Wow!
Anzi, doppio, triplo, quadruplo Wow!
Oggi si festeggia il compleanno di un vero alfiere del rock’n’roll marcio, l’inafferrabile KID CONGO POWERS!
Quando nel curriculum puoi vantare i Gun Club, i Cramps e i Bad Seeds, non c’è molto da aggiungere…
Premettiamo che il rock’n’roll marcio è la nostra ragione di essere, quindi celebrare un eroe come Kid Congo Powers diventa un dovere sociale, oltre che un estremo piacere!
Kid Congo è uno dei più grandi, veri outsiders della musica contemporanea.
Gay dichiarato e chicano (due rarità nello scenario rock’n’roll, fatto principalmente da bianchi macho), Kid Congo è un mito nel panorama della chitarra indipendente (non “indie”, porca miseria! Indipendente, che è diverso..).
Nessuno ha attraversato la storia musicale, soprattutto degli anni ’80, suonando nei gruppi underground più importanti del decennio, come questo rocker eccezionale.
Nessuno ha mantenuto la sua coerenza nello sperimentare, senza mai voler strafare, sempre al servizio del pezzo e del rock’n’roll.
Perché Kid Congo Powers è davvero, totalmente rock’n’roll!
E con questo non vogliamo intendere che suona sempre la stessa roba: Kid ha suonato di tutto e con tutti (chiaramente, quelli che gli interessano…) ma sempre con un approccio schietto, mai per fare il figo o il virtuoso.
La sua eccezionalità, il suo marchio di fabbrica, è il fatto che suona solo il necessario; e basta!
Può sembrare una banalità, cari amici dei Mutzhi Mambo, ma non lo è per niente: Kid Congo è veramente minimale, scheletrico ma lo becchi subito, lo riconosci, nella sua modestia ha un carisma ineguagliabile.
Con quei pochi, sapienti riff e i suoi tocchi giusti al momento giusto, il nostro riesce ad imprimere una personalità eccezionale, unica, inconfondibile, a qualunque progetto partecipi.
Prima i Gun club, poi i Cramps e di seguito i Bad seeds di Nick Cave, ma anche gli innumerevoli progetti e collaborazioni successive, con nomi leggendari, ma anche con personalità oscure, di nicchia.
E spesso e volentieri si tratta di artisti e storie borderline, tragiche e maledette.
Il percorso di Kid Congo fino ai nostri giorni è stato in esempio di fiera indipendenza, e di militanza pura e senza ripensamenti al rock’n’roll più sporco, oscuro e travolgente; un percorso orgoglisamente e totalmente punk, se non nella sostanza, sicuramente nell’essenza.
Mai un cedimento commerciale, mai un ripensamento: Kid Congo è veramente una figura di culto, un testimone sopraffino della storia e della estetica della contro cultura artistica.
E tuttora è sempre sulla breccia, indefesso, inarrestabile!
Un eroe del rock’n’roll, davvero!
Brian Tristan (così all’anagrafe) nasce il 27 marzo del 1959 a La Puente, in California.
È un messicano americano di seconda generazione.
La sua prima influenza infantile è la rock band rock del sud della California, Thee Midniters mentre il primo disco che compra, affascinato dalla copertina, è Il 45 di “Ruby Tuesday” e “Let's Spend the Night Together” dei Rolling Stones, che si rivelerà un’autentica folgorazione.
Da adolescente inizia a suonare in qualche band e scopre Frank Zappa, i fumetti di Robert Crumb, roba underground e piuttosto strana.
Ma il vero amore sarà per David Bowie e tutto il movimento glam (T-Rex, Mott the Hoople, Sparks...) scena che, con la sua esuberante e colorata estetica, lo fa sentire più a suo agio d potersi godere la sua sessualità come gli pare.
Capisce subito come gira il vento e, nel 1976, è presidente del fan club dei Ramones.
Dopo aver viaggiato a Londra, dove ha modo di vedere i primi passi di Slits, Siouxsie Siux e dei Clash, e New York City, torna a Los Angeles e, nel 1979, fa l’incontro più importante della sua vita, quello col geniale Jeffrey Lee Pierce.
Fra uno sballo e l’’altro, Pierce gli insegna a suonare la chitarra usando l'accordatura aperta, e lo vuole nella sua neonata formazione, i Creeping Ritual, che presto prenderà il nome di Gun Club.
Powers però, nel dicembre 1980, lascia il gruppo prima del loro debutto discografico, per unirsi a Lux Interior, Poison Ivy e Nick Nox nei Cramps, in sostituzione di Brian Gregory, il controverso chitarrista ritmico che se n’era andato a farsi le pere in santa pace, fregandosi nel contempo tutta la strumentazione della band.
Con i pazzi fondatori del voodoobilly rimarrà fino al 1983, registrando i fondamentali “Psychedelic Jungle” (1981) e il live “Smell of Female” (1984).
Purtroppo le beghe legali che il gruppo di Lux Interior e Poison Ivy ha con il produttore (che gli impedisce per tre anni di pubblicare dischi), consigliano al nostro di levare le tende.
Lo stesso anno Powers ritorna brevemente con i Gun Club, facendo un tour in Australia l'anno seguente, per poi tornare a suonare con loro tra il 1984 e il 1988, registrando i bellissimi “Las Vegas Story” (1984), e “Mother Juno” (1988).
Continuerà a collaborare con Pierce e company anche nei successivi “Pastoral Hide and Seek” (1990), e “Divinity” (1991), ma non farà parte della formazione finale dei Gun Club che registrerà “Lucky Jim” (1993).
Nel 1988 Kid parte per Berlino, dove si unisce ad un'altra congerie di sconvoltoni, i Bad Seeds, capitanati dal “re inchiostro”, lo scurissimo Nick Cave, per un paio di album e i corrispondenti tour.
Con loro registra gli album “Tender Prey” (1988) e “The Good Son” (1990); specie il primo è considerato uno dei più belli della discografia dei “Semi Cattivi”.
Collabora con il gruppo post-punk tedesco Die Haut negli album “Headless Body In Topless Bar” (1988) e “Sweat” (1993).
Entra a far parte anche dei Butcher Shop, un effimero ma interessante progetto del cantante australiano Tex Perkins, parallelo ai suoi Best of Bourbon e molto più brutale di questi ultimi, che comprende anche musicisti come Spencer P. Jones; pubblicheranno un LP e un EP (assolutamente introvabili) tra il 1988 e il 1990.
I Congo Norvell vengono formati da Kid Congo, Jack Martin e Jim Sclavunos, ex batterista di Lydia Lunch, Cramps e di tanti altri, dopo aver incontrato a Los Angeles la cantante Sally Norvell, già attrice per Wim Wenders, che aveva iniziato la carriera musicale facendo cover dei successi degli anni '20 con i Prohibition a Austin, nel Texas.
L’esordio “Lullabies” (1993) è impregnato di blues depressivo, caratterizzato da partiture strumentali rarefatte, dove spicca la voce della Norvell, un incrocio fra Margo Timmins dei Cowboy Junkies, Billie Holiday e Marlene Dietrich.
Il secondo “Music To Remember Him By” (1994), e talmente melodrammatico da sfiorare il kitsch, e anche il successivo “The Dope The Lies The Vaseline” (1996) non fa gridare al capolavoro; l’ultimo disco della band, “Abnormals Anonymous” (1997), vira un po’più verso la new wave.
Le Knoxville Girls è un supergruppo che comprende, oltre a Powers, Jerry Teel dei Chrome Cranks alla voce e chitarra, Bob Bert dei Sonic Youth e Pussy Galore alla batteria, Jack Martin alla chitarra e Barry London all'organo.
Vista la Line-up delle “Ragazze di Knoxville”, il loro album di debutto omonimo (1999), delude un po’ le aspettative.
Intendiamoci, rimane un gran disco di onesto punk blues, e a noi è piaciuto parecchio, ma visto il calibro dei nomi coinvolti, forse era lecito aspettarsi qualcosina di più coraggioso.
Pubblicano poi il live "In The Woodshed" (2000) e l’album "In a Paper Suit" (2001), ancora più classicamente “rock”, ma sempre valido.
Suona nel macabro “How I Loved You” (2001), secondo album degli Angels Of Light, un progetto folk di Michael Gira degli Swans. È un concept album morboso e melanconico:, bello ma ci vuole lo spirito giusto per ascoltarlo perché e veramente triste.
Lo stesso anno comincia a collaborare dal vivo con il DJ turco Khan e la cantante Julee Cruise, che non darà però frutti discografici.
Sempre con Jack Martin, mette poi le basi per il suo progetto ad oggi più longevo, i primordiali Pink Monkey Birds, il cui nome trae ispirazione da David Bowie.
Nel 2009, Powers recluta Kiki Solis al basso, Ron Miller alla batteria e Jesse Roberts alla chitarra e alla tastiera: la band firma con la In the Red Records e pubblica l’acclamato album in studio, “Dracula Boots”, geniale nel suo minimalismo ballereccio.
Nel 2011, pubblicano il loro secondo album, “Gorilla Rose”, piu “bizzarre” del precedente mentre il successivo “Haunted Head” (2013), ha un sapore più scuro e Pulp.
Sono un gruppo la cui formazione è in continua evoluzione, sin dal loro primo album, e dal 2016 i membri sono il bassista Kiki Solis, il batterista Ron Miller e il chitarrista Mark Cisneros.
Ultima fatica dei Pink Monkey Birds è “La Araña es la vida” (2017), il cui titolo si riferisce a una dea ragno precolombiana, presa a simbolo dell’oscurità vitalità della band.
Intanto cresce l’attesa per il nuovo supergruppo del nostro, i Wolfmanhattan Project, che ha messo su col ritrovato Bob Bert e Mick Collins dei Gories e Dirtbombs.
Dai nomi si preannuncia mooolto succulento...
Ragazzi, se vi capita di beccarlo dalle vostre parti, andate a vedere un concerto di Kid, qualsiasi sia il progetto che porta in giro.
Avrete da divertirvi e soprattutto, tanto tanto da imparare.
Tanti auguri Maestro!
“We all came in from the suburbs and came in to be around rock ’n’ roll.We looked up to rock stars, so of course you had to look like a rock star.We didn’t have money to buy clothes, so I just decided I would make clothes.I went and got some patterns, and my mother and sisters had a sewing machine.”
Kid Congo Powers