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UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

L'Autostrada per l’Inferno è corta, diritta e veloce: ne sa qualcosa l’immenso BON SCOTT, il cantante degli AC/DC! 
Se il rock'n'roll è un'essenza, un carisma, ebbene pochi l'hanno incarnato come Bon Scott! 
Marcio, intenso, viscerale, proletario, Bon Scott rimane il più sincero esempio di dove può arrivare il rock'n'roll quando è schietto, genuino, senza fronzoli. 
Descritto come una specie di hooligan, sempre pronto a mettersi nei guai (finisce pure in galera con l’accusa di aggressione) Bon poteva salire sul palco ubriaco fradicio, prendere Angus sulle spalle e continuare a cantare come se niente fosse.
Andava in giro dicendo che «alcol, donnacce, sudore in scena e pessimo cibo nel backstage non indeboliscono: è tutta salute».
No, non era proprio “tutta salute”, cari amici dei Mutzhi Mambo.
Perché lui che cantava sempre di “essere sull’autostrada per l’inferno”, all’inferno c’è arrivato davvero. 
Affogato nel suo stesso vomito, sul sedile del passeggero di una Renault 5, parcheggiata di fronte al 67 di Overhill Road, nel quartiere residenziale di East Dulwich. 
Ma noi lo ricorderemo eternamente come il più credibile cantante hard rock di sempre. 
La sua voce aspra, ignorante, da alcolista, sempre sul filo della stonatura, insieme alle chitarre taglienti dei fratelli Young e la batteria primordiale di Phil Rudd hanno delimitato i confini fra ciò che è rock e ciò che non lo è! 
Punto. 
Cattivo, irriverente, potente, divertente: questo è quello che al rock'n'roll si chiede e questo che Bon e compagni ci hanno dato!
Ronald Belford Scott (così all’anagrafe) nasce il 9 luglio del 1946 a Forfar, in Scozia, e vive a Kirriemuir fino all'età di 6 anni, quando emigra con la famiglia in Australia. 
Cresce a Perth, dove studia la batteria e la cornamusa nella banda scozzese locale. 
Quella per la musica non è la sua sola inclinazione naturale: la seconda è quella che lo spinge a scontrarsi sistematicamente con qualsiasi autorità costituita che cercasse di imporgli delle regole, cosa che lo porta ad abbandonare l'Istituto d'Arte John Curtin all'età di quindici anni.
A diciotto ha già aveva formato gli Spektors, la sua prima band. 
Chiusa quasi subito questa esperienza, mentre lavora come postino,fonda i Valentines, attivi fra il 1967 e il 1970, che registrano diverse canzoni originali, covers e altre scritte da George Young degli Easybeats.
Ottiengono un buon successo e registrano diversi pezzi, uno dei quali, “Peculiar Hole in The Sky”, raggiunge il quinto posto delle charts locali.
Durante la sua permanenza nel gruppo, Scott è uno dei primi rocker australiani ad essere accusati di possesso di marijuana. 
Nel 1971 si trasferisce ad Adelaide dove si unisce alla band Fraternity (attivi fra il 1970 e il 1973), con i quali suona anche il flauto e incide (dopo essersi trasferiti a Sydney) due LP, “Livestock” (1971) e “Flaming Galah” (1972). 
Con loro fa dei concerti da supporter per Black Sabbath, Deep Purple e J. Lee Lewis nel 71 ed un tour Europeo nel 73, in mezzo ai quali si sposa con Irene Thornton. 
Durante un periodo di inattività del gruppo, Scott riempie il suo tempo provando con i Mount Lofty Rangers ed è in seguito ad un litigio con un membro di questa band che il nostro si mette alla guida della sua Suzuki 550 semi-ubriaco ed ha un brutto incidente, a causa del quale rimane tre giorni in coma.
I Fraternity decidono molto pragmaticamente di non poter aspettare la guarigione di Bon (in realtà lo hanno già sostituito) il quale, di fatto, si ritrova "appiedato". 
Mai incidente fu più benedetto!
Alla fine del 1974, Bon svolge qualche lavoretto occasionale ad Adelaide, ed incontra per la prima volta i membri degli AC/DC mentre lavora come autista proprio per loro. 
I leader della band sono i fratelli Angus e Malcolm Young, fratelli minori dell'amico di Scott, George Young. 
Scott rimane impressionato dall'energia e dalla potenza espressa dalla band, ed i giovani AC/DC rimangono, a loro volta, affascinati dalle doti del frontman. 
Quando gli AC/DC licenziano il loro cantante originale, Dave Evans (trooooppo glam per i gusti tera-tera dei fratelli Young), Scott viene infine chiamato per sostituirlo.
Il primo album, “High Voltage” (pubblicato solo in Australia e Nuova Zelanda), viene registrato in soli dieci giorni e pubblicato alla fine del 1974. 
Nel disco la batteria è suonata dall'italiano Tony Currenti, non accreditato, che rifiuta successivamente di unirsi al gruppo per non dover tornare in Europa, avendo paura di essere giudicato renitente alla leva. 
Con l'album successivo, “T.N.T” (sempre pubblicato in Australia e Nuova Zelanda), il suono degli AC/DC inizia a venir fuori in modo prorompente: alcuni pezzi, come “It's a Long Way to the Top (If You Wanna Rock'n Roll)” e la title-track sono tuttora considerati fra i loro migliori classici, e altri come “Live Wire”, “The Jack” e “High Voltage”, sono dei punti fermi nelle esibizioni dal vivo.
Il nuovo batterista, lo stolido Phil Rudd, e il nuovo bassista, Mark Evans (che prende il posto dove si erano alternati in diversi, tra cui anche il fratello maggiore degli Young, George, ex-Easybeats), contribuiscono a rafforzare la sezione ritmica. 
Nel 1975 Scott rischia seriamente di essere buttato fuori dal gruppo dopo aver rischiato la pelle per un overdose di roba.
Fortunatamente i fratellini ci ripensano...
All'inizio del 1976, grazie anche a una lunga serie di leggendarie esibizioni dal vivo, gli AC/DC hanno già raggiunto un notevole grado di popolarità in Australia ma sono praticamente sconosciuti nel resto del mondo. 
Nel 1976 gli AC/DC firmano un contratto internazionale per la Atlantic Records, che comprende un lungo tour nel Regno Unito e in Europa in qualità di supporto a turno di Kiss, Aerosmith e Blue Öyster Cult, oltre a date come headliner insieme ai Cheap Trick. 
Il primo album distribuito su scala internazionale è una collezione di brani tratti da “High Voltage” e “T.N.T”. 
Intitolato esso stesso “High Voltage”, è seguito dal breve tour britannico che ottenne un discreto successo tra gli estimatori del crescente movimento punk, forse più per l'atteggiamento ribelle e irriverente del gruppo che non per particolari affinità musicali. 
La stampa musicale britannica comunque li accomuna genericamente all'ondata punk, classificazione che il gruppo rifiuta categoricamente. 
Il disco successivo, “Dirty Deeds Done Dirt Cheap”, è un altro capolavoro di rock radicale che esce nel settembre del 1976 in versioni differenti a seconda della nazione di pubblicazione: “Jailbreak” è presente solo sulla versione australiana, rimpiazzata da “Rocker” (originariamente presente sull'album “T.N.T.” australiano) sulle versioni internazionali.
Ironia della sorte: quest’album non sarà pubblicato negli Stati Uniti fino al 1981 perché la compagnia discografica non ritiene il sound del gruppo adatto ai gusti del pubblico americano (?). 
Con “Let There Be Rock” (1977) e brani mitologici come “Whole Lotta Rosie” e la title-track, gli AC/DC trovano definitivamente la propria dimensione: il disco è un album grezzo e senza compromessi, che rivaleggia con la musica punk del periodo per impeto e immediatezza pur non sacrificando le forti radici rock'n'roll e blues caratteristiche del gruppo. 
Il bassista Mark Evans viene sostituito da Cliff Williams nel successivo “Powerage” (1978), album che non fa che confermare l'ottimo stato di forma del gruppo, con pezzi indimenticabili come “Rock’n’roll Damnation” e “Down Payment Blues” (per noi è il miglior album rock-blues di sempre, ma son gusti...). 
Nel tour che segue (che li vede per la prima volta sostenere il ruolo di headliner in molti Paesi), gli AC/DC registrano il loro primo album dal vivo, “If You Want Blood You've Got It” all'Apollo Theatre di Glasgow, Scozia, il 30 aprile 1978. 
Alla fine del 1978 gli AC/DC sono ormai un gruppo di culto del panorama hard rock: il loro logo è diventato uno di quelli più utilizzati per adornare giubbotti e giacchette tra i rokkettari.
Soltanto gli Stati Uniti sembrano non aver ancora notato appieno la loro presenza. 
Tutto cambia con “Highway to Hell” (1979), con cui sfondano per la prima volta nella top ten inglese e nella top 20 statunitense.
Il tour mondiale che segue l'uscita dell'album vede per la prima volta gli AC/DC esibirsi come headliner per tutta la propria durata (eccezione fatta per una data allo stadio di Wembley, in cui si esibiscono prima dei The Who nell'agosto del 1979, e ci mancherebbe…). 
Durante una delle date del tour, precisamente a Parigi il 9 dicembre 1979, viene registrato il documentario/concerto “AC/DC: Let There Be Rock”, che ritrae la band in una delle ultime apparizioni con Bon Scott alla voce. 
Appena concluso il tour mondiale, il gruppo sta raccogliendo idee e spunti per il nuovo album quando, il 19 febbraio del 1980, si consuma il giorno più tragico della loro storia: Bon Scott viene trovato morto a Londra, all'interno di una Renault 5 di un amico. 
Anche se permangono alcuni punti oscuri sulla vicenda (che hanno dato, come al solito, la stura a decine di deliranti teorie complottiste) secondo la versione ufficiale e più accreditata Scott è vittima dell'ingestione di una quantità eccessiva di alcool, e allo stesso tempo di una tragica e sfortunata serie di eventi: dopo aver partecipato a una session di bevute di whisky, Bon e l’amico Alistair Kinnear si dirigono verso casa di quest'ultimo. 
Avendo notato che Bon si è addormentato ed è troppo ubriaco per svegliarsi e dirigersi verso l'appartamento, l'amico lo copre con una coperta e lo lascia in macchina; quando 15 ore dopo l'amico si sveglia e controlla la macchina, si accorge che Scott è ancora lì, incosciente, e lo porta di corsa all'ospedale di King's College. 
All'arrivo all'ospedale Bon Scott è già deceduto: secondo il verdetto medico, il decesso è dovuto a intossicazione acuta da alcool.
Purtroppo, quando imbocchi l' "Highway to Hell", l'Autostrada per l'Inferno, l'uscita è una sola.
Onore a Bon Scott!

"There was a friend of mine on murder 
And the judge's gavel fell 
Jury found him guilty 
Gave him sixteen years in hell 
He said "I ain't spending my life here 
I ain't living alone 
Ain't breaking no rocks on the chain gang 
I'm breakin' out and headin' home" 
Gonna make a jailbreak 
And I'm lookin' towards the sky 
I'm gonna make a jailbreak 
Oh, how I wish that I could fly 
All in the name of liberty 
All in the name of liberty 
Got to be free 
Jailbreak, let me out of here 
Jailbreak, sixteen years ah 
Jailbreak, had more than I can take 
Jailbreak, yeah …"
Ac/Dc - Jailbreak

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