Finalmente! Dopo una lunga, misteriosa latitanza, ritornano dal vivo i letali MUTZHI MAMBO! E che giorno scelgono per TORNARE DAL VIVO? Ma il GIORNO DEI MORTI, come potrebbe essere altrimenti! E ci...

Orgogliosissimi di essere stati nominati in questo benemerito programma! Siamo infatti stati citati, col nostro nuovo album IL MALE È DENTRO, in WONDERLAND, un programma televisivo, in onda su Rai 4...

UN ALTRO GIORNO ALMENO, il primo video tratto dall'album "Il Male è Dentro" è su YouTube! È giusto ammazzare in nome di Dio (o come vi piaccia chiamarlo)? Una domanda quanto mai attuale, cari amici...

Ci avessero detto, prima di conoscere lui, che esiste un attore credibile a fare Sid Vicious, Beethoven, Dracula e Winston Churchill, gli avremmo fatto una bella risata in faccia!
E invece quell’attore esiste, cari amici dei Mutzhi Mambo, e si chiama GARY OLDMAN!
Gary Oldman è in assoluto una delle star più eclettiche mai viste sul grande schermo.
Forse non sarà l’attore più bravo ma di sicuro è il più versatile in circolazione.
A parte quelli che richiedono i muscoloni, Oldman riesce a interpretare qualsiasi ruolo e il suo opposto: può essere lo sbirro marcio e psicotico di “Leon” quanto la spia insospettabile de “La Talpa”, l’holligan violento di “Meantime” quanto l’austero commissario Gordon di “Batman”, il criminale rasta e Ponzio Pilato, il predicatore puritano e l’assassino di Kennedy, il padrino di Harry Potter e la nemesi di Hannibal Lecter…
Nulla è al di fuori della sua portata, in nessuna parte risulta mai forzato.

Gary Oldman2Camaleontico, capace di mutare il suo corpo e il suo accento in modo impressionante, il nostro ha dato vita ai personaggi più disparati: chiaramente noi lo amiamo di più nei suoi indimenticabili ruoli da cattivo, nei quali riesce a infondere una vena di follia che non ha eguali, ma Oldman è oggettivamente bravo a fare tutto!
È in grado infatti di modificare a piacimento il suo aspetto, in modo vertiginoso e sbalorditivo, cambiando con semplicità l'accento in base al ruolo che deve interpretare, e non lasciando mai, nelle sue recitazioni, nessun particolare al caso.
Pochi, anzi pochissimi, hanno dimostrato un’abilità trasformistica pari alla sua (ci viene giusto in mente Robert De Niro, a cui non a caso il nostro è stato a volte paragonato).
Meno male che se ne sono accorti pure i critici, che finalmente gli hanno assegnato un sacrosanto Oscar, ma ce n’è voluto di tempo...

Gary Leonard Oldman nasce a Londra, il 21 marzo del 1958, nel malfamato quartiere di New Cross.
Il padre dapprima fa il saldatore poi il marinaio; in casa si vede poco e quando c’è, è sempre ubriaco.
Alla fine abbandona la famiglia quando il piccolo Gary ha appena sette anni (morirà poi nel 1984 per alcolismo): sarà la madre a provvedere al bimbo e alle due sorelle ma anche il nostro è costretto a dare una mano in casa.
Giunto al suo 17esimo compleanno, dovendo guadagnarsi la pagnotta, il giovane Oldman lascia il liceo.
Continua a dedicarsi comunque alla musica: determinato nel divenire un compositore, impara da autodidatta a suonare il pianoforte e, grazie all'incontro con Roger Williams, si appassiona anche alla recitazione.

Gary Oldman3Diventa cosi membro del Greenwich Young People's Theatre; quando non si esibisce sul palcoscenico il ragazzo fa il commesso in un negozio di articoli sportivi e, durante il tempo libero, si dedica al piano e alla lettura dei classici.
Successivamente tenta di entrare alla Royal Academy of Drammatic Art di Londra, ma la sua domanda d'ammissione viene respinta: si iscrive quindi alla Rose Bruford School of Speech and Drama, nel Kent, dove ottiene una borsa di studio. 
Conseguito il diploma nel 1979, Gary mette in evidenza il suo imponente talento lavorando con le maggiori compagnie come la Royal Shakespeare Company.
Il 1982 segna il suo debutto cinematografico con il film “Remembrance”; due anni dopo indossa i panni dello skinhead Coxy nella pellicola televisiva “Meantime” (1984), di Mike Leight.
Nel 1986 è la volta della strepitosa prova nei panni di Sid Vicious, il drogatissimo bassista dei Sex Pistols, nel bel biopic di Alex Cox, “Sid e Nancy”.
In seguito gira il film "Prick up - L'importanza di essere Joe” (1987), di Stephen Frears, in cui interpreta la parte di un omosessuale; seguono il televisivo ma pregiato “The Firm” (1988), sugli holligan, del regista Alan Clarke, e i thriller “Mille pezzi di un delirio” (1988), di Nicolas Roeg, e "Legge criminale" (1989), di Martin Campbell, dove ha il ruolo di un avvocato.
Nel 1990, insieme a Tim Roth, interpreta il film culto, vincitore del Leone d'oro al Festival cinematografico di Venezia, "Rosencrantz e Guildenstern sono morti", di Tom Stoppard, pellicola dedicata ai due personaggi minori dell'Amleto.
In questo periodo viene inserito dalla stampa, insieme ad altri promettenti attori inglesi come Tim Roth, Daniel Day Lewis e Rupert Everett, nel cosiddetto "Brit Pack" (in omaggio al "Rat Pack" che comprendeva il gruppo dei crooner alla corte di Frank sinatra).
Il film che lo consacra definitivamente è il crudo gangster movie "Stato di Grazia" (1991), al fianco di Sean Penn, diretto da Phil Joanon.

Gary Oldman7Nel 1991 segue poi "JFK", capolavoro di Oliver Stone: il film è dedicato all'omicidio del presidente statunitense John F. Kennedy, e Gary Oldman interpreta il difficile ruolo del suo assassino, l’ambiguo Lee Harvey Oswald.
Il 1992 è ancora un anno importante: Gary Oldman è il protagonista di "Dracula di Bram Stoker", diretto da Francis Ford Coppola che lo ha fortemente voluto per questo ruolo.
Chiaramente, se vi aspettate un horror, questo non è il film per voi:
Molto fedele al romanzo, il film di Coppola è più un melò romantico e visionario in salsa gotica.
Nella pellicola si dispiega tutto l’enorme carisma di Gary Oldman e il suo accento rumeno (frutto di quattro mesi di preparazione) è perfetto: il ruolo del conte Dracula lo mette inoltre sotto una luce completamente nuova nella sua carriera, quella di sex-symbol.
Ora, non vorremmo fare polemica con le care amiche dei Mutzhi Mambo, né nulla togliere all’oscuro fascino di Oldman, ma questo è proprio un caso eclatante in cui si vede quanto riesce “a far sangue” il ruolo, più che la persona...
Seguono il bel noir "Triplo gioco" (1993), di Peter Medak, in cui interpreta il ruolo di un poliziotto corrotto che si deve districare fra moglie, amante e una killer russa, e una parte da spietato delinquente, con tanto di cicatrici e acconciatura rasta, nel pulpissimo “Una vita al massimo” (1993), di Tony Scott.
È il poliziotto corrotto e tossicomane Norman Stansfield in "Léon" (1994), il favoloso action di Luc Besson, in cui il nostro dà prova di sé in una delle parti a lui più congeniali, accanto ad un grande Jean Reno e una bravissima benché ancora piccola Natalie Portman.
Recita poi nel film sulla vita del compositore Beethoven intitolato "Amata immortale" (1994), di Bernard Rose: un po’ una palla ma nostro è come al solito mostruoso e si cimenta pure personalmente nel suonare il pianoforte. 
Nel 1995 sono in arrivo il prison movie "Alcatraz l'isola dell'ingiustizia", al fianco nuovamente di Kevin Bacon (già incontrato sul set di "JFK") e di Christian Slater (insieme in “Una vita al massimo”), in cui il nostro interpreta il ruolo del crudele direttore del carcere; e il polpettone "La lettera scarlatta" di Roland Joffé, tratto dal celebre romanzo di Nathaniel Hawthorne, recitato al fianco di Demi Moore. 
L’anno successivo è nel cast di “Basquiat”, di Julian Schnabel, mentre nel 1997, gira pellicole quali il thriller spionistico/patriottico "Air Force One" con Harrison Ford, di Wolfgang Petersen, e il visionario sci-fi "Il Quinto elemento", insieme a Bruce Willis e una meravigliosa Milla Jovovich, sempre diretto da Luc Besson. 
È poi nel cast di "Lost in space" (1998), di Stephen Hopkins, con William Hurt e Matt LeBlanc, e del fantapolitico “The Contender” (2000), di Rod Lurie, 
Probabilmente a causa della sua infanzia difficile e dell’ “imprinting” paterno, Gary si ritrova però ad avere non pochi problemi con alcool e droghe.
Già l'8 agosto 1991, era stato arrestato a Los Angeles per guida in stato di ebbrezza ma, subito dopo, rilasciato dietro cauzione: in macchina con lui c'era Kiefer Sutherland.
Il suo problema con la bottiglia sarà la principale causa di fallimento dei suoi primi due matrimoni: quello con l'attrice Lesley Manville, dalla quale ha avuto un figlio e da cui ha divorziato nel 1989, e quello con la divina Uma Thurman, che si dissolve velocemente.
Dal 1994 al 1996 è il fidanzato di Isabella Rossellini, conosciuta sul set di "Amata Immortale", ma anche qui il suo “attaccamento” allo “spirito” ci mette lo zampino...
Nel 1997 decide infine di entrare in terapia per liberarsi dalla dipendenza in modo definitivo e qui si consola con la modella e fotografa Donya Fiorentino, anche lei in cura a causa di abuso di stupefacenti. 
Si sposeranno e dalla coppia nasceranno due figli (Gulliver e Charlie). Ma nel 2000 Donya ricade nel giro della droga: l’anno successivo i due divorziano e il tribunale affida a lui la custodia dei figli.
Definitivamente “ripulito”, Oldman tenta la strada della regia, dirigendo una pellicola che ritrae la vita di una famiglia povera che vive a Londra in un quartiere malavitoso; il film si intitola "Niente per bocca" (1997), resoconto sincero e piuttosto autobiografico di vita proletaria, che verrà acclamato dalla critica di tutto il mondo. 
Il film viene presentato al festival di Cannes e la protagonista, Kathy Burke, vince il premio come miglior attrice.
Lo ritroviamo anche in televisione, dove interpreta niente popò di meno che Ponzio Pilato nella miniserie "Jesus" (1999), diretta da Roger Young.

Gary Oldman9Nel 2001, completamente sfigurato dal make-up, lavora al sequel de “Il Silenzio degli Innocenti”, il meno riuscito "Hannibal", di Ridley Scott, affiancando Anthony Hopkins e Julianne Moore.
Nel 2004 interpreta Sirius Black in "Harry Potter e il prigioniero di Azkaban", film tratto dal terzo capitolo della fortunatissima serie di J.K. Rowling, personaggio che comparirà anche nei capitoli successivi "Harry Potter e il calice di fuoco" (2005), "Harry Potter e l'Ordine della Fenice" (2007), e “Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2” (2011).
Ritroviamo poi Gary nello splendido lavoro di Christopher Nolan “Batman Beings” (2005) e nei due seguiti “Il Cavaliere oscuro” (2008) e “Il Cavaliere oscuro - Il ritorno”(2012), sempre nel ruolo del commissario Gordon.
Dal 31 dicembre 2008 al gennaio 2015 Oldman è sposato con la cantante inglese jazz Alexandra Edenborough.
Continua, dopo “Batman”, con il thriller “The Backwoods - Prigionieri nel bosco” (2006), di Koldo Serra (2006), con l’horror “Il mai nato” (2009), di David S. Goyer e, nello stesso anno, dona la sua voce inconfondibile a ben tre personaggi di “A Christmas Carol”, film d'animazione diretto da Robert Zemeckis, tratto dall'omonima novella di Charles Dickens.
Dopo l'ennesimo ruolo da villain nel post-apocalittico “Codice Genesi” (2010), di Albert ed Allen Hughes, è il protagonista della pellicola “Cappuccetto Rosso Sangue” (2011), di Catherine Hardwicke, insieme ad Amanda Seyfried e Shiloh Fernandez.
L'anno seguente è George Smiley, un grigio agente dell'MI6 britannico protagonista di molti romanzi di John le Carré, nel film inglese "La talpa", dove non fa rimpiangere Alec Guinness (ottimo protagonista dell’omonima miniserie degli anni ’70); il ruolo, uno dei più complessi e riusciti della sua carriera, gli vale la sua prima nomination ai Premi Oscar 2012, come miglior attore protagonista e lo proietta definitivamente nell'olimpo dei più grandi attori contemporanei.
Sempre nel 2012 partecipa al gangster movie di John Hillcoat “Lawless” e al divertente “La truffa perfetta”, di Michael Winnick, mentre l’anno successivo, è tra i protagonisti del brutto remake di “RoboCop”, per la regia di José Padilha, e del crime “Il potere dei soldi”, di Robert Luketic, 
In seguito è nel cast di un altro remake, “Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie” (2014), di Matt Reeves, e del controverso thriller “Child 44” (2015), diretto da Daniel Espinosa ed ispirato alle reali vicende del Killer di Rostov, Andrej Romanovič Čikatilo.
Quest’ultimo film viene addirittura bandito in Russia, perché, a loro dire, dipinge i russi come un popolo malvagio e quasi sub-umano.

Gary Oldman14Seguono delle parti di secondo piano in un paio di thriller, “Man Down” (2015), di Dito Montiel, e “Criminal” (2016), di Ariel Vromen, nonché il sentimental-fantascientifico “Lo spazio che ci unisce” (2016), di Peter Chelsom.
Nell'agosto 2017 si sposa di nuovo, questa volta con la scrittrice e curatrice d'arte Gisele Schmidt.
Nello stesso anno è nel cast dello scanzonato buddy movie, diretto da Patrick Hughes, "Come ti ammazzo il bodyguard" e, soprattutto, compie la sua più straordinaria trasformazione, impersonando Winston Churchill nel film "L'ora più buia", di Joe Wright.
Il film sinceramente non è granché ma tale interpretazione vale ad Oldman numerosi premi tra cui, nel 2018, il fatidico Oscar come migliore attore. 
L’ultima pellicola, per ora, che il nostro interpreta è l’action thriller “Hunter Killer - Caccia negli abissi” (2018), di Donovan Marsh, a fianco del ruvido Gerard Butler.
Continua così, grande Gary, facci sognare ancora con decine, centinaia, migliaia di personaggi.
Soprattutto malvagi, per piacere…
Tanti auguri, Gary Oldman!

"Adoro questi brevi momenti di quiete prima della tempesta. Mi riportano sempre a Beethoven. Riesci a sentirlo ?! È come... quando poggi l'orecchio sull'erba. Riesci a sentirla crescere, riesci a sentire l'interno che passsssa! Ti piace Beethoven?! Adesso te lo faccio sentire...”
Norman Stansfield/Gary Oldman - Léon

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