporto di Red Foley, Atkins fa la sua prima apparizione al "Grand Ole Opry" nel 1946; nello stesso anno, incide i suoi primi dischi, registrando per la Bullet. 
Inizia pure ad esibirsi regolarmente nella stazione radio WRVA a Richmond, in Virginia, ma viene licenziato perché i suoi arrangiamenti musicali non piacciono ai dirigenti della stazione. 
Alla fine si trasferisce a Springfield, lavorando per la stazione KWTO e una registrazione di uno dei suoi spettacoli viene inviata all'ufficio della RCA Victor di Chicago. 
Alla fine, il demo arriva fino a Steve Sholes, il boss della musica country alla RCA.
Sholes aveva già sentito Atkins in precedenza e aveva cercato pure di contattarlo per diversi anni. 
Quando Sholes ascolta il nastro, Atkins si era intanto trasferito a Denver per suonare con Shorty Thompson & His Rangers ma, dopo aver ricevuto la chiamata dalla RCA, parte alla volta di Nashville per registrare.
Una volta arrivato nella capitale del country, Chet incide otto tracce per l'etichetta, cinque delle quali sono cantate da lui stesso.
Ma Sholes rimane soprattutto impressionato dal suo modo di suonare, e lo assume come chitarrista di studio per tutte le sessioni di Nashville dello studio RCA nel 1949. 
L'anno seguente, Mother Maybelle e Carter Sisters lo prendono come musicista fisso al Grand Ole Opry, diventando il suo porto sicuro presso la comunità musicale di Nashville. 
Mentre lavora per la RCA, suona in molti album di successo e contribuirà a creare il tipico sound di Nashville. 
Alla RCA apprezzano parecchio il suo lavoro e lo rendono consulente della divisione country della compagnia nel 1953. 
Sempre quell'anno, l'etichetta inizia a pubblicare numerosi album strumentali che mettono in risalto i notevoli talenti di Atkins. 
Il suo primo album da solista è "Chop Atkins' Gallopin' Guitar" (1953).
Due anni dopo, il nostro ottiene il suo primo successo con una versione di "Mr. Sandman", seguito da "Silver Bell", un duetto con Hank Snow. 
Nel 1954 Atkins persuade gli Everly Brothers a trasferirsi dalla loro piccola città natale del Kentucky a Nashville. 
Una volta arrivati, diverrà il loro consigliere, sideman e amico. 
Suona la chitarra elettrica su molti dei primi classici del duo, tra cui "Bye Bye Love", "Wake Up Little Susie" e "When Will I Be Love". 
Alla fine degli anni '50, Atkins è ormai noto in tutta l'industria musicale come un musicista di prim'ordine. 
I suoi dischi non solo vendono bene, ma progetta chitarre per la Gibson e la Gretsch, modelli la cui popolarità continua fino ai nostri giorni, e, insieme agli ingegneri del suono Ray Butts e Rob Ferris, introduce alcuni effetti come l'echo (come in "Blue Ocean Echo", 1955), il tremolo (nel 1956) ed il pedale wah-wah (nel 1959).
Sholes parte per New York nel 1957, per fungere da boss della divisione pop della A&R, lasciando Atkins come manager della sezione Nashville. 

Chet Atkins7Col suo aiuto, Nashville diverrà nota in tutto il mondo come Music City. 
Riesce a convincere la RCA a costruire un ufficio e uno studio, il leggendario "Studio B" (a.k.a "The House That Chet Built"), dove, per esempio, Elvis Presley finirà per incidere duecentocinquanta brani tra il 1957 e il 1977. Ma anche altre hit vengono qui registrate, facendo dello Studio B quello in cui saranno registrati il maggior numero di successi, più di qualsiasi altro studio nella storia di Nashville.
Tuttavia, il chitarrista non abbandona le esibizioni, e durante i primi anni '60 la sua stella continua a crescere. 
Suona al Newport Jazz Festival nel 1960 e, nel 1961, si esibisce pure alla Casa Bianca. 
Mette a segno il suo primo successo nei Top Five nel 1965 con una rielaborazione di "Yakety Sax" di Boots Randolph, intitolato "Yakety Axe"; oltre ad essere un grande successo country, la canzone sfonda anche nelle classifiche pop. 
Alla fine degli anni '60 e all'inizio degli anni '70, seguiranno diversi successi minori, ma solo una canzone, "Prissy" (1968), entrerà nella Top 40.
Anche il ruolo di Atkins dietro le quinte è alquanto fiorente. 
Produce un sacco di successi per la maggior parte dei musicisti che ruotano intorno a Nashville della RCA, tra cui Elvis Presley e Eddy Arnold, e scopre diversi talenti, tra cui Don Gibson, Floyd Cramer, Charley Pride, Bobby Bare, Connie Smith, Jim Reeves, Charlie Pride, Willie Nelson, Hank Snow, Dolly Parton, Guy Clark, Charlie Rich, Skeeter Davis, Bobby Bare, Gary Stewart e Waylon Jennings.
Grazie alla sua enorme esperienza, Atkins viene promosso vicepresidente della divisione nazionale della RCA quando Sholes muore nel 1968. 
Nel 1973 diviene la persona più giovane mai inserita nella Country Music Hall of Fame. 
Due decenni più tardi, Atkins sarà uno dei più vecchi musicisti inserito nella Rock and Roll of Fame.
Invece, il principale contributo musicale del chitarrista nella prima parte degli anni '70 è con Homer e Jethro: sotto il nome di Nashville String Band, il trio pubblica cinque album tra il 1970 e il 1972. 
Dopo la morte di Homer, Atkins continuerà a lavorare con Jethro.
Continuerà a registrare per la RCA per tutti gli anni '70, sebbene venga creativamente soffocato dall'etichetta entro la fine del decennio. 
Il chitarrista vuole a tutti i costi registrare un album jazz, ma alla RCA hanno diverse perplessita e non glielo fanno fare.
Nel 1982, lascia l'etichetta e firma con la Columbia, pubblicando il suo primo album per lei, "Work It Out With Chet Atkins", nel 1983. 
Durante i suoi anni alla Columbia, Atkins riparte dalle radici tradizionali, dimostrando di avere coraggio e di essere un jazzista di buon gusto. 
Torna alla "sua" RCA e al country occasionalmente, in particolare negli album di duetto con Mark Knopfler e Jerry Reed, ma in generale, i dischi per la Columbia ci mostrano un musicista più audace di quanto non fosse emerso precedentemente.
Negli ultimi anni di vita torna ad esibirsi alla radio e a suonare di tanto in tanto il violino.
Purtroppo gli viene diagnosticato un cancro e nel 1997 i medici gli rimuovono un tumore al cervello. 
Nei suoi ultimi mesi, il cancro rende Atkins completamente inattivo, e alla fine perderà definitivamente la battaglia contro il male, il 30 giugno del 2001, nella sua casa di Nashville. 
Se n'è andato così non solo un musicista eccezionale, un genio della sei corde, uno scaltro produttore ma anche un vero signore, gentile e sempre misurato, uno per cui il termine "Country Gentleman" non è certo stato speso invano.
Ce ne fossero…
Onore a Chet Atkins!

"After you've gone and left me cryin'
After you've gone there's no denyin'
You'll feel blue, you'll feel sad
You'll miss the best friend that you've ever had
There'll come a time, now don't forget it
There'll come a time when you'll regret it
Someday when you are lonely
Your heart will break like mine and you'll want me only
After you've gone, after you've gone away…"
Chet Atkins - After you've gone

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