Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

Oggi vi facciamo risparmiare un po’ di soldini, cari amici dei Mutzhi Mambo: grazie alla bollente LILI ST. CYR la vostra temperatura corporea salirà da sola e non avrete bisogno del riscaldamento!
E poi dite che non vi vogliamo bene!
La splendida Lili St. Cyr è stata una delle più celebri e belle artiste di burlesque della storia, una delle più leggendarie performer dello spogliarello teatrale.
Non vogliamo fare gli ipocriti: la nostra Lili è qui presente soprattutto per la sua eccezionale “carrozzeria”, però bisogna anche ammettere che i suoi meriti sono andati ben oltre il “fisico”.
Raccolto lo scettro dalle pioniere Gypsy Rose Lee e Ann Corio, per più di un decennio la Cyr è stata la regina incontrastata del burlesque, la più amata dagli americani.
Detta “Anatomic Bomb”, vera femme fatale, il suo nome evocava erotismo sofisticato, mistero, peccato e, naturalmente, eccitazione istantanea. 

Lili St. Cyr32
Il solo vederla uscire dalla famosa vasca da bagno in un turbinio di bolle di sapone, ha fatto partire diverse diottrie ad almeno un paio di generazioni di maschietti a Stelle e Strisce.
Chiaramente erano altri tempi: adesso questo tipo di spettacoli pepati, riportati in auge da artiste come Dita Von Teese, sono tutt’al più un divertissement dal retrogusto vintage, da godersi bevendosi un cocktail con la fidanzata (con la speranza che possa ravvivare un po’la routine scopereccia), ma all’epoca erano quanto di più zozzo e arrapante a cui si potesse assistere (almeno legalmente…).
Comunque la St. Cyr si era costruita una reputazione come ballerina (assolutamente guai a chiamarla “spogliarellista”!) di qualità e di alta classe, a differenza di altre sue “colleghe” scostumate che addirittura arrivavano a mostrare il pelo!
Ma Lili non era solo una pupa stratosferica, era pure un personaggione, di quelli tosti!
Dichiaratamente ninfomane e dalla personalità incrollabile, oltre a eccitare l’immaginario collettivo con i suoi spettacoli ricchi di trovate e fantasie piccanti, ha animato il gossip con le sue strabilianti avventure amorose, fatte di diversi matrimoni, spasimanti famosi, risse plateali per conquistarsi le sue grazie e anche purtroppo qualche tentativo di suicidio.
Paradossalmente, la sua assoluta sfacciataggine, la sua indipendenza e la coraggiosa intraprendenza, tutta roba per i tempi davvero inaudita, ne hanno fatto un icona proto-femminista.

Willis Marie Van Schaack (così all’anagrafe) nasce il 3 giugno del 1918 a Minneapolis.
I primi passi della nostra rimangono avvolti dal mistero: si sa che cresce con i nonni e ha due sorelle, anche loro entrate nello show biz.
Specie la sorellastra materna, Rosemary Minsky, che diventerà anche lei una spogliarellista piuttosto celebre.
Appresi i primi rudimenti della danza, Lili inizia a lavorare come ballerina di fila e corista in diversi spettacoli celebri, come i “Florentine Gardens” ad Hollywood.
A differenza di altre colleghe che avrebbero dato una fortuna per non essere licenziate dal coro e per essere selezionate per un ruolo, St. Cyr dovrà implorare il suo manager di lasciarle fare uno spettacolo solista. 
Continua a provare comunque le coreografie del suo spettacolo, che include parti di nudo, e finisce per unirsi con le Duncan Sisters, in un club chiamato Music Box a San Francisco gestito dal producer Ivan Fehnova.
Tale produttore non l’ha nemmeno vista esibirsi: ma il suo sorprendente aspetto lo conquista al volo. 
Il debutto di Lili in questo locale si rivela disastroso, ma Fehnova continua a credere nel “prodotto” e, invece di licenziarla, l’aiuta a creare un nuovo spettacolo.

Lili St. Cyr49
Comunque la nostra si accorge della enorme differenza che corre tra lo stipendio di una ballerina e il cachet delle star! 
Inizia a farsi un nome al Gaiety Theatre di Montreal, in Canada, nel 1944. 
Il club si trasforma rapidamente nella maggiore “attrazione” in città, grazie alle fantasiose trovate di “vedo – non vedo” che la nostra riesce ad imbastire ogni volta.
Celebre il momento in cui il perizoma della nostra, attaccato a una lenza, se ne vola nel balcone mentre le luci si abbassano. 
Questo espediente diventa noto come "Flying G", e saranno in molti quelli che avrebbero voluto stare su quel balcone, ad accogliere quel fragrante oggetto volante…
La St. Cyr diventa la donna più famosa a Montreal fra gli anni '40 e gli anni '50 ma il clero cattolico del Québec condanna il suo show, dichiarando che ogni volta che lei balla "il teatro puzza del fetido odore della frenesia sessuale". 
I preti vengono presto seguiti dal comitato di moralità pubblica: Lili viene arrestata e accusata di comportamento "immorale, osceno e indecente".
Alla fine verrà assolta ma le autorità pubbliche chiuderanno il Gayety Theatre dove è solita esibirsi.
Ma non tutto il male viene per nuocere: grazie a questo scandalo ed altri colpi di scena ormai divenuti il suo vero e proprio marchio di fabbrica, la sua popolarità cresce in modo esponenziale e alla fine conquista Las Vegas!
Il nome d'arte “St. Cyr” è ripreso dall'aristocrazia francese e la nostra inizia a usarlo proprio nella città del divertimento; ed è lì che crea il suo numero più celebre, l’uscita dalla vasca piena di "bagnoschiuma" sul palco mentre viene lentamente rivestita da una cameriera.
Negli anni successivi e in diversi palchi, gli spettacoli della St. Cyr diventano sempre più memorabili, con nomi come "La donna del lupo", "Il pomeriggio di un fauno", "In un harem persiano", "La vergine cinese": i più famosi sono “Suicidio" (dove cerca di corteggiare un amante fantasma che vaga, rivelando man mano le sue grazie), e "Dea della giungla" (in cui mima un atto d’amore con un pappagallo). 
Gli oggetti di scena, sempre molto ricercati, sono parte integrante del suo show: Lili infatti, è famosa non solo per la sua vasca da bagno, ma per gli elaborati costumi, per i giochi di specchi, i copricapo fantasiosi.
Si esibisce in varie situazioni come Cenerentola, come torera, come Salomé, vestita da sposa, nella parte di una suicida, come Cleopatra e Dorina Gray. 
Durante un esibizione nel 1947 al nightclub “Ciro” di Hollywood, St. Cyr viene di nuovo arrestata dalla polizia e portata in tribunale da un cliente che considera il suo show perverso e lascivo.
Rappresentata in tribunale dal famigerato avvocato di Hollywood Jerry Giesler, Lili basa la sua difesa sulla raffinatezza ed eleganza della sua performance: in dono non aveva fatto altro che togliersi il vestito, provarne un altro, sfilarsi il reggiseno (ma sotto ce n'era un altro), indossare una négligée. 
Poi, spogliandosi discretamente dietro la sua cameriera, entrare in un bagno di bolle, farle volare in aria e riemergere, (più o meno) vestita.

Lili St. Cyr37Dopo soli 80 minuti di deliberazione da parte della giuria, St. Cyr verrà assolta. 
Lili, pur avendo recitato in qualche film, non ha mai concretizzato una carriera come attrice.
Nel 1953, con l'aiuto di Howard Hughes, bizzarro miliardario e suo fervente ammiratore, St. Cyr ottiene il suo primo ruolo in una produzione importante, “Il Figlio di Sinbad” (1955), di Ted Tetzlaff, dove la nostra interpreta un’odalisca di un harem di Baghdad, popolato da dozzine di disinteresse danzatrici.
Il film viene condannato dalla “Catholic Legion of Decency”.
Le sue performance come spogliarellista sono protagoniste di “Striporama” (1953), di Jerald Intrator, e di due film diretti dal maestro dell’erotismo Irving Klaw, “Varietease” (1954) e “Teaserama” (1955).
Poi ottiene un ruolo nella versione cinematografica de “Il Nudo e il Morto” di Norman Mailer, diretto da Raul Walsh nel 1958. 
In questo film, St. Cyr ha la parte di "Jersey Lili", spogliarellista in un locale notturno di Honolulu e fidanzata di un soldato che si vanta con i suoi amici di avere la sua foto dipinta all'interno del suo tappeto.
I pesanti tagli operati dalla censura, specie nelle scene in cui compare la nostra, rovinano il montaggio di questo film, altrimenti ben fatto. 
La carriera cinematografica della St. Cyr praticamente si chiude qui, a parte qualche ruolo secondario come spogliarellista o per interpretare se stessa, come nel crime “I, Mobster” (1958) diretto da Roger Corman.
La St. Cyr è anche conosciuta per le sue fotografie come pin-up, in particolare per quelle scattate dal celebre Bruno Bernard, meglio conosciuto come "Bernard of Hollywood", uno dei fotografi glamour che hanno fatto la storia dell’estetica dell'era d'oro di Hollywood. Per un certo periodo, Lili sarà per Bernard la modella preferita, praticamente la sua musa.
Anche se la sua carriera declina rapidamente alla fine del decennio, la vita privata di Lili rimane una festa per i tabloid: sei matrimoni, arresti, risse per lei molto pubblicizzate e tentativi di suicidio.
Lili si sposerà sei volte e i suoi mariti più “famosi” sono il pilota di motociclette Cordy Milne, l'attore comico e ex ballerino Paul Valentine, il ristoratore Armando Orsini e l'attore Ted Jordan. 
Non avrà mai figli (anche se dichiarerà che ne avrebbe voluti adottare).
Purtroppo (o per fortuna) per i mariti, la Cyr è una ninfomane per sua stessa ammissione e sosterrà di aver rifiutato diverse opportunità di carriera nell'industria cinematografica per poter mantenere il suo stile di vita sessualmente libero.
Tra i suoi amanti più celebri si annoverano Orson Welles, Yul Brinner e Howard Hughes e uno dei mariti della sua "cara amica" Marilyn Monroe.
Lili però è brava in tutto meno che nella gestione dei soldi. Riesce a sperperare infatti tutta la ricchezza che aveva guadagnato durante il suo periodo di massimo splendore. 
La St. Cyr si ritira dal palcoscenico negli anni '70, e apre una ditta per il commercio di biancheria intima e abiti di scena per spogliarellista (?) che manterrà fino alla sua morte. 
Nel 1982, scrive pure un'autobiografia francese, “Ma Vie de Stripteaseuse”, mentre i suoi ultimi anni saranno estremamente tranquilli, in un modesto appartamento di Hollywood che divide con alcuni gatti.
La mitica St. Cyr muore a Los Angeles, in California, il 29 gennaio 1999, all'età di 80 anni. 
Ma il suo mondo era già finito da un pezzo, divorato dalla brutalità della pornografia...
Onore a Lili St. Cyr!

“Sex is currency. What's the use of being beautiful if you can't profit from it?”
Lili St. Cyr



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