Pronti per una chicca very, very, very Pulp?
Oggi vi vogliamo fare un bel regalo estivo, cari amici dei Mutzhi Mambo, con la splendida LORRAINE DE SELLE, una delle attrici più sensuali del nostro più infame cinema di genere!
Bellezza particolare, non proprio prorompente ma piena di fascino e malizia, Lorraine De Selle la ricordiamo per aver interpretato alcune delle pellicole più sadiche ed estreme della nostra cinematografia a cavallo degli anni anni ’70 e ’80.
E si parla di titoli come “Vacanza per un massacro”, “Cannibal Ferox”, “Violenza in un carcere femminile” e diversi altri “capolavori” nazisplotation, rape and revenge, sexploitation, women-in-prison e chi più ne ha ne metta, in una filmografia che la pone di diritto in vetta a qualsiasi classifica Pulp di sempre!
E pensare che al cinema la nostra De Selle ci è capitata per caso, non gli piaceva fare l’attrice, lo faceva tanto per racimolare (son parole sue) “il pane della sopravvivenza”: in realtà partiva dal giornalismo, è passata per la professione di modella per poi approdare alla produzione di film e sceneggiati televisivi.
Insomma, i film per lei sono stati solo una parentesi…alla faccia della parentesi!
Approdata alla cinema a metà degli Anni ’70, la Lorraine riveste inizialmente qualche ruolo marginale nella commedia sexy, piccole parti che però mettono in luce la sua presenza algida e seducente, quasi una dark lady de noantri.
Questa sua bellezza cosi particolare fa sì che venga preferita per ruoli drammatici e sostanzialmente ambigui, perfetti per il genere horror-thriller di cui finirà, involontariamente ma di fatto, per divenire una delle stelle più fulgide.
Lorraine De Selle nasce a Milano il 13 agosto del 1951, da padre francese e madre australiana.
Vive nel capoluogo lombardo fino a sedici anni; il padre lavora nel settore della lana, facendo commerci fra l’Australia e il nord dell’Italia.
Quando le muoiono i genitori nel 1968, si trasferisce in Australia e ci rimane fino a 24 anni; lì, finita la scuola, va a lavorare per un giornale, e per tre anni fa la reporter, poi per due anni cura la rubrica della televisione per la rivista “Australian Moment Weekly”.
Praticamente entra nel mondo dello spettacolo come critica!
Quando torna in Italia cerca ancora di fare la giornalista e lavora un po’ per un’agenzia di stampa estera, ma non riesce a svoltare. Decide quindi di buttarsi nella professione di modella (il fisico ce l’ha…) per poi passare a recitare, pur non avendo fatto nessun tipo di formazione in tal senso.
Il primo ruolo che ottiene è nel ’75, una piccola parte ne “La studentessa” che, contrariamente a quanto possa far sembrare il titolo, è un curioso erotico piuttosto visionario diretto da Fabio Piccioni.
È poi la volta di “Emanuelle in America” (1976), della serie apocrifa derivata dall’erotico francese “Emmanuelle”, con Laura Gemser nella parte della discinta giornalista, stavolta alle prese col mondo degli snuff movie.
Diretta come al solito dallo scaltro Joe D’Amato, sarà una pellicola che farà incazzare di brutto la nostra Lorraine, tenuta all’oscuro del fatto che ne esiste una versione con inserti hard.
Si prosegue con la commedia sexy “Noi siam come le lucciole” (1976), di Giulio Berruti, anch’essa, pur brutta, con un suo perché in quanto affronta la vicenda in prospettiva quasi “femminista”.
Dopo una particina ne “Il Medico della Mutua” (1977), di Joe D’Amato, la nostra si fa notare nel ruolo di detenuta-amante di un sadico colonnello SS nel brutale e misogino nazisplotation “KZ9 Lager di sterminio”, di Bruno Mattei.
Poi è la volta del visionario e ambizioso (ma poco riuscito) horror ambientato nel capoluogo veneto “Nero Veneziano” (1978), di Ugo Liberatore; del crime “Gardenia, il giustiziere della mala” (1979), di Domenico Paolella, con Martin Balsam e Franco Califano; del poliziottesco “I contrabbandieri di SantaLucia” (1979), di Alfonso Brescia, con Mario Merola e Gianni Garko; delle commedie “La liceale seduce i professori” (1979), di Mariano Laurenti, con Gloria Guida e Lino Banfi, e “Tre sotto il lenzuolo” (1979), di Michele Massimo Tarantini, con Walter Chiari.
Molto originale l’onirico “Una donna di notte” (1979), di Nello Rossati, la storia di uno scrittore di romanzi porno e delle sue fantasie sessuali; la Lorraine mai così arrapante, nel ruolo della procace vicina su cui lo scribacchino riversa le sue attenzioni morbose…
Seguono “Viaggio con Anita” (1979), una delle commedie meno riuscite del grande Mario Monicelli e soprattutto lo spietato “Vacanze per un massacro” (anche conosciuto come “Madness”-1980), claustrofobico connubio tra thriller ed erotismo, prova crepuscolare di un Fernando Di Leo ormai un po’alla frutta ma capace ancora di regalare momenti memorabili.
Ancora più morboso il trucido rape and revenge “La Casa sperduta nel parco” (1980), praticamente una versione italiana de “L’Ultima Casa a Sinistrs” di Wes Craven; diretto dal famigerato Ruggero Deodato che, con la scusa di una critica alla società borghese, mette in campo un vero concentrato di stupri e pura violenza gratuita.
L’anno successivo, finalmente, è la volta del mitico “Cannibal Ferox” (1981): diretto da Umberto Lenzi, è uno dei migliori cannibal – movie di sempre, secondo solo al capolavoro di Deodato “Cannibal Holocaust”.
Evirazioni, seni traforati da ganci, occhi cavati col coltello ed altre amenità varie (fra cui, purtroppo, vere crudeltà su degli animali, come disgraziatamente andava di moda all’epoca, siete avvertiti…) mantengono altissimo il tasso di gore della pellicola, che oltretutto può vantare una ricostruzione piuttosto accurata di un villaggio indio e dei figuranti adatti.
Intanto, in questi anni in cui fa l’attrice, la Lorraine lavora anche per la Rusconi come lettrice, scrive articoli ed un libro, e soprattutto cerca di metter su una casa di produzione.
Le sue ultime prove al cinema sono “Violenza in un carcere femminile” e "Blade violent”, due film girati insieme (1982) con la stessa ambientazione e, praticamente, lo stesso cast, dirette da Bruno Mattei, due squallide e violente pellicole women-in-prison con protagonista Emanuelle/Laura Gemser, mentre Franco Prosperi la dirige, da protagonista, nell’horror ecologico “Wild beast-Belve Feroci” (1983), classico esempio di eco-vengeance ma con una dose di realistica violenza inusitata in film del genere.
La nostra dà l’addio definitivo alle scene con la miniserie televisiva (di cui è anche produttrice) “Rally” (1989), diretta da Sergio Martino.
Infatti nel frattempo, aveva fondato con Gianni Hect Lucari la Junior Film, una società di produzione molto attiva negli sceneggiati e nei film TV (tutte più o meno cacate, va detto…).
Che dire: ci dispiace che il suo sguardo da gattina (così carina, così carina ma un po’stronzina…) abbia lasciato lo schermo così presto ma siamo contenti che si senta finalmente realizzata…
Almeno lei!
Tanti auguri Lorraine!
“Sono 300 milioni!”
“Così te ne vai in Venezuela…”
“Perché Venezuela?”
“Beh, quelli come te, con la grana vanno tutti in Venezuela!”
“E quelle come te dove vorrebbero andare…?”
Gio Belli/Luciano De Ambrosis; Paola /Lorraine De Selle – Vacanze per un massacro