L'UOMO È BUONO?
È difficile parlare dell'assoluto...
Per chi poi, come noi, ama il Pulp, lo è ancora di più visto che per (de)formazione siamo abituati a vedere il buono nel cattivo e soprattutto il cattivo nel buono.
Ebbene oggi ci tocca parlare dell'assoluto perché STANLEY KUBRICK è stato in assoluto il più grande regista della storia!
Ogni genere da lui esplorato ha prodotto un capolavoro, cari amici dei Mutzhi Mambo, se non il miglior film del genere stesso!
Dovrebbero canonizzarlo a uno come lui, anzi, fondare direttamente un culto a suo nome, con tanto di preti kubrickiani!
Cineasta-filosofo, sperimentatore infaticabile di nuove tecnologie, inventore di nuovi modelli narrativi e metanarrativi, sempre in equilibrio fra la ricerca d'avanguardia e le forme spettacolari, Kubrick è stato uno degli ultimi registi a farsi portatore di una concezione del cinema come veicolo di pensiero.
Tutta la sua opera può essere letta come una riflessione storico-culturale sul mondo occidentale, realizzata attraverso storie esasperate e metaforiche nelle quali vengono in luce le contraddizioni dell'uomo contemporaneo.
Per Kubrick la nostra società, figlia dell'illuminismo e della razionalita, sedicente liberale, apparentemente tollerante, democratica, pacifista e costruttiva, è in realtà totalitaria, aggressiva, distruttiva e autodistruttiva.
Partendo da romanzi o racconti, spesso di autori famosi, e da un genuino cinema di “genere” (crime, peplum, sci-fi, war, horror), Kubrick costruiva sempre un doppio livello di rappresentazione, uno spettacolo nello spettacolo: elaborava grandi messe in scena per esaminarle poi con atteggiamento distaccato, come uno scienziato che non partecipa alla storia né alla vita dei personaggi ma li studia offrendoli allo spettatore con la freddezza del patologo.
È stato uno dei pochissimi a saper coniugare precisione formale con profondità di contenuto.
Schivo al limite della misantropia (gli ultimi anni viveva isolato e rifiutava di viaggiare), maniaco perfezionista (tanto da rifare centinaia di volte la stessa scena), despota e carogna con attori e collaboratori, Kubrick è stato senza dubbio il più grande esploratore del lato oscuro dell'animo umano e del mistero della spaventosa natura dell'esistenza.
E non ci domandate il perché di Kubrick in un Almanacco Pulp: bastano un paio di suoi film per leggere e capire tutto quello che c'è da leggere e capire sul Pulp.
E soprattutto, in questo caso, vi chiediamo di avere pazienza: non tormentateci con commenti tipo "eh manca questo, eh manca quello" o "ma Kubrick è anche…" o "lo sapevate che Kubrick..?".
Non è possibile ridurre Kubrick ad un post come questo!
In fondo, ogni suo film è un viaggio alla scoperta di roba di noi che non ci piace ma ci affascina, e tanto basti…
Stanley Kubrick nasce a New York, il 26 luglio del 1928.
Figlio di un medico del Bronx di origine ungherese, dopo una mediocre carriera scolastica, intraprende giovanissimo la professione di fotografo e giornalista.
Grazie alle collette fra parenti e amici riesce a girare dei cortometraggi e, nel '53, il suo primo film, "Paura e desiderio", che lo stesso regista disconosce.
Addirittura, per impedirne la visione, tenta a posteriori di ritirarlo dalla distribuzione perché si vergogna di quel primo, acerbo lavoro.
Poi dirige lo splendido noir "Il bacio dell'assassino" (1955), che lo fa notare da una grande casa di produzione, e il suo primo capolavoro assoluto, tratto dal romanzo omonimo di Lionel White e sceneggiato da Jim Thompson (che però l’ingrato Kubrick non si degna nemmeno di accreditare): l’heist movie definitivo, quel "Rapina a mano armata" (1956), che che tanto ha influenzato il crime e il pulp a venire.
Il film, cinico, spietato affresco della malavita, offre una splendida prova d’attore del meraviglioso Sterling Hayden, che si candida ad essere il miglior interprete hard boiled di sempre.
Quindi è la volta del dittico con Kirk Douglas, con lo splendido, drammatico affresco della trincea della Prima Guerra Mondiale, "Orizzonti di gloria" (1957), e il peplum "Spartacus" (1960); dopodiché, stanco del mainstream e di Hollywood, Kubrick se ne va a vivere in Inghilterra e impone a tutte le produzioni successive il suo più completo controllo.
Con "Lolita" (1962), adattamento dello scandaloso romanzo di Nabokov, affronta per la prima volta il tema delle ossessioni e perversioni sessuali (che riprenderà col suo ultimo film).
Nel 1964 è la volta del caustico "Il dottor Stranamore, ovvero come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba”, la più allucinata e divertente satira antimilitarista mai realizzata, con uno strepitoso Peter Sellers impegnato in ben tre ruoli e un indimenticabile Sterling Hayden nel ruolo di un folle generale.
Con "2001: Odissea nello spazio" (1968), il nostro ci offre il film di fantascienza definitivo, che coniuga una plausibile, meticolosa, visione di un futuro distopico, con una profonda interrogazione metafisica sulla natura dell’uomo.
Il successivo "Arancia meccanica" (1971), tratto dal romanzo “Arancia ad Orologeria” di Anthony Burgess, con un inquietante Malcom McDowell nel ruolo del famigerato Alex DeLarge, è un visionario, apocalittico, perturbante film sulla putrefazione della società moderna, probabilmente il più influente e lucido film sulla violenza mai realizzato.
Osteggiato e censurato per anni, perché ritenuto, a torto o a ragione, una apologia della violenza, una spettacolarizzazione dell'abbrutimento morale.
In breve, la filosofia del film è che l'uomo frustrato dalla società che impedisce lo sfogo dei suoi desideri diventa violento, e la società per reprimere questa violenza non sa far altro che ricorrere ad altra violenza, in parte peggiore, in quanto colpisce l'individuo minandone il carattere e la personalità.
Un vero cane che si morde la coda!
Mentre per “Il Dottor Stranamore” Kubrick era stato accusato di comunismo, con “Arancia Meccanica” viene accusato di fascismo e apologia della violenza...
Con "Barry Lindon” (1975), grandiosa biografia in costume di un avventuriero del XVIII secolo, Stanley indaga proprio il momento storico in cui, secondo lui, si consuma la frattura radicale fra l’uomo e la società in cui vive: la fine di un secolo in cui si afferma l’illuminismo e la società borghese.
Di "Shinning" (1980), tratto molto liberamente dall’omonimo romanzo di Stephen King, è inutile pure parlarne: il film horror più bello e spaventoso di tutti.
E basta!
Dopo lunghi anni di silenzio, nei quali progetta una biografia di Napoleone, talmente ambiziosa da essere per sua stessa ammissione improponibile, Kubrick realizza nel 1987 un altro film di carattere bellico ambientato questa volta in Vietnam, “Full metal Jacket”, adattando un altro romanzo che sembrava non si potesse tradurre in immagini, "Nato per uccidere" di Gustav Hasford.
Il risultato è una crudele, una lucidissima satira sulla stupidità della guerra.
Anche qui però il nostro verrà equivocato e il film diventerà un manifesto del militarismo più intransigente!
La sua ultima pellicola è "Eyes Wide Shut", bellissimo thriller erotico-psicologico dall’incubazione lentissima, purtroppo non concluso dall'autore, che muore il 7 marzo del 1999.
Non resta che rivedere l'ennesima volta i suoi capolavori, per viaggiare con lui e imparare…
Onore a Stanley Kubrick!
P.s. per capire quanto vale l'Oscar come metro per giudicare la qualità di un cineasta o di un film, basti pensare che lui non ne ha mai vinto uno (se non per questioni tecniche): fate voi…
Nota a margine: riferiamo qui questo rumor, tanto per accontentare i nostri amici più "complottisti". Una serie di messaggi nascosti lasciati da Stanley Kubrick nel film Shining sarebbero la prova che la missione dell’Apollo 11 è stata tutta una montatura e che lo stesso regista fu il creatore dei filmati dell'allunaggio. La conquista della Luna sarebbe quindi stata soltanto una grandissima messa in scena. Le riprese dell’allunaggio furono girate in studio, nella famigerata Area 51, e il regista di questi filmati sarebbe stato appunto il nostro, contattato in segreto dalla NASA, dopo l'uscita di "2001". Mah…
"È chiaro, io dico che la parte migliore dello schizzo da cui sei nato è colata fra le chiappe di tua madre e ha macchiato il materasso.T'hanno fatto con lo scarto!"
Sergente Hartman/R. Lee Ermey - Full Metal Jacket