Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

LA PROFONDITÀ DEL MALE

Anche oggi parliamo di libri, ma non prendeteci per un circolino letterario di vecchi bacucchi pallosi.
Nulla di palloso nel compleanno di uno dei più grandi scrittori viventi: l’agghiacciante CORMAC McCARTHY. 
Nessuno ha mai scritto, scrive e, probabilmente, scriverà come lui, cari amici dei Mutzhi Mambo.
Riesce a rendere l'inevitabilità del destino e l'essenza malvagia e brutale della natura (anzi non malvagia, diciamo assolutamente e totalmente indifferente anche alle più mostruose abiezioni...) come pochi altri.
Puoi sentire l’odore dell’America profonda, quella dei Faulkner, degli Hemingway dei quali il narratore del New England è l’ultimo grande esponente, sia per stile narrativo che per tematiche. 
È il più perfetto e raffinato esempio di quello che viene definito “Southern Gothic”, anche se le etichette, al nostro vanno sicuramente strette...
I suoi non sono romanzi semplicemente noir, western o distopici, sono romanzi "di frontiera", nel senso più pregnante del termine; ci parlano della nostra essenza e della natura della natura (...perdonate il gioco di parole...) e lo fanno da un punto di vista assolutamente nichilista, senza speranza né di riscatto né di redenzione. 
I suoi malvagi hanno statura biblica, imprescrutabile: come Lester Ballard, lo stupratore necrofilo di "Figlio di Dio", il feroce giudice Holden di "Meridiano di sangue", lo spietato killer Anton Chigurh di "Non è un paese per vecchi"...
E poi leggetevi assolutamente "Il buio fuori", "The Road", la "Border Trilogy".
Muoiono tutti, nel regno di Dio offerto in affitto al demonio, da cui è evaporata anche l'ultima goccia di provvidenza: crepano tutti, buoni e cattivi, senza gerarchia, senza distinzioni. 
Anzi forse-forse i “buoni” ci lasciano le penne più facilmente…

Cormac McCarthy nasce a Providence, il 20 luglio del 1933. 
Terzo di sei figli di un avvocato di successo, McCarthy cresce in Tennessee, dove la famiglia si trasferisce nel 1937. 
Nel 1951 entra nell'Università del Tennessee, ma nel 1953 si arruola nell'esercito, dove rimane per quattro anni, due dei quali passati in Alaska.
Tornato a casa, riprende a frequentare l'università, e in questo periodo scrive due racconti (“Wake for Susan” e “A Drowning Incident”), pubblicati in un giornale di studenti, che gli valgono ciascuno il premio Ingram-Merril, nel 1959 e nel 1960.
Nel 1961 sposa Lee Holleman, da cui ha un figlio. 
Lasciati gli studi senza laurea, si trasferisce con la famiglia a Chicago, ma al ritorno in Tennessee il matrimonio finisce.
Il primo romanzo di McCarthy, “Il guardiano del frutteto” esce per l’editore Random House, perché sembra fosse l'unico di cui McCarthy avesse mai sentito parlare. 
Nel 1965, grazie a una borsa di studio data dall'American Academy of Arts and Letters, si imbarca sul “Sylvania”, con l'intento di visitare l'Irlanda. 
Qui si innamora di Anne De Lisle, la cantante della nave: i due si sposano l'anno seguente, in Inghilterra. 
In seguito a una nuova borsa di studio, offertagli dalla Fondazione Rockefeller, si permette ulteriori viaggi, questa volta verso l'Europa del sud. 
Si ferma a Ibiza, dove conclude il secondo romanzo, “Il buio fuori”, prima di tornare negli Stati Uniti, nel 1968. 
Lo adatterà come cortometraggio Stephen Imwalle nel 2009
Nel 1969 McCharty torna nel Tennessee, a Louisville, dove si compra un fienile e scrive lo spietato “Figlio di Dio”, pubblicato poi nel 1973, da cui trarrà un trucidissimo film James Franco nel 2013 con un bravissimo Scott Haze nella parte del bestiale Lester Ballard.
L’anno successivo scrive la sceneggiatura per il film TV della serie “Vision”, “The Gardner’son”, diretto da Richard Pearce, tratto da una storia vera di rivalita rurali nel South Carolina del 1876.
Nel 1976 si separa anche da Anne e si trasferisce a El Paso, in Texas.
Nel 1979 pubblica “Suttree”, da alcuni considerato il suo vero capolavoro (che in Italia esce solo nel 2009). 
Nel 1985 dà alle stampe il suo libro più celebre, “Meridiano di sangue”, definito dalla critica come "il western definitivo". 
Sempre di western contemporaneo si parla nella cosiddetta “Trilogia della frontiera”, uscita fra il 1992 e il 1998, composta dai romanzi “Cavalli selvaggi”, “Oltre il confine” e “Città della pianura”, una raccolta incentrata sulle avventure dei due cowboy John Grady Cole e Billy Parham. 
Dal primo titolo è stato liberamente tratto il calligrafico (ma non proprio riuscito, in quanto non ha un briciolo del fascino elegiaco del libro) “Passione Ribelle” (2000), diretto da Billy Bob Thornton, con Matt Damon e Penélope Cruz; oltretutto il titolo italiano del film è un crimine contro l’umanità...
Nel 2005 esce il thriller nichilista “Non è un paese per vecchi”, che, grazie alla fantastica trasposizione cinematografica ad opera dei fratelli Coen, con Tommy Lee Jones e Javier Bardem, fa conoscere McCarthy a un pubblico più ampio, soprattutto al di fuori degli Stati Uniti.
Nel 2006 pubblica una piéce teatrale, “The Sunset Limited”, adattato come film televisivo per la HBO nel 2011 da Tommy Lee Jones, che interpreta in modo strepitoso questo bellissimo dialogo sul (non)senso della vita insieme ad un altrettanto strepitoso Samuel L. Jackson.
L’anno successivo pubblica il suo ultimo romanzo, l’angosciante “La strada”, che mantiene il suo stile dei romanzi anni novanta, ma con un'ambientazione fantascientifico-distopica, e vince un meritatissimo Premio Pulitzer per la narrativa. 
Nel 2009 anche da questo romanzo viene realizzato l'adattamento per il grande schermo: il film, intitolato “The Road”, è diretto da John Hillcoat, con Viggo Mortensen e Kodi Smit-McPhee nei ruoli principali. 
Nel frattempo, Cormac redige una sceneggiatura che viene opzionata da Ridley Scott. 
Il risultato, “The Counselor” (2013), gonfio di ferocia barocca e con un cast eccezionale, non sta comunque alla pari dei romanzi di McCarthy (e temiamo per lo stile “spottone” di regia di Scott, che mal si adatta alle sordidi atmosfere dello scrittore americano).
Anche da “Blood Meridian” e da “Cities of the Plain” vengono annunciate trasposizioni cinematografiche (rispettivamente per la regia di Todd Field e Andrew Dominik). 
Per quello che riguarda McCarthy, vive come un recluso e non si lascia quasi mai intervistare perché dice che "quello che ho da dire sui miei libri è nei miei libri". 
E per fortuna di cose da dire ce ne ha parecchie, al contrario di tanti che parlano troppo… 
Naturalmente un Nobel per lui ci sembrerebbe sacrosanto!
Tanti auguri Maestro!

"Un uomo non riesce a conoscere la propria mente perché la mente è tutto quello che ha per conoscerla. Può conoscere il proprio cuore, ma non vuole. E fa bene. Meglio non guardarci dentro. Non è il cuore di una creatura che sta percorrendo la via che Dio le ha preparato. La cattiveria la puoi trovare anche nell'ultima delle creature, ma quando Dio ha fatto l'uomo doveva avere il diavolo accanto."
Cormac McCarthy - Meridiano di sangue

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