Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

IL RE DEL PLAGIO

Premettiamo che in generale non ci piacciono i giochetti tipo: “Se finisci su un’isola deserta, cosa ti porti dietro?”, o "Una settimana, sette dischi: giorno uno..." oppure “I miei dieci migliori horror” e stronzate del genere…
Ma dovendo proprio individuare l’essenziale per definire il Pulp (o almeno cosa noi intendiamo per Pulp, cosa non facile, davvero…), e obbligati a selezionare solo un pugno di elementi, probabilmente a livello letterario sceglieremmo un paio di riviste come “Amazing Stories” e “Black Mask”, ed eventualmente un romanzo di Spillane e di Lansdale; a livello musicale Screamin'Jay Hawkins, Dick Dale, Morricone e i Cramps; mentre a livello cinematografico non mancherebbero “Rapina a Mano Armata” di Kubrick, e, a scelta, un film di Mario Bava, uno di Russ Meyer, e una produzione di Roger Corman.
Per quello che riguarda i fumetti, sicuramente un “nero” di Magnus & Bunker, come Kriminal o Satanik, qualcosa di Jack Kirby, "Ranxerox" di Tamburini e Liberatore e naturalmente almeno un albo illustrato dal grande HOWARD NOSTRAND!
Chiaramente, cari amici dei Mutzhi Mambo, è una lista fatta così alla cazzo, dettata dai nostri gusti, un espediente per introdurre l’autore che oggi vogliamo omaggiare, quindi vi preghiamo di non commentare con roba del tenore: ”Eh, no, ma non ci mettereste questo o quell’altro?”, “Ma come, non avete citato questo o quest’altro?“ e via dicendo…
Certo è, comunque, che i comics di Howard Nostrand sono quanto di più Pulp possiate trovare a giro!
Purtroppo, per gran parte della sua carriera, Nostrand è stato spesso tacciato di essere il "Re degli Swipes", dove “swipe”, sta per “colpo”, ovvero “plagio”, visto che molte delle sue tavole sono quasi dei “ricalchi” di opere di più celebrati autori, come Will Eisner, Jack Davis, Harvey Kurtzman, Jack Kirby e Wally Wood.
Una reputazione che ad un più attento esame risulta essere sia ingiusta che falsa ma certo è che questa nomea ha reso Nostrand il fumettista horror più sottovalutato degli anni '50.
In realtà gran parte del lavoro del nostro sembra, più che uno sterile ricalco, una perfetta fusione delle sue influenze; il che piuttosto è di per sé un'impresa, visto che è riuscito a sintetizzare il lavoro dei suoi maestri, prendendo il meglio da ognuno.
Le ragioni dietro la magistrale amalgama di Nostrand di così tanti grandi artisti erano principalmente commerciali. 
In fondo era stato l’editore della Harvey Comics ad imporgli di scopiazzare gli autori della concorrente EC Comics (quella del fondamentale “Tales From the Crypt”, per intenderci) per entrare nel fiorente mercato dei fumetti horror.
E se non è Pulp lo scopiazzare...
Tuttavia, Nostrand ha fatto molto di più che copiare: ha usato il suo talento per fondere gli stili non solo dei principali disegnatori della EC ma anche quelli degli artisti più influenti della sua epoca. 
I risultati, fin dalla prima lettura, spesso danno la sensazione di avere a che fare con dei classici: leggere molti dei fumetti di Nostrand è come ascoltare una di quelle canzoni che ti ritrovi a canticchiare già quando arriva il secondo ritornello. 
Quando ti metti a sfogliare quei vecchi albi, ti sembra di avere fra le mani i comics con cui sei cresciuto, anche se sono quasi tutti esauriti e non sono stati letti da nessuno, tranne che da una manciata di fanatici collezionisti.
Oltretutto, visto che pochi artisti erano autorizzati a firmare il loro lavoro negli anni '50, molti appassionati di fumetti inizialmente pensarono che il lavoro del nostro fosse stato realizzato da uno o più artisti della EC in libera uscita dalla casa madre.
Dispiace pensare che se Nostrand avesse iniziato la sua carriera negli ultimi 20 anni, sarebbe diventato la superstar che meritava di essere alla sua epoca. 
Sarebbe stato lodato proprio per le cose che hanno attirato critiche ai suoi tempi: per la sua capacità di sintetizzare e miscelare tanti stili.
Perché faceva né più né meno quello che oggi fanno mediamente gli “autori” più osannati: sarebbe giustamente considerato un talento post-moderno, un talento Pulp!
Ma, ahinoi, era troooppo in anticipo…

Howard Nostrand1Howard Nostrand nasce a Hoboken, nel New Jersey, il 13 maggio del 1929. 
Nel 1932, la sua famiglia si trasferisce a Hempstead, New York, dove il nostro si diploma al liceo nel 1946.
Dopo aver lavorato per l'attività di costruzione e restauro di mobili di suo padre, dipingendo foglie d'oro, lavori di pergamena e altre decorazioni, inizia a frequentare la Art Career School, ma la lascia dopo un solo semestre perché non gli sembrava di imparare nulla.
Nel 1948, grazie ad uno degli amici di suo padre, Nostrand trova lavoro come assistente di Bob Powell, disegnatore per la Harvey Comics e la Fiction House, che a sua volta era stato discepolo di Will Eisner.
Inizialmente inchiostra le matite di Powell e si occupa degli sfondi, per poi arrivare a scrivere direttamente delle storie di personaggi come "Red Hawk" che esce sulla rivista “Straight Arrow” della Magazine Enterprises e "B-Bar-B Riders", basato sulla serie televisiva per bambini di Bobby Benson, nel fumetto.
Ma sono le storie di orrore che la Harvey pubblica nei primi anni '50 che sono considerate alcune delle migliori opere di Nostrand e Powell. 
Per la Fawcett Comics, il nostro lavora in “Hot Rod Comics”, in un adattamento del film di John Huston del 1951 “The Red Badge of Courage” e un paio di western, incluso "Lash LaRue". 
Durante questo periodo, scrittori e disegnatori spesso non vengono accreditati, quindi rimane difficile stabilire esattamente quali siano le reali produzioni di Howard: gli storici citano come primo completo lavoro di inchiostrazione di Nostrand, la storia horror di sette pagine "Servants of the Tomb", uscita su “Witches Tales # 6” (novembre 1951). 
Nostrand lascia lo studio di Powell nel marzo del 1952 e trova lavoro grazie all'editore della Harvey Comics, Sid Jacobson. 
Il primo fumetto che realizza per questa editrice è "Man Germ", scritto da Nat Barnett, una storia su di un viaggio all'interno del corpo di una persona. 
Lavora anche sui comics 3-D per una serie di breve durata, nonché su titoli horror come “Black Cat Mystery”, “Chamber of Chills”, “Tomb of Terror” e “Witches Tales”. 
Dal momento che i fumetti della EC stanno aprendo la strada al successo del genere orrorifico, la maggior parte degli editori concorrenti consiglia ai loro artisti di adottare uno stile simile (e in alcuni casi proprio copiato) a testate come “Tales From the Crypt” e altri prodotti pubblicati dalla Entertainment Comics. 
Nostrand sarà uno dei migliori ad imitare in modo impeccabile Jack Davis e in un caso ridisegna completamente una sequenza di Wally Wood ripresa da “Two-Fisted Tales” della EC, ma cambiando posizionamento e il layout di ogni tavola. 
Ma lo stesso Wood e altri artisti della EC apprezzeranno il lavoro del nostro, riconoscendogli il merito di non fare semplici copie.
Con la metà degli anni '50 arriva il crollo delle vendite dei fumetti, al seguito delle famigerate audizioni del Senato sulla delinquenza minorile e la creazione del Comics Code che, di fatto, impediva alle testate più horror o violente di continuare a uscire.
Nostrand non riesce più a piazzare fumetti e si rivolge quindi alla pubblicità.
Dopo aver fatto comics per cinque o sei anni, si trova però in difficoltà ad adattarsi al lavoro sui nuovi media. 
Il suo stile risulta ancora troppo “fumettoso”, e spesso i suoi disegni vengono accusati di "sembrare Flash Gordon": giudizi che solo due anni prima lo avrebbero reso orgoglioso ma che ora sono praticamente delle condanne.
Fortunatamente alla fine entra nello staff dello studio d'arte commerciale “New York Penthouse Studios” e si becca pure un premio negli anni '60, dall'American Institute of Graphic Arts, per il suo poster della metropolitana che mostra un gangster che fuma il sigaro.
Ma non abbandona del tutto le nuvole parlanti: con lo scrittore Ed Herron, produce nel 1959-60 la striscia “Bat Masterson”, basata sulla omonima serie televisiva.

Howard Nostrand3Il suo assistente, in questo periodo, è un tale Neal Adams, che tanto successo avrà in futuro con le sue tavole di “Batman”.
Nel 1975, Howard torna finalmente ai fumetti con storie per la Seaboard (“Targitt”) e la Marvel (“Vampire Tales”), seguito da oltre una dozzina di contributi a “Cracked”, fino al 1980.
Negli anni '80, Nostrand riprende il suo stile “alla” EC/Jack Davis che aveva usato nei fumetti horror Harvey degli anni '50 e disegna diverse parodie per la rivista “National Lampoon”, con personaggi come “Old Fag Hag”.
Il maestro muore il 1 agosto del 1984 per un tumore.
Nel 2014 è uscito per “Chilling Archives of Horror Comics” (una serie antologica che ristampa alcune opere spesso introvabili degli autori horror anni ‘50), “Nostrand's Nightmares”, che raccoglie 5 storie del nostro con una bella introduzione del fumettista Craig Yoe.
Non si trova molto altro a giro di suo, quindi vi consigliamo di dargli un’occhiata, se lo trovate…
Ne varrà la pena!
Vi troverete proiettati in un’epoca mitica, quando i fumetti facevano davvero paura e leggerli era un viaggio iniziatico nel mondo del Pulp!
Onore a Howard Nostrand!

Visto che oggi è pure l’anniversario della nascita di Montague Rhodes James (Goodnestone, 1º agosto 1862 – Eton, 12 giugno 1936), scrittore, storico e medievista britannico, noto studioso di paleografia e archeologia, bibliofilo e antiquario, autore dei più famosi racconti vittoriani di fantasmi, firmati come M. R. James, la citazione è tutta sua:

“Si era tolto il crocefisso e l'aveva posato sul tavolo, quando la sua attenzione fu catturata da un oggetto che stava sul copritavola rosso vicino al suo gomito sinistro. Due o tre idee di cosa potesse essere gli balenarono nel cervello con incalcolabile rapidità. Un puliscipenna? No, non c'era una cosa simile in albergo. Un topo? No, troppo nero. Un grosso ragno? Che Dio me ne scampi... no. Santo Iddio! Una mano come la mano del disegno!”
M. R. James - L'album del canonico Alberico

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