PERFETTA IMPERFEZIONE
L’ "Assoluto", oggi si celebra l’ "Assoluto"!
NINA SIMONE rappresenta il punto più alto e perfetto (nella sua perfetta imperfezione) della musica nera del XX secolo, la summa della cultura afroamericana.
È ingiudicabile, va al di là del bene e del male!
Solo a nominarla, cari amici dei Mutzhi Mambo, ci fa sentire mediocri, inadeguati, piccoli.
La sua bellissima voce alcolica a volte sgraziata a volte potente, il suo entusiasmante modo di suonare il pianoforte, la sua personalita pazzesca, la sua forza d’animo, la sua indipendenza, la sua unicità: ci sono tante cantanti e musiciste brave, bravissime, ma Nina era unica, inimitabile e inimitata.
Nessuna ha mai avuto il coraggio di dichiararsi come sua epigone o continuatrice.
È stata una delle più grandi cantanti del secolo scorso, probabilmente l’unica a esprimersi ai massimi livelli sia nel jazz sia nel blues, soul, folk, pop, o qualsivoglia genere musicale che le fosse vicino per sensibilità e radici culturali.
Poteva rivaleggiare sullo stesso terreno, e con la medesima intensità, con Billie Holiday, con Aretha Franklin e persino con Screamin’ Jay Hawkins e Bob Dylan.
Passava con disinvoltura dal cabaret drammatico di Brecht e Weill, al cantautorato francese di Jaques Brel, da Gershwin e Cole Porter ai Beatles e gli Animals.
Poteva cantare non tutto ma di tutto, e rendere ogni canzone una "sua" canzone.
Una autrice ed interprete che, senza aderire mai alle mode, alle tendenze del mercato, marcando sempre la sua assoluta e testarda indipendenza, ha attraversato mezzo secolo di musica con incredibile forza.
Sempre in prima linea nelle battaglie per i diritti civili della gente di colore, sembrava una delle donne più toste sulla faccia della terra.
Ma era anche fragile, mentalmente instabile, ai limiti della follia.
Un genio, insomma, nel bene e nel male…
Anche se in questo caso il bene vince!
Eunice Kathleen Waymon (così all’anagrafe) nasce a Tryon, nella Carolina del Nord, il 21 febbraio del 1933.
Sua madre è un ministro metodista, e suo padre un predicatore tuttofare dal carattere lunatico.
Eunice mostra un precoce talento musicale già all'età di tre anni quando inizia a scegliere brani sul pianoforte di famiglia, e pochi anni dopo suona il pianoforte durante le messe domenicali dii sua madre.
La mamma lavora anche part-time come cameriera e quando i suoi datori di lavoro ascoltano Eunice suonare, fanno in modo di farla studiare con il pianista Muriel Mazzanovich, che le insegna musica classica, concentrandosi su Bach, Beethoven, Brahms, Chopin e Schubert.
Dopo essersi diplomata col massimo dei voti alle superiori, Eunice vince una borsa di studio per la Juilliard School of Music di New York e tenta di iscrizioversi al Curtis Institute of Music di Philadelphia.
Tuttavia, le viene negata l'ammissione all’ Institute per motivi misteriosi, nonostante avesse fatto una performance fantastica durante l’audizione.
Eunice dichiarerà in seguito che il vero motivo del rifiuto sia stato il colore della sua pelle.
Determinata a campare come musicista, nel 1954 Eunice fa domanda per un lavoro come pianista al Midtown Bar & Grill di Atlantic City, nel New Jersey.
Gli viene detto di suonare e cantare gli standard jazz e le hit del momento.
Come cantante non ha nessuna esperienza ma riesce a dissimulare abbastanza bene da ottenere il lavoro, e adotta il nome d'arte Nina Simone: Nina dal nome di un animale domestico che appartiene al suo fidanzato, e Simone dalla star del cinema francese Simone Signoret.
La neo-battezzata Nina Simone si impratichisce velocemente delle tecniche vocali, e il suo mix unico di jazz, blues e classici diventa presto amatissimo da un pubblico fedele.
Nel giro di pochi anni, Simone diviene un “must see” nei nightclub di tutta la costa orientale e nel 1957 arriva all'attenzione di Syd Nathan, il proprietario dell’ influente etichetta blues e country King Records.
Nathan offre a Nina un contratto con la sua sussidiaria jazz, la Bethlehem Records, e fra i due scoppiano scintille perché Simone, bella testarda, insiste nel voler scegliere il proprio materiale.
La cantante vince la contesa e nel 1958 ottiene un grande successo con la sua interpretazione di "I Loves You Porgy" di Gershwin.
Il singolo entra nella Top 20 delle classifiche pop, ma come molti degli artisti della King, Simone non riceve che pochi spiccioli di diritti, avendo firmato un contratto capestro.
Nel 1959 firma un nuovo accordo con Colpix Records.
La reputazione di Nina come eccezionale interprete dal vivo si afferma in questo periodo, e il suo secondo album per Colpix, “Nina Simone at Town Hall”, è la prima di molte registrazioni dal vivo che pubblicherà.
I concerti le danno più spazio per mostrare le sue influenze classiche al pianoforte, e i suoi album per Colpix riflettono un gusto intelligente nello scegliere e arrangiare gli standard, le canzoni pop e i blues notturni, e pur non e non godendo di un altro successo americano a livello di " I Loves You Porgy", le sue registrazioni di “Trouble in Mind "e"Nobody Knows You When You're Down and Out” sono entrambe entrate nelle classifiche pop come singoli.
Nel 1964, Simone lascia la Colpix per siglare un nuovo accordo con la Philips, e la mossa coincide con un cambio di tematiche nei suoi pezzi.
Pur essendo sempre stata consapevole della lotta in corso per i diritti civili, la nostra fino ad ora aveva evitato di inserire espliciti contenuti politici nelle sue canzoni, ritenendo insufficiente la durata del mezzo espressivo della canzone per veicolare messaggi che avrebbero bisogno di più spazio ed approfondimento.
Ma poiché la lotta per l'uguaglianza razziale è diventa una questione sempre più urgente e drammatica in America, Simone ha iniziato ad affrontare questioni di giustizia sociale nella sua musica, scrivendo canzoni come "Mississippi Goddam", "Four Women" e "Young, Gifted and Black".
Nina gode anche di un singolo di successo in Inghilterra britannico nel 1964 col traditional "Don't Let Me Be Misunderstood"; e mentre il disco non vende negli Stati Uniti, un anno dopo gli Animals porteranno la canzone in vetta alle classifiche in tutto il mondo.
Successivamente, Simone arriverà nelle classifiche britanniche con la sua bellissima versione di "I Put a Spell on You", di Screamin 'Jay Hawkins.
Nel 1967, dopo aver registrato sette album per la Philips, Nina firma un nuovo contratto con la RCA Records, e mentre il suo primo album per la sua nuova etichetta, “Nina Simone Sings the Blues”, è una semplice collezione di standard blues, per il suo lavoro successivo Simone si concentra su materiale pop, rock e soul contemporaneo, molto del quale che tratta di temi attuali (nel 1969 l’album “To Love Somebody” presenta tre brani di Bob Dylan).
La cover del 1968 di "Is not Got / I Got Life" (dal musical Hair) diventa una delle hit più importanti nel Regno Unito, e Simone concentrerà le sue energie sulla sua carriera europea quando lascia gli Stati Uniti nel 1970, per stabilirsi inizialmente alle Barbados e divorziare da suo marito e manager che la picchiava spesso e volentieri.
Nell’isola ha una relazione con Earl Barrowl, il primo ministro.
L' “auto-esilio” di Nina viene provocato dalla sua crescente disillusione nei confronti della politica americana, così come dal suo rifiuto di pagare le imposte sul reddito come protesta contro il coinvolgimento degli Stati Uniti in Vietnam, anche se le sessioni di registrazione e dei concerti la riportano di tanto in tanto nel suo paese natale.
Nel 1974, Simone pubblica il suo ultimo album per la RCA, “It Is Finished” e trascorre i successivi anni viaggiando per il mondo e suonando occasionalmente dal vivo; non tornerà nello studio di registrazione fino al 1978, quando incide l'album “Baltimore” in uno studio belga per l'etichetta CTI di Creed Taylor.
Quello stesso anno, Nina viene arrestata per il suo mancato pagamento delle tasse dal 1971 al 1973.
Nel 1980 il suo amante C.C. Dennis, importante uomo politico delle Barbados, viene ucciso da un criminale.
Ci sarebbero voluti altri quattro anni prima che Simone registrasse di nuovo, pubblicando “Fodder on My Wings” per un'etichetta svizzera nel 1982.
Dopo diversi altri anni in giro per il mondo e a curarsi dalle crisi maniaco - depressive, Nina pubblica un album dal vivo con l'etichetta americana VPI, “Live & Kickin” del 1985, e un altro concerto, “Let It Be Me”, viene pubblicato dalla Verve nel 1987, anno in cui la Simone gode di una grande rinascita della fama in Europa.
La sua registrazione del 1959 di "My Baby Just Cares for Me" viene usata in uno spot televisivo inglese per il profumo Chanel No. 5, e la canzone diventa un successo strepitoso, salendo al numero 1 della Top Ten delle classifiche pop statunitensi.
Nel 1989, Nina viene invitata da Pete Townshend a cantare la canzone "Fast Food" nel suo concept album “The Iron Man”.
L'autobiografia “I Put a Spell on You” viene pubblicata nel 1990 e, dopo un grande tour di concerti negli Stati Uniti, Nina firma con l’Elektra Records, che pubblica l'album “A Single Woman” nel 1993.
Nel 1995, la Simone si ritrova nei telegiornali dopo aver sparato con una pistola a uno dei suoi vicini durante una discussione.
Le viene diagnosticato un disturbo bipolare, che probabilmente e la causa di diversi episodi di anomalie nel comportamento nei suoi ultimi anni.
Nina continua a esibirsi dal vivo in Europa e negli Stati Uniti fino all'estate del 2002, quando si scopre che ha un cancro al seno.
La battaglia di Simone contro la malattia si conclude il 21 aprile 2003 a Carry-le-Rouet, in Francia.
Seguendo le sue volontà, viene cremata e le sue ceneri vengono sparse in vari luoghi dell'Africa, terra d'origine dei suoi antenati.
Solo pochi giorni prima, Simone aveva ricevuto una laurea ad honorem dal Curtis Institute di Philadelphia, la stessa scuola che l'aveva respinta nel 1953.
Meglio tardi che mai…
O forse no?
Onore a Nina Simone!
“Oh I love my lover
And well he knows
Yes, I love the ground on where he goes
And still I hope
That the time will come
When he and I will be as one
When he and I will be as one
So black is the color of my true love's hair
Black is the color of my true love's hair
Black is the color of my true love's hair”
Traditional/Nina Simone – Black is The Color of My True Loves Hair