Quella che si dice una faccia da horror!
Eh, sì, cari amici dei Mutzhi Mambo, PETER CUSHING aveva veramente una faccia da film dell’orrore! Anzi, "la" faccia!
“Nato e sputato” per farlo, come reciterebbe un celebre adagio!
Noto ai più per essere stato l’incarnazione cinematografica più celebre di Sherlock Holmes dopo Basil Rathborne, Peter Cushing fa parte dell’immortale “Trimurti” del cinema horror inglese della mitica casa di produzione Hammer, insieme a Vincent Price e Christopher Lee.
Eppure, l’istrionico Peter Cushing era tutto meno che una persona spaventosa.
Aveva in effetti quel volto segaligno e severo, un po’da stronzo, che lo rendeva adatto a interpretare scienziati pazzi, detective monomaniaci e militari spietati ma in realtà era una persona mite, un fervente vegetariano, un professionista corretto e collaborativo.
Era anche pittore raffinato e illustratore ironico, abilissimo costruttore di modellini, cultore di musica, appassionato ornitologo.
Quando recitava, ci metteva sempre del “suo”, proponendo con umiltà correzioni alla sceneggiatura sempre appropriate e utili al miglioramento della resa finale del film.
Era capace di riempire i copioni di appunti con promemoria di suggestioni, gesti e atteggiamenti da tenere (o da evitare) al momento di questa o quella battuta.
Studiava i costumi dei suoi personaggi, e spesso svolgeva un ruolo-ombra di aiuto regista inventando (sul momento) scene che gli spettatori poi avrebbero ricordato tra le migliori della pellicola.
Ad esempio, per capire come Frankenstein potesse tenere in mano i suoi ferri del mestiere, era andato a consultare specialisti di chirurgia dell’Ottocento.
E poi era celebre per il suo essere “multitasking”: addirittura lo soprannominavano “Props”, cioè “robe-di-scena”, perché era proverbiale nel riuscire a fare diverse cose in contemporanea.
Una volta, sul set, si trovò a dover spegnere un focolaio di incendio e lo fece senza perdere nemmeno una battuta della parte che stava interpretando!
Peter Wilton Cushing nasce il 26 maggio del 1913 a Kenley, nel Surrey.
È il secondo figlio di George Edward Cushing e Nellie Maria King.
Poco dopo la sua nascita, la famiglia si trasferisce a Dulwich, nel sud di Londra per poi tornare, dopo la fine della prima guerra mondiale, vicino a Kenley, dove il nostro abita in una splendida casa déco.
Educato allo Shoreham College, Cushing lascia il suo primo lavoro come assistente di un geometra per una borsa di studio presso la Guildhall School of Music and Drama.
Dopo aver lavorato in teatro a Worthing, nel Sussex, Peter parte per Hollywood nel 1939, facendo il suo debutto nel film d'avventura “L'uomo nella maschera di ferro”, di James Whale; apparirà in diversi film, tra cui “Noi siamo le Colonne” (1940), con Laurel e Hardy, prima di tornare in Inghilterra nel 1941.
Durante la seconda guerra mondiale presta servizio presso l'Ente Nazionale dei Servizi (ENSA).
Il suo primo ruolo importante è quello di Osric nella versione dell’ “Amleto” di Laurence Olivier (1948), mentre altre apparizioni cinematografiche degne di nota nel corso degli anni seguenti includono “Moulin Rouge” (1952) di John Huston, il primo adattamento di “La Fine di un Avventura” (1955), di Edward Dmytryk, con Deborah Kerr, e il thriller di Joseph Losey, “L’Alibi dell’ Ultima Ora” (1957).
Negli anni '50, Cushing lavora parecchio per la televisione, in particolare con Winston Smith nell'adattamento della BBC del romanzo di George Orwell “1984” (1949), sceneggiato da Nigel Kneale.
Cushing verrà elogiato per la sua interpretazione, anche se considera la sua recitazione nella seconda versione superstite della trasmissione (era un uso comune all’epoca di ripetere dal vivo la stessa trasmissione due volte in una settimana e di conservarne solo l’ultima versione), di molto inferiore alla prima.
Tra le altre apparizioni televisive, ha interpretato il ruolo di Fitzwilliam Darcy nella produzione della BBC di “Orgoglio e Pregiudizio” (1952), Re Riccardo II in “Richard of Bordeaux” (1955), e come Raan, in "Missing Link" ( 1975), un episodio della serie sci-fi cult “Spazio: 1999”.
Appare anche in “The Avengers” e in seguito nella serie successiva “The New Avengers”.
Nel 1956 riceve il "British Television Award" come miglior attore.
Cushing è però diventato leggenda per aver interpretato il Dottor Frankenstein e il cacciatore di vampiri Van Helsing in una lunga serie di film horror prodotti da Hammer negli anni '50, '60 e '70.
Spesso si troverà a recitare accanto a Christopher Lee, che diverrà il suo migliore amico (brrrr, una vera coppia da brividi!).
Le sue prime apparizioni nei suoi due ruoli più famosi sono nei mitologici film del grande Terence Fisher, “La Maschera di Frankenstein” (1957) e “Dracula il Vampiro” (1958).
Ma con Dracula e Frankenstein avrà a che fare ancora a lungo: “La vendetta di Frankenstein” (1958), “Le spose di Dracula” (1960), “La rivolta di Frankenstein” (1964), “Dracula, principe delle tenebre” (1966), “La maledizioni dei Frankenstein” (1967), “Distruggete Frankenstein!” (1969), “Vampiri amanti” (1970), “Le figlie di Dracula” (1971), “1972: Dracula colpisce ancora!” (1972), “I satanici riti di Dracula” (1973), “Frankenstein e il mostro dell'inferno” (1974), “La leggenda dei sette vampiri d'oro” (1974), “Tender Dracula” (1974).
Vi basta?
Dopotutto il nostro ammetterà in seguito, per giustificare le sue scelte artistiche: "Chi vuole vedermi come Amleto? Pochissimi, ma milioni vogliono vedermi come Frankenstein, quindi questo è quello che faccio."
Con buona pace degli snob…
Cushing interpreta anche Sherlock Holmes diverse volte, a cominciare da “La furia dei Baskerville” (1959) di Terence Fisher, il primo adattamento a colori del personaggio di Arthur Conan Doyle, con André Morell nel ruolo di Doctor Watson e con Christopher Lee in un ruolo di supporto.
A questo film seguiranno sedici episodi della serie “Sir Arthur Conan Doyle Sherlock Holmes” (1968), per la BBC, questa volta con Nigel Stock nel ruolo di Watson; purtroppo solo sei di questi episodi sono sopravvissuti al macero e oggi si possono apprezzare.
Altri titoli chiave della filmografia horror di Cushing sono: “Il mostruoso uomo delle nevi” (1957), di Val Guest, “La Mummia” (1959), “Lo sguardo che uccide” (1964), “S.O.S. i mostri uccidono ancora” (1966), “Demoni di fuoco” (1967) e “Mostro di sangue” (1968) di Terence Fisher, “Le jene di Edimburgo” (1960), di John Gilling, “Il Teschio Maledetto” (1965), “Le cinque chiavi del terrore” (1965), “Il giardino delle Torture” (1967), “Il terrore viene dalla pioggia” (1973), e “Racconti dalla tomba” (1972), di Freddie Francis, “Terrore e terrore” (1969), di Gordon Hessler, “La casa che grondava sangue” (1970), di Peter Duffell, “Horror Express”(1972), di Eugenio Martin, “La vera storia del dottor Jekyll” (1971), di Stephen Weeks, “Frustrazione” (1972), di Robert Fuest, “Il cervello dei morti viventi” (1972), di Peter Sasdy, “La bottega che vendeva la morte” (1973), di Kevin Connor, “La morte dietro il cancello” (1972) e “La maledizione” (1973), di Roy Ward Baker, “Madhouse” (1974), di Jim Clark, “La casa delle ombre lunghe” (1983), di Pete Walker.
Fra i suoi film di fantascienza ricordiamo almeno il mega-camp “Daleks - Il futuro fra un milione di anni” (1966), di Gordon Flemyng,
A metà degli anni '60, Peter interpreta una celebre, per quanto apocrifa, versione del Dottor Who in due film TV ("Dr. Who" e "Daleks - Invasion Earth: 2150 DC") basati sulla celeberrima serie fantascientifica della BBC, sebbene i film non siano considerati parte del canone ufficiale dello show.
Nel 1971, Cushing si ritira dalle riprese del film “Blood from the Mummy's Tomb” in seguito alla morte per enfisema di sua moglie, l'attrice Violet Helene Beck, con cui si era sposato nel 1943.
Il dolore è talmente forte che Peter confesserà di aver tentato il suicidio la notte stessa della morte della consorte.
Gli effetti della morte della moglie saranno devastanti: per il suo ruolo in “1972: Dracula colpisce ancora ”, Cushing era stato originariamente scelto come padre del personaggio di Stephanie Beacham, ma è invecchiato in modo così plateale e ha perso cosi tanto peso che la sceneggiatura viene riscritta in fretta per fargli fare la parte del nonno!
Il suo desiderio di avere una varietà di rose intitolata a Helen verrà esaudito con la variante "Helen Cushing Rose" fatta apposta per lui.
Nel 1976, Cushing viene scelto da George Lucas per la parte del malvagio governatore Tarkin in “Guerre Stellari”.
A titolo di curiosità, per lo spin-off della serie “Star Wars”, “Rogue One” (2016), verranno usati filmati di archivio per inserire le sembianze di Peter Cushing sul corpo dell'attore Guy Henry, oltre vent'anni dopo la sua morte.
Questo ampio uso della tecnologia CGI per "resuscitare" un attore, pur apprezzata dai fan, ha creato un vero e proprio dibattito sulla opportunità etica se è giusto o meno fare un'operazione del genere.
Mah…
Dopo “Guerre Stellari”, Cushing continua a comparire sporadicamente nel cinema e nella televisione, per quanto gli viene permesso dalle sue condizioni di salute.
Dalla fine degli anni '70 in poi lavorerà principalmente in film di serie Z, alcuni dei quali a malapena usciti, ma durante questo crepuscolo della sua carriera, tuttavia, è apparso parecchio in televisione, come l’ultima volta nei panni di Sherlock Holmes in “The Masks of Death”, questa volta con John Mills nei panni di Watson.
Nel 1982 gli viene diagnosticato un cancro alla prostata ma riesce a sopravvivere per 12 anni senza alcun intervento chirurgico, anche se la sua salute rimarrà fragile.
L'ultimo impegno professionale di Cushing è stato la co-narrazione del documentario televisivo “Flesh and Blood: The Hammer Heritage of Horror”, prodotto dallo scrittore e regista americano Ted Newsom.
Il grande volto dell’orrore muore l’11 agosto del 1994.
Ora che i maestri dello spavento sono scomparsi tutti, una domanda sorge spontanea: mica si saranno portati con sé la paura e il terrore?
No, eh?
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"La gente mi guarda come se fossi una specie di mostro, ma non riesco a capire il perché: nelle mie foto più macabre, sono stato raffigurato come un creatore ci mostri o un distruttore di mostri, ma mai come un mostro. In realtà, sono un tipo gentile, non ho mai fatto del male a una mosca, amo gli animali, e quando sono in campagna sono un appassionato osservatore di uccellini."
Peter Cushing