Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

Chi di voi non è cresciuto con i suoi fumetti non può apprezzare appieno il Pulp!

Sì, può piacere, sì, potete trovarlo figo, interessante, divertente ma senza l’ “educazione” di Kriminal, Satanik e Alan Ford, il Pulp non può esservi entrato nel “sangue”!

Un po’come le paperelle di Konrad Lorenz, che seguono il primo che vedono muoversi: si chiama “imprinting”.

Ecco, cari amici dei Mutzhi Mambo, i fumetti dell’immortale MAX BUNKER, sono il nostro “imprinting”!

Max Bunker è una vera leggenda del Pulp italiano, soprattutto per quei capolavori che ha prodotto, insieme al disegnatore Magnus, nel mitico decennio a cavallo tra il ‘64 e il ‘75.

In questo (relativamente) breve arco di tempo, la premiata ditta Magnus & Bunker ha letteralmente rivoluzionato il fumetto italiano, innestando tematiche adulte, “nere” e grottesche negli albi popolari.

Il fumetto per adulti, come lo intendiamo oggi (compresi i pornacci tascabili ma non nel senso “graphic novel”) nasce grazie a lui (e a Magnus, of course...).

A dirla tutta, il primo-primo è stato “Diabolik”, ma l’esordio di Kriminal e Satanik è stato davvero uno shock, una novità veramente inaudita nell’Italietta cattolica abituata a “Topolino” o il “Vittorioso” (al massimo c’era “Tex”, un po’ più crudo..).

Tanto inaudita che il nostro si è beccato diversi sequestri e processi per immoralità, sadismo, pornografia (da cui è uscito sempre assolto), al punto che si è sentito in dovere di “autocensurarsi”, edulcorando le storie (e snaturandosi un po’…).

Sinceramente non siamo fans della sua produzione senza Magnus: anzi, diciamocelo, dopo che si sono separati, Bunker non ha più azzeccato un personaggio, a parte qualche cattivo di Alan Ford e primi libri di “Riccardo Finzi”…

Magnus & Bunker erano un po’ una cosa unica, una coppia inscindibile, simbiotica, tipo Stanlio e Ollio, o Bud e Terence, o, per rimanere in ambito fumettistico, Stan Lee e Jack Kirby, e, con gli anni, dopo lo split del duo, Magnus si è dimostrato un autore di gran lunga più interessante; ma ciò non toglie valore al fondamentale lavoro di Bunker.

Dopotutto, quei personaggi li aveva ideati lui!

E poi è stato un editore importantissimo: a lui dobbiamo “Eureka”, una delle prime riviste di fumetti “autore”, e l’arrivo in Italia dei personaggi Marvel…

Se vi par poco...

Luciano Secchi (così all’anagrafe) nasce a Milano il 24 agosto del 1939.

Dopo gli studi si trasferisce a Parigi per studiare letteratura e storia alla Sorbona.

Tornato in Italia, alla fine degli anni ’50 inizia a scrivere dei gialli e, nel 1960, fonda la casa editrice Editoriale Corno, insieme al cognato Andrea Corno.

Inizialmente traduce le avventure di “Gordon Flash” di Dan Barry e ne cura l’edizione mensile, divenendo in breve il direttore della casa editrice.

Il suo primo personaggio ad essere pubblicato sotto lo pseudonimo Esselle) è il western “Maschera Nera”, e il fantascientifico “Atomik” disegnati entrambi da Paolo Piffarerio; seguono “Capitan Audax”, “Kim della Jungla” e “Rio Danger”

Nel 1964 crea (sotto lo pseudonimo Simplex) l’avventuroso “La Primula Verde”, sempre coi disegni di Piffarerio, e soprattutto inizia il suo sodalizio con Roberto Raviola, in arte Magnus!

I vecchi eroi onesti, tutti di un pezzo, non li vuole più nessuno; già l’uscita di “Diabolik” aveva dimostrato che si poteva osare di più e Bunker si inventa un personaggio ancora più estremo e coraggioso del ladro in calzamaglia creato dalle sorelle Giussani: “Kriminal”, il Re del Delitto!

Mette un annuncio sul giornalino di “Maschera Nera” per cercare qualche disegnatore che se la cavasse con i gialli e tra i candidati si presenta un certo Roberto Raviola da Bologna.

Dalla cartellina che presenta, Bunker capisce subito che è l’uomo che fa per lui.

Gli fa provare a realizzare alcune tavole della prima storia facendogli fare due versioni del costume di Kriminal, nero con le ossa bianche e bianco con le ossa nere: quest’ultimo vince!

Il primo nome del giornalino dedicato al primo vero criminale della storia del fumetto italiano esce ad agosto del 1964, con una bella copertina di Luigi Corteggi e, chiaramente, i nerissimi inchiostri di Magnus (l’abuso del nero, oltre che una scelta stilistica è anche uno stratagemma per realizzare più in fretta le tavole!).

Mai si era vista una cosa del genere: un protagonista cinico, spietato, privo di scrupoli, una società corrotta e amorale, linguaggio crudo, omicidi efferati, donnine seminude…

La magistratura non ci sta e una ventina di volte il nostro Bunker si troverà a difendersi in tribunale…

Dai fumetti del Re del Delitto” verranno tratti anche due film: “Kriminal” (1966), di Umberto Lenzi, e “Il marchio di Kriminal” (1968), di Fernando Cerchio.

Entrambi però, pur avendo un gran fascino vintage, tradiscono lo spirito del personaggio, che nei film viene descritto quasi come una sorta di ladro gentiluomo

Intanto, fra il nostro e il disegnatore bolognese, nasce una grande amicizia e sintonia destinata a dare frutti ancora più succosi…

L’enorme successo di “Kriminal” convince Bunker a spingersi ancora più in là e tira fuori dal cassetto “Satanik” (1964), la prima eroina nera supersexy, che bissa il successo del suo fratello maggiore.

Anche qui una novità assoluta: una “vamp” a tutti gli effetti, emancipata, crudele, protagonista di un fumetto dalle fosche tinte horror ed erotiche.

Le varie “Zora”, “Sukia” e compagnia bella nascono tutte qui…

Pure “Satanik” avrà la sua versione filmata, l’omonima, modesta pellicola Pietro Vivarelli, che però vanta una Magda Ķonopka da favola nel ruolo della nostra eroina.

Sempre con Magnus creerà lo spionistico “Dennis Cobb agente ss018” (1965), ispirato a 007, la fantascientifica “Gesebel” (1966), sulla scia del successo di “Barbarella”, il grottesco “Maxmagnus” (1968), e soprattutto il suo piu grande successo, l’irresistibile “Alan Ford” (1969), con la sua sgangherata combriccola del “Gruppo T.N.T.”, gli agenti segreti più sgangherati della storia.

Con Paolo Piffarerio crea ancore “El Gringo” (1965), “Milord” (1966) e lo storico “Fouché” (1973) per le pagine della rivista “Eureka”.

Nel 1967 infatti, sulla scia di “linus” e “Sgt. Kirk”, Bunker fonda una rivista dal taglio innovativo, un contenitore di fumetti “adulti”, che ha avuto il pregio, oltre ad ospitare varie storie del nostro, di fare conoscere ai lettori italiani personaggi quali “Alley Oop” di Hamlin, “Andy Capp” di Reg Smythe,”Spirit” di Will Eisner, “Sturmtruppen” di Bonvi, “Lupo Alberto” di Silver, “Modesty Blaise” di O’Donnel e Holdaway, e tanti altri.

Del 1974 è l’ideazione del giallo-poliziesco “daniel”, disegnato da Frank Verola, poi scrive la trasposizione del “Pinocchio” di Collodi da pezzo di legno a pezzo di latta in “Pinocchio super robot” (1981), per le chine di Giampaolo Chies (ma le prime prove erano già state progettate da Magnus), e “Morte di Robespierre” (1989),illustrato a colori a olio da Beppe Madaudo, dove narra gli eventi degli ultimi giorni del dittatore ghigliottinato.

Da segnalare anche il bizzarro “Virus Psik” (1968), personaggio protagonista di storie psichedeliche disegnate da Gianpaolo Chies.

Nel settembre 1975 si chiude il sodalizio con Magnus, che lascia “Alan Ford” col 75esimo numero della serie (tornerà occasionalmente per illustrare il numero 200), per intraprendere una fantastica carriera “solista”: le pubblicazioni della testata non finiranno però qui, anzi, durano tuttora (e sempre scritte dal nostro Bunker!).

Per L’Editoriale Corno Bunker si aggiudica un vero scoop: riesce ad ottenere i diritti dei super eroi Marvel.

Uomo Ragno, Fantastici Quattro, Daredevil, Capitan America, Hulk, I Vendicatori, etc… dopo un anno in cui vendicchiano così così , esplodono come un fenomeno di massa anche da noi, sancendo la definitiva affermazione della casa editrice, che purtroppo chiuderà i battenti nel 1984, per colpa della tremenda crisi dei primi anni ’80.

Fiutando l’aria, nel 1983 il nostro fonda la piccola “Max Bunker Press”, dove puo permettersi di fare cose, forse meno commerciali, ma più gratificanti come la serie di 14 numeri de “Uomo Ragno Graphic Novel Strip” che raccoglieva le strisce quotidiane scritte da Stan Lee e disegnate da John Romita e non solo.

Pubblica due riviste impegnative dalla veste editoriale lussuosa, “Bhang”, che propone lo splendido “The Shadow” di Denny O’Neil e Mike Kaluta, alcune daily strip dei personaggi Marvel, più fumetti d’autore come quelli di Caza e Eisner, e “Supercomics”, in cui pubblica le Graphic Novel della Marvel e dei suoi super-eroi.

Inoltre crea nuovi personaggi: “Kerry Kross" (1994) una investigatrice lesbica, “Beverly Kerr” (2000), un legal thriller, e “Padre Kimberly” (2001) un prete cattolico che affronta temi scabrosi.

Va detto però che ormai, la sua verve, latita parecchio…

Farà anche un tentativo di ridare vita ad “Eureka” in due fasi differenti ma senza particolare fortuna.

In occasione del suo cinquantesimo anniversario professionale, scrive la graphic novel “Pepper Russel”, le avventure di una agente dell’FBI nera, a cui faranno seguito altri due numeri.

Per quanto riguarda l’attività di romanziere si ricordano i gialli con protagonista Riccardo Finzi, un detective milanese alle prese con casi bizzarri, in cui riversa tutto il suo stile acido e grottesco.

Dal primo “Agenzia investigativa Riccardo Finzi” (1979), ha scritto altri 15 libri sul personaggio.

Ne trae anche un film Bruno Corbucci, il divertente "Agenzia Riccardo Finzi... praticamente detective" (1979), con Renato Pozzetto, Lory Del Santo ed Enzo Cannavale.

Nel 2013, a quasi trent’anni dalla fondazione della Max Bunker Press, decide di limitarsi a fare l’artista e il consulente editoriale per la casa editrice della figlia, mantenendo una rubrica fissa su Alan Ford dal titolo “Max Dixit”.

Con la speranza che possa ancora lavorare a lungo, facciamo tanti auguri al grande Max Bunker!

Nota a margine: la storia fra Magnus e Bunker ha avuto un brutto corollario. Dopo la morte di Raviola, la sua famiglia ha fatto causa a Secchi per i diritti dei personaggi. La causa l’ha vinta lui ma è stato costretto a menzionare Magnus come co-creatore dei fumetti che hanno fatto insieme. Almeno questo…

“Io sono la bocca della verità”

Satanik (Magnus & Bunker) – Nr. 2 Nelle spire del Diavolo

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