FAMMI VOLARE CAPITANO
Sappiamo che per alcuni di voi sarà una delusione ma confessiamo che non siamo "trekker": la serie "Star Trek" ci ha sempre lasciati un po' tiepidi, anche da piccoli, e fra le saghe fantascientifiche non è certo la nostra preferita.
Sinceramente non riusciamo a capire come abbia fatto a crearsi un tal seguito di culto, anche se bisogna ammettere che, almeno a livello estetico, è un prodotto affascinante, specie la prima serie.
Inoltre, a parte la confezione così deliziosamente "camp" e ingenua, ha saputo affrontare con coraggio inedito per l'epoca, temi spinosi, etici, sociali, fin dalle proprie fondamenta: pacifismo, anti-imperialismo, anti-razzismo, anti-specismo, anti-classismo.
Prefigurava una società umana utopica, senza denaro, capace di solcare l'Universo grazie all'ingegno e la curiosità.
In verità erano le storie che non ci garbavano granché, troppo retoriche e "legnose" anche per i nostri acerbi gusti infantili: in definitiva non ci hanno mai fatto "sognare" davvero...
E soprattutto ci stava un po' sulle palle lui, WILLIAM SHATNER, con quella faccia da piazzista e quell'aria mortalmente noiosa.
Lo abbiamo amato assai di più nei panni dello stolido "TJ Hooker", perché almeno era così sfacciatamente "pedagogico" nel ruolo di sbirro, bonario ma risoluto, da diventare involontariamente parodistico.
Chiaramente si tratta di gusti: considerando il seguito di appassionati che vanta questa serie, non vorremmo farci troppi "nemici"...
Quindi, oggi omaggiamo volentieri il sedicente Capitano Kirk, anche perché, a parte "Star Trek" e "TJ Hooker", ha avuto una discreta carriera cinematografica e televisiva, e qualche bel B-movie lo ha azzeccato anche lui...
Pronti per un viaggio nell' Enterprise?
Il Capitano ci aspetta!
William Shatner nasce a Montreal, in Canada, il 22 marzo del 1931.
Il padre è un camionista ebreo di origini lituane, la madre una casalinga franco-canadese.
Si diploma alla West Hill High School di Montreal, Quebec e già nel 1951 appare in una piccola parte nel drammatico "The Butler's Night Off", di Roger Racine.
Nel 1952 si laurea in Commercio alla McGill University e viene poi assunto come business manager del teatro The Mountain Playhouse.
Poco tempo dopo si trasferisce a Ottawa per intraprendere lui stesso una carriera di attore teatrale di stampo shakespeariano.
A 25 anni emigra a New York per cercare fortuna a Broadway.
Nel 1958 lo scelgono per ricomprire il ruolo di uno dei fratelli Karamazov a fianco di Yul Brynner nel dramma diretto da Richard Brooks.
Lo vediamo nella pruriginosa commedia "The Explosive Generation" (1961), di Buzz Kulik, e nel dramma incentrato sul processo di Norimberga "Vincitori e Vinti" (1961), di Stanley Kramer, a fianco di un cast di tutte stelle
L'anno dopo Shatner debutta come protagonista sul grande schermo nella pellicola "L'odio esplode a Dallas", di Roger Corman, in cui interpreta un capopopolo razzista del Sud degli Stati Uniti.
Lo ritroviamo nel ruolo di un prete nel western "L'oltraggio" (1964), di da Martin Ritt, e nel "maledetto" horror "Incubus" (1965), diretto da Leslie Stevens, dove il nostro interpreta un soldato alle prese con un diavolo tentatore.
Questa pellicola si segnala, oltre che per l'atmosfera davvero inquietante, per essere una delle pochissime girate completamente in esperanto; deve la sua sinistra fama al fatto che è rimasto un film perduto per oltre 30 anni (la copia originale rimane distrutta in un incendio ed è stato fortunosamente ritrovato solo nel 2001) e soprattutto perché alcuni membri del cast hanno incidenti o moriranno in circostanze singolari.
Lavora poi in numerose produzioni televisive ma la vera svolta arriva nel 1966 quanado viene scelto dal produttore e ideatore di "Star Trek" Gene Roddenberry, per interpretare il ruolo del capitano James Tiberius Kirk.
Sarà un successo planetario di cui magari parleremo più approfonditamente quando faremo un Almanacco dedicato a Leonard "Spock" Nimoy; basti sapere che non saranno tutte rose e fiori...
Durante le riprese dell'episodio "Arena" (1967), ad esempio, sia Shatner che il co-protagonista Leonard Nimoy si ritrovano con un orecchio danneggiato (destro il nostro, sinistro Nimoy) per essersi trovati troppo vicini ad un'esplosione fatta per gli effetti speciali: da allora entrambi soffriranno di acufene (ronzio nelle orecchie)...
Fra una puntata e l'altra trova il tempo anche per un western con Joseph Cotten, "...e venne l'ora della vendetta (1968), di José Briz Méndez,
Il serial termina nel 1969 e poco dopo sua moglie Gloria Rand lo lascia, portandogli via parecchi soldi: William rimane letteralmente al verde e (come spesso succede agli attori che diventano famosissimi per un personaggio televisivo nel momento che la serie che gli ha resi celebri chiude) privo di prospettive professionali.
Si ritrova a vivere in un camper, accontentandosi di piccole parti, fino a quando arrivano ruoli più remunerativi.
Ci prova pure con la musica: alla fine degli anni '60, registra un album intitolato "The Transformed Man", una autentica schifezza weird che oggi viene considerata un classico del "camp": una delle tracce è una versione parlata di "Mr. Tambourine Man", in una performance iperdrammatica che alcuni paragoneranno ad un brutto trip di acido.
Per la cronaca, ritenterà nel 1977 con "William Shatner Live!", e poi nel 2004 con "Has Been" (che vanta ospiti di rango fra cui Henry Rollins), nel 2008 con "Exodus: An Oratorio in Three Parts", nel 2011 con "Seeking Major Tom", e infine nel 2013 con "Ponder the Mystery".
In questo gramo periodo viene preso in considerazione per il ruolo del detective Buddy Russo nel mitico "Il braccio violento della legge" (1971), ma la parte alla fine va a Roy Scheider.
Nel 1974 interpreta un serial killer di ricche vedove nel thriller/horror "Impulse", di William Grefe, ed è nel cast della commedia poliziesca "F.B.I. e la banda degli angeli", di Steve Carver mentre l'anno successivo partecipa al cult horror "Il maligno", di Robert Fuest, con Ernest Borgnine, Eddie Albert e Ida Lupino.
Altro cult di cui Shatner è protagonista è "Kingdom of the Spiders" (1977), un animal-horror diretto da John "Bud" Cardos, in cui il nostro si trova ad affrontare torme di tarantole assassine.
Nel 1978 è protagonista del drammatico "The Third Walker", di Teri McLuhan, che esplora le tristi conseguenze per due famiglie dell scambio dei figli alla nascita, e lo stesso anno pare che la maschera di Michael Meyers in "Halloween - La notte delle streghe", di John Carpenter, venga realizzata ridipingendo di bianco una con le fattezze di Shatner...
Per fortuna il successo sotterraneo di "Star Trek", continua imperterrito nel corso degli anni, tanto che viene prodotto un cartone animato (1973), sei lungometraggi cinematografici, a partire da "Star Trek" (1979), diretto dal veterano Robert Wise, e alcuni videogiochi.
Nel 1989 sarà Shatner stesso a passare dietro la macchina da presa per il quinto film "Star Trek V: L'ultima frontiera".
Negli anni diverse saranno le serie che si sono ramificate dall'originale ma l'unica capace di avere un successo analogo alla capostipite è "Star Trek - Next Generation"; in questo contesto, nel 1997 esce il film "Star Trek: Generations", nel quale Shatner ritorna nel ruolo dell'anziano ex capitano dell'Enterprise che affianca il nuovo capitano Jean-Luc Picard (interpretato da Patrick Stewart).
Ci rimarrà molto male però per il suo mancato invito a riprendere il ruolo del capitano Kirk per il reboot di "Star Trek" del 2009.
William comunque non ha mai smesso di lavorare per la TV: negli anni lo si vedrà in praticamente tutte le serie principali, da "Ai confini della realtà" a "Colombo" (dove può vantare di essere uno dei pochi ad interpretare ben due assassini), da "Alfred Hitchcock presenta" a "Mission Impossible", da "Ironside" a "Sulle strade della California"...
Dal 1982 al 1986 indissa l'uniforme del sergente T.J. Hooker in 90 episodi dell'omonimo telefilm poliziesco, che riscuote un ottimo successo.
Nel 2005 vince il suo primo Golden Globe come miglior attore non protagonista nella serie tv "Boston Legal", in cui interpeta un eccentrico avvocato.
Torna al cinema di quando in quando, per interpretare perlopiù commedie come "L'aereo più pazzo del mondo... sempre più pazzo" (1982), di Ken Finkleman, "Palle in canna", (1993), di Gene Quintano, "Miss Detective" (2000), di Donald Petrie, "Palle al balzo - Dodgeball" (2004), di Rawson Marshall Thurber, anche se non disdegna thriller come "American Psycho 2" (2002), di Morgan J. Freeman, inutile sequel del film tratto dal romanzo di Brat Easton Ellis, il pessimo B-horror "Devil's Revenge" (2019), di Jared Cohn, e il fantascentifico "Creators-The Past" (2019), mega produzione italiana diretta da Piergiuseppe Zaia, con Gerard Depardieu, la cui uscita sul grade schermo viene bloccata dalla pandemia.
Shatner è anche scrittore: a partire dal 1995 pubblica "Le ceneri del paradiso", una saga ambientata nell'universo di Star Trek che ad oggi comprende nove volumi.
Scrive la serie di libri di fantascienza "TekWar", a partire dal 1994, completamente estranei all'universo di "Star Trek": da essi vengono tratti diversi film per la TV e in una serie di breve durata, in cui lo stesso Shatner recita e di cui dirige diversi episodi.
È appassionato di tennis e moto ed è un esperto allevatore e addestratore di cavalli.
La vita sentimentale di Shatner è piuttosto travagliata: quattro sono state le mogli, dalla prima ha avuto tre figlie; la terza compagna, l'attrice Nerine Kidd, muore affogando in una piscina il 9 agosto del 1999; la tragedia viene giudicata un incidente.
Che dire: simpatico o no, William Shatner è un infaticabile, vero capitano coi coglioni e noi in fondo gli vogliamo bene per questo!
Tanti auguri Capitano!
"Kirk: Non le ho mai detto che gioca a scacchi in modo davvero irritante, signor Spock?
Spock: "Irritante"? Ah sì, è un'emozione di voi terrestri."
Capitano Kirk/William Shatner; Spock/LeonardNimoy - Star Trek ep. 3