Se il tonicissimo HENRY ROLLINS fosse nato a Firenze, sarebbe stato al massimo un giocatore del Calcio Storico ma siccome è nato a Washington, è diventato un cantante punk!
E che cantante!
Non solo, cari amici dei Mutzhi Mambo, pure poeta e attore!
Eh, l'Ammeriga…
Comunque, prima ancora che essere un cantante, un attore, doppiatore, opinionista o un poeta, Henry Rollins è una forza della natura.
Il nostro energumeno preferito è (o forse era, visto che è un bel po' che non fa più musica...) il più viscerale interprete non solo del punk ma del rock in generale.
Ha portato alle estreme conseguenze il modello (anche vocale) di Jim Morrison e chi lo ha visto in concerto sa che è un'esperienza bestiale: Henry, sul palco, è capace di sprigionare un'energia e una tensione uniche, senza uguali, quella sensazione di quando stai per essere menato da uno più grosso e cattivo di te e non ci puoi fare un bel niente!
Inoltre è pure un lucidissimo lettore ed interprete della società americana, un ottimo scrittore e un coraggioso editore…
Che vuoi di più?
Filo conduttore della sua produzione è una visione profondamente pessimista della condizione umana.
Disgustato dal mondo, tanto a livello sociale quanto a livello personale, Rollins usava la voce come mezzo per sfogare la sua frustrazione contro il mucchio di merda che è l’esistenza.
I suoi dischi, sia con i brutali Black Flag che solisti, sono un cazzotto nello stomaco verso l'ascoltatore, un magma sonoro che non concede scampo a nessuno, compreso se stesso: è infatti la sua umanità, il bersaglio preferito delle sue invettive.
Le sue canzoni, che ormai da diversi anni, purtroppo, sono diventate spietati monologhi introspettivi, hanno l’obbiettivo di scuotere fin nel midollo coloro che hanno la (s)ventura di sentirle ma mai a senso unico, mai come un mero shock nichilista: in realtà, con la loro immane potenza si prefiggono anche un effetto catartico, liberatorio, con un intensità emotiva ineguagliabile.
Henry Rollins ha veramente usato la musica per incanalare la rabbia della sua generazione, inserendosi a pieno titolo nella tradizione rock'n'roll più dura e pura, che ha trovato nel punk più radicale e nel rock più rumorista l'ultimo baluardo di quella voglia di sovvertire il sistema che faceva parte del DNA stesso di questo genere, prima di essere fagogitato dall’industria dell'intrattenimento.
E, nonostante le urla e le esibizioni muscolari (o probabilmente proprio grazie a loro), lo ha fatto con una lucidità impressionante…
Henry Lawrence Garfield (così all'anagrafe) nasce a Washington, il 13 febbraio del 1961.
I genitori, di famiglia benestante, divorziano quando Henry ha 3 anni e la sua infanzia viene segnata da reiterati episodi di violenza sessuale.
Da adolescente soffre di depressione, bassa autostima e complessi di natura sessuale.
Gli viene in seguito diagnosticata una forma di iperattività e gli vengono prescritte massicce dosi di Ritalin per permettergli di concentrarsi nello studio.
Frequenta la scuola militare Bullis School di Washington, D.C., dove si dedica al culturismo e alla scrittura.
Penna e bilancere, per il nostro Henry!
Dopo la scuola superiore, viene introdotto al punk grazie all'amico Ian MacKaye (in seguito diventato membro di Minor Threat e Fugazi) e frequenta l'American University di Washington per un semestre, ma smette quasi subito nel 1979.
Inizia a fare lavoretti infimi a salario minimo, tra cui il corriere per i campioni di organi presso il National Institutes of Health.
Dal 1979 al 1980 Rollins lavora come roadie per diverse bande di Washington, tra cui i Teenager Idles.
Quando il cantante della band, Nathan Strejcek, non si presenta alle prove, Rollins convince il gruppo a lasciarlo cantare.
La sua fama di ottimo performer inizia a diffondersi nella scena punk di Washington; il cantante dei Bad Brains, H.R., invita spesso Rollins sul palco a cantare insieme a lui.
Nel 1980, la punk band The Extorts perde il frontman Lyle Preslar che passa ai Minor Threat; Rollins si unisce al resto del gruppo per formare gli State of Alert (S.O.A.), divenendone il frontman e cantante.
Gli S.O.A. registrano il loro unico EP, "No Policy" nel 1981 e si sciolgono dopo un totale di una decina di concerti.
Rollins comunque si guadagna una buona reputazione come animale da palcoscenico, sempre in prima linea quando scoppia il pogo o se c'è da volare sul pubblico come stage-diver.
Il suo impiego come responsabile del negozio di gelato Häagen-Dazs si Georgetown gli serve intanto per finanziare l'EP dei S.O.A.
Dopo che un amico gli aveva regalato il loro primo EP, "Nervous Breakdown" (1980), diventa superfan del gruppo Black Flag e inizia uno scambio di lettere con il bassista Chuck Dukowski.
Invita poi la band a rimanere in casa dei suoi genitori quando fanno un tour nella costa orientale nel dicembre 1980 e quando tornano nel 1981, Rollins partecipa a molti dei loro concerti.
In uno spettacolo improvvisato in un bar di New York, il cantante Dez Cadena gli permette di intonare "Clocked In", una canzone che Rollins aveva espressamente richiesto alla band.
Cadena intanto vuole passare alla chitarra, e la band è in cerca di un nuovo vocalist: decidono di assumere Rollins ufficialmente dopo una prova direttamente sul palco!
La sua personalità energica e intensa fa di lui il perfetto uomo di punta della band.
Dopo esser stato preso nei Black Flag, Rollins lascia il suo lavoro da Häagen-Dazs, vende la sua auto, e si trasferisce in California.
Cambia il cognome da Garfield in Rollins e rimane nel gruppo dal 1981 al 1986, anno del loro scioglimento.
Il suo primo show con il gruppo è datato 21 agosto 1981 presso il Cuckoo's Nest in Costa Mesa.
Ma la California non è Washington: a Los Angeles la polizia presto si rende conto che Rollins è un membro dei famigerati Black Flag (con un nome così son di sicuro dei lurido anarchici!), ed inizia a controllarlo pesantemente.
D'altronde si presenta sul palco con indosso solo dei pantaloncini neri, a torso nudo, tutto tatuato, aggressivo, che pare sempre sul punto di menare qualcuno.
Ovvio che tanto rassicurante non è…
In scena rimane sempre più isolato dal resto della band: pare che ogni concerto sia un fatto personale da risolvere a botte!
Nel 1983, durante uno show in Inghilterra, Rollins pesta un membro del pubblico, “colpevole”, secondo l’Henry-pensiero, di aver tentato di aggredire Ginn; il chitarrista stesso più tardi rimprovererà Rollins, dandogli del "macho coglione".
Nel mese di agosto del 1983, il chitarrista Dez Cadena lascia la band, seguito da Dukowski.
Nel 1984 sono praticamente una band heavy metal pesantissima caratterizzata da Rollins che urla per tutta la durata di molte canzoni; i membri del gruppo si fanno crescere i capelli lunghi confondendo il pubblico hardcore della prima ora.
Sotto l'influenza di Rollins la musica dei Black Flag subisce drastici cambiamenti, allontanandosi dal punk degli esordi per sfociare nel metal-noise dissonante e nello sludge.
Il cambiamento dello stile musicale e di look gli aliena molti dei loro fan originali, che iniziano ad aggredire letteralmente Rollins: durante le esibizioni spesso lo prendono a pugni, sputi, graffi.
Henry non ci sta e si mette a menare il pubblico che si avvicina troppo al microfono.
Comincia pure a pompare pesi di brutto e, durante il tour del 1984, si presenta visibilmente gonfiato; ormai sta costruendo un muro di muscoli fra lui e i fans.
Verso la metà degli anni ottanta Rollins decide di produrre un disco del famigerato serial killer Charles Manson con l'aiuto della SST Records, la casa discografica dei Black Flag.
Il progetto non va in porto a causa di diverse minacce di morte ricevute dalla SST.
Il disco, dal titolo "Completion" esiste solo in cinque copie, due delle quali in possesso dello stesso Rollins.
Nel 1986 i Black Flag si sciolgono, ormai incapaci di gestire le loro tensioni interne e quelle del pubblico.
Durante la sua permanenza nel gruppo, Rollins tiene alcuni diari con pensieri ed esperienze, che vengono pubblicati nel 1994 nel premiatissimo "Get in the Van", vero must per chi si vuol fare un'idea di cosa voleva dire fare la vita on the road per una band punk in quegli anni infuocati.
Successivamente alla pubblicazione di altri diari, Rollins fonda una propria casa editrice, la 2.13.61, così chiamata dalla sua data di nascita.
Pubblica nove album con la 2.13.61, e molti con altre case discografiche.
La 2.13.61 edita oltre ai libri di Rollins, scritti di Joe Cole, Nick Zedd, Nick Cave, Hubert Selby Jr., Michael Gira, oltre ad album della Rollins Band, Exene Cervenka, The Birthday Party e The Gun Club e anche di artisti free-jazz, tra cui Matthew Shipp e Roscoe Mitchell, dei quali Rollins è grande fan.
Appena sciolti i Black Flag, Rollins parte in tour come artista di spoken word.
Pubblica due album da solista nel 1987, "Hot Animal Machine", una collaborazione con il chitarrista Chris Haskett, e "Drive by Shooting", registrato a nome "Henrietta Collins and the Wifebeating Childhaters"; Rollins, lo stesso anno, pubblica anche il suo secondo album di spoken, "Big Ugly Mouth".
Insieme con Haskett, a Rollins presto si uniscono Andrew Weiss e Sim Caino, entrambi ex membri del side-project di Ginn, i Gone, fondando la Rollins Band.
Il gruppo parte per un tour senza sosta, e il loro album di debutto, "Life Time" (1987), viene subito seguito da una raccolta di outtakes "Do It".
La band continua il tour per tutto il 1988; nel 1989 esce un altro album dei Rollins Band, "Hard Volume", mentre un altro dal vivo, "Turned On", e un altro di spoken, "Live at McCabe", seguono nel 1990.
Nel 1991 registra una bellossima cover di "Let There Be Rock" degli AC/DC con gli Hard-Ons.
Nel dicembre 1991, Henry e il suo migliore amico Joe Cole vengono avvicinati da due rapinatori armati fuori dalla casa di Rollins.
Cole viene ucciso da un colpo di pistola alla testa, mentre Rollins riesce a fuggire illeso: la polizia lo sospetta però per l'omicidio e lo trattiene per dieci ore.
Anche se profondamente traumatizzato per l'accaduto (come racconta nel suo agghiacciante "Now Watch Him Die") Rollins continua pubblicare nuovo materiale; lo spoken-word "Human Butt" nel 1992, per la sua etichetta 2.13.61, mentre con la Rollins Band esce "The End of Silence", primo album di Rollins ad entrare in classifica.
L'anno successivo, pubblica un doppio album spoken-word, "The Life Boxed".
La Rollins Band inizia a scricchiolare verso la fine dell' "End of Silence" tour: il bassista Weiss viene licenziato e sostituito da Melvin Gibbs, di formazione funk-jazz.
Il gruppo appare pure in quella baracconata di "Woodstock 94" e pubblica "Weight", che si classifica nella Top 40 di Billboard; Rollins viene nominato "Man of the Year 1994" dalla rivista Details, di cui diviene in seguito opinionista.
Grazie alla fama raggiunta, fa diverse apparizioni in canali musicali americani come MTV, e debutta ad Hollywood nel 1994 in "The Chase", nel ruolo di un agente di polizia.
Intanto la casa discografica della Rollins Band, l'Imago Records, fallisce ma Rollins è ormai concentrato sulla sua carriera di spoken artist e continua ad apparire in diversi film, tra cui "Heat", "Johnny Mnemonic" e "Lost Highway".
La Rollins Band firma per la DreamWorks Records nel 1997 e publica "Come in and Burn", ma non riceve il plauso della critica come in precedenza. A Rollins sembra non fregare granché e continua a registrare spoken-word e letture di libri, come "Black Coffee Blues".
Nel 1998, Rollins pubblica "Think Tank", la sua prima serie di materiale parlato non legato ai libri in cinque anni.
Nel 1998, decide che il rapporto con la sua band di supporto aveva fatto il suo corso, e scioglie la line-up.
Produce una band hard rock di Los Angeles chiamata Mother Superior, e li invita a formare una nuova incarnazione della Rollins Band.
Il loro primo album, "Get Some Go Again", esce due anni dopo.
La "nuova" Rollins Band pubblica diversi album, tra cui 2001 "Nice" e "Rise Above: 24 Black Flag Songs to Benefit the West Memphis Threee" nel 2003.
Dopo quest'anno, la band smette di suonare e Rollins si concentra sul lavoro in radio e televisione.
Dal 2006 smette praticamente di fare musica, considerandolo un capitolo chiuso del suo passato.
Nel 2009 entra nel cast della seconda stagione del serial americano "Sons of Anarchy", nel quale interpreta il ruolo di un neonazista.
Ultimamente lo abbiamo visto in diversi altri film, in serie TV e doppiare cartoni animati.
Con l’ormai vana speranza che ci ripensi, non possiamo che rimpiangere quella prodigiosa macchina da guerra che era sul palco.
Ci spiace, caro Henry, ti meriti comunque rispetto assoluto ma ci piacevi più quando cantavi…
Auguri, vecchio Rollins!
"Gimme gimme gimme
I need some more
Gimme gimme gimme
Don't ask what for
Sitting here I'm a loaded gun
Waiting to go off
I've got nothing to do
But shoot my mouth off
Gimme gimme gimme
I need some more
Gimme gimme gimme
Don't ask what for..."
Black Flag - Gimme, Gimme, Gimme