Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

Partiamo da una premessa: chi di voi non adora l’incredibile BRUCE CAMPBELL non è degno di leggere questo Almanacco!
Eh sì, cari amici dei Mutzhi Mambo, non si può amare il Pulp senza inchinarsi e osannare il fantastico Bruce Campbell!
Non esiste attore che abbia saputo incarnare il Verbo del Pulp meglio del nostro Bruce!
Unico vero erede di Buster Keaton, come subisce lui non subisce nessuno!
E sempre con la giusta dose di (auto)ironia che non guasta mai.
Attore feticcio di Sam Rami, con la sua performance nella trilogia de “La Casa” ha rivoluzionato l'horror, ha tracciato nuove strade del cinema degli eccessi.
Strade contraddistinte da un corrosivo humour nero, da un senso dell’azione e del meraviglioso che non hanno eguali.
Certo, la saga de “La Casa” ha anche sdoganato migliaia di film horror – demenziali, stupidi e tamarri, ma non si può dare la colpa ad un capolavoro se i discepoli non hanno saputo seguirne le tracce…
Nel corso della trilogia il suo personaggio è evoluto in maniera sorprendente: dall'Ash impaurito e codardo del 1979 si arriva all'Ash del '92, intrepido e sbruffone, violento e volgare, ma irresistibilmente simpatico.
È una parabola che permette a Campbell di diventare l'icona più azzeccata dei B-movies, dagli anni Ottanta in poi.
Ha sempre saputo dosare (anche troppo) la sua presenza e spesso ne è derivata una specializzazione in ruoli minuscoli, per titoli più "importanti": dai film dei fratelli Coen (da “Mister Hula Hoop” a “Fargo”, da “Prima ti sposo, poi ti rovino”, a “Ladykillers”), alla trilogia di “Spiderman” del “fratello” Raimi. 

Bruce Campbell2Ma il ruolo più calzante glielo riserva il Maestro Carpenter facendogli interpretare, in “Fuga da Los Angeles”, un chirurgo deforme che usa pezzi di carne umana fresca: una acuta satira della depravazione della chirurgia plastica e, insieme, un geniale omaggio agli arti mostruosi de “La Casa”.
Sono camei o poco più, apparizioni, ma quando appare sulla scena non puoi fare a meno di gridare: “Guarda! Bruce Campbell!”.
Al di là dell'inventiva di questi grandi cineasti, Campbell ha anche una sua carriera che gestisce con consapevolezza e con notevole autoironia, pur rimanendo sempre in modo coerente nell'ambito del B-movie.
E la coerenza a noi piace!
Bruce Lorne Campbell nasce a Royal Oak, in Michigan, il 22 Giugno del 1958.
Figlio di un attore amatoriale e appassionato del serial “Lost in Space” (1965-1968), recita già da bambino. 
Dai quattordici anni in poi, con l'ausilio di un Super-8, prende a interpretare e dirigere diversi cortometraggi. 
L'incontro decisivo avviene nel 1975, quando al liceo conosce Sam Raimi.
I due, insieme ad altri pazzoidi, girano una cinquantina di corti e, poi, trovano i fondi per realizzare “La Casa” (1981). 
Inizialmente underground, il film, co-prodotto dallo stesso Campbell, nel 1983 conquista la classifica dell'home video in Inghilterra, guadagnandosi in seguito uno spazio anche negli USA e nel resto del mondo. 
Nel 1987, grazie a Dino De Laurentiis, arriva l'occasione del sequel: “La Casa 2” è un successo che, pur lanciando il regista Sam Raimi nell’empireo dei filmaker di serie A, legherà per sempre Campbell al ruolo di Ash, il protagonista della saga.
Il film è praticamente un reboot del primo ma con l’aggiunta del ritmo e dell’ironia violenta dei cartoni di Wile E. Coyote.
Inoltre la motosega innestata sul moncherino diventa un vero e proprio simbolo del cinema di genere, un icona che vale la 44 Magnum di Clint Eastwood nei film di Callaghan, il Chupa Chups di Kojak o il coltello di Rambo!
È coprotagonista di “Poliziotto sadico” (1988), il morboso horror di William Lustig, e appare anche nel sequel “Maniac Cop - Il poliziotto maniaco” (1990).
Figura nel cast di due pellicole sci-fi piuttosto particolari come “Terrore senza volto” (1989), di Robert Dyke, e “Moontrap - Destinazione Terra” (1989), di Scott Spiegel, che, anche per problemi di produzione, non risultano molto riuscite.
L’occasione per debuttare in un film mainstream sfuma quando l’Universal impone Liam Neeson per la parte di “Darkman” (1990), sempre di Sam Raimi (in cui però Campbell fa un'apparizione fugace quanto fulminante).
È allora solo con il terzo capitolo di “Evil Dead”, “L'armata delle tenebre” (1992), che Campbell si assicura la notorietà e l'ingresso definitivo nella storia del cinema.
Delirante sintesi tra splatter, horror e Sword & Sorcery, il capitolo finale della saga cinematografica, riesce nell’impossibile compito di non far rimpiangere i capolavori precedenti, anzi si ritaglia un posto speciale fra i maggiori cult movie di sempre.
Merito della fantasia sfrenata di Raimi, certo, ma anche della recitazione costantemente sopra le righe del nostro.
Ma Bruce non approfitta di questa ondata di notorietà: rimarrà fedele alle sue amate produzioni di serie B.
Viene oltretutto cassato dalla produzione anche per il film di Simon Wincer , “The Phantom” (1996), tratto dal fumetto “L’Uomo Mascherato” di Lee Falk, che alla fine sarà interpretato da Billy Zane.
Siamo contenti che si sia rivelato un megaflop...tiè! 
Esempi della dedizione di Campbell al cinema low-budget sono “Bubba Ho-tep” (2002) e “Il mistero del bosco” (2003), entrambi due horror.

Bruce Campbell3
Nel primo, diretto da quel geniaccio di Don Coscarelli, Campbell incarna magnificamente un redivivo e invecchiato Elvis Presley alle prese nientemeno che con una mummia che infesta il suo ospizio. 
Trash allo stato puro ma con un suo perché!
Oltretutto, con la sua vigorosa ma dolente interpretazione, Bruce mostra anche delle ottime doti recitative, per un ruolo puntato più sui mezzi toni malinconici che sull’ironia beffarda.
Nel secondo titolo, girato da Lucky McKee, è invece un onesto pater familias che alla fine salverà sua figlia; si tratta in realtà di un remake apocrifo di “Suspiria” ma in realtà si rivela un teen-horror di ambientazione gotica. 
Gradevole e niente più…
Campbell, in più, oltre che occasionalmente produttore, è anche regista: di recente ha diretto i misconosciuti “Man with the Screaming Brain” (2005) e “My Name is Bruce” (2007), entrambi parodie di generi tradizionalmente legati al suo nome (fantascienza il primo, horror il secondo), ed entrambi inediti nel nostro Paese.
Bruce impiega quasi 20 anni per realizzare il primo, uno stravagante fanta-horror che rispolvera le vecchie storie sui trapianti cerebrali reindirizzandole sui binari della commedia "gore" e semiparodistica: contiene qualche idea originale e diverse citazioni divertenti, ma nel complesso delude anche le più generose aspettative.
Meglio il secondo, metacinema puro, con Campbell nella parte di sé stesso in un bizzarro ma azzeccato e originale omaggio a suo genere preferito.
Bruce vanta anche un'onorata carriera televisiva, che da “Xenia” a “Hercules” (di cui ha diretto anche degli episodi) a “Jack of All Trades” (un curioso esperimento parodico in cui si è cercato di rinverdire i fasti de “L'armata delle tenebre”) arriva fino a “Duro a morire”, una serie spionistica andata in onda dal 2007 al 2013.
Chiaramente imperdibile è la serie “Ash vs. Evil Dead”, durata tre stagioni, in cui il nostro ritorna in grande spolvero ad interpretare il “suo” Ash.
Campbell è pure uno scrittore di successo, a partire da l'autobiografia, "If Chins Could Kill: Confessions of a B movie actor", pubblicato il 24 agosto 2002, che diventa presto un best seller.
Il libro successivo, "Make Love! The Bruce Campbell Way", esce il 26 maggio 2005: qui Bruce si autorappresenta ironicamente come protagonista che lotta per entrare nel mondo dei film di serie A. 
Dal 2014 si svolge il "Bruce Campbell Horror Film Festival", organizzato e diretto dallo stesso Campbell, nel teatro Muvico di Rosemont, nell'Illinois; ogni edizione si arricchisce sempre più di appassionati e ospiti prestigiosi.
Che dire: ci sono attori che si odiano o si amano…
Bruce Campbell si può solo amare!
Tanti auguri Maestro!

“Qualunque cosa con questo libro, io abbia riportato in vita, mi perseguiterà per sempre”
Ash/Bruce Campbell – La Casa

Almanacco Pulp dei Mutzhi Mambo

  • Peter Laughner

    Peter Laughner

    Informazioni
    22 Giugno
    Ventiquattro anni sono veramente pochini-pochini: era questa l'età che aveva il bravo PETER LAUGHNER, quando ci ha lasciato per una brutta pancreatite dovuta agli abusi.  È pur vero, cari amici dei... Peter Laughner
  • Bruce Campbell

    Bruce Campbell

    Informazioni
    22 Giugno
    Partiamo da una premessa: chi di voi non adora l’incredibile BRUCE CAMPBELL non è degno di leggere questo Almanacco! Eh sì, cari amici dei Mutzhi Mambo, non si può amare il Pulp senza inchinarsi e... Bruce Campbell
  • John Lee Hooker

    Informazioni
    21 Giugno
    Signore e Signori: JOHN LEE HOOKER! Il suo blues sporco, ipnotico, ossessivo, maturato tra i campi di cotone e le fabbriche di Detroit, la sua voce profonda e oscura, sono quanto di più adatto ad... John Lee Hooker
  • Juliette Lewis

    Juliette Lewis

    Informazioni
    21 Giugno
    Siamo in difficoltà oggi, cari amici dei Mutzhi Mambo, perché ammettere che adoriamo la splendida JULIETTE LEWIS è un po' come ammettere che c'è qualcosa di malato in noi… Intendiamoci, Juliette... Juliette Lewis