Basta, cari amici dei Mutzhi Mambo, è il momento in cui la vera serie B riprenda il comando per farci fare un’altra bella nuotata nella merda trash che più trash non si può!
Basta con tutti questi personaggi mainstream, tutti questi divi, queste rockstar, questi registi raffinati!
Oggi perdio si festeggia un vero asso del Pulp, un filmaker che ha diretto alcuni dei più brutti, goffi, ridicoli film di sempre: Signore e Signori, siamo lieti di presentarvi il men che mediocre FRED F. SEARS!
Sinceramente ci sono stati (e ci sono tuttora) registi più infami e incapaci ma nulla vi può preparare allo sgomento e al divertimento che proverete guardando il suo “capolavoro”, il delirante “Il Mostro dei Cieli”, con la “creatura” più orrenda (nel senso di brutta) della storia del cinema.
Regista versatile, era attivo in diversi genere, dal western al thriller, dall’horror alla fantascienza; vero asso del low-budget, Sears era capace di lavorare anche in due o tre set in contemporanea!
Purtroppo la sua prematura scomparsa ci ha privato troppo presto delle sue perle.
Chissà quali “orrori” ci avrebbe potuto regalare ancora…
Frederick Francis Sears nasce a Boston, il 7 luglio del 1913.
Originariamente residente nella capitale del Massachusetts, Sears inizia la sua carriera come direttore e istruttore drammatico.
Viene assunto come direttore del dialogo dalla Columbia Pictures nel 1946.
Inizia ad interpretare ruoli secondari nelle produzioni di questa società cinematografica: infatti gli impiegati della Columbia, in questo periodo, sono tenuti anche a recitare piccole parti in qualsiasi tipo di film, dagli action ai musical, dai cortometraggi comici ai western, fino ai serial.
I serial vanno molto, prima del definitivo affermarsi della televisione, ed il pubblico che li segue nei piccoli cinema di periferia, è particolarmente di bocca buona
Sears riceve gradualmente ruoli più ampi (come "Fred Sears"), in particolare nella popolare serie di film “Blondie”, tratta dall’omonimo fumetto di Chic Young, e nella lunga serie western di Charles Starrett, “Durango Kid”.
Nel 1949 Sears è così ben inserito nell’affiatato staff di Starrett che gli viene permesso di dirigere qualche episodio del “Ragazzo di Durango”, cosa che continuerà a fare finché lo studio non ritirerà la serie nel 1952.
Verso la fine, gli episodi vengono realizzati in modo così economico che le sceneggiature incorporano lunghi brani di vecchi film.
Ad esempio, nell’episodio “Bonanza Town” (1951), Sears, oltre a dirigerlo, deve anche apparire per forza come attore, per poter abbinare le riprese riciclate dalla sua parte in “West of Dodge City” (1947).
Le capacità di lavorare a budget infimi del nostro Sears attirano l'attenzione del produttore dello staff della Columbia, Sam Katzman, noto per essere uno che ama spendere il meno possibile.
Specializzato in “instant movie”, film di attualità realizzati così in fretta da poter arrivare nei cinema mentre il tema è ancora caldo, Katzman recluta Sears per il serial “Blackhawk” del 1952, e dopo che la chiusura dei lungometraggi di Charles Starrett, il produttore offrì al nostros un lavoro a tempo pieno nella sua unità.
Per i successivi cinque anni, Sears lavora stabilmente come regista a contratto, non avendo uno stile o una specialità particolari ma capace di lavorare in vari generi.
Nel 1953 gira “Il 49° Uomo”, un thriller con la Guerra Fredda in sottofondo, col “duro John Ireland” come protagonista.
Dirige una quantità notevole di western, di cui vi diamo qualche titolo un po’ alla rinfusa: “Terra Bruciata” (1953), “Verso il Far West” (1954), “I rinnegati del Wyoming” (1954), “Agguato al grande canyon” (1954), “The Outlaw Stallion” (1954), “La valanga degli uomini rossi” (1955), “I rapinatori del passo” (1956), “Il pistolero dell'Utah” (1957), “I tre sceriffi” (1958).
Se la cava anche coi War movie: “Sky Commando” (1953), “Tempeste di fuoco” (1953), “Tribunale senza magistrati” (1958), “Il fantasma dei mari della Cina” (1958).
Non male anche la sua produzione crime e noir: nulla de che ma su fanno guardare (forse).
Si parla di titoli come “Asfalto rosso” (1954); “La bestia” (1955), un thriller con protagonista un’adolescente che coinvolge in un impresa criminosa un ignaro amichetto; “La città corrotta” (1956), un poliziesco con Dennis O’Keefe; il crime “Miami Exposé” (1956); il noir “Sindacato del porto” (1956), che vede il debutto come attore del teen idol James Darren; il prison “La folle evasione” (1957).
Sears ci prova anche con l’horror col goffo “Il mostro della California” (1956), il cui unico motivo di interesse è che narra la storia di un licantropo trasformato da degli esperimenti scientifici, invece che a causa di qualche sortilegio.
Non rinuncia nemmeno al filone catastrofico con il perdibile “Crash Landing” (1958), ultima prova cinematografica di Nancy Reagan.
Ma i film per cui Sears è più noto sono i musicarelli rock’n’roll di Bill Haley, che hanno contribuito a lanciare la moda di questo genere in tutto il mondo: “Senza tregua il rock’n’roll” (1956) e “I Frenetici” (1956).
Di questo filone meschino che però a noi piace per motivi archeologici e affettivi, si segnalano pure “Cha-Cha-Cha Boom!” (1956), con Perez Prado e la “first lady of Rock’n’roll”, Mary Kaye; “Cuban calypso” (1957), con John Desmond e le bellissime Merry Andersen Meg Myles; e infine “Going Steady” (1958), con la star del country Molly Bee.
Leggendarie, infine, le sue pellicole sci-fi: “La Terra contro i dischi volanti” (1956), che nonostante lo scarsissimo budget si rivelerà un piccolo classico del genere “invasione aliena”, grazie anche agli effetti speciali curati da Ray Harryhausen; il tremendo “Il mostro dei cieli” (1957), con protagonista un improbabile volatile alieno, considerato uno dei giant-monster più trash e grotteschi mai apparsi sugli schermi (sembra che la colpa però sia dell’avarizia di Kurtzman che, per risparmiare, delega le riprese col rapace extraterrestre a una piccola azienda di FX messicana); “The Night the World Exploded” (1957), una corsa disperata contro i terremoti.
Sears avrebbe potuto continuare all'infinito a fare danni a poco prezzo per Sam Katzman ma muore il 30 novembre del 1957, a soli 44 anni.
I suoi film finali usciranno postumi.
Ma anche se non uscivano…
Onore a Fred F. Sears!
Visto che siamo in tema, ecco a voi il grande Bill Haley col pezzo che dà il titolo originale a “I Frenetici”:
“…Well, my baby don't do nothing but rock and roll, that's all
Now when my baby's dancing she's as tall as a clown
If she ever fell she'd have to fall out of town
Dances in the kitchen with her feet in the hall
Roll and a rock she's a-having a ball
Don't knock the rock
(Don't knock the rock)
Don't knock the rock
(Don't knock the rock)
Well, my baby don't do nothing but rock and roll, that's all
You can knock mambo or dozey do
Say what you want about any of those…”
Bill Haley & His Comets – Don’t Knock the Rock