Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

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UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

Una vera icona Camp, una donna che ha marchiato in modo indelebile il nostro immaginario Pulp: la fantastica TURA SATANA! 
Coi suoi pantaloni attillati, il seno debordante e quello sguardo da carogna, questa magnifica panterona mora, alta 1,90 m, dai tratti così esotici, capolavoro di torbida sensualità, è entrata nel mito soprattutto nel ruolo di Varla, la diabolica protagonista di “Faster Pussycat! Kill! Kill!”. 
Come attrice non era un granche, cari amici dei Mutzhi Mambo, ma possedeva un carisma tale riuscire a cambiare, con quel film, il modo stesso di concepire il femmineo. 
Non più fanciulla in pericolo e nemmeno dark lady algida e tenebrosa, bensì tostissima e spietata criminale, latentemente lesbo, forte quanto e più di un uomo ma comunque arrapante come un’odalisca. 
Pur con il suo fisico prorompente, Tura riusciva credibilissima nel ruolo di castigamatti!
Forse perché la sua infanzia non è proprio stata una passeggiata…

Tura Luna Pasqual Yamaguchi (così all’anagrafe) nasce il 10 luglio del 1938, a Hokkaido, in Giappone, dove il suo padre mezzo nipponico, mezzo filipino, è un attore di film muti e sua madre, mezza scozzese, mezza pellerossa, era stata una circense.
La famiglia si trasferisce negli Stati Uniti nel 1942, ma Tura e suo padre vengono internati per due anni e mezzo in un campo di concentramento per gli americani giapponesi in California.
La famiglia alla fine riesce a riunirsi e si stabilisce a Chicago.
In un'epoca in cui il sentimento anti-giapponese è ancora forte, la giovane Tura è vittima di un costante bullismo a scuola. 
Una sera, poco prima del suo decimo compleanno, viene mandata da sua madre a comprare un po' di pane. 
Sulla strada di casa viene violentata da una banda di adolescenti.
I cinque giovani non vengono perseguiti, anche se Tura, nelle interviste, afferma di aver passato 15 anni a cercarli uno a uno e, una volta scovati, di averli pestati ben bene. 
Suo padre infatti, saputo dello stupro, gli aveva imposto di imparare l’haikido e il karate.
Tura matura dei sani atteggiamenti da delinquente e viene spesso spedita in riformatorio.
Quando compie 13 anni, i suoi genitori gli organizzano un matrimonio combinato con un amico di famiglia di 17 anni, John Satana.
Il matrimonio dura però nove mesi, durante i quali Tura debutta nei night club dell'Illinois come ballerina burlesque e modella nuda.
Pur essendo giovanissima (o forse proprio per questo…), diventa famosa per la sua peculiare combinazione di mosse di karate col tipico tassle-twirling (il movimento d’anca che fa roteare le nappine sui capezzoli), caratteristico delle go-go dancers. 
Spostandosi a Los Angeles, la nostra Satana intreccia delle relazioni con Elvis Presley e Frank Sinatra prima di essere notata come performer al teatro Follies, cosa che gli procura un ruolo nella serie televisiva “Hawaiian Eye”. 
A proposito, sembra che Elvis si fosse preso una vera e propria scuffia per Tura, tanto da chiederle di sposarlo e regalarle un anello di fidanzamento (che la nostra ha indossato fino alla morte). 
Le sue abilità con le arti marziali le permettono di partecipare a spettacoli televisivi come “The Man From U.N.C.L.E.”.
Debutta al cinema nella parte di una prostituta in “Irma La Dolce” (1963) di Billy Wilder, e accanto a Dean Martin in “Le cinque mogli dello scapolo” (1963), di Daniel Mann, nel ruolo di una spogliarellista. 
Ma ci vuole il re del softcore Russ Meyer per “svelare” pienamente il potenziale di Satana, nel mitologico “Faster Pussycat! Kill! Kill!”(1966), uno dei film cult più cult di tutti, un capolavoro Pulp dall’influenza difficilmente quantificabile sull’immaginario cinematografico, musicale ed estetico. 
Una pellicola amata (e imitata) alla follia da registi come John Waters e Quentin Tarantino e da gruppi come i Cramps e grossa parte delle band metal. 
Una storia torbida e visionaria in cui a dominare sono le pulsioni, del tutto basilari, della violenza e del sesso, così perfettamente incarnate da tre protagoniste, le tre procaci spogliarelliste assassine capitanate da Varla/Tura, ben assortite per rispondere con la stessa moneta alla cultura machista dominante.
Quando un b-movie può diventare molto, molto di più di una mera e voluta esibizione di scene trash!
Dopo è apparsa in altri due film, “The Astro-Zombies” (1968), un horror fantascentifico di serie Z, e “The Doll Squad” (1973), un action con protagoniste grintose ed armate pupe in bikini, diretti entrambi dal delirante Ted V. Mikels, grande protagonista della scena trash.
Abbandona la carriera di performer burlesque quando i cambiamenti delle leggi sulle licenze in California portano molti proprietari di club a richiedere alle ballerine di lavorare in topless.
Inoltre, dopo che un ex geloso le spara in pancia, Tura deve subire un ricovero in ospedale, cosa che le preclude anche la professione cinematografica. 
Il ricovero però le ispira una nuova carriera: studia come infermiera presso l'Ospedale Firmin Desloge e lavora nelle strutture sanitarie per quattro anni (ti immagini, con un'infermiera così c’è la coda per farsi ricoverare!). 
Trova poi impiego come operatrice della radio per il Dipartimento di Polizia di Los Angeles. 
Nel 1981 sposa un poliziotto in pensione (a cui rimarrà legata fino alla morte di quest’ultimo, nel 2000) e si romperà la schiena in un incidente stradale.
Trascorre i due anni successivi dentro e fuori dagli ospedali, subendo due grosse operazioni e circa altre quindici minori.
Per gran parte della sua vita seguente, lavora come addetta alla sicurezza alberghiera a Reno, in Nevada.
Nel 2002 torna a recitare riprendendo il ruolo di Malvira Satana in “Mark of the Astro Zombies” (2002), il sequel/reboot di Astro Zombies, sempre per la regia di Ted V. Mikels , che la rivuole pure nel III capitolo, “Astro Zombies: M3 - Cloned” (2010). 
La mitica Tura muore il 4 febbraio del 2011 per un improvviso attacco di cuore. 
Non avrà dato molto al cinema, ma quello che ha dato vale oro! 
Onore a Tura Satana, la più bella, la più spietata!

"Ladies and gentlemen: Welcome to Violence!"
Narratore - Faster Pussycat, Kill! Kill!

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