27 luglio
L'ALMANACCO PULP dei Mutzhi Mambo 
Di solito non siamo nazionalisti, anzi il nazionalismo in genere ci sta parecchio sulle palle. Ma come non essere orgogliosi di un figlio della patria come ADOLFO CELI? La faccia a carogna per eccellenza, il criminale veramente pericoloso, il boss che non vorresti mai avere, né sul lavoro né nella mala, il suocero che ti distrugge l'autostima...tutto questo esprimeva il suo ghigno sardonico e feroce, il suo sprezzante giudicare con lo sguardo. Nato vicino a Messina il 27 luglio del '22, essendo figlio di un senatore del regno, girò parecchio da piccino; dopo le prime esperienze cinematografiche con Zampa e Comencini, emigrò in Brasile, dove divenne uno sperimentatore teatrale e filmico (in terra Carioca è tuttora considerato uno dei registi più influenti e innovatori...). La svolta con le parti in "L'uomo di Rio", a fianco del simpatico Jean Paul Belmondo, e soprattutto in "Agente 007 Thunderball: Operazione tuono", nei panni del mefitico guercio Emilio Largo, parte che gli darà fama internazionale. Tornato in Italia, prestò la sua faccia da stronzo in diverse egregie produzioni come "Colpo maestro al servizio di Sua Maestà britannica", l'ipercult "Diabolik" di Mario Bava, il bel noir "Un detective" con Franco Nero, "La mala ordina" di Ferdinando Di Leo, "Genova a mano armata", "Holocaust 2000", e tante altre perle... È morto a Siena nel 1986 per un attacco cardiaco. Ha lavorato pure con Frankenheimer, Reed, Buñuel, ma è inutile prenderla troppo alla larga, per noi sarà sempre lo spietato Lord James Brooke, l'acerrimo nemico di Sandokan, e soprattutto il megacinico professor Sassaroli nella trilogia di "Amici Miei"...

"Non si deve mai andare in Germania, Paolo."
Professor Sassaroli/ Adolfo Celi - Amici Miei Atto II

Adolfo Celi