Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

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UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

C'È DEL MARCIO NEL REGNO

La società americana è marcia, delirante, cattiva, cari amici dei Mutzhi Mambo, lo sappiamo e l'abbiamo ribadito ormai alla nausea.
Dopotutto, se così non fosse, probabilmente questo Vostro Almanacco non avrebbe ragion d'essere, visto che si nutre e ingrassa proprio grazie al marcio prodotto dalla cultura del Novecento, specie da quella a Stelle e Strisce...
Ma se tante volte vi sorgessero dei dubbi in proposito, basta che guardiate o riguardiate qualche film del corrosivo PAUL BARTEL per ricordarvelo.
Paul Bartel è stato uno dei più lucidi cantori della follia statunitense, un profeta eccezionale della deriva morale in cui da tempo (forse, da sempre…) naufraga la società americana.
Con i suoi film al vetriolo ha messo alla berlina le idiosincrasie made in USA come pochi altri e soprattutto prima degli altri, riuscendo a trovare il lato divertente anche nell’omicidio, l'avidità e il sesso trasgressivo.
Paradossalmente, è proprio il suo umorismo "nero" capace come pochi di "illuminare" il lato oscuro dell'America e ci ha sbattuto in faccia quanto può essere crudele il mondo.

Paul Bartel2Da coraggioso promoter dei diritti gay qual era (in anni in cui a Hollywood dichiararsi apertamente omosessuale non era proprio “normale” né tantomeno accettabile), aveva il gusto innato dell’anticonformismo e della provocazione; anche se, va detto, la sua "sfacciataggine" su un tema così scabroso (all'epoca), gli ha procurato non pochi problemi per lavorare.
Metteva in scena storie strane, particolari, che suscitavano risate ma facevano pure pensare, disorientando gli spettatori con la messa in discussione delle loro convinzioni sulla cultura americana e sui suoi valori.
Il tutto con budget limitati, da vero eroe dei B-movie e del cinema indipendente.
Amico e collaboratore di Roger Corman, John Waters e Joe Dante, era ammirato da personaggi come Steven Spielberg, Jim Jarmusch e Brian De Palma.
Proprio il cinema anticonformista di John Waters può offrire il parallelo più evidente con l’opera di Bartel: ma mentre Waters è viscerale, amante degli eccessi e delle situazioni limite, Bartel è un regista più freddo, distaccato, meno “artista” ma più elegante.
E quando si trattava di essere un profeta sociale, Bartel era molto più avanti rispetto a tutti.
“The Secret Cinema” è più divertente e più spaventoso dell’osannatissimo “The Truman Show” di Peter Weir, “Private Parts” mostra un’America piena di disadattati solitari e ossessionati dal sesso un decennio prima che David Lynch entrasse in scena, “Eating Raoul” e “Scene dalla lotta di classe a Beverly Hills” rivalutano gli anni ’80... negli anni '80!
Si può obiettare che non c'è il grande capolavoro nei film citati; a volte il suo tocco è un po’ “televisivo” ma sono comunque una serie di commedie di prim'ordine, acide e lungimiranti.
Tutto quello che serve per farti due risate con i lavori di Bartel, è essere d'accordo con il regista sul fatto che l’umanità è maledetta e che non c'è una persona che valga veramente la pena di essere salvata…
Filosofia genuinamente Pulp, non c'è che dire…

Paul Bartel nasce a New York, il 6 agosto del 1938, nel quartiere di Brooklyn.
È il maggiore dei quatro figli di William, un dirigente pubblicitario, e Jesse Bartel e cresce a Manhattan.
Paul ha soli 4 o 5 anni quando inizia a fare spettacolini di marionette, costruendo personalmente un piccolo palcoscenico.
Non è bravo a far muovere i pupazzi ma è già un asso con i dialoghi.
Mentre studia alla Montclair High School, persuade suo padre a comprargli una macchina da presa cinematografica di 16 millimetri e, d'accordo con un insegnante, impiega un intero semestre per realizzare un cartone animato, di cui lui stesso cura i disegni principali, usando i compagni di classe per fare gli sfondi e le sequenze di mezzo.
I primi film di Bartel sono principalmente cortometraggi animati e astratti, tra cui titoli come "Cinema Experimental" (1954), "Non Objective Film" (1956), "Margaret Whiting Sings "The Money Tree" (1956) e "Camel Rock" (1957)
Oltre all'inglese, il nostro impara a parlare correntemente francese e italiano e studia teatro e cinema alla U.C.L.A., vincendo una borsa di studio che lo porta a Roma, agli studi di Cinecitta.

Paul Bartel23Dopo aver realizzato il cortometraggio 35mm in lingua italiana "Progetti" (1962), Bartel produce "The Secret Cinema" (1966): girato con un budget bassissimo in 35mm e completamente autofinanziato, è la storia di una segretaria manipolata e filmata a sua insaputa, ed è il mediometraggio che lo rivela come una nuova e insolita voce indipendente nel cinema americano.
Il servizio militare lo svolge nel Centro Pittorico del Corpo dei Segnali dell'Esercito a Long Island, e successivamente realizza dei film per l'Agenzia di Informazione degli Stati Uniti.
Segue un altro corto che scrive e dirige, "Naughty Nurse" (1969) e collabora alla stesura del lungometraggio "Utterly Without Redeeming Social Value" (1969).
Lavora come attore in "Ciao, mamma!" (1970) diretto da Brian De Palma.
Il primo lungometraggio di Bartel come regista è il cultissimo "Bambole e Sangue" (1972), un horror dalle sfumature grottesche per la MGM, prodotto da Gene Corman.
Bartel figura anche nel cast di questo morboso e malsano slasher ante litteram, sorta di aggiornamento in salsa indie di "Psycho".
Nel frattempo, il più noto dei fratelli Corman, Roger, che gestisce la società di produzione New World Pictures, assume Bartel come regista di seconda unità per l'action "Big Bad Mama" (1974), dove il nostro si ritaglia pure un cameo.
Successivamente, Roger Corman incarica Bartel di dirigere "Anno 2000: corsa con la morte" (1975), un bizzarro action distopico e satirico con David Carradine, Sylvester Stallone e Mary Woronov (e naturalmente, pure il nostro in un piccolo ruolo).

Paul Bartel11Il film si rivela un successone al botteghino e si afferma rapidamente come un vero cult.
Ma, dopo aver lavorato per un anno a "Death Race 2000", Bartel si mette in tasca solo 5.000 dollari (ahh, il fascino del low-budget…), quindi, una volta finita la pellicola, si trova ad avere un disperato bisogno di soldi e l'unica cosa che gli chiedono è un'altro film di corse con le auto
Annusando l'affare infatti, Corman prontamente aveva offerto a Bartel un altro action simile, sempre con Carradine come mattatore, "Cannonball" (1976), di cui il nostro lavora anche alla sceneggiatura.
Il produttore lo convince che se "Death Race" fosse stato "più duro" e "più realistico" sarebbe stato più popolare e quindi Paul si appresta a seguire queste direttive.
In realtà non è molto interessato alle corse delle macchine, così decide di caricare il film di cameo e battute di personaggi come Joe Dante e Martin Scorsese, che in quel periodo gravitano intorno a Corman.
Il film, pur essendo inferiore al predecessore, è meno superficiale e tamarro di quanto sembri ed è pervaso di una sottile ironia.
Bartel diviene molto richiesto da altri registi della New World per interpretare piccole parti nei loro lavori: appare in "Eat My Dust" (1976), di Ron Howard, "Hollywood Boulevard" (1976), di Joe Dante e Alan Arkush (in un ruolo in verità abbastanza ampio, a cui Bartel darà il merito di aver davvero dato il via alla sua carriera di attore), "Mr Billions" (1977) di Jonathan Kaplan, "Grand Theft Auto" (1977),di Howard, "Piranha" (1978), di Dante, e "Rock 'n' Roll High School" (1979), di Arkush.
Appare anche in "The Hustler of Muscle Beach" (1980), di Kaplan, e "Heartbeeps" (1981), di Arkush.
Paul scrive, insieme a Richard Blackburn, la sceneggiatura di "Eating Raoul" (1982), e riesce a raccogliere i fondi sufficienti per realizzarlo, 230.000 $, anche grazie all'aiuto dei genitori
È protagonista insieme alla mitica Mary Woronov, della corrosiva e irresistibile storia di una coppia di sfigati che diventano serial killer per caso, dopo una serie di vessazioni subite.
Diventa un successo nel circuito indipendente, incassando 10 milioni di dollari, e raggiungendo lo status di film di culto.
Bartel ricopre poi piccoli ruoli in "White Dog" (1982), diretto da Sam Fuller, "Trick or Treats" (1982), di Jon Davison, "Heart Like a Wheel" (1983), di Kalpan e "Get Crazy" (1983), di Arkus.
Il successo di "Eating Raoul" permetterà a Bartel di raccogliere 3 milioni di dollari (dieci volte il budget di "Raoul") per la commedia sentimentale che aveva scritto e voluto dirigere, "Corruzione a New York" (1984), un evidente omaggio ai film brillanti con Clark Gable, che però sarà un disastro al botteghino.
Più successo avrà il bizzarro western "Lust in the Dust" (1985), interpretato da Tab Hunter e Divine.
Bartel continua ad essere richiesto come attore, apparendo in "Frankenweenie" (1984), un corto di Tim Burton, "Into the Night" (1985), di John Landis, "European Vacation" (1985), di Amy Heckerling, e "Follow That Bird" (1985).
Dirige poi il mediocre "Una scommessa impossibile" (1986) basato su una sceneggiatura di Tim Conway: il nostro dichiarerà che il film lo ha diretto come regista "a noleggio", essendo la sua visione del cinema opposta a quella dello scenegiatore.
Appare in un episodio di "Fame" diretto da Arkush e riprende il personaggio di Raul in "Chopping Mall" (1986), di Jim Wynorski, prodotto da Julie Corman.

Paul Bartel12È nel cast di "The Jar", un episodio di "Alfred Hitchcock Presenta", diretto da Burton, e nel film "Killer Party" (1986).
Suoi sono due episodi di "Amazing Stories", entrambi tratti dalle sue sceneggiature ed entrambi interpretati come attore: "Secret Cinema" (un remake del suo cortometraggio omonimo) e "Gershwin's Trunk".
Ha ruoli in "Munchies" (1987) (prodotto da Roger Corman), in "Amazon Women on the Moon" (1987) (nel segmento diretto da Joe Dante), in un episodio di "Crime Story", "Baja Oklahoma" (1988), e in "Shakedown" (1988).
Scrive poi ma non dirige "Mortuary Academy" (1988), dove inoltre ha anche un piccolo ruolo insieme alla Woronov; è il produttore esecutivo di "Out of the Dark" (1988), dove anche qui ha una particina.
Dirige l'acidissimo "Scene di lotta di classe a Beverly Hills" (1989), basato su un suo soggetto; si tratta di una commedia farsesca, una sorta di versione americana del cinema di Almodovar, in cui, con la scusa di una presunta lotta di classe fra servi e padroni, Paul si prende gioco delle idiosincrasie della società americana, mettendo al contempo alla berlina i meccanismi narrativi delle soap opera.
Infatti la sua confezione "televisiva" salta subito all'occhio ma poi ci si accorge che è una scelta stilistica precisa.
Scrive poi un sequel per "Eating Raoul" chiamato 'Bland Ambition", dove Paul e Mary finiscono candidati in corsa per il governo dello Stato della California.
Ma dopo appena 10 giorni di riprese, Vestron ritira il suo sostegno finanziario e non se ne farà di niente.
Prosegue meglio la sua carriera d attore e citiamo qui: "Bark Like a Dog" (1989), "Far Out Man" (1990), "Gremlins 2: The New Batch" (1990), "Hollywood Detective" (1990), "The Pope Must Diet" (1991), "The Living End" (1992), "Soulmates" (1992), "Posse" (1993), "The Usual Suspects" (1995), "Red Ribbon Blues" (1996), "Joe's Apartment" (1996), "Escape from LA" (1996), "Basquiat" (1996), e "The Devil's Child" (1997),
Un adattamento musicale di "Eating Raoul" debutta a Broadway nel 1992.
L'ultimo lungometraggio girato da Bartel è "Shelf Life" (1993), basato su un gioco e realizzato con un budget estremamente basso, ha faticato a trovare una distribuzione ed è passato praticamente inosservato.
Questo pioniere del cinema indipendente muore il 13 maggio del 2000 per un attacco di cuore, due settimane dopo un intervento chirurgico al fegato.
Aveva 61 anni.
La sua ultima apparizione sullo schermo è il ruolo postumo di "Papà" insieme a Mary Woronov ("Mamma") nel film "Perfect Fit" del 2001.
Difficile trovare oggi chi riesce ad essere tanto cattivo con un tocco così leggero…
Onore a Paul Bartel!

"Paul: "Mary, I just killed a man."
Mary: "He was a man. Now he's just a bag of garbage."
Paul/Paul Bartel; Mary/Mary Woronov - Eating Raoul

Almanacco Pulp dei Mutzhi Mambo

  • Paul Bartel

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    13 Maggio
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