SUPER HARD BOILED HEROES
Dopo tutto 'sto cinema, oggi si torna a parlare di fumetti.
E non fumetti qualsiasi, cari amici dei Mutzhi Mambo, ma di veri fumetti Pulp!
BRIAN AZZARELLO, l'autore che oggi festeggia il compleanno, attualmente è infatti lo sceneggiatore più hard (nel senso "boiled") del fumetto americano, le cui opere non sfigurano affatto accanto ai maestri della letteratura noir più blasonati.
Fa parte della seconda generazione di autori che hanno rivoluzionato il modo di intendere il fumetto americano.
Se la prima vanta scrittori come Alan Moore, Frank Miller, Neil Gaiman, Pat Mills, Jamie Delano, Grant Morrison, la seconda è composta da fuoriclasse come Garth Ennis, Jason Aaron, Ed Brubaker, Greg Rucka e, appunto, il nostro Brian Azzarello.
Si tratta di fumetti “for mature readers”, naturalmente, neri come la notte e violenti come una mattanza.
Ormai tanto i ragazzini i fumetti non li cagano più o quasi (a parte qualche insulso manga o gli adattamenti delle serie animate): tanto vale fare fumetti tosti per gli ex-ragazzini di ieri, con tanta voglia di nerd addosso…
Questa è la filosofia che sta alla base delle rielaborazioni “adulte” (nel senso delle tematiche, del linguaggio e della violenza) dei vari supereroi che a noi piacciono tanto e di cui il nostro Brian è campione assoluto!
Fra le sue influenze cita i maestri Pulp Jim Thompson e David Goodis e si vede nelle sue trame tese, cupe, disincantate e nei suoi dialoghi taglienti ed efficaci.
Una misura della sua bravura sta anche nella differenza dei disegnatori che meglio hanno esaltato il suo script: Eduardo Risso, dal netto ed essenziale bianco e nero ideale per le atmosfere hard boiled, Lee Bermejo, dal cupo stile fotografico, perfetto per trasferire le ambientazioni realistiche in vicende supereroistiche, e naturalmente il leggendario Richard Corben, maestro del grottesco e dell'ipertrofico, con cui il nostro si può sbizzarrire nel delirio visionario e nel cinismo più estremo.
Abilità eclettica di Azzarello nel saper dosare il registro narrativo a seconda dell'illustratore con cui si trova a lavorare, certo, fortuna nel tovare collaboratori formidabili, senza dubbio, ma sempre e comunque il nostro è capace di sfoderare la sua personalità eccezionale, una qualità con pochi rivali, ben riconoscibile e coerente.
Sempre e comunque Pulp, insomma...
Brian Azzarello nasce l'11 agosto del 1962 a Cleveland, nell'Ohio.
Inizia la sua carriera collaborando con la Comico Comics per "Lady Bathory", "Red Dragon" e "Smash Mouth Comics".
Viene notato dalla DC Comics che gli affida il personaggio di "Johnny Double".
Con il disegnatore argentino, maestro del bianco e nero e delle atmosfere noir, Eduardo Risso, Azzarello vita alla serie "100 Bullets" nel 1999, una delle più "nere" mai pubblicate, la storia di un’organizzazione segreta di killers in cui le trame crude e spietate di Azzarello trovano una perfetta alchimia con le cupe, nette chine di Risso.
Con questa serie vincono, nel 2001, l' "Eisner Arward", il massimo riconcimento in ambito fumettistico.
In seguito lavora per due anni su "Hellblazer", uno dei nostri personaggi preferiti, creato dal grande Alan Moore, il cui il protagonista, un detective privato tabagista con la mania dell'occulto, si trova ad avere a che fare con mostri, diavoli e spiritacci.
Ma non pensate a quella checca di Dylan Dog: le storie di "Hellblazer" sono veramente cupe ed estreme e il personaggio spesso si rivela un vero stronzo.
Azzarello si trova perfettamente a suo agio con lo spirito dark della collana e sfodera alcune sequenze da antologia, a cominciare dalla prima, "Hard times", disegnata dal grande maestro Richard Corben, in cui il nostro John Costantine (così si chiama il detective) si ritrova in gattabuia: un capolavoro sadico e cinico da leggere e rileggere assiduamente.
In seguito lavora, sempre lasciando il suo personalissimo marchio, su personaggi come Wonder Woman, Batman, Superman, e i "cattivi" Lex Luthor e Joker ("Lex Luthor: Man of Steel", del 2005, e “Joker HC”, del 2008, entrambi disegnati dal bravissimo Lee Bermejo; tra l'altro questa versione di Joker influenzerà assai quella di Heath Ledger nel film di Christopher Nolan), Hulk e al rilancio di Wonder Woman con artisti del calibro di Tim Bradstreet, Danijel Žeželj, Marcelo Frusin, Jordi Bernet, Joe Kubert, Jim Lee, Tim Sale…
Scrive la sceneggiatura per la versione animata di "Killing Joker", il capolavoro di Alan Moore e Brian Bolland, che ha ridefinito, in senso psichiatrico, l'arcinemico dell'Uomo Pipistrello.
Ha l'onore di aiutare il maestro Frank Miller (visibilmente malato) a scrivere la terza parte del suo capolavoro "Batman:The Dark Night Returns", che esce nel 2015 col titolo “The Dark Knight III: The Master Race”.
Disegnata dagli ottimi Andy Kubert e Klaus Janson (inchiostratore storico di Miller), questa miniserie ha un ottimo successo di vendite anche se la critica ha storto un po' la bocca.
Ma sicuramente Miller non poteva trovare "aiutante" più qualificato!
Nel 2016 torna a lavorare il sodale Risso con la splendida serie "Moonlight", ambientata durante il proibizionismo, in cui sono sapientemente miscelati elementi Hard-Boiled con quelli horror.
Sempre una commistione horror - noir è alla base della nuova fatica del nostro, stavolta di nuovo in compagnia di Lee Bermejo: "Batman: Damned".
L'Uomo Pipistrello questa volta viene accusato di aver assassinato nientemeno che il Joker ma tutto è piuttosto indefinito: non mancano elementi soprannaturali, compresa l'apparizione del buon John Costantine.
Non vediamo l'ora che venga pubblicato anche dalle nostre parti!
Per quello che riguarda la vita privata del nostro, nel 2007 sposa l’illustratrice Jill Thompson, da cui recentemente ha divorziato dopo aver fatto "coming out".
Vive a Chicago.
Leggete qualcosa di Azzarello: capirete perché ci mettiamo a ridere quando dicono che i fumetti dei supereroi sono per ragazzini…
Tanti auguri Brian!
"Ora i ricconi avidi si sentivano minacciati da tutto questo. Così sguinzagliarono i loro scagnozzi, quei porci dei piedipiatti...per mantenere invariata la loro versione del concetto di pace. Si trattava di una situazione tipo "noi" contro di "loro". Io non potevo disertare il fatto di essere uno di "loro". Ecco perché ho lasciato la polizia e mi sono messo in proprio. Insomma: sfasciare crani non significava mantenere la pace, no?"
Brian Azzarello/Eduardo Risso - 100 Bullets: Johnny Double