Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

REGISTA CRIMINALE

Permetteteci un po' di (in)sano patriottismo ma siamo veramente lieti di poter omaggiare un bravo regista italiano di film crime!
E, badate bene!, non si tratta del solito Almanacco nostalgico che, celebrando l'ennesima gloria nazionale del tempo che fu, Vi ricorda, come al solito, quanto eravamo eccezionali negli anni '60 e '70 nelle produzioni di genere...
Oggi, cari amici dei Mutzhi Mambo, si va a festeggiare il compleanno di un filmaker modernissimo, che ci delizia con i suoi eccellenti lavori in grado di tenere testa a qualsiasi produzione internazionale, perfino agli ammerigani!
A parte qualche sporadica (per quanto a volte ottima) eccezione, erano davvero decenni che il nostro Paese non poteva competere in prima linea come qualità e interesse in campo noir; per fortuna che è arrivato lui a farci ricordare che non siamo gli ultimi arrivati e che siamo capaci di mettere in piedi opere validissime anche senza per forza scomodare il "cinema d'autore" o senza poter contare sui dollaroni di Hollywood!
Stiamo parlando naturalmente dell'asciutto STEFANO SOLLIMA, il miglior regista crime attualmente in circolazione in Italia e uno dei più interessanti in generale!
"ACAB", "Suburra", "Soldado", le serie di "Romanzo Criminale" e "Gomorra" (la prima stagione la supervisione della seconda), sono il suo biglietto da visita!
Tanto per sgombrare il terreno da equivoci, premettiamo che in linea di massima i figli d'arte ci stanno un po' sulle palle: in questo senso bisogna ammettere che Stefano ha potuto contare su di un papà d'eccezione, il gigantesco Sergio Sollima, uno dei maggiori registi di spaghetti-western, nonché autore di una delle serie da noi più amate, il favoloso "Sandokan" (che naturalmente contiamo di celebrare quando sarà possibile).
Ma, a parte il fatto che il figlio ha tenuto alto l'onore di cotanto cognome con lavori che non sfigurano affatto nel confronto con quelli del padre, la carriera di Stefano non fa venire in mente il solito raccomandato, che lavora grazie alle spinte del parente di turno: a sentirlo raccontare, si sente quasi il sapore e il fascino della bottega artigiana, del duro e modesto apprendistato, del passaggio di padre in figlio del "mestiere".
Certo, essere "figlio di..." lo ha aiutato ma più nel senso della possibilità di frequentare fin da piccolo i set, del poter "respirare" il cinema dal dietro le quinte, del poter "rubare con gli occhi", in diretta, tutti i segreti del "fare" i film.
Questo senza dubbio è un privilegio riservato a pochi che ammettiamo ci fa invidia, ma non sono certo in tanti quelli che hanno saputo sfruttare al meglio questa possibilità.
Stefano Sollima, di sicuro, è uno di questi!

Stefano Sollima nasce a Roma il 4 maggio del 1966.
Passa la sua infanzia e adolescenza su vari set di film, innamorandosi dell'arte di girare con la macchina da presa grazie all'esempio di suo padre Sergio.
E questa è senza dubbio la miglior scuola possibile, tanto che il nostro, com'è prevedibile, non frequenterà mai accademie o corsi vari ma si farà le ossa "sul campo".
Lavora come cameraman per la NBC, la CBS e la CNN e realizza dei documentari in zone di guerra, cosa che lo aiuterà in seguito a definire il suo stile così asciutto e realistico.
Dopo qualche spot tv, si dedica alla fiction più greve, dirigendo alcuni episodi de "Un posto al sole" e "La squadra" (si deve pur mangiare...).
Nel 2005 è il regista di tutta la miniserie "Ho sposato un calciatore", trasmessa da Canale 5.
Tra il 2008 e il 2010 arriva la svolta: dirige una delle piu belle serie italiane di sempre, "Romanzo Criminale", prodotta da Cattleya e Sky Cinema, basata sull'omonimo romanzo del giudice Giancarlo De Cataldo che già aveva ispirato l'omonimo, ottimo film di Michele Placido.
Il racconto trucido e violento delle imprese della famigerata banda della Magliana, nelle mani di Sollima diventa un racconto epico, sontuoso, una saga dai toni shakespeariani, in cui bene e male si confondono e perdono ogni distinzione.
Operazione "Scorsesiana" nel senso migliore del termine, nenche lontanamente concepibile nel mondo delle fiction italiche fino ad allora, ancora legate a stili da sceneggiato tipo "La Piovra" nell'affrontare il genere noir, "Romanzo Criminale" cambierà radicalmente proprio l'approccio alle fiction.
Nel 2012 il nostro debutta al cinema col serratissimo "ACAB: All Cops Are Bastards", ispirato al libro di Carlo Bonini.
Uno spaccato livido, spietato e realistico della vita di un gruppo di sbirri, fra eroismo e meschinità, sacrificio e connivenze criminali, senza sconti ma anche senza retorica avversa, impreziosito da un ottimo e azzeccato cast in cui spiccano Pierfrancesco Favino e Marco Giallini.
Con questo lungometraggio Sollima si candida ad essere l'unico legittimo erede della grande tradizione del "poliziottesco" italiano e ottiene sei nomination al David Di Donatello,
Il suo secondo lavoro prodotto da Sky è la celeberrima serie "Gomorra", trasmessa per la prima volta nel 2014, basata sul libro di Roberto Saviano da cui già Matteo Garrone aveva tratto l'omonimo, visonario capolavoro cinematografico.
Abbandonata completamente ogni velleità "autoriale" che aveva contraddistinto il film, Sollima racconta con crudezza inaudita le gesta di camorristi e spacciatori di droga che agiscono nella periferia di Napoli, scegliendo un taglio quasi "documentaristico" (usa prevalentemente attori sconosciuti che recitano in dialetto partenopeo stretto) ma sempre contraddistinto da un "epica" di fondo e senza mai venir meno ai doveri della messinscena spettacolare ed avvincente.
In poco tempo la serie diventa un cult e i personaggi principali popolarissimi, così come alcune delle loro frasi, tanto da venire da più parti accusata di "apologia" della camorra.
Il nostro dirigerà anche un paio di episodi della seconda stagione, di cui manterrà la supervisione artistica, ma poi si sgancia definitivamente dal progetto (e si vede, purtroppo...).
Nel 2015 torna nella Capitale per dirigere una nuova epopea crime, il thriller "Suburra", tratto dal libro di Bonini e Giancarlo De Cataldo, incentrato sulla Roma malavitosa contemporanea.
Forse un po' troppo grottesco e "di maniera", rispetto alle sue prove precedenti, il film si fa comunque vedere con piacere, grazie anche all'ottimo cast, che comprende Claudio Amendola, Pierfrancesco Favino e Elio Germano, e genererà a sua volta una omonima serie TV prodotta questa volta da Netfix, per la quale Sollima non viene coinvolto.
Dopo "Suburra", Sollima torna al cinema nel 2018 dirigendo "Soldado", sequel del bellissimo "Sicario" di Denis Villeneuve, con Benicio Del Toro e Josh Brolin.
Un serratissimo action ambientato sul confine fra Messico e Stati Uniti, una trama a base di cinici doppiogiochi animata da terroristi, cartelli della droga, trafficanti di esseri umani, bambine rapite e ambigui agenti della CIA.
Pen niente intimorito dalla produzione a Stelle e Strisce e dal confronto con il sensazionale predecessore, Stefano confeziona un ottimo seguito, in cui il nostro riesce, nonostante tutto, a mostrare prepotente il suo stile; peccato per delle macroscopiche imperfezioni di coerenza narrativa sul finale che rovinano il giudizio complessivo sul lavoro...
Nel 2016 inizia a lavorare su un nuovo progetto che verrà presentato a Venezia: si tratta dell’attesissima serie in 8 episodi "ZeroZeroZero" (2020), ispirata nuovamente ad un romanzo di Roberto Saviano che segue il viaggio di un carico di cocaina dall’acquisto alla consegna.
La serie, girata in tre continenti, Europa, Africa e America (di cui il nostro gira i primi due episodi), vanta tra i protagonisti Gabriel Byrne e Dane DeHaan.
Sempre negli Stati Uniti dirige "Senza rimorso", con Michael B. Jordan, trasposizione dell'omonimo techno-thriller di Jack Ryan, scritto da Tom Clancy, in uscita prevista nelle sale americane (pandemia permettendo...) a settembre del 2020.
Ma il progetto che più attendiamo è il western "Colt", tratto da un soggetto inedito di Sergio Leone; inizialmente concepito come mini-serie, sembra che ne verrà realizzato un film.
Chissà se Sollima, dopo aver rilanciato a suo modo il "poliziottesco", non riesca a ridare nuova linfa anche agli "spaghetti-western"...
Sarebbe davvero o'miracolo!
Tanti auguri, Stefano!

"Mo' nun ce sta cchiù 'o bastone, Genna'! 'E pecore, senza 'o cane 'e guardia, se ne vanno pê cazze 'e lloro! Papà tuoje ha da passa' a mano! Co' 41 bis 'ncuollo, nun se po' cummanna'! Ha da capi' ca mo' staje tu, e si cummanne tu, 'a giostra gira n'ata vota!"
Ciro/Marco D'Amore – Gomorra 

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