Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

IL TALLONE D'ACHILLE

Sarebbe l'ora di essere meno snob e di considerare gli illustratori Pulp dell' "Epoca d'Oro" alla stregua degli esponenti delle arti figurative tout court.
Sarebbe l'ora di levarsi la puzza da sotto il naso e affrontare questo periodo con obiettività, visto che ormai di "storia" si tratta... 
Come si studia (?) la Storia dell'Arte, dove nelle diverse correnti storiche si devono inquadrare vari artisti, stilisticamente simili ma a ben vedere con la loro decisa personalità, andando ad analizzare una messe di Madonne e Gesù bambini apparentemente uguali, rilevando ed esaltando le peculiarità dei singoli autori, lo stesso "occhio" si dovrebbe adottare con gli illustratori Pulp!

Gino DAchille12Uno come il potente GINO D'ACHILLE, ad esempio, per uno sguardo pigro, potrebbe passare per un mero "epigono" tamarro del già tamarrissimo Frank Frazetta, il più fenomenale illustratore di cover di romanzi Pulp in assoluto.
Però il grande illustratore italiano, ma inglese d'adozione, era lungi dall'essere solamente un imitatore dell'artista americano: chiaramente, con questo, nessuno vuole affermare che Gino D'Achille fosse un pittore particolarmente innovativo e originale ma le sue copertine avevano comunque un fascino tutto loro.
Oltretutto, in ambito Pulp, la cosiddetta originalità è un valore accessorio: se c'è, ben venga, ma non è certo fondamentale come parametro di giudizio...
Come la perizia tecnica e formale, d'altronde...
Più importanti, in ottica Pulp, sono il vigore artigiano, le tematiche relative a certi generi, e la capacità di comunicarle in modo spiccio e diretto, senza tanti fronzoli.
Ben vengano quindi banalità e stereotipi, se rendono il messaggio più semplice ed efficace.
Dopotutto, l'imitazione (soprattutto quella più squallida e malriuscita) è proprio il "sugo" del Pulp...
In tal senso, D'Achille sarebbe proprio l'uomo che fa per noi, cari amici dei Mutzhi Mambo...
Ma via, non siamo troppo severi, di squallido e malriuscito in D'Achille non c'è davvero nulla: se è vero che in parecchie illustrazioni fantasy risulta un po' un clone di serie B di Frazetta (gli mancava infatti quella capacità che aveva il grande autore americano di rendere "naturalmente" mitica o epica qualsiasi raffigurazione, riducendo spesso le sue copertine a meri esercizi di stile), il nostro, nei suoi lavori più riusciti, specie quelli piu propriamente sci-fi, riusciva a fondere la potenza muscolare, michelangiolesca dei personaggi di Frazetta con quel senso di straniamento surreale delle opere di Karel Thole, il celebre copertinista di "Urania", creando una sintesi unica, riconoscibilissima.
E quando ci prendeva e sfoderava il suo stile meno lezioso, le sue copertine erano davvero una meraviglia delle meraviglie...
Totalmente, assolutamente, soavemente, fantasticamente Pulp!

Gino DAchille2Gino D'Achille nasce a Roma, il 30 novembre del 1935.
Sin da piccolo Gino si dimostra un asso nel disegno, tanto da essere invitato, a soli 11 anni, a mostrare il suo ritratto di Papa Pio XII al pontefice in persona.
A tredici anni, inizia la sua formazione presso il Liceo Artistico di Roma e in seguito frequenta l'Università di Architettura della città, focalizzando in seguito la sua attenzione verso gli edifici bizzarri e i veicoli strani, nonché sui nudi e gli animali esotici che scova nelle copertine dei libri.
Inizia subito a lavorare nel mondo della pubblicità presso il prestigioso Studio Favalli di Milano, città nella quale si trasferirà e conquisterà l’attenzione del mercato Inglese che lo arruola immediatamente.
Mai particolarmente specializzato in estetica fantascentifica, D'Achille si trasferisce a Londra nel 1964 e inizialmente lavora principalmente nell'animazione, un campo in cui tornerà negli anni '80 per progettare personaggi per due speciali televisivi basati sulle opere di David MacAulay.
La sua perizia nel ritrarre personaggi storici e la vigorosa padronanza delle anatomie attira anche l'attenzione di David Kossoff che gli commissiona delle illustrazioni per un'edizione delle "Storie della Bibbia" (1968).
All'inizio degli anni '70, inizia a dipingere copertine di libri sci-fi per la Ballantine Books, comprese alcune copertine per i libri della serie "Gor" di John Norman, tra cui quella, celebre, per "Assassin of Gor" (1970), che raffigura splendidamente un uomo corazzato che cavalcava un enorme uccello.
Tuttavia per D'Achille arriva alla sua massima fama per le bellissime copertine che dipinge per le ristampe della Ballantine degli undici volumi della serie "John Carter di Marte" di Edgar Rice Burroughs (1973).
Non solo i suoi eroi tutti muscoli, le donne mezze nude e le bizzarre creature marziane reggono bene il confronto coi lavori di predecessori del calibro di Roy G Krenkel e Frank Frazetta, ma porta anche una ventata di fresco dinamismo alla resa della tecnologia marziana, come si può notare nella sua immagine mozzafiato di un pericoloso combattimento cappa e spada a bordo di un dirigibile impennato per "The Gods of Mars".
E nessuno aveva mai dipinto prima di lui un "banth", una delle bestie marziane malvage immaginate a scrittorecdi Tarzan, come si può ammirare sulla copertina di "Thuvia, Maid of Mars".
Opportunamente dominate da sfumature di beige, rosso e verde oliva per abbinare la flora, la fauna e l'ambiente marziani, gli undici dipinti vengono progettati per adattarsi insieme come a formare un enorme paesaggio senza soluzione di continuità: e la stessa opera d'arte D'Achille viene stampata dalla Ballantine su un unico poster che adorna per tutta la sua lunghezza, il muro di uno studioso di fantascienza.
Ad oggi, i dipinti di D'Achille per molti rimangono l'interpretazione definitiva del mondo protofantascientifico di Burroughs.
D'Achille continuerà a dipingere copertine di libri sci-fi negli anni '70 e '80 per altri editori, tra cui Ace Books, DAW Books, Granada/Grafton e Pan, impreziosendo romanzi di Jack Vance, C. J. Cherryh, Daphne du Maurier, Mary Stewart e Tanih Lee,
Illustra libri di "Sherlock Holmes", "Il Libro della Giungla", le storie di "Fu Manchu", le leggende Arturiane, la serie di romanzi "Flashman" di George Macdonald Fraser, come innumerevoli (più di 100!) copertine di western, crime, thriller, romanzi avventurosi, di guerra e romantici, ma dedicherà sempre più tempo all'illustrazione di libri per bambini, che evidentemente trova più soddisfacente (o più lucrosa...).
Nei suoi ultimi anni, a causa di varie malattie, diventa sempre più inattivo, fino ad essere costretto ad interrompere la sua attività

Gino DAchille9
Gino D’Achille si spegne nella sua casa in Corsica, dove da tempo si era ritirato, il 10 Febbraio del 2017.
Ora che i viaggi su Marte li progettano davvero, su quella landa desolata e inospitale, non possiamo che ripensare a quanto era più romantico e divertente immaginarli dalle copertine di D'Achille.
A volte, il saper le cose come stanno sul serio, ti sciupa tutto il gusto...
Onore a Gino D'Achille!

"Era un popolo ubriaco di potere e di gloria, che guardava agli altri abitanti di Marte come bestie da macello"
Edgar Rice Burroughs - John Carter di Marte

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