Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

Alziamo i calici, cari amici dei Mutzhi Mambo, in onore di CHARLES BUKOWSKI, il vate degli ubriaconi, il profeta degli alcolizzati, il poeta dei bar, uno che di calici (e bicchieri, e boccali, e bottiglie, e damigiane, e botti) ne ha alzati parecchi in vita sua! 
Con i suoi sei romanzi, centinaia di racconti e poesie, in gran parte autobiografici, Bukowski (o, se vogliamo Henry Chinaski, il suo alter ego letterario) è stato l'autore di una vera e propria epopea delle sbronze, di squallidi amplessi, un'ode al nichilismo più autolesionista, un'epica della disfatta umana che difficilmente ha avuto eguali in quanto a intensità e brutale sincerità.
Bukowski ci ha lasciato, con le sue opere, un pericoloso vademecum sull'arte della sbronza; pericoloso perché, a volergli dar retta (specie in certi momenti della vita un po' down), non ti nasconde affatto l'abiezione in cui ti riduce la bottiglia (anzi, alcune sue pagine danno letteralmente la nausea, come si fosse bevuto sul serio..) ma ti ricorda anche che l'alternativa "seria" è parecchio, ma parecchio pallosa e avvilente…

Charles Bukoswski12
Detto sinceramente, alla fine si ripeteva un po’, sfruttando all’osso il suo cliché, ma la disperazione, l’arguzia e la profondità dei suoi lavori migliori non hanno rivali!
Heinrich Karl Bukowski Jr. nasce il 16 agosto del 1920 ad Andernach, in Germania, da padre statunitense (di origini polacche e tedesche), sergente dell'esercito degli Stati Uniti, e da madre tedesca. 
I genitori di Bukowski si conoscono in Germania, dopo la fine della Prima guerra mondiale ma, essendo l'economia tedesca al collasso, la famiglia emigra negli USA nel 1923, stabilendosi nel Maryland. 
Per sembrare più americani, cominciano a chiamare il figlio Henry Charles.
Dopo aver risparmiato un po', si trasferiscono nella periferia di Los Angeles nel 1930. 
Il padre di Henry è un brav'uomo ma ha due difetti: primo, da buon crucco, ama lavorare ma, in quei tempi di Grande Depressione, spesso capita che rimanga disoccupato per lunghi periodi e allora diventa violento e sfoga le sue frustrazioni in famiglia; secondo, da buon militare, ama gli abiti tradizionali e costringe il figlio ad andare in giro vestito da piccolo "tirolese", cosa che rende il giovane Charles oggetto di scherno da parte dei coetanei, ai quali quei costumi sembrano "da femminuccia". 
Altro motivo per cui viene preso in giro dai figli dei vicini è il suo forte accento "tetesken": cresce quindi come un bimbo timido e solitario, cosa che si aggrava nell'adolescenza, per una mostruosa acne che gli costa delle cure dolorose e gli lascia la faccia butterata come una spugna usata. 
Grazie al suo amico William “Baldy” Mullinax, figlio di un chirurgo alcolizzato, assaggia per la prima volta il vino all'età di 13 anni (ahiahiahi...). 

Charles Bukoswski18Dopo essersi diplomato alla Los Angeles High School, frequenta il L. A. City College per due anni, seguendo corsi di arte, giornalismo e letteratura. 
Mentre studia, si associa brevemente con un gruppo di nazisti, il German-American Bund, perché gli sono venuti a noia i "discorsi patriottici". 
Per un po' frequenta anche gruppi di estrema sinistra ma, il 22 luglio 1944, viene arrestato dagli agenti dell'FBI a Filadelfia, in Pennsylvania (dove vive in quel periodo), con l'accusa di renitenza alla leva e viene tenuto per diciassette giorni in prigione. 
Sedici giorni dopo non supera un esame fisico-psicologico e viene dichiarato non adatto al servizio militare. 
Pur proclamandosi, in seguito, pacifista, queste esperienze lo disgustano a tal punto della politica che se ne disinteresserà totalmente per il resto della sua vita (in un racconto dichiarerà che andare a votare è "uno spreco di tempo"). 
A 24 anni pubblica il suo primo racconto "Aftermath of a Lengthy Rejection Slip" e, due anni dopo, il secondo, "20 Tanks From Kasseldown". 
Non riuscendo però a tirarci su neanche un mezzo stipendio, Bukowski lascia perdere e smette di scrivere per un decennio, un periodo che lui chiama “una sbronza di dieci anni”. 
Durante una parte di questo periodo continua a vivere a Los Angeles, ma vagabonda anche per tutti gli USA, lavorando sporadicamente eHeinrich Karl Bukowski vivendo in pensioni pulciose o a scrocco.
Nei primi anni cinquanta ottiene un lavoro come postino, ma si licenzia dopo meno di tre anni stufo del tran-tran. 
Nel 1955, dopo aver bevuto come un cammello con la compagna Jane Cooney Baker (il grande amore "maledetto" della sua vita), viene ricoverato in ospedale per un'ulcera perforante che gli è quasi fatale: salva le penne solo grazie alle trasfusioni di sangue che gli dona il padre. 
Quando lascia l'ospedale, comincia a scrivere poesie.
Nel 1957 decide di sposare, senza averla mai vista prima, una poetessa di una città della provincia texana, Barbara Frye, che dirige una rivista sulla quale erano state pubblicate delle sue poesie, ma divorziano nel 1959. 
In seguito al divorzio, Bukowski ricomincia a bere di brutto e ritorna all'ufficio postale a Los Angeles, dove continua a lavorare come impiegato archivista per oltre dieci anni.
Nel 1962 la morte della sua amata ex-compagna (di sbronze) Jane lo traumatizza, e Charles sfoga il suo lutto e la sua tristezza in una serie di poesie e racconti pesissimi in suo onore.
Nel 1964, Frances Smith, la sua nuova convivente, partorisce l'unica figlia di Bukowski, Marina Louise. 
Lui però fa veramente la carogna, tratta malissimo la compagna offendendola continuamente (roba tipo "vecchia sdentata", per intenderci) e il loro ménage dura poco.
Intanto, due piccoli editori indipendenti, Jon e Louise Webb, fanno uscire i racconti "It Catches My Heart In Its Hands" e "Crucifix in a Deathhand". 
La prima raccolta di racconti di Bukowski è un libretto stampato in cinquecento copie nel 1965 intitolato "Confessioni di un uomo folle abbastanza per vivere con le Bestie". 
All'inizio del 1967, comincia a scrivere "Taccuino di un vecchio porco", pubblicandolo a puntate su vari giornali underground.
Nel 1969 il nostro Charles si dedica a una propria rivista letteraria (intitolata “Laugh Literary and Man the Humping Guns”), ma senza successo. 

Charles Bukoswski6
Lo stesso anno accetta un'offerta dall'editore della Black Sparrow, John Martin: 100 $ al mese per tutta la vita. 
Decide perciò di lasciare il lavoro alle poste per dedicarsi alla scrittura a tempo pieno. 
Dopo tutto, meglio morire di fame scrivendo che impazzire in un fottuto ufficio! 
Meno di un mese dopo finisce il suo primo romanzo autobiografico, "Post Office", che lo rende celebre. 
Grazie alla fama crescente comincia a fare colpo su di un sacco di ragazze decenti ed ha diverse relazioni con donne meno cesse del solito. 
Nel 1976 incontra Linda Lee Beighle, una frikkettona proprietaria di un ristorante di cibo salutare, aspirante attrice e devota di Meher Baba, leader di una setta indiana. 
Si trasferisce in campagna e Linda lo segue: convivono però ad intermittenza, perché lui a volte si rompe della relazione e la manda affanculo. 
Alla fine però, nel 1985, si sposano tramite un mistico canadese.
Bukowski, scrivendo di lei, dice che gli ha regalato altri dieci anni di vita, perché lo obbliga a bere un po' meno e solamente del vino.
Nel 1988 si ammala di tubercolosi, ma continua a scrivere e pubblicare libri fino a quando, il 9 marzo 1994, all'età di 73 anni, muore stroncato da una leucemia fulminante, a San Pedro, poco dopo aver completato il suo ultimo romanzo (dal titolo per noi evocativo), "Pulp". 
I funerali vengono officiati da monaci buddisti, visto il fascino esercitato su Bukowski, negli ultimi anni, da questa disciplina.
I suoi lavori migliori sono i già citati "Post Office" (romanzo semi-autobiografico sul periodo in cui faceva il postino, dove adotta per la prima volta il suo famoso pseudonimo di Henry Chinaski), "Factotum" (anch'esso in parte autobiografico sul periodo precedente), "Donne" (le avventure sentimental-pornografiche di Henry), "Panino al Prosciutto (sulla sua infanzia fino all'abbandono dell'università), le raccolte di racconti "Erections, Ejaculations, Exhibitions and General Tales of Ordinary Madness", probabilmente il suo capolavoro, che ha ispirato l'ottimo film omonimo di Marco Ferreri, con Ben Gazzara e un splendida Ornella Muti (in Italia uscito in due volumi, "Storie di ordinaria follia" e " Compagno di sbronze"), "Musica per organi caldi" e la raccolta di poesie "L'amore è un cane che viene dall'inferno". 
È un peccato constatare che per raggiungere la sua profondità si debba scendere così in basso…
Ma, come ci insegna Chinaski, non ci sono alternative!
Onore a Charles Bukowski 
Nota a margine: la sua lapide recita: "Henry Charles Bukowski - Hank - Don't Try - 1920-1994", e sotto appare l'incisione raffigurante un pugile. La scritta "Don't Try" (Non provare) è una frase che usa in una delle sue poesie, consigliando chi vuol scrivere a "Non provarci", cioè ad aspettare semplicemente l'ispirazione che, se non arriva, ci puoi "provare" quanto ti pare, tanto è inutile…

"Non arrivavo da nessuna parte, e neanche il resto del mondo, per quello. Stavamo tutti in giro in attesa di morire e nel frattempo facevamo alcune cosette per riempire lo spazio. Certuni non facevano neanche le cosette. Eravamo delle verdure."
Charles Bukowski - Pulp

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