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VIAGGIO IN CAMPAGNA CON SCONTRO

Tempo di scampagnate (a poterle fare…), cari amici dei Mutzhi Mambo, tempo di vacche, di barbecue e qualche sbronza all’aperto; tempo della vecchia, sana musica country!
E allora, cosa c’è di meglio di qualche pezzo cantato dall’immortale JOHNNY HORTON che spara dall’autoradio mentre ammirate il paesaggio?
Sebbene sia ricordato per le sue ballate a sfondo storico (chiaramente la storia della frontiera americana, coi pellerossa, la “gloriosa” Guerra di Secessione e tutto quanto, insomma), Johnny Horton è stato uno dei migliori e più famosi cantanti country della fine degli anni '50 e un pioniere del rock’n’roll.
Horton è riuscito a fondere l’ honky tonk (il genere western-swing derivato dal ragtime) con un suono molto rockabilly, per l’epoca moderno e, per i puristi del country, assolutamente blasfemo.
Purtoppo la sua carriera è stata breve, interrotta proprio all’apice del successo, da uno sfigatissimo incidente automobilistico nel 1960.

Johnny Horton1Ma la sua musica continua a risuonare tuttora e tuttora ci trasporta nelle verdi praterie o in qualche lurido saloon del vecchio west.
Perché le canzoni di Johnny Horton, la sua voce profonda e meravigliosa, sono immortali!

John LaGale Horton nasce a Los Angeles il 30 aprile del 1925, da una famiglia di poveri mezzadri.
È il più giovane di cinque fratelli.
Durante la sua infanzia, la sua famiglia si sposta continuamente tra la California e il Texas, nel tentativo di trovare lavoro.
Sua madre gli insegna a suonare la chitarra all'età di 11 anni.
Horton si diploma al liceo di Gatlin, nel Texas,nel 1944, e poi si iscrive (con una borsa di studio guadagnata sul campo da basket) al Lou Morris Junior College di Jacksonville.
Ci prova con l’università, prima a Seattle, poi a Waco, ma non riesce a laurearsi.
Torna in California e trova lavoro come addetto alla corrispondenza negli uffici di una casa di produzione, dove conosce la sua futura moglie Donna Cook.
Frequenta un seminario metodista con l'intento di diventare ministro di culto ma dopo un po’ lo molla e inizia a viaggiare attraverso il paese, per poi trasferirsi in Alaska nel 1949 per cercare l’oro.
Con la pesca gli va decisamente meglio e in questo periodo, complice forse il freddo, inizia seriamente a scrivere canzoni.
L'anno seguente, Horton torna in Texas, dove partecipa a un concorso di giovani talenti presentato da Jim Reeves, all'epoca non ancora famoso.
Johnny vince il concorso e ciò lo incoraggia a proseguire nella sua carriera come interprete.
Continua a partecipare ai talent show in tutto il Texas, dove attira l'attenzione del famigerato Fabor Robison, un manager noto per la sua incompetenza e le sue truffe.
Ad ogni modo, all'inizio del 1951, Robison riesce a diventare il manager di Horton e riesce pure a garantirgli un contratto discografico con la Corman Records.

Johnny Horton3Tuttavia, poco dopo la sua firma, l'etichetta fallisce e le registrazioni rimangono lì per lì lettera morta.
Robison fonda quindi la sua etichetta personale, la Abbott Records, con lo specifico intento di pubblicare i nastri registrati da Horton, ma nessuno di questi pezzi ha il minimo successo.
In questo periodo il nostro si sposa con Donna.
Durante il 1951, Horton inizia a esibirsi in vari show televisivi di Los Angeles e conduce uno spettacolo radiofonico di mezz’ora a Pasadena, dove si esibisce sotto il nome di "Singing Fisherman".
Robison intanto trasferisce Horton alla più sicura Mercury Records dove il suo primo singolo per questa etichetta, “First Train Headin’South”, riceve buone recensioni.
Inizia una tournée come The Singing Fisherman and The Rowley Trio, cambiando poi il nome in Johnny Horton and The Road Runners.
Alla fine del 1951, Horton appare regolarmente nel programma “Lousiana Hayride”, quindi decide di trasferirsi dalla California a Shreveport, in Lousiana.
Tuttavia, il posto non è proprio fantastico e, complici anche i continui concerti a giro, sua moglie si scoccia, torna a Los Angeles e chiede il divorzio.
Anche Robison tronca ogni legame con Horton quando diviene il manager di Jim Reeves.
Per fortuna, durante il 1952, il leggendario Hank Williams si ricongiunge al cast della Hayride e diviene una sorta di mentore per Horton.
Dopo la morte di Williams alla vigilia di Capodanno del 1952, Horton si imbrocca la sua vedova, Billie Jean (anche lei cantante), e la coppia si sposa nel settembre del 1953.
Sebbene abbia un lavoro regolare alla Hayride, la carriera discografica di Horton stenta a decollare: nessuno dei suoi dischi per la Mercury vende, e il rock’n’roll sta cominciando a cambiare i gusti del pubblico e ad aggiudicarsi quote sempre più ampie del mercato discografico.
Le fortune di Horton cambieranno nella seconda metà del 1955, quando assume il manager di Webb Pierce, Tillman Franks, e lascia la Mercury.
Franks lo aiuta ad assicurarsi un contratto con la Columbia Records alla fine del 1955.
Il cambiamento dell’etichetta discografica è un toccasana per la carriera di Johnny.
Alla sua prima session per la Columbia, registra "Honky Tonk Man", il suo primo singolo per l'etichetta e pezzo che diventerà poi un classico tonk honky.
Alla sessione partecipano il grande Grady Martin alla chitarra e Bill Black, all’epoca bassista di Presley.
Nella primavera del 1956, la canzone raggiunge la top ten e Horton è sulla buona strada per diventare una star.
"Honky Tonk Man" è abbastanza spigoloso da far apprezzare Horton dalla parte più orientata al country del pubblico rockabilly.
Col suo grande cappellone da cowboy (per nascondere la sua stempiatura), diventa uno dei set più popolari dal vivo e colleziona altri tre singoli di successo ("I'm a One-Woman Man", "I'm Coming Home", "The Woman I Need"), l’anno successivo.
Tuttavia le hit finiscono con la stessa rapidità con cui sono arrivate; nella seconda metà del 1957 e il 1958, non entra mai in classifica.
Horton risponde ripulendo i suoi pezzi dal rockabilly, che sta iniziando a perdere il favore del pubblico.
Nell'autunno del 1958, fa capolino nella Top Ten con "All Grown Up", ma è solo quando la ballata "When It's Springtime in Alaska (It's Forty Below)" arriva nelle classifiche all'inizio del 1959 che Horton raggiunge veramente la notorietà.
La canzone si adatta perfettamente alla moda del periodo che richiede storie popolari che hanno sempre più successo alla fine degli anni '50.
Il suo successo ispira il suo singolo successivo, "The Battle of New Orleans".
Tratto da un album di Jimmie Driftwood del 1958, la canzone è una ballata storica come "When It's Springtime in Alaska", ma molto più divertente.
Il pezzo ha un successo eccezionale, sfondando le classifiche nazionali, dove si piazza al numero uno per sei settimane.
Dopo queste hit, Horton si concentra unicamente sulle canzoni storiche: "Johnny Reb" diviene un successo nell'autunno del 1959, e "Sink the Bismarck" altrettanto nella primavera del 1960, seguito da "North to Alaska" numero uno nell'autunno del 1960.

Johnny Horton9All'incirca all'uscita di "North to Alaska", Horton sostiene di avere presagi di sventura.
Pensa che morirà prematuramente e purtroppo, le sue premonizioni si avvereranno...
Il 4 novembre 1960, subisce un incidente automobilistico guidando verso casa a Shreveport dopo un concerto ad Austin, in Texas, in compagnia del suo fido chitarrista Tommy Tomlinson e del bassista Tillman Franks.
Un camionista ubriaco che arriva dalla corsia opposta, prende in pieno la macchina.
Tomlinson riporta varie fratture ad una gamba (in seguito gliela dovranno amputare), Franks delle ferite alla testa e il camionista una frattura e diverse lesioni minori.
Horton è ancora vivo dopo lo scontro ma muore nel tragitto per arrivare all'ospedale
Sebbene sia scomparso così giovane, ancora all'inizio della sua carriera, Horton ha lasciato dietro di sé un'eredità che si è dimostrata fondamentale.
Innumerevoli artisti ripropongono continuamente i suoi pezzi e gli echi delle sue canzoni si possono ancora ascoltare nei locali dove fanno “musica di tutti e due i generi, il country e il western”.
Speriamo che ora tu sia da qualche parte a berti una birra col tuo vecchio amico Johnny Cash; e anche con Hank Williams.
Tanto, a quest’ora, per la storia della vedova, ti avrà ormai perdonato…
Tanti auguri, Johnny!

“I'm a honky tonk man and I can't seem to stop
I love to give the girls a whirl to the music of an old jukebox
But when my money's all gone I'm on the telephone
Hollerin' hey hey mama can your daddy come home
I'm living fast and dangerously but I've got plenty of company
When the moon comes up and the sun goes down
That's when I want to see the lights of town
Cause I'm a honky tonk man
I'm a honky tonk man…”
Johnny Horton – Honky Tonk Man

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