“Sarò anche riconoscibile ma la gente spesso non sa neanche il mio nome”.
In questa sua frase c’è racchiusa l’essenza stessa della sua carriera (e di quella di tanti altri bravi caratteristi).
Stiamo parlando, cari amici dei Mutzhi Mambo, dell’onnipresente ED LAUTER, una delle “facce” più celebri di Hollywood!
Ed Lauter è stato uno dei caratteristi più incisivi della storia del cinema: alto, volto spigoloso, faccia da stronzo, immancabile ghigno di sghembo (un po’ il suo marchio di fabbrica), sguardo da cobra, Lauter, nella sua lunga carriera, si era specializzato in ruoli da duro, da gangster, da pezzo di merda…
Ma era un attore estremamente versatile e, nella miriade di film e telefilm da lui interpretati, ha fatto davvero di tutto...
Era considerato uno degli attori “che creano la svolta", uno di quelli che quando si presentano a un certo punto del film, sono capaci di dare una svolta alla trama, facendole prendere una direzione diversa.
Certo è che le parti da carogna gli riuscivano particolarmente bene!
Fra i suoi ruoli memorabili, ci sono:la brutale guardia carceraria nel film “L'altra sporca ultima meta”, con Burt Reynolds, il viscido benzinaio nell'ultimo film di Alfred Hitchcock, “Complotto di famiglia”, il violento poliziotto che anziché catturare i criminali li uccideva in “ll giustiziere della notte 3” di Michael Winner…
Niente da dire, come villain, il nostro Ed era impagabile!
Edward Matthew Lauter II nasce il 30 ottobre 1938 a Long Beach, New York, figlio di Edward Matthew Lauter e Sally Lee, un’attrice e ballerina di Broadway degli anni ‘20.
La famiglia è di origini tedesche e irlandesi.
Dopo essersi diplomato, si specializza in letteratura inglese al scollege (dove si era messo in mostra anche come valente giocatore di basket) e consegue la laurea nel 1961 presso la Long Island University.
Si arruola e per due anni rimane nell'esercito degli Stati Uniti.
Il primo ruolo relativo alla recitazione del nostro è una piccola parte nella produzione di Broadway “The Great White Hope”, un dramma di pugilato, nel 1968; prima di allora, aveva fatto solo il cabarettista comico.
Il suo debutto sullo schermo è in un episodio del 1971 della serie televisiva “Mannix”, mentre il suo primo ruolo cinematografico è nel western “I Magnifici 7 cavalcano ancora”, di George MC Cowan, nel 1972.
Lo stesso anno è nel cast del poliziesco “I nuovi centurioni” (1972), di Richard Fleischer, del noir “La morte arriva con la valigia bianca”, di Robert Culp, del western “Cattive compagnie” (1972), di Robert Benton, del fantascientifico “La notte del furore”, di George C. Scott.
Del 1973 si segnalano il cupo dramma “La terra si tinse di rosso”, di Richard C. Sarafian, e il giallo “L’Uomo di Mezzanotte”, di e con Burt Lancaster, mentre l’anno successivo si fa valere nel tesissimo “Quella sporca ultima meta”, di Robert Aldrich e, nel 1975, nell’ottimo sequel “Il braccio violento della legge 2”, di John Frankenheimer, e nel western “Io non credo a nessuno”, di Tom Gries.
Recita con Bruce Dern, Barbara Harris, Karen Black e William Devane nel l’ultima pellicola del maestro Alfred Hitchcock, “Complotto di Famiglia” (1976).
Hitchcock rimane talmente impressionato da Lauter che gli chiede di interpretare un ruolo importante nel romantico thriller di spionaggio che ha in programma come prossimo film: ma la malattia del regista e la sua morte nel 1980, lasceranno questo progetto irrealizzato.
I film in cui Lauter appare sono veramente troppi, tanto che citarli tutti diventerebbe una lista della spesa.
Vi diamo giusto un po’ di titoli.
“King Kong” (1976), “Sfida a White Buffalo” (1977), “Magic” (1978), “Caccia Selvaggia” (1981), “Timerider” (1982), “Cujo” (1983), “Lassiter lo scassinatore” (1984), “Il Giustiziere della notte 3” (1985), “Codice Magnum” (1986), “Nato il 4 luglio” (1989), “L’ombra di mille soli” (1989), “La avventure di Rocketeer” (1991), “Scomodi Omicidi” (1996), “Stars hippie Troopers 2” (1997), “L’altra sporca ultima meta” (2005), “Caccia Spietata” (2006), e The Artist (2011).
Le apparizioni televisive di Lauter includono il ruolo dello sceriffo Martin Stillman nella serie di “Alla conquista del West” e le ospitate su “The New Land”, “Le strade di San Francisco”, “Psych”, “X-Files”, “Kojak”, “A-Team”, “La Signora in Giallo”, “Miami Vice”, “Magnum, PI”, “Booker”, “Streghe”, “Highlander: la serie”, “Law & Order”, “Star Trek: The Next Generation”, “The Equalizer”, “The Waltons”, “CSI”, “Grey Anatomy” e “ER”.
Lauter è stato memorabile in uno dei suoi rari ruolo di protagonista del detective privato Bud Delaney nel film televisivo della NBC del 1975 "Last Hours Before Morning".
Si sposa cinque volte e ha quattro figli dai diversi matrimoni.
L’ultimo film da lui interpretato, che uscirà postumo nel 2014, è l’horror “The Town That Dread Sundown” diretto da Alfonso Gomez-Reyon, in cui veste ancora una volta i panni di uno sceriffo.
Il 16 ottobre 2013, due settimane prima del suo 75 ° compleanno, Lauter muore per un mesotelioma, una forma rara di cancro, che gli era stato diagnosticato cinque mesi prima, a maggio.
Dopo la sua morte, la famiglia di Lauter intenta una causa per omicidio nei confronti di molte famose compagnie di trasmissione, automobilistiche e manifatturiere per aver esposto Lauter all'amianto, considerato la causa che lo ha portato al decesso.
Non sono bastati indiani, secondini, delinquenti, gangster, alieni e quant’altro: per far fuori uno come Lauter c’è voluto l’amianto delle centinaia di set che ha calpestato.
Quello sì che gli è risultato fatale!
Per una volta ha trovato qualcosa più carogna di lui…
Onore a Ed Lauter!
“Mi piacciono quei ruoli negativi. Lee Marvin una volta mi ha detto: "Quando giochi pesante, ogni tanto cerca di portare il pubblico un po’ dalla tua parte. Poi penseranno: "Aspetta un attimo, non è così cattivo... hai visto come ha accarezzato quel cane?".
Ed Lauter