Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

Cosa qualifica un personaggio come Pulp?
Beh, cari amici dei Mutzhi Mambo, innanzitutto quello che fa, il tipo di roba che produce, di solito è sufficiente a qualificarlo tale: se fa roba Pulp è Pulp. 
Semplice, banale, lapalissiano…
Poi, chiaramente, ci sarebbe da discutere su cosa sia Pulp e cosa no, ma ‘sto discorso l’abbiamo già affrontato.
Però a volte, l’essere un personaggio “eccentrico”, “bizzarro”, “anticonformista” (nel senso di “non conforme al normale”, non in senso politico), anche se il mondo in cui opera non è propriamente definibile come Pulp, vale l’ingresso nella categoria.
Ed infine ci sono quelli le cui vicissitudini personali si tingono di giallo, di nero, fino ad assumere le tonalità della follia, del dramma, della tragedia.
Per loro, un’attenzione privilegiata c’è sempre, anche se, artisticamente parlando, in senso Pulp hanno fatto poco...
È questo il caso del dimenticatissimo ROD LAUREN, cantante ed attore che oggi andiamo ad omaggiare.
La carriera di Rod Lauren è la tipica di tanti artisti di serie B, e non certo di quelle irresistibili o particolarmente interessanti: faccia da belloccio, qualche hit minore piazzata come teen-idol, un trittico di orridi film horror, diventati cult per quanto sono brutti, e poi poco altro.

Rod Lauren8La storia del cultura trash è fatta più di gente come lui che di “divi”, di superstar, è impregnata di personaggi marginali, oscuri, rimossi, che magari hanno fatto poco ma quel poco merita comunque di essere ricordato e celebrato.
E se non lo facciamo noi...
Oltretutto l’epilogo della sua vicenda è davvero degno di un romanzo noir, uno di quelli spietati, senza alcun lieto fine...
Una perfetta storia Pulp!

Roger Lawrence Strunk (così all’anagrafe) nasce a Fresno, in California, il 20 marzo 1940. 
Si trasferisce con i suoi genitori a Tracy, sempre in California, quando ha tre anni. 
Suo padre è un insegnante che in seguito troverà lavoro come guardiano della Southern Pacific Railroad; sua madre è insegnante e organista di chiesa. 
Mentre frequenta la Tracy High School, Roger partecipa a varie recite scolastiche e suona il trombone nella banda del liceo. Diplomatosi nel 1957, inizia a cantare nei club locali di Fresno, accompagnato da una band chiamata Buddies.
Un dirigente di uno studio di registrazione rimane affascinato dal suo stile vocale semplice, quasi da crooner in erba, che differisce significativamente dal tipico modo di interpretare il rock’n’roll, genere in questa fase al massimo della sua popolarità, specie fra i giovanissimi: non urla, quelle di Roger, ma carezze.
Il produttore tenta l’azzardo col ragazzo, e gli offre un provino: grazie a questa occasione, il nostro Roger finisce per vincere un contratto di registrazione per la RCA. 
Strunk però, discograficamente parlando, suona male, cosi assume il nome d’arte di Rod Lauren. 
Il giovane cantante appare ben due volte nel prestigioso “Ed Sullivan Show”, varietà musicale televisivo, all’epoca straordinario trampolino di lancio per le nuove promesse, tra il 1959 e il 1960; riuscirà comunque a centrare un’unica hit, "If I Had a Girl", nel 1960, che si piazza al trentunesimo posto della Billboard Chart.
Tuttavia la British Invasion, fatta da ragazzacci come i Beatles e i Rolling Stones, di lì a poco spazzerà via dalle classifiche tutti i vari teen-idol pulitini e melensi (compreso il nostro Rod): i suoi successivi sforzi, tra cui "A Wild Imagination" e "Listen My Love" non hanno alcun successo, e i brani usciti in seguito per l'etichetta Chancellor, "A Searcher for Love" e "I Is not Got You" ottengono un'attenzione anche più scarsa.
La sua carriera di cantante sembra ormai già arrivata al capolinea; continuerà comunque a fare spettacoli, un po’in sordina, nel circuito dei night club di Las Vegas e del sud della California.
Fortunatamente, Lauren può vantare un fascino abbastanza cupo, imbronciato, adatto alle ragazzine “ribelli”, e, grazie al suo sguardo tenebroso, inizia a lavorare in TV. 
Debutta nel 1962, come co-protagonista in un episodio di “Alfred Hitchcock Presenta”; sul piccolo schermo lo rivedremo anche nelle serie “Saint and Sinners” (1962), “Going my way” (1963), “The Crisis” (1964), “Combat!” (1966), e “Gomer Pyle: USMC” (1966).
Nel 1963 Rod approda al cinema ed è interprete di ben cinque film, tutti veramente low-budget; un paio di essi però raggiungeranno lo status di culto. 
Si inizia con l’horror “Terrified” (1963), di Lev Lander, in cui il nostro fa parte di un gruppo di studenti universitari intrappolati in una città fantasma, in balia di un un killer psicopatico mascherato. 
Nel cultissimo “Sinfonia di morte” (1963), di Robert Gordon, è il mitico Michael Gough a mettere in pericolo la vita di Lauren: Gough impersona infatti un delirante proprietario di un piccolo zoo di animali feroci, utilizzati dal pazzo usa per uccidere esseri umani, considerati nocivi.
Nonostante diverse ingenuità, si segnala per l’inusitata violenza (per l’epoca) e per l’atmosfera malata del tutto.
Il terzo di questo trittico horror è il film più noto con Lauren, “La mano strisciante” (1963), di Herbert L. Strock, in cui la mano amputata di un astronauta defunto arriva sulla terra, viene raccattare da uno studente (interpretato dal nostro), prende vita e provoca il caos. 

Rod Lauren3Già questo incipit dovrebbe indicarvi la qualità generale della pellicola...
Gli altri due film girati da Rod quell’anno sono il musicarello-giovanilistico “The Young Swingers”, di Maury Dexter, e il mediocre western “Furia del West” (1963), di Edward Ludwig.
L’anno successivo lo troviamo, in un ruolo minore, in un altro western, “La legge dei fuorilegge” (1964), di William F. Clayton, accanto a Dale Robertson, Yvonne De Carlo e Lon Chaney Jr.
Nel 1964, Lauren parte per le Filippine per le riprese del bellico “Un bacio per morire” (1966), di John Derek, con Ursula Andress; sul set conosce l’attrice Nida Blanca, una stella del cinema filippino in ascesa.
Inizia così il loro lungo fidanzamento, fatto di un continuo viaggiare fra Manila e la California.
Con questo film, e il successivo “Child's Things” (1969), sempre di John Derek, e sempre girato nel ’66 ma uscito tre anni dopo, la carriera cinematografica di Lauren è praticamente finita. 
Dopo oltre un decennio di andirivieni, finalmente nel 1979 Rod è Nida si sposano.
Il nostro prende residenza a Manila, anche perché la Blanca, grazie ad una soap opera, è ormai diventata una superstar nel suo paese, con una popolarità paragonabile a Doris Day o Veronica Castro, mentre la carriera di Lauren è ad un punto morto.
Rod diventa “il marito di Nida Blanca”, nulla più che una ruota di scorta della moglie, tanto che riprende pure il suo vero nome, Roger Strunk.
Ma i suoi ultimi anni saranno una brutta storia dell'orrore, la trama di un thriller efferato…
Il 6 novembre 2001, la moglie Nida viene ferocemente pugnalata a morte in un parcheggio. 
Un sicario di nome Philip Medel confessa il crimine, sostenendo però che a commissionarlo sia stato proprio Lauren, il cui matrimonio era ormai naufragato e la moglie minacciava di divorziare e rovinarlo. 
Il brutale assassinio domina i titoli dei media filippini: Lauren viene interrogato ma non viene ufficialmente accusato. 
Nel gennaio 2002 gli permettono di tornare a Tracy, la sua città natale per assistere la madre morente; quando diviene evidente che non sarebbe mai tornato a Manila dopo la morte della mamma, vengono presentate le formali accuse di omicidio. 
Mentre sta lavorando in un negozio Sears, Lauren viene arrestato e incarcerato in attesa di un'udienza per estradarlo nelle Filippine.
Nel novembre 2003, un magistrato americano nega l'estradizione e ordina il suo rilascio, in quanto le autorità filippine non forniscono sufficienti prove a suo carico.
L’unica è la confessione scritta da questo Medel, che Rod nega perfino di aver mai incontrato.
Altri in seguito verranno accusati di essere i mandanti e lo stesso killer ritratterà la confessione, durante una drammatica udienza pubblica. 

Rod Lauren6Rod Lauren10Rod Lauren5Rod Lauren1
Lauren in seguito trova lavoro come operatore di macchina per la televisione pubblica di Tracy.
Ma un noir che si rispetti non può certo finir bene: il 12 luglio 2007, Rod Lauren si suicida, gettandosi dal balcone del secondo piano di un hotel della zona. 
Ha 67 anni.
Rimorsi? Depressione? Nostalgia della moglie? Troppe pressioni giuridiche e mediatiche?
Non lo sappiamo e probabilmente non lo sapremo mai.
Sappiamo solo che un ennesimo capitolo della Hollywood nera si è chiuso nel peggiore dei modi…
Onore a Rod Lauren!

“All my love
All my heart I would give to her
All my life I would live for her
If I had a girl
A little girl like you
Kisses sweet
Arms that tremble to hold her tight
I would bring to her every night
If I had a girl
A little girl like you
I've seen your face
And I've touched your hair
I've dreamed you a thousand times
Oh, I'd know you anywhere…”
Rod Lauren -I Had a Girl

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