Per chi dice che il rock'n'roll è roba da fighetti, per chi afferma che non è un prodotto genuino, JOHNNY THUNDERS, che oggi celebriamo nell'anniversario della sua nascita, è qui per dimostrare il contrario, cari amici dei Mutzhi Mambo!
Uno dei rocker più influenti di tutti i tempi, ha interpretato con coerenza eccessiva, fino alle estreme conseguenze, l’assioma “Sex, Drugs & Rock'n'roll”!
Oltre a fungere da anello di congiunzione tra il rock decadente di gruppi come Velvet Underground e Stooges e il glam-rock di Marc Bolan e David Bowie, Thunders con i New York Dolls prima e gli Heartbreakers poi contribuì alla nascita del movimento punk aggiornando la figura del rocker ribelle, disperato e solitario tipica della cultura romantica statunitense.
Il suo stile sporco ed energico, il suo look da junkie e il suo atteggiamento sfrontato, hanno infatti influenzato in modo pervasivo tutto il punk a venire (e a noi scappa da ridere quando dicono che il punk nasce coi Ramones o coi Sex Pistols - con tutto il rispetto e l'amore che proviamo per Ramones e Sex Pistols...) ma anche il garage, il glam, l'hard rock, l'hair metal o lo street metal, e persino un certo tipo di cantautorato, marcio e sbilenco, che tanto va di moda tra i fanatici dell'indie.
Guadagnatosi una vera e propria reputazione di "maledetto del rock" a causa degli eccessi con alcol e soprattutto droghe (eroina), è stato il primo “guitar hero” del punk, il vero “discepolo” (in tutti i sensi) di Keith Richards.
Ma non è mai riuscito a raccogliere i frutti di ciò che aveva seminato…
John Anthony Genzale Jr. (così all'anagrafe) nasce a New York il 15 luglio del'52 da una famiglia originaria di Avellino.
Sembra che la sua infanzia da figlio di immigrati “macaroni” non sia delle più semplici.
Con il nome Johnny Volume, Genzale inizia a frequentare i gruppi locali durante la scuola media e forma i Johnny & the Jaywalkers e i Reign (un rarissimo pezzo di questo gruppo, registrato nel 1967 verrà pubblicato come un singolo dopo la morte di Thunders).
Dopo queste teen band, si unisce ai The Actress, con le future New York Dolls Arthur Kane e Billy Murcia.
Gli Actress diverranno New York Dolls nel 1971, con l'ingresso del vocalist David Johansen; Genzale si ribattezza Johnny Thunders, in omaggio ad un eroe dei fumetti.
Della carriera delle Bambole di New York ci occupiamo altrove, basti ricordare che, dopo aver registrato senza successo due album leggendari, Thunders lascia il gruppo nel 1975 (le Dolls continueranno a vivacchiare fino al ‘77).
È di questo periodo la nota, tormentata relazione con la famosa groupie Sable Starr, una che, da quando aveva 12 anni, si era già scopata la maggior parte dei rockers più in vista dello stardom e che, a 16, scappa di casa per seguire Thunders in tournée; il loro rapporto, funestato dagli scoppi di gelosia violenta del nostro Johnny (imbestiati dal fiume di droga che il chitarrista consuma regolarmente), sfocierà in una drammatica rottura con tanto di aborto annesso.
Intanto, Thunders e il batterista delle Dolls, Jerry Nolan, formano gli Heartbreakers con l'ex bassista dei Television Richard Hell e il chitarrista Walter Lure, dei newyorkesi The Demons.
Hell lascia il gruppo poco dopo per formare i Voidoids e viene sostituito da Billy Rath.
Gli Heartbreakers vanno in tournée negli Stati Uniti prima di andare in Gran Bretagna per unirsi ai Sex Pistols, The Clash e The Damned per il leggendario "Anarchy Tour", sostituendo i Ramones, che avevano lasciato il bill ed erano tornati a casa a causa della caotica (diremmo assolutamente “anarchica”…) organizzazione.
Il gruppo rimane nel Regno Unito per tutto il fatidico 1977, dove la loro popolarità è significativamente maggiore che in America, in particolare tra le band punk.
In Gran Bretagna firmano per la Track Records e pubblicano quello che rimane il loro solo album ufficiale in studio, “L.A.M.F.” (un'abbreviazione di "Like A Mother Fucker").
Il disco viene osannato da critica e fans ma viene discusso per la tremenda produzione: rock'n'roll al fulmicotone, ritornelli che sembrano fatti apposta per rimanere nella mente e soprattutto un singolo, “Born to Lose”, che pare fatto apposta per essere l’anthem perfetto della nuova generazione, insieme a “Anarchy in the U.K.” o a “White Riot”; ma i fonici in studio fanno un lavoro veramente di merda che penalizza in modo irrimediabile la resa sonora del 33 giri.
In realtà anche i membri della band contribuiscono al caos, perché si mettono in competizione tra loro per remixare il disco, cosa che culmina con l’abbandono di Nolan nel novembre 1977.
Poco dopo, gli Heartbreakers si sciolgono ufficialmente.
Thunders rimane per un po’ a Londra e pubblica il primo dei suoi album solisti, il mitico “So Alone” (1978).
Le sessioni di registrazione diventano leggendarie per la quantità di droga che scorre: ad accompagnare John troviamo stavolta dei tipacci come il bassista Phil Lynott dei Thin Lizzy, e Paul Cook e Steve Jones dei Sex Pistols, con contributi di Chrissie Hynde, Steve Marriott, Walter Lure, Billy Rath e Peter Perrett.
Rispetto al disco degli Heartbreakers, “So Alone” suona più cupo e dimesso.
Certo, non mancano le scorribande chitarristiche che hanno reso famoso Thunders, ma il tono è più bluesy, sicuramente meno festaiolo.
Anche dal punto di vista lirico si nota una virata piuttosto netta rispetto agli esordi: affiorano la stanchezza, la sfiducia, quasi la consapevolezza che la grande occasione sia definitivamente passata.
È già tempo di leccarsi le ferite, abbandonarsi alle lacrime e contare le sconfitte.
Nonostante questa malinconia, però, il disco è davvero strepitoso, disseminato di canzoni che avrebbero potuto diventare dei classici istantanei (“You Can’t Put Your Arms Around A Memory”, “Leave Me Alone”, “Great Big Kiss”) ma non ce la faranno.
Troppo “looser” inside ormai il nostro Johnny, troppo outsider per il mercato discografico…
Poco dopo, Thunders ritorna negli Stati Uniti e si unisce ai suoi ex compagni degli Heartbreakers Walter Lure, Billy Rath e, a volte Jerry Nolan, per una serie di concerti alla Max's Kansas City.
Sempre in questo periodo, Thunders suona in qualche data allo Speakeasy di Londra con Cook, Jones, Henri Paul al basso e Judy Nylon e Patti Palladin (degli Snatch) come coriste.
Alla fine del 1979 Thunders si trasferisce con la moglie a Detroit e inizia a suonare in una band chiamata Gang War, insieme a John Morgan, Ron Cooke, Philippe Marcade e all’ex chitarrista degli MC5 Wayne Kramer.
Registrano diverse demo e fanno qualche concerto prima di sciogliersi.
La Zodiac Records, nel 1987, pubblicherà un EP tratto dalle loro rudimentali incisioni e, nel 1990, farà uscire un album intitolato “Gang War”, che viene accreditato a nome "Johnny Thunders and Wayne Kramer".
Durante i primi anni '80, si riformato gli Heartbreakers per vari tour; il gruppo registra l’ultimo album, “Live at the Lyceum”, nel 1984.
Il concerto viene anche ripreso e pubblicato come video prima e poi come DVD intitolato “Dead Or Alive”.
Nel 1985 esce “Que Sera Sera”, un album di nuove canzoni con la band The Black Cats e "Crawfish", in coppia con l'ex vocalist degli Snatch, Patti Palladin.
Tre anni dopo, sempre con la Palladin, pubblica “Copy Cats”, un disco di cover che presenta un vasto assortimento di musicisti per ricreare i suoni originali degli anni Cinquanta e Sessanta, tra cui Alex Balanescu al violino, Bob Andrews al pianoforte, The Only Ones John Perry e altri alla chitarra e perfino una sezione fiati.
Dall'agosto 1988 fino alla sua morte nell'aprile 1991, Thunders va in giro con una band conosciuta come The Oddballs, con Jamie Heath (sassofono), Alison Gordy (voce), Chris Musto (batteria), Stevie Klasson (chitarra) e Jill Wisoff (basso).
In aprile-maggio 1990, Johnny parte per un tour acustico nel Regno Unito e in Irlanda, unendosi occasionalmente con John, Sam & Peter dei Golden Horde con cui aveva suonato nel 1984 presso il TV Club.
L'8 maggio 1990, le sessioni di registrazione a Londra per una versione congiunta coi Golden Horde di "Sugar, Sugar" degli Archies, e altro materiale originale, vengono annullate per non precisati "problemi di salute" di Johnny.
La sua ultima incisione è una versione di "Born To Lose", con il gruppo punk tedesco Die Toten Hosen, registrata 36 ore prima della sua morte.
Thunders si stabilisce poi a New Orleans, dove doveva registrare un album con jazzisti locali e musicisti R&B.
Ma lo trovano morto in una stanza d'albergo il 23 aprile del '91 per overdose di metadone.
Anche se le circostanze del decesso rimangono oscure (overdose accidentale? Suicidio? Omicidio?), per delle incongruenze nelle varie testimonianze, sta di fatto che comunque il nostro Johnny era già messo parecchio male…
Le illazioni sulla sua morte sono alla base dell'ennesimo biopic basaro sulla vita di un muscicista (genere che sembra andare particolarmente di moda) in uscita, "Room 37: 'The Mysterious Death of Johnny Thunders", che indagherà proprio sui misteri legati alla sua scomparsa.
La pellicola , diretta da Fernando e Vincente Cordero, vede Leo Ramse- nei panni del protagonista.
"Born to lose", "nato per perdere" recita il suo pezzo più celebre, ma diglielo tu, Johnny: il vero rock'n'roll non è fatto per nulla da perdenti!
Onore a Johnny Thunders!
"That's the way you go
This city is so cold
And I'm, I'm so sold
That's why I'm know
I said hit it
Born to lose, born to lose, born to lose
Oh baby I'm born too loose ..."
Johnny Thunders - Born to lose