Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

Evento speciale oggi, cari amici dei Mutzhi Mambo, perché celebriamo il/la mitica/o DIVINE! 
Ben due in uno, anche come stazza! 
Anche se mai tale appellativo religioso fu usato più a sproposito, il nostro travestito preferito è stato un grandissimo personaggio, un pilastro della controcultura americana, dal coraggio non comune, che ha avuto l'indubbio merito di sdoganare e legittimare una visione del mondo estrema, kitch ma, anche per questo, liberatoria e necessaria.
"La Drag Queen del secolo", raggiunse il successo interpretando quasi sempre ruoli femminili nel cinema, in teatro e in spettacoli musicali dal vivo. 
La sua carriera è legata a doppio filo a quella del regista indipendente John Waters, che lo ha voluto in ben dieci dei suoi film e che lo definiva “la mia Elisabeth Taylor”.
Divine era specializzato in ruoli estremi, trash, che faranno di lui una icona gay ma soprattutto uno dei piu efficaci simboli del cinema underground, molto prima di diventare famoso anche fra il pubblico mainstream.
Si presentava come una donna obesa ma, a suo modo sexy e provocante, dal trucco pesante e dal seno esagerato, con improbabili grandi parrucche: eccessiva, perversa, eccentrica e molto volgare, disposta a fare proprio di tutto pur di raggiungere i suoi obiettivi.
Una specie di parodia, anzi di deformazione grottesca e disturbante, della classica pin-up esagerata alla Jayne Mansfield, unita alla follia borderline che alberga nella profondità della periferia USA.
Però non si deve confondere il personaggio con la persona: il nostro in in privato era completamente all’opposto del suo alter-ego. 
Infatti era piuttosto timido e introverso, molto educato e niente affatto stravagante.
Spesso si lamentava del fatto che il pubblico confondeva i due piani e ha ribadito più volte di travestirsi solo per lavoro.
Anche per questo all’apice della carriera l’atrore ha voluto dimostrare il suo talento anche attraverso ruoli maschili. 
Una cosa è sicura: Divine si notava! 
Qualsiasi cosa facesse!

Harris Glenn Milstead (così all'anagrafe) nasce a Baltimora, nel Maryland il 19 ottobre del 1945 da una famiglia middle-class molto tradizionalista.
A dodici anni si trasferisce con i suoi a Lutherville, un quartiere di Baltimora; il futuro regista dei film che lo vedranno protagonista, il grande John Waters, vive poco distante nella stessa strada ed è un suo amico d'infanzia. 
Milstead sviluppa un interesse precoce per le gonne mentre lavora come parrucchiere per signora.
Dalla metà degli anni '60 abbraccia la controcultura urbana del travestitismo e il suo amico Waters lo ribattezza "Divine, la donna più bella del mondo, o quasi".
Divine si unisce alla troupe di Waters, i Dreamlanders, e interpreta ruoli femminili nei cortometraggi "Roman Candles" (1966), "Eat Your Makeup" (1968), and "The Diane Linkletter Story" (1969).
Sempre come drag queen, interpreta anche i primi film dell'amico, come "Mondo Trasho" (1969), una delirante storia a base di feticismo dei piedi, e il violentissimo "Multiple Maniacs" (1970).
Divine si specializza in ruoli estremamente camp, quando non deliberatamente trash, che fanno di lui la più anticonformista delle icone gay.
Segue, nel 1972, uno dei capolavori assoluti del pulp-trash, "Fenicotteri rosa", film veramente ultramegacult, inclassificabile, pieno di veri freaks e di situazioni estreme, in cui il nostro è il protagonista di momenti indimenticabili, come il pasto a base di merda di cane…
il successivo "Female trouble" del 1974 è una dark comedy dedicata al membro della Manson Family, Charles "Tex" Watson, che Waters visita e che gli ispira il motto del film: "crime is beauty". 
Divine si rivede poi nella black comedy "Polyester" del 1981, e nel divertentissimo "Grasso è bello", un musical che mostra le contraddizioni e mette alla berlina il plasticoso ed edulcorato mondo anni '60 che veniva propagandato dai vari "Grease".
Ripetendo il fortunato abbinamento in "Polyester", nel 1985 Divine appare in coppia con Tab Hunter nel loro più grande successo: la commedia western "Lust in the Dust" di Paul Bartel. 
Oltre a questi ruoli, Milstead ispira anche il personaggio di Ursula, l'antagonista mezzo-polpo nel film d'animazione Disney "La sirenetta" e (purtroppo) anche il famigerato, italianissimo, Platinette.
Lo si ricorda anche per il documentario "Divine Trash" di Steve Yeager, omaggio alla vita e alla carriera di John Waters. 
Negli anni ottanta i dischi trash-dance di Milstead (prodotti, composti e suonati da Bobby Orlando), fanno furore in America, Europa ed Australia. 
A quelli prodotti da Orlando fanno seguito pezzi di produzione inglese (Stock, Aitken e Waterman), tra cui il tremendo "You Think You're A Man", che sale in testa alle classifiche inglesi ed europee.
Negli ultimi tre film della sua carriera ("Stati di alterazione progressiva", "Grasso è bello" e "Fuori nel buio"), ricopre ruoli maschili, tanto per sfatare il suo stereotipo. 
A dir la verità, in "Grasso è bello" recita due parti, una maschile e una femminile (ma già in "Female Trouble", sempre recitando nei due ruoli, aveva addirittura inscenato uno stupro di se stessa). 
Nel 1988 Milstead viene scelto per il personaggio di Zio Otto in "Sposati... con figli", una serie televisiva FOX.
Il 7 marzo del 1988, all'età di 42 anni, Milstead muore per cardiomiopatia ipertrofica a Los Angeles, in California. 
Le cause, naturalmente, vengono attribuite alla sua obesità. 
Si sa, le divinità, quando scendono sulla Terra, muoiono sempre giovani.... 
Onore immortale e preci alla più divina delle "Divine"!

“Ogni giorno aveva un colore diverso di capelli, e mi ricordo che mio padre provava raccapriccio soltanto a guardar"la". A me veniva da pensare: «buon Dio, riesce a provocare una reazione così incredibile semplicemente standosene in piedi all'angolo di una strada!».”
John Waters (su Divine)

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