13 aprile 
L'ALMANACCO PULP dei Mutzhi Mambo 
Rock'n'roll come se piovesse, cari amici dei Mutzhi Mambo, col mitico piano di JOHNNIE JOHNSON, il "vero" Johnny B. Goode! Sono passati pochi giorni dalla scomparsa di Chuck Berry ed oggi vogliamo celebrare il suo pianista, uno dei creatori del suono "tipico" del rock'n'roll. Deve essere stata dura avere a che fare per più di vent'anni con Berry (tutticonoscevano il suo caratterino e la sua proverbiale avarizia) e questo, per noi, segna un altro punto a favore del nostro Johnson. Se poi consideriamo come è finita fra i due, a colpi di carte bollate e sentenze per i diritti... Potrebbe cogliere la tristezza ma il rock'n'roll non può mai mettere tristezza! Johnnie Clyde Johnson è nato l'8 luglio del 1924 a Fairmont, West Virginia. Autodidatta, ha iniziato a suonare il pianoforte a soli quattro anni. Crescendo è diventato appassionato di Earl Hines e Meade Lux Lewis, che sono le sue principali fonte di ispirazione. Durante la seconda guerra mondiale si unisce al Corpo dei Marines degli Stati Uniti e diventa un membro della orchestra jazz all-serviceman di Bobby Troup, i Barracudas. Dopo il servizio, si trasferisce a Detroit, Illinois e poi a Chicago, dove suona con molti artisti di rilievo, tra cui Muddy Waters e Little Walter. Va a vivere a St. Louis, Missouri, nel 1952, e fonda subito un gruppo jazz e blues, il Sir John Trio, con il batterista Ebby Hardy e il sassofonista Alvin Bennett. I tre hanno un ingaggio regolare al Cosmopolitan Club, a East St. Louis. La vigilia di Capodanno 1952, Bennett viene colto da un ictus e non può suonare. Johnson, alla ricerca di un sostituto dell'ultimo minuto, chiama un giovane chitarrista di nome Chuck Berry. Johnson sapeva che, pur essendo bravino, a causa della sua inesperienza, sarebbe probabilmente uno dei pochi musicisti liberi per la vigilia di Capodanno. Anche se poi come esecutore era francamente limitato, Berry aggiunge la voce e la sua innata abilità come showman al gruppo. Bennett, dopo il colpo, non è piu in grado di suonare e quindi Johnson assume Berry come membro permanente del trio. Berry prende uno dei loro brani, una rielaborazione della versione di Bob Wills di "Ida Red", e, nel 1955, lo manda alla Chess Records che apprezza. Ben presto il trio va a Chicago a registrare "Maybellene" e "Wee Wee Hours" - una canzone che Johnson suonava da anni come strumentale per anni - per i quali Berry scrive rapidamente i testi. Berry firma come solista per l'etichetta, e Johnson e Hardy entrano nell'affare come membri della sua band. Johnson pensava che quella fosse la soluzione migliore... Nel corso dei successivi 20 anni, i due collaborano a molte delle canzoni di Berry, tra cui "School Days", Roll Over Beethoven", "Carol", e "Nadine". La canzone "Johnny B. Goode" è proprio un omaggio a Johnson: il titolo si riferisce al comportamento di Johnson quando alza troppo il gomito! Johnson era noto infatti per essere un alcoolizzato. Berry, una volta chiese ai componenti della sua band di non bere mentre erano in macchina: per tutta risposta, Johnson e gli altri rispettarono la richiesta mettendo semplicemente la testa fuori dal finestrino e continuando a trincare come se niente fosse. Johnson ha poi negato la storia ma ha ammesso che era solito guidare ubriaco. Johnson fu costretto a smettere definitivamente di bere nel 1991, dopo aver quasi subito un ictus sul palco, mentre suonava con con Eric Clapton. Berry e Johnson suonano e vanno in tour insieme fino al 1973 ma ogni tanto si ritrovano sullo stesso palco fino alla morte di Johnson nel 2005. Oltre a scrivere canzoni e suonare con Chuck Berry, Johnson ha collaborato con molti artisti fondamentali della scena blues e rock'n'roll. È stato il leader della sezione ritmica di Albert King durante il periodo più prolifico e musicalmente significativo del chitarrista. Johnson è stato anche uno dei pilastri della scena blues di St. Louis. Nei primi anni '80 è membro dei Sounds of The City con Larry Thurston, il bassista Gus thornton, e il chitarrista Tom Maloney .. Johnnie suona in tutta St. Louis con Tommy Bankhead, Oliver Sain, e molti altri artisti. Johnson riceve i dovuti onori quando suona nel concerto di Chuck Berry ripreso nel documentario "Hail! Hail! Rock 'n' Roll", uscito nel 1987. Si distingue per la performance e stringe un bel legame di amicizia con Keith Richards, Eric Clapton, e Steve Jordan. Il successo del film ha contribuito a far tornare headliner Johnson, che in quel periodo, per campare, faceva l'autista di autobus a St. Louis. Registra proprio quell'anno il suo primo album da solista, "Blue Hand Johnnie" e torna a fare tour in tutto il mondo. Eric Clapton lo assume come attrazione per i suoi annual blues alla Royal Albert; Keith Richards lo inserisce nei suoi Xpensive Winos. Johnson pubblica dischi prodotti da Keith Richards, Jimmy Vivino, e Al Kooper. Nel1994 suona nel singolo della Southern rock band Kentucky Headhunters, "Sunday Blues". In seguito è con John Lee Hooker, Bo Diddley e George Thorogood nell'album registrato dal vivo nel 1995 "Thorogood live". Nel 1996 e nel 1997, Johnson fa un tour con la band di Bob Weir, i "Ratdog" e nel 1997, fonda il San Carlo Blues Trio con Raymond Cantrell e Stevie Lee Dodge. La biografia di Johnson, "Father of Rock and Roll: The Story of Johnnie B. Goode Johnson", viene scritta da Travis Fitzpatrick, e pubblicata nel 1999. Come triste corollario alla carriera, nel novembre 2000, Johnson cita Berry, in merito ai crediti come co-compositore per decine di canzoni, tra cui "No Particular Place to Go", "Sweet Little Sixteen", e "Roll Over Beethoven", che Berry si era accreditato da solo. Il caso è stato archiviato in quanto troppi anni erano passati da quando le canzoni contestate erano state scritte e pubblicate... l'ultima beffa a "Jonnhy B. Goode"! Il suo ultimo album, "Johnnie Be Eighty. And Still Bad!", viene registrato a St. Louis alla fine del 2004, ed è composto da tutti i brani originali (scritti con il produttore, Jeff Alexander), una prima assoluta per Johnson. L'album è stato pubblicato la stessa settimana della sua morte, nel mese di aprile del 2005. Johnson muore per una malattia renale e le conseguenze di una forte polmonite il 13 aprile 2005. È sepolto nel cimitero nazionale di Jefferson Barracks, a St. Louis. Con lui se n'è andato non solo un grande pianista, ma un pezzo (e bello grosso!) di storia della musica contemporanea... grande Johnnie, speriamo che, almeno in cielo, farai pace con Chuck e possiate fare insieme una grande session di rock'n'roll "paradisiaco". O forse è più probabile che sarà un bel concerto "infernale". Sai com'è, trattandosi di rock'n'roll...

"Deep down Louisiana close to New Orleans
Way back up in the woods among the evergreens
There stood a log cabin made of earth and wood
Where lived a country boy named Johnny B. Goode
Who never ever learned to read or write so well
But he could play the guitar just like a ringing a bell
Go go
Go Johnny go
Go
Go Johnny go
Go
Go Johnny go
Go
Go Johnny go
Go
Johnny B. Goode
He used to carry his guitar in a gunny sack
Go sit beneath the tree by the railroad track
Oh, the engineerswould see him sitting in the shade
Strumming with the rhythm that the drivers made
People passing by they would stop and say
Oh my that little country boy could play
Go go
Go Johnny go
Go
Go Johnny go
Go
Go Johnny go
Go
Go Johnny go
Go
Johnny B. Goode
His mother told him "Someday you will be a man,
And you will be the leader of a big old band.
Many people coming from miles around
To hear you play your music when the sun go down
Maybe someday your name will be in lights
Saying Johnny B. Goode tonight."
Chuck Berry - Johnny B. Goode

Johnnie Johnson