Eccolo finalmente!
Signore e Signori, Sua Maestà il Contrabbasso!
Pur essendo uno strumento che amiamo, finora non ci eravamo occupati di contrabbassisti.
E quale migliore occasione per rimediare, cari amici dei Mutzhi Mambo, che l’anniversario della nascita del grande MARCUS VAN STORY, leggendario side man del mitico Sun Studio di Memphis, uno degli uomini che ha letteralmente forgiato il classico sound rockabilly.
Ha fatto un tour con i musicisti di Memphis e registrato nel più prestigioso studio durante l'epoca in cui Elvis Presley, Jerry Lee Lewis, Roy Orbison e altri artisti stavano ridefinendo la musica americana.
Come spesso succedeva (e succede tutt’ora) ai session men, lavorando in studio, spesso e volentieri il nostro non veniva accreditato, quindi è probabile che qualche giro di basso che dà la “pancia” ad alcuni insospettabili celeberrimi pezzi usciti dalla Sun sia proprio opera sua.
Marcus VanStory era conosciuto come "Slap Bass King" per la sua abilità a sbattere le corde del suo contrabbasso, una tecnica che caratterizzerà il modo di suonare questo strumento nel rock’n’roll anno ’50.
Per i pochi che non lo sapessero, lo “slapping” si riferisce alla tecnica che è una versione più vigorosa del pizzicato, in cui la corda viene strappata con tanta forza che quando viene rilasciata rimbalza sulla tastiera, producendo un suono distintivo, percussivo, di solito a tempo con il rullante e particolarmente indicato nella musica da ballare.
I primi ad utilizzare questa tecnica nella musica americana sono stati i jazzisti Steve Brown, Bill Johnson, Pops Foster, Wellman Braud e Chester Zardis.
Da non confondersi col famigerato slapping del basso elettrico, che si ascolta alla nausea negli assoli funky e che a noi francamente annoia, nel contrabbasso era una tecnica utilizzata da molte band almeno dagli anni '20, fino ad entra nell’uso comune dal 1940.
Il contrabbasso viene adottato nella musica popolare non solo dai neri ma anche dalle band Western Swing e Hillbilly Boogie.
Diventerà una componente fondamentale della primitiva forma di rrock’n’roll che mischia il blues a quella che allora viene chiamata musica hillbilly, uno stile musicale country molto ritmato, tipico dei peggio cafoni.
Da questo connubio uscirà fuori il rockabilly classicamente inteso.
Fra i più noti contrabbassisti slap si deve citare almeno il grande Bill Black, che suonava con Elvis Presley nei Blue Moon Boys, insieme al chitarrista Scotty Moore e il batterista D.J. Fomtana,
Esiste pure una canzone composta da George e Ira Gershwin "Slap That Bass", tutta dedicata a questo suono.
Il contrabbasso rockabilly rivivrà una seconda giovinezza a partire da Lee Rocker degli Stray Cats e da tutto il movimento psychobilly (non quello che passa per i Cramps però), con personaggi come Kim Nekroman dei Nekromantix, Geoff Kresge dei Tiger Army e Jimbo Wallace della band del Reverendo Horton Heat.
Purtroppo ormai è diventata quasi una corsa alla rapidità con cui si schiaffeggiano le corde, con interminabili esibizioni di virtuosismo da circo che a noi fanno solamente gonfiare le palle…
Ma torniamo al nostro VanStory e allo storico Sun Studio, che è l’argomento che oggi ci interessa…
Con buona pace di tutti i tipi con la banana a punta, avidi di piroette sullo strumento.
Marcus Van Story nasce il 3 maggio del 1920 a Corinto, nel Mississippi.
Si avvicina alla musica grazie alla chiesa locale e si trasferisce a Memphis nel 1946.
Non si sa molto sulla sua vita, a parte che è un veterano dell’esercito.
Comincia a suonare nei club della zona e fa la conoscenza del fondatore della Sun Records, Sam Phillips.
Già nei primi anni '50, trova lavoro come musicista country nelle vicinanze di Memphis e, tra il 1953 e il 1954, è ospite fisso del “Saturday Night Jamboree” di Joe Manuel, trasmesso in diretta da Memphis sulla radio KWEM, il sabato sera.
In questo programma, passeranno artisti come Johnny Cash, Elvis Presley, B.B. King e molti altri musicisti famosi.
Inizia quindi a lavorare con Phillips nel suo studio.
Il Sun era stato aperto il 3 gennaio del 1950 e sarà il luogo magico dove registreranno artisti blues e rhythm’n’blues del calibro di Howlin' Wolf, Junior Parker, Little Milton, B.B. King, James Cotton, Rufus Thomas, e Rosco Gordon.
Man mano che gli anni ’50 si orientano sempre più sul “nuovo” genere per i “gggiovani”, il Sun Studio diviene una sorta di mecca, un simbolo per numerosi musicisti rock’n’roll, country e rockabilly; molti di loro (anzi il meglio di loro!) come Johnny Cash, Elvis Presley, Carl Perkins, Roy Orbison, Charlie Feathers, Ray Harris, Warren Smith, Charlie Rich e Jerry Lee Lewis sono sotto contratto con l'etichetta Sun Records e proprio qui incidono molti loro lavori divenuti pietre miliari, fin quando il Sun Studio non si trasferirà dalla sua storica sede nello stabile di Union Avenue.
Nel 1959, infatti, Sam Phillips inaugura il più ampio “Sam C. Phillips Recording Studio” (più noto come “Phillips Recording”) destinato a prenderne il posto.
Ma non sarà più la stessa cosa…
Nel 1954 e nel 1955 Van Story suona nelle prime registrazioni di Charlie Feathers per la Sun Records.
Il loro connubio durerà fra alti e bassi per tutta la vita e i due si ritroveranno spesso a suonare insieme.
In quei primi anni, il nostro viene impiegato spesso come side man per altri artisti, tra cui Maggie Sue Wimberley e le Miller Sisters.
Oltre al contrabbasso, VanStory spesso suona l'armonica e registra i cori su alcuni dischi.
La più lunga collaborazione fissa di VanStory, durante il periodo classico, è con Warren Smith, una star di secondo piano della Sun che non raggiungerà mai la fama di Presley o Perkins.
Warren Smith arriva alla Sun nel 1956 e piazza subito il suo primo successo con “Rock'n'Roll Ruby”. In questa prima session, Smith viene accompagnato dagli Snearly Ranch Boys, ma nelle registrazioni successive viene supportato da una band completamente nuova, tra cui spicca il nostro Marcus.
Van Story diviene non solo il nuovo contrabbassista di Smith, ma anche il suo manager e va anche in tour con lui.
Smith si fa conoscere con pezzi un po’ bizzarri come “Ubangi Stomp” e “Miss Froggie”, la storia di una donna "a forma di rana" che amava "bere acqua fangosa e dormire in un tronco cavo".
Quando suona dal vivo con Smith, VanStory a volte si annerisce un dente e si dipinge le lentiggini sul viso, tanto per aggiungere un elemento demenziale allo show.
Nel 1957, tuttavia, Van Story esce dalla band di Smith e viene sostituito da Will Hopson.
Finito il periodo magico dell’epoca d’oro del rock’n’roll, negli anni successivi, Van Story continua a essere attivo come musicista nella scena locale country e rockabilly.
Quando non suona o è in tour, Marcus lavora come saldatore: per oltre 14 anni lavora d’estate al negozio Sweet's Trailer Hitch & 4-Wheel Drive.
Negli anni '70, Van Story viene sempre più assorbito dal revival rockabilly, dove viene finalmente celebrato come un maestro.
Nel 1974 registra per la Barrelhouse Records un album in cui è accompagnato da Malcolm Yelvington, Charlie Feathers e suo figlio Bubba.
Incide il suo unico disco solista nel 1977, “Drinkin 'Wine Spo-dee-oh-dee”, sempre per la Barrelhouse of Chicago.
Suona poi nell’album di Charles Feathers, “That Rock-A-Billy Cat” del 1979 come bassista.
Un anno prima, aveva partecipato a una session con vecchi musicisti della Sun che hanno accompagnato Vern Pullens e Eddie Bond.
Nel 1986, Van Story è fra i membri fondatori della Sun Rhythm Section, un supergruppo di artisti Sun che registra album e va in giro in tournée negli Stati Uniti e in Europa.
Oltre al nostro sono della partita anche Sonny Burgess, Jerry Lee "Smoochy" Smith, Jimmy Van Eaton, Stan Kesler, Paul Burlison e D.J. Fontana.
In questo gruppo Marcus sfodera pure il suo talento come intrattenitore, chitarrista e armonicista.
L'album più recente di questo ensemble di vecchie glorie è “Old Time Rock 'N’ Roll”.
Nel 1991, Van Story ha fatto le sue ultime registrazioni, con Scotty Moore e D.J. Fontana per delle session con il leggendario Carl Perkins.
Questo autentico pilastro del rockabilly ci lascia a 71 anni, il 24 aprile del 1992, a Memphis, nel Tennessee.
Lascia una moglie, quattro figli, sette nipoti e tre pronipoti.
E a noi ormai non resta che sorbici l’ennesima cover band che suona all’America Diner, fra un hamburger in franchising e l’altro…
Onore a Marcus VanStory!
“Well I rocked over Italy and I rocked over Spain
I rocked in Memphis, it was all the same
Well, I rocked through Afrika and rolled of the ship
And seen them natives doin' an odd lookin' skip
I parted the weeds and looked over the swamp
Seen them cats doin' the Ubangi-stomp
Ubangi-stomp with the rock and roll
Beats anything that you've ever been told
Ubangi-stomp, Ubangi-style
When it hits, it drives a cool cat wild…”
Warren Smith – Ubangi Stomp