Sì dice spesso: “Tale padre, tale figlio” ma speriamo che questo adagio non valga per l’inquietante WOODY HARRELSON, una delle facce da duro più toste di Hollywood!
Questo perché suo padre era veramente un sicario prezzolato che ha scontato l’ergastolo per aver fatto fuori un giudice…
Ora, cari amici dei Mutzhi Mambo, con quella mascella volitiva e gli occhi azzurri spiritati che si ritrova, Woody Harrelson l’aria da energumeno assassino ce l’ha davvero, tanto che è diventato celebre per suoi ruoli da serial killer o da psicopatico, ma noi speriamo sempre che da papà abbia ripreso solo l’aria...
A parte gli scherzi (che speriamo Harrelson apprezzi...sai com’è, non vorremmo trovarcelo sotto casa!), il nostro è invece uno dei migliori attori in circolazione e, anche se dà il massimo nei ruoli da cattivaccio, riesce a dare spessore e credibilità a qualunque personaggio interpreti.
Grazie a “Natural Born Killers” è diventato un’icona assoluta del Pulp e avrebbe potuto fermarsi a quel ruolo costruito da Oliver Stone, diventando un caratterista specializzato in film d'azione in stile tarantiniano ma Harrelson ha avuto il talento per andare avanti, senza irrigidirsi in un genere.
Texano DOC, personaggione eccentrico, ambivalente, è considerato una “testa calda” (ha subito vari arresti, è ossessionato dalle donne ed è un attivista per la legalizzazione della marijuana, di cui è gran consumatore) ma è pure stimato come uno degli attori più professionali e affidabili dello star system; inoltre è vegano crudista convinto e impegnato per cause ambientaliste, pacifiste e benefiche…olè!
Ebbbravo il Woody!
Woodrow Tracy Harrelson (così all’anagrafe) nasce a Midland, nello stato del Texas, il 23 luglio del 1961.
La famiglia è un po' turbolenta: non tanto perché i genitori si separano quando lui è ancora piccolo, ma perché suo padre è un killer che finisce all’ergastolo per aver ucciso su commissione (il mandante è un boss della droga) un giudice. Morirà in gattabuia nel 2007.
Dopo il divorzio, la madre porta il piccolo Woody nell’Ohio, dove il futuro attore frequenta il liceo lavorando al tempo stesso come intagliatore di legno.
È al college, che frequenta in Indiana, che Harrelson inizia ad amare la recitazione, diplomandosi in teatro e inglese nel 1983.
Addirittura prima pemsava di intraprendere studi teologici ma poi capisce che la Bibbia è solo uno strumento di controllo delle élite sulla massa e preferisce provarci con il cinema...
Infatti si trasferisce a New York dove inizia a lavorare in teatro e, nel 1985, viene scritturato per il ruolo del barista Woody Boyd nella quarta stagione della popolare serie tv “Cin Cin”: lo interpreta per otto stagioni, vincendo un Emmy nel 1989.
Nel mentre, però, Harrelson non rimane con le mani in mano, debuttando sul grande schermo nel 1986 nella commedia sportiva “Una bionda per i Wildcats”, di Michael Ritchie.
In quel set c’è anche Wesley Snipes, del quale Harrelson diviene amico, recitando insieme a lui nel suo primo film da protagonista, la commedia “Chi non salta bianco è” (1992), di Ron Shelton, ma anche nel flop “Money Train” (1995), di Joseph Ruben.
Il vero successo, per Woody arriva però dopo aver recitato, al fianco di Robert Redford e Demi Moore, nel film di Adrian Lyne, “Proposta indecente”: è allora, infatti, che Oliver Stone lo nota e lo sceglie per il ruolo di Mickey Knox, lo psicopatico protagonista di “Assassini nati - Natural Born Killers”, capolavoro visionario scritto da Quentin Tarantino, che rappresenta, insieme a “Pulp Fiction”, un po’ la summa (in chiave post-moderna) del genere che da il titolo a questo Vostro Almanacco.
Visto il successo del film, il rischio di rimanere imprigionato nel cliché del sociopatico è grosso, anche per la fisicità del nostro, ma Woody saprà smarcarsi riuscendo a diversificare le sue prove d’attore.
Sempre lo stesso anno recita a fianco di Kiefer Shuterland, nel divertente western di ambientazione moderna “Sonny & Peper”, di Gregg Champion. e Michael Cimino lo vuole protagonista, nel ruolo di un dottore rapito da un evaso navajo, del suo ultimo film “Verso il sole” (1996).
Il 1996 è anche l’anno del demenziale “Kingpin”, diretto da quei burloni dei fratelli Farrelly, e soprattutto di “Larry Flint - Oltre lo scandalo”, il biopic di Milos Forman sul patron di Penthouse, che gli vale una nomination all'Oscar e al Golden Globe.
L’anno successivo è nel cast dell’action bellico “Benvenuti a Sarajevo”, di Michael Winterbottom, e del satirico “Sesso & potere”, di Barry Levinson.
Nel 1998 arriva la chiamata di Terrence Malick, che lo inserisce nel cast all star del war movie metafisico “La sottile linea rossa”; è anche protagonista di “Palmetto – Un torbido inganno”, commedia poliziesca di Volker Schlöndorff, tratta da un racconto di James Hadley Chase; e di un altro western moderno, “Hi-Lo Country”, di Stephen Fear.
Poi Harrelson appare nella commedia “Ed TV” di Ron Howard, in cui recita con quello che diverrà un suo grande amico, Matthew McConaughey, texano come lui e, come lui, notoriamente amante dell'erba e delle belle donne.
Poi, alcuni anni di lontanaza dagli schermi, per dedicarsi al teatro, e il ritorno al cinema con film più “leggeri” come “Terapia d'urto” (2003), di Peter Segal, “Lei mi odia” (2004), di Spike Lee, “After the Sunset” (2004), di Brett Ratner, “The Big White” (2005), di Mark Mylod, o “The Prize Winner of Defiance, Ohio” (2005), oltre che nella serie tv “Will & Grace”, in cui appare per sette episodi.
Arrivano poi le collaborazioni con Robert Altman in “Radio America” (2006), Richard Linklater in “A Scanner Darkly” (2006), Paul Schrader in “The Walker”, e coi fratelli Coen in “Non è un paese per vecchi” (2006)
Nel 2008 Harrelson è nel cast del bel thriller “Transsiberian” di Brad Anderson, di “Sette anime” (film americano di Gabriele Muccino, aaargh!), e torna anche al fianco di Matthew McConaughey in “Surfer Dude”, simpatico, bizzarro incrocio tra un surf movie e una stoner comedy (ovvero incentrata sull’erba, non quella dei prati…).
Tutt'altro genere è l'opera prima di Oren Moverman “Oltre le regole - The Messenger”, pesissimo film che vede Woody protagonista in un ruolo (quello di un militare incaricato di comunicare ai parenti la morte in battaglia dei loro cari) che è a tutt'oggi uno dei suoi più apprezzati dalla critica (non dà noi, chiaramente…), e che gli vale nuove nomination a Oscar e Golden Globe.
Prima di lavorare ancora con Moverman nel bel noir metropolitano sceneggiato da James Ellroy, “Rampart” (2011), nella parte di un poliziotto marcio, Harrelson cambia di nuovo genere con la divertentissima commedia horror “Bevenuti a Zombieland” (2009), di Ruben Fleischer, dove interpreta un ruvido cacciatore di morti viventi, e nella cruda parodia superoistica “Defendor”, di Peter Stebbings, dove invece ha il ruolo di un minorato mentale che pensa di essere un eroe in costume.
Nel 2012 veste per la prima volta i panni di Haymitch Abernathy nel mefitico “Hunger Games”, di Gary Ross, ruolo che riprenderà negli altri film della serie.
Lo stesso anno lo vediamo nel Pulp “Sette Psicopatici”, di Martin McDonagh, con Colin Farrell, Christopher Walken e Tom Waits.
E sempre un cast tutte stelle (tra gli altri Morgan Freeman, Mark Ruffalo e Michael Caine) lo ritrova nella scam comedy “Now you see me” (2013), di Louis Leterrier, che avrà anche un sequel nel 2016, questa volta diretto da Jon M. Chu.
Nel 2014 è di nuovo in tv, e con McConaughey, nella meravigliosa serie ultracult “True Detective”, forse la migliore nel campo noir, mentre al cinema ci delizia nella parte dello schizzatissimo Harlan DeGroat ne “Il Fuoco della Vendetta”(2013), ottimo revenge-movie diretto da Scott Cooper, e nel bel thriller di John Hillcoat “Codice 999” (2016), dove invece è ancora una volta un detective davvero poco ortodosso.
Lo vediamo in “Wilson” (2017), adattamento dell'omonima graphic novel di Daniel Clowes, diretta da Craig Johnson; come protagonista di “LBJ” (2016) un biopic sul presidente Lyndon Johnson, di Rob Reiner; in ” The War – Il Pianeta delle Scimmie” (2017), di Matt Reeves; e in “Solo: A Star Wars Story” (2018), di Ron Howard.
Lavora di nuovo con Martin McDonagh nello splendido “Tre Manifesti a Ebbing, Missuri” (2017), con una strepitosa Frances McDormand, offrendo una prova straordinaria nei panni di uno sceriffo alle prese con il cancro e una cittadina incazzata.
Debutta pure alla regia col curioso "Lost in London" (2017), primo film girato e trasmesso in diretta streaming; in parte ispirato a una storia vera che ha visto protagonista lo stesso Harrelson, quando, una notte nel 2002, fu arrestato a Londra dopo aver litigato con un tassista ed essere stato inseguito dallo stesso tassista e dalla polizia.
Oltretutto ultimamente il nostro Woody sembra si sia dato una bella raddrizzata: sposato con tre figli, vegano, ultrasalutista (pare che manco si fa più le canne…), quando non gira vive alle Hawaii…
Beh, chi lo avrebbe mai detto?
Bravo Woody, solo occhio a non diventare troppo palloso, però!
Tanti auguri Woody Harrelson!
“Se devo andare da qualche parte ci vado con la mia Desert Eagle 50”
Mickey Knox/Woody Harrelson – Natural Born Killers