Ci sono eroi che non tutti conoscono, ci sono eroi che lavorano nelle cantine, nell’ombra, che rimangono in disparte e non fanno i fighi, cercando una facile notorietà.
GREG CARTWRIGHT è uno di loro, cari amici dei Mutzhi Mambo, un vero grande eroe del rock’n’roll!
Greg Cartwright, a.k.a. Greg Oblivian, è uno degli alfieri del vero punk, del sound più marcio e lo-fi, un artista coerente che non ha mai cercato scorciatoie commerciali, che ha sempre amato e perseguito il lato più selvaggio e primordiale del rock’n’roll …e chi se ne frega delle classifiche!
Con i suoi Oblivians (il suo gruppo più famoso e seminale) ha reso omaggio al suono rozzo e minimale dei Ramones, dei Sonics e degli Stooges, creando un sound originale e inconfondibile, nonostante gli evidenti richiami nostalgici al punk e al garage anni '60, grazie anche all’uso di scalcagnate attrezzature lo-fi.
È un rock’n’roll a bassa definizione, molto molto “cheap”, fatto con strumenti di recupero e amplificatori da due lire e registrato con microfoni scadenti, quello proposto da Greg nei suoi progetti; ma, pur grezzo e cacofonico, nondimeno suona diretto e potente.
…e disturbante: proprio come dovrebbe essere sempre la “musica del diavolo”!
Greg Cartwright nasce il 18 marzo del 1972 a Frayser, un quartiere di periferia sul lato nord di Memphis.
Da piccolo la famiglia trasloca in provincia quando suo padre, un operaio impiegato dalla Firestone Company di Memphis, viene trasferito fuori città.
Con i suoi genitori impegnati al lavoro, Cartwright trascorre le vacanze estive ei fine settimana nella casa di sua nonna a Memphis.
Qui inizia a strimpellare per la prima volta degli strumenti musicali.
A sei anni possiede già un giradischi portatile, e viene introdotto al rock’n’roll dalla collezione di vinili del padre, che comprende un enorme catalogo di album di gruppi inglesi della British Invasion (Beatles, Stones, Kinks, Pretty Things e cosi via…) e tante altre band americane degli anni '50 e '60.
In questo periodo eredita anche la collezione di 45 giri di suo zio, che, a detta del nostro Greg, includeva molte "strane cose di Memphis che non avresti mai ascoltato alla radio".
Dopo essere stato così “esposto” alla musica, Cartwright inizia a scrivere canzoni e formare gruppi fin dalla prima adolescenza.
Sempre in quel periodo, Cartwright viene attratto anche da altri, più abrasivi e moderni generi musicali.
Se ne va a vedere diversi spettacoli punk all'Antenna Club, un mitico locale ormai defunto di Memphis.
In questo club, a sedici anni, vede per la prima volta uno spettacolo del mitico Tav Falco e i suoi Panter Burns, un combo che fonde blues, rockabilly e musica soul, un mix che la maggior parte delle band punk rock non si sognava nemmeno di proporre nel 1980.
Quello show sarà di fondamentale importanza per il suono garage punk, soul e country per cui Oblivian diverrà famoso.
Subito dopo scopre il suono devastante dei Cramps e capisce che c’è un altro modo di suonare il punk: a volte, per essere originali e anticonformisti, si può pure guardare al passato, quello più marcio e underground.
Dopo questa vera e propria “iniziazione” al fascino malsano del retrò, Cartwright comincia a collezionare rare registrazioni garage, country, soul e doo-wop e forma alcune band liceali.
Poco dopo aver finito le superiori, incontra Jack Yarber e forma con lui la sua prima band di garage-rock “The Painkillers".
Dopo l'aggiunta del tastierista Filippo "Flipper" Tubb, il batterista Rod "Bushrod" Thomas e violinista Greg Easterly, la nuova formazione viene ribattezzata "The Compulsive Gamblers".
Lavorano quindi al loro primo EP di quattro canzoni, “Joker”, che viene registrato nel 1991 nella cucina di un amico (!?).
L'album viene pubblicato un anno dopo, seguito da altri due singoli in vinile, "Church Goin" e "Goodtime Gamblers".
Nel 1995, dopo il trasferimento di Thomas e di Easterly a New Orleans, la band si trova in difficoltà a rimanere insieme ed è costretta a sciogliersi.
Le loro registrazioni vengono compilate su un CD dal titolo “Gambling Days is Over”, pubblicato nel 1995 dalla Sympathy for the Record Industry.
Occasionalmente si sono riuniti per qualche show.
La band successiva di Cartwright, sempre con Yarber, e con l'aggiunta di Eric Friedl, sono gli Oblivians.
Formati nel 1993 dalle ceneri dei Compulsive Gamblers, gli Oblivians hanno un approccio più primitivo e influenzato dal punk rispetto al rock’n’roll del gruppo precedente.
Come già fecero i Ramones, ogni membro adotta il cognome Oblivian; inoltre ognuno si alterna a cantare e a suonare chitarra e batteria, passando da uno strumento all'altro anche durante le esibizioni. Non è certo la tecnica che interessa ai nostri!
Nel 1993 pubblicano il primo singolo “Call the Shots/ No Reason To Live”, mentre l’anno successivo escono i 45 “Static Party/ And Then I Fucked Her”, “Sunday You Need Love” e l'EP “Blow Their Cool”; con “Blew My Cool” e il mini-album “Never Enough” (1994) propongono un garage-rock ancor più spavaldo e sguaiato.
Nel 1995 la band pubblica il suo primo album per la Crypt, “Soul Food”, che raccoglie i singoli e gli EP già usciti: è un disco che spazia dal blues alla new wave, ma soprattutto sfodera il rock'n'roll selvaggio di pezzi come “I'm Not A Sicko”, “And Then I Fucked Her” “e “Cannonball”.
Ci sono pure diverse cover e l’album è una vera pietra miliare del lo-fi più slabbrato e saturo.
Questo è seguito nel 1996 da “Sympathy Sessions”, un album di compilation con una raccolta di canzoni registrate da Doug Easley per l'etichetta discografica Sympathy for the Record Industry.
La tecnica del complesso non migliora di molto nella loro seconda uscita ma, se non altro, le canzoni di “Popular Favorites” (1996) conservavano il furore delle loro esibizioni dal vivo.
Questo è probabilmente il loro capolavoro, un disco di lamenti disperati suonati alla maniera perversa di Cramps e Blues Explosion: dal jump blues di “Do The Milkshake” al feroce rock’n’roll di “You Better Behave”, dal punkettino scemotto di “Guitar Shop Asshole”, al garage dei Fleshtones più epilettici di “Strong Come On”.
Senza dimenticare le cover, come i lascivo voodoobilly della “Christina” di Brownie MCghee alla marziale tortura di “The Leather”.
Un disco brutale e perverso ma anche demenziale e divertentissimo.
Per “Play Nine Songs With Mr Quintron” (1997), gli Oblivians scelgono un repertorio gospel e si fanno accompagnare da Mr Quintron all'organo Hammond: “Feel All Right” è uno sfrenato rock blues, “I Don'T Wanna Live Alone” è un voodoobilly cantato da un licantropo, “Ride That Train” è un garage-billy memore di Lux Interior e Poison Ivy.
Intanto, lo stesso anno, Cartwright pubblica l'album "Head Shop" del 1997 a nome “Greg Oblivian and The Tip Tops”.
L'album, che vede suonare la moglie di Cartwright, Esther, alla batteria e Jack Yarber, è un omaggio molto lo-fi ai primi anni sessanta.
Nel 1998, dopo cinque anni insieme, gli Oblivians decidono di sciogliersi.
Nel 1999, Cartwright e Yarber riformano i Compulsive Gamblers, questa volta in una formazione a tre, con Rod Thomas alla batteria.
Con questa incarnazione pubblicano l'album del 1999 “Bluff City”.
Con l'aggiunta del tastierista Brendan Lee Spengler e del bassista Jeff Meier, il gruppo pubblica il disco “Crystal Gazing Luck Amazing” e l'album dal vivo “Live & Deadly: Memphis-Chicago” prima di sciogliersi nuovamente.
La band si riunisce in occasione di due spettacoli a Memphis,
Mentre era ancora un membro degli Oblivians, Cartwright aveva iniziato a comporre un certo numero di canzoni inizialmente pensate per il gruppo.
Questi pezzi alla fine diventeranno la base per il suo gruppo successivo, i Reigning Sound, una band più “adulta”, più incentrata sull'R & B e sulle ballate country.
La versione originale di questo gruppo comprende Alex Greene (chitarra / tastiere, voce), Jeremy Scott (basso, voce) e Greg Roberson (batteria).
Con i Reigning Sound, Cartwright pubblica l'album del 2001, “Break Up, Break Down” e, nel 2002, “Time Bomb High School”.
Nel 2004 però fanno una sorprendente inversione di tendenza con “Too Much Guitar”, che torna a suoni più “Oblivians”: una selvaggia, elwtrizzante miscela di punk / surf / rockabilly / rhythm'n'blues con suoni vintage da far invidia ai Fleshtones.
Il 2005 ha visto la pubblicazione di tre album non in studio: i due live: "Live at Maxwells" e "Live at Goner Records", e una raccolta di outtakes, “Home For Orphans”, che contiene versioni più lente e lunatiche di brani di “Too Much Guitar”.
Nel 2007 il nostro Greg scrive e coproduce nove delle 14 canzoni di "Dangerous Game", un album di Mary Weiss della girl band degli anni '60 Shangri-Las.
Di nuovo con i Reigning Sound, pubblica “Love and Curses” nel 2009.
Questo è il primo album in studio con una nuova formazione ed è stato registrato principalmente ad Asheville, in California.
Nel 2010 i Reigning Sound contribuiscono con una cover di "Mind Over Matter" per il tributo “Daddy Rockin Strong: A Tribute to Nolan Strong e The Diablos”.
Del 2014 l’ultimo album della band, l’ottimo “Shattered”.
Catwright, insieme a CoCo Hames degli Ettes, Patrick Keeler dei Raconteurs e Greenhornes e (in un pezzo) Dan Auerbach dei Black Keys forma The Parting Gifts.
La band registra un album, "Strychnine Dandelion" e il singolo di debutto della band, "Walking Thru The Sleepy City", una cover dei Rolling Stones, viene pubblicato nell'ottobre 2010 dalla Norton Records.
Cartwright suona anche in una manciata di altri progetti, compresa la chitarra per i Detroit Cobras e la batteria per i ’68 Comeback.
Collabora anche con i Deadly Snakes, contribuendo al loro album I'm Not Your Soldier Anymore
Cartwright inizia a fare concerti da solista intorno al 2003; una performance del 2006 al Circle A, un piccolo club di Milwaukee, viene registrata e pubblicata dalla Dusty Medical Records nel 2009.
L'album, come molte delle sue esibizioni, presenta canzoni delle band di Cartwright e alcune cover.
Nel 2009 l’annuncio che tutti i fan dei fratellini più famosi del garage punk aspettavano da dieci anni: gli Oblivians si riuniscono per un tour europeo insieme ai Gories.
Le band danno il via alla serie di concerti nelle loro città d'origine, Memphis e Detroit, e suonano anche al VICE Garage Fest a Lawrence Kansas nell'ottobre del 2010.
Questo tour è solo l’antipasto per il nuovo LP del gruppo: “I’ll Be Gone”, l’apripista di “Desperation” (2013) ce li ripresenta pieni di verve e di sana voglia di pestare!
C’è tutto il loro mondo dentro questo disco, e pure di più: echi dei Kinks, Stooges, Velvet Underground, ma anche Sonic Youth e la roba neo-rockabilly tipo Bob Log III.
I nostri non hanno perso mordente in questi anni e valore aggiunto è l’ottima registrazione, rigorosamente a bassa fedeltà curata da Doug Easley nello studio dell'amico Dan Auerbach a Nashville.
Oltre a suonare, il nostro Greg ha lavorato come produttore per diverse band, come gli Ettes, Mary Weiss, Mr. Airplane Man, Porch Ghouls, The Cuts, The Detroit Cobras, The Horrors, The Deadly Snakes, Goodnight Loving, e Andre Williams.
Che dire: Greg Cartwright è veramente una stella di prima grandezza del garage-rock, uno che e riuscito sempre a rinnovarsi con destrezza, sempre guardando indietro ma mai scadendo nei cliché (e in questo genere sappiamo benissimo che è mooolto difficile!): una carriera assolutamente straordinaria!
Anzi, necessaria!
Tanti, tanti auguri al grande Greg Cartwright!
“Time was in a vacuum, when I wanted to be free.
But now my adolescence has all but left me.
I could have stayed another day, but it would be wrong.
And you would just grow tired of me, before too long.
I say no. I must go.
I'm not the one you want, though I know you think so.
I'm a bad man.
But I'm
Too good for you
My Suzie, true…”
The Oblivians - Bad Man