Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

IL RITMO LUNATICO

Per chi si lamenta che in questo Almanacco non c'è mai posto per i batteristi, eccolo accontentato con uno dei più grandi! 
KEITH MOON, signore e signori, il favoloso batterista degli Who!
Personaggio bizzarro, estremo fino all’antipatia, Keith Moon ha interpretato alla perfezione il ruolo di rockstar eccentrica, viziata e autodistruttiva. 
Leggendari quanto le sue performance ai tamburi sono diventati i suoi vandalismi infantili nelle camere degli alberghi, le sue serate a base di alcol e droghe, le sue intemperanze col pubblico.
Il copione è un po' il solito, “Sex, drugs and rock’n’roll” ma Keith, rispetto ai rocker a lui coevi, si distingueva per l’attitudine sincera nel trasformare il proprio comportamento in una vera e propria performance, sia che fosse sul palco che nella vita privata.
Il suo fantastico stile, basato sulla creatività, più che sul tecnicismo, ha influenzato caterva di imitatori e di seguaci, tanto che in diverse classifiche (ma che palle le classifiche!) è sempre piazzato nei primissimi posti in quanto a importanza nella storia del rock.
Ma nessuno, cari amici dei Mutzhi Mambo, sarà mai come Mad Moon!

Keith Moon3
Purtroppo è passato alla storia più per i suoi aspetti pittoreschi che per la sua (notevole) abilità come musicista. 
Ma si sa, il tempo è galantuomo…

Keith John Moon nasce a Londra il 23 agosto del 1946, e nonostante un clima familiare particolarmente sereno e affettuoso, mostra subito un carattere impetuoso e irrequieto (visto? Non è detto che uno sia stronzo solo perché disagiato...). 
Inizia a suonare la batteria molto giovane e, come la maggior parte dei suoi contemporanei, da autodidatta: non sa né leggere né scrivere la musica e impara a picchiare i tamburi ascoltando i dischi di giganti della batteria come Gene Krupa e Buddy Rich. 
È uno dei primi batteristi rock a introdurre l'uso della doppia cassa, già usata da tempo nel Jazz.
Il suo primo gruppo sono i Beachcomber, un combo Surf rock: il suo sogno sarebbe quello di entrare a far prete i Beach Boys, sogno che non lo abbandonerà nemmeno dopo i fasti degli Who...
A soli 17 anni, Moon entra infatti a far parte degli Who sostituendo il batterista uscente Doug Sandom.
A parte le ottime canzoni, gli Who sono famosi per le loro esibizioni dal vivo che spesso culminano in scoppi di violenza incontrollata da loro stessi definiti "arte autodistruttiva", con la band che sfascia letteralmente gli strumenti sul palco. 
Questa costosa abitudine fa però guadagnare al gruppo un forte ritorno pubblicitario e la copertina di diverse riviste. 
Ben presto altri artisti, primo di tutti Jimi Hendrix, iniziano ad imitare questa modalità che ora fa un po' tamarro ma all'epoca (si viene dal perbenismo e conformismo degli anni '50, altro che politically correct!) ha il suo perché. 
Proprio il nostro Moon dimostra particolare zelo nell'architettare sempre nuovi modi per fracassare la sua batteria alla fine dei concerti. 
In occasione dell'esibizione del gruppo nel corso di un programma televisivo del 1967, Moon nasconde dell'esplosivo in una delle grancasse della sua batteria. 

Keith Moon4Durante il finale di "My Generation", il loro pezzo più celebre, scalcia via la grancassa innescando la carica: l'intensità dell'esplosione bruciacchia i capelli di Townshend e causa il ferimento dello stesso Moon al quale si conficca nel braccio un frammento dei piatti!
In un'altra occasione, sempre in TV, durante un suo assolo di batteria, Moon riempie di acqua e pesci rossi la grancassa, presentandosi vestito da gatto. 
Atti come questo fanno guadagnare al batterista soprannomi come "Moon the Loon" ("Moon il lunatico") e "Mad Moon" ("Moon il matto").
Grazie ai suoi comportamenti selvaggi, Moon diventa uno dei batteristi più celebri della sua generazione, ricevendo sempre maggiori attenzioni da parte della stampa: ma in realtà, semplicemente, a Keith piace davvero un casino distruggere le cose, come un bambinone dispettoso! 
Devasta le camere degli hotel, le abitazioni degli amici e spesso anche la sua stessa casa, gettando la mobilia fuori dalle finestre, facendo esplodere i bagni, ed incendiando gli edifici.
Verrà calcolato che i danni da lui provocati in carriera ammontano circa a 500.000 dollari in totale! 
Questi atti distruttivi, compiuti spesso sotto l'effetto di alcol e droga, come pure il bisogno che prova di scioccare continuamente il pubblico, sono il modo di Moon di esprimere la sua eccentricità, di ottenere l'attenzione degli altri.
Come Pete Townshend affermerà in seguito, è Moon stesso a coltivare la sua reputazione da distruttore.
Una volta, mentre è in limousine sulla strada per l'aeroporto, Moon insiste per tornare indietro all'hotel, affermando: «Mi sono dimenticato una cosa. Dobbiamo tornare indietro!».
La macchina allora gira il culo e raggiunge l'hotel; Moon torna nella sua stanza, prende il televisore, e lo getta fuori dalla finestra direttamente nella piscina sottostante.
Moon quindi lascia l'hotel risalendo in macchina, dicendo: «Quasi me ne dimenticavo». 
Nel 1967, Moon compie l'atto distruttivo forse più celebre della sua vita nell'hotel Holiday Inn di Flint, nel Michigan. 
La band si era esibita come gruppo d'apertura in un concerto degli Herman's Hermits. 
Dopo lo show, si doveva tenere un party per celebrare il 21º compleanno di Moon.
Già abbondantemente strafatto, Moon inizia la festa gettando un candelotto di dinamite nella tazza del gabinetto della sua stanza facendolo esplodere in mille pezzi. 
Dopo aver distrutto il bagno, Moon sale a bordo di una Cadillac e la guida finendo dentro la piscina dell'hotel.
La direzione dell'Holiday Inn aveva in precedenza già tollerato i comportamenti eccessivi di Moon dato che i danni erano stati sempre pagati; tuttavia, dopo l'incidente della festa al Flint, la compagnia bandisce a vita sia Moon che il resto degli Who da tutti i loro alberghi. 
Il comportamento di Moon fa bandire la band anche da numerose altre catene di hotel in tutto il mondo, come Sheraton, Hilton Hotels e Waldorf Astoria. 

Keith Moon23Ma fosse stata solo la sua mania di spaccare le cose…
Il suo sregolato stile di vita inizia presto ad avere ripercussioni sulla sua salute e sulla sua professionalità come musicista.
Nel corso del "Quadrophenia Tour" del 1973, durante un concerto a Daly City in California, Moon ingerisce una grossa quantità di tranquillanti mischiati a brandy e collassa sul palco svenendo sulla sua batteria mentre il gruppo stava suonando la canzone "Won't Get Fooled Again". 
La band smette di suonare e un gruppo di roadie porta Moon nel backstage. 
Dopo una doccia fredda e una dose di cortisone, lo rimandano in scena.
Tuttavia, Moon sviene nuovamente durante l'esecuzione di "Magic Bus" e viene definitivamente trasportato via. 
La band continua lo show senza di lui ancora per qualche canzone.
Disperato, Townshend chiede al pubblico se ci fosse qualcuno in grado di suonare la batteria!
Un batterista locale, Scot Halpin, risponde alla chiamata, sale sul palco, e suona per il resto del concerto. 
Durante il periodo di pausa che la band si prende tra il 1975 e il 1978, Moon ingrassa parecchio abusando di cibo e di alcol in quantità smodate. 
La minata salute di Moon è anche oggetto di serie discussioni nelle dinamiche professionali interne alla band, in quanto il batterista si rivela addirittura non più in grado di suonare in tempo 6/8 sulla traccia "Music Must Change" poi inclusa nell'album "Who Are You" del 1978, tanto da costringere la produzione a rimuovere praticamente del tutto la sua parte dalla canzone.
Come solista pubblica un unico album dal titolo "Two Sides of the Moon", dove riveste il ruolo di cantante, facendo suonare la batteria a Ringo Starr e Jim Keltner. 
Un altro vizietto che Keith ha è quello dei travestimenti: spesso si presenta vestito da Papa o da suora, costumi che indossa per suscitare l'ilarità degli amici. 
Un abito che però non fa ridere nessuno è quello da ufficiale nazista: all'epoca viene equivocato e in molti, di fronte alle foto di Moon col braccio teso, lo accusano di simpatie di ultradestra, mentre è solo l'ennesima provocazione del monellaccio inglese... 
Ma nella vita di ognuno c'è sempre un momento topico, un punto di svolta, di non ritorno, nel bene o nel male: per Keith sarà quel maledetto 4 gennaio 1970, quando resta coinvolto in un incidente d'auto fuori dal pub "Red Lion" di Hatfield, Hertfordshire, che causa la morte del suo autista/guardia del corpo, nonché amico per la pelle, Neil Boland.
Moon prende parte ad una accesa discussione (che sfiora la rissa) con un gruppo di skinhead all'esterno del locale: evidentemente infuriato per qualche motivo, il padrone del pub inizia a colpire la sua Bentley, e Moon, ubriaco fradicio, si mette a guidare per sfuggirgli.
Durante la manovra, investe ed uccide il suo amico Boland. 
Dopo un'indagine da parte della polizia locale, il coroner giudica accidentale la morte della guardia del corpo. 
Moon viene assolto con formula piena dall'accusa di omicidio ma questo episodio, assieme alla dipendenza da alcool e droga, contribuisce al suo logoramento psicologico. 

Keith Moon20Si sente in colpa per la morte di Boland per il resto della sua vita: di notte ha spesso incubi sull'accaduto, e si sveglia nel cuore della notte urlando. 
Il 7 settembre 1978, dopo aver trascorso la serata con Paul McCartney e sua moglie Linda, ritorna a casa con la sua fidanzata, Annette Walter-Lax, e prende 32 pastiglie di clometiazolo prescritte nella sua terapia contro la tossicodipendenza, quando già 6 sono fatali.
Inizia a vedere a letto il film "L'abominevole dottor Phibes", chiede ad Annette di cucinargli una bistecca e delle uova e poco dopo muore nel sonno quella stessa notte, all'età di trentadue anni. 
Il fantasma di Boland gli aveva tirato i piedi un'ultima volta…
Onore a Keith Moon!

"…People try to put us d-down (talkin' 'bout my generation) 
Just because we get around (talkin' 'bout my generation) 
Things they do look awful c-c-cold (talkin' 'bout my generation) 
I hope I die before I get old (talkin' 'bout my generation) 
This is my generation 
This is my generation, baby…"
The Who - My Generation

Almanacco Pulp dei Mutzhi Mambo

  • Keith Moon

    Keith Moon

    Informazioni
    23 Agosto
    IL RITMO LUNATICO Per chi si lamenta che in questo Almanacco non c'è mai posto per i batteristi, eccolo accontentato con uno dei più grandi!  KEITH MOON, signore e signori, il favoloso batterista degli... Keith Moon
  • Jerry Leiber

    Jerry Leiber

    Informazioni
    22 Agosto
    LA PAROLA AL ROCK'N'ROLL Prima di iniziare partiamo subito con una premessa: questo Vostro Almanacco odierno si dovrebbe intitolare LEIBER & STOLLER. È infatti quasi impossibile scindere il binomio di... Jerry Leiber
  • Dale Hawkins

    Dale Hawkins

    Informazioni
    22 Agosto
    Evvai coi bananoni! Oggi celebriamo, nell'anniversario della sua nascita, uno dei maestri del Rockabilly, il fondatore dello "swamp rock", il grandissimo e mai abbastanza osannato DALE HAWKINS! Il... Dale Hawkins
  • Joe Strummer

    Joe Strummer

    Informazioni
    21 Agosto
    LA RIVOLTA BIANCA Lacrimuccia, lacrimuccia, cari amici dei Mutzhi Mambo, perché oggi sarebbe stato il compleanno dell'immenso JOE STRUMMER, se non se ne fosse andato troppo, troppo presto…  Il... Joe Strummer