24 gennaio
L'ALMANACCO PULP dei Mutzhi Mambo 
Il più grande di tutti, cari amici dei Mutzhi Mambo, JOHN BELUSHI è stato il più grande di tutti! Inchiniamoci rispettosamente, nell'anniversario della sua nascita, al più grande personaggio della storia dello spettacolo americano! E questo a prescindere dai film (pochi) che ha fatto. John Belushi infatti aveva in se la "potenza" per essere il più grande e lo sarebbe stato, in tutti i campi, se la malasorte (e le cattive abitudini...) non ce lo avessero portato via troppo presto! E i "Blues Brothers" hanno avuto il merito di rilanciare la visceralità del Rhythm and blues in un epoca in cui la musica si faceva sempre più sintetica. E i "Blues Brothers" sono uno dei film più "ganzi" di sempre! E i "Blues Brothers" erano trooopo fighi col completo scuro! E questo principalmente per merito di John Belushi! John Adam Belushi naque a Chicago, il 24 gennaio del 1949. Il padre era un immigrato albanese che nel 1934, all'età di sedici anni, decise di emigrare negli Stati Uniti, a Chicago, dove, partendo da semplice commesso, pochi anni dopo aprì due ristoranti; la madre era una farmacista statunitense nata ad Akron, nell'Ohio, nel 1922, figlia a sua volta di immigrati albanesi giunti negli States nel 1915. John aveva una sorella più grande di 12 anni e due fratelli più piccoli: James Adam Belushi o "Jim" (più piccolo di 5 anni), e William Adam Belushi. Riguardo alla religione, la famiglia Belushi (compreso lo stesso John) rimase sempre fedele alla Chiesa Ortodossa d'Albania. L'infanzia di John fu tutto sommato felice; a scuola, i suoi compagni sapevano che suo padre non era americano, vista la sua carnagione leggermente scura ma questo non rappresentò mai un problema. All'età di 6 anni, John si trasferì con la famiglia a Wheaton, un'area metropolitana della Contea di DuPage distante circa 40 km da Chicago, dove il padre aprì i due ristoranti: in un primo momento per John fu molto difficile adeguarsi alla nuova vita a Wheaton, ma col tempo divenne sempre più facile e già dalle elementari il piccolo Belushi aveva il piacere di fare scherzi agli adulti per far ridere i suoi amici. Nel 1963 entrò nella prestigiosa Wheaton Central High School e la sua vita ebbe un decisivo sviluppo. John si fidanzò a 15 anni con la sua futura moglie Judy Jacklin, che era sua amica dalle elementari. Sempre al liceo John coltivò appieno tre grandi passioni: il football, la batteria e il teatro. Giocava a football sin da piccolo e non ci mise molto a farne una passione. Al liceo il suo talento per questo sport si fece ancora più acceso, tanto che venne nominato capitano della sua squadra. John nutriva anche una profonda passione per la musica: a 12 anni cominciò a prendere lezioni di batteria e si dimostrò talentuoso anche nel canto. Era fan di Elvis Presley e dei Rolling Stones. L'estro di far ridere lo portò a essere protagonista in tutte le commedie della scuola dove intratteneva tutti improvvisando. La sua dote era talmente evidente che il suo professore di recitazione e il preside della scuola convinsero e spinsero John a intraprendere la carriera di comico. Visto che il professore e sua moglie lavoravano in un teatro estivo di Chicago, John si convinse nel tentare un provino e saggiare il risultato. Ci andò proprio col suo insegnante, che rimase in macchina per non influenzarlo con la sua presenza. Già mezz'ora dopo John fu accolto nella compagnia a braccia aperte. Il padre non fu molto contento della scelta poiché avrebbe preferito che si occupasse degli affari di famiglia (John era già aiuto-cameriere). Nel 1967 John prese il diploma e quindi cominciò a dedicarsi più seriamente al teatro. Lo Shawnee, come teatro, era funzionante solo d'estate, ma in questo periodo veniva dato un nuovo spettacolo ogni giorno, e John vi partecipò attivamente fino al 1971. Per lui a un certo punto arrivò un'occasione da non perdere: gli furono offerte due borse di studio per il football e il teatro al DuPage College a Chicago, dove però non poté partecipare ai normali corsi per i suoi voti troppo bassi; gli si era presentata la possibilità di diventare allenatore di football e lui l'aveva persa... Provò in seguito anche con la University of Winsconsin-Whitewater, ma la lasciò in anticipo convinto di voler dedicarsi al teatro, ormai l'unica passione che gli era rimasta e dove godeva di grande popolarità proprio grazie allo Shawnee. Qui divenne un attore professionista: conobbe tutte le sfumature della commedia, imparò l'arte della satira e della parodia, confermando il piacere che aveva sin da piccolo nel far ridere la gente. Nell'estate del 1968, mentre John era al college, a Chicago erano arrivate le conseguenze della Guerra del Vietnam e con essa la repressione dei movimenti studenteschi, che in quel periodo manifestavano contro la "sporca guerra". Molti studenti furono presi a manganellate e uno di questi era John Belushi che, dopo esperienze come queste, divenne molto attivo politicamente. Nacque così l'idea di mettere su un trio comico denominato "West Compass Players", nome preso dal reale gruppo teatrale di Chicago "Compass Players" e l'appellativo "West" stava a significare che venivano tutti e tre da quartieri occidentali (era anche una tattica per fare soldi durante l'anno, visto che lo Shawnee era un teatro funzionante solo d'estate). Il trio era composto da John, da Tino Insana e da Steve Beshekas, che erano entrambi suoi amici d'infanzia e dei quali Tino Insana diventò un comico come John. John trovò un locale dove esibirsi con il trio e ogni venerdì e sabato i tre davano in questo locale uno spettacolo nuovo: i loro spettacoli traevano ispirazione dalla stampa e dalla compagnia teatrale "Second City", dove poi John entrerà. All'inizio del 1971 si presentò per il trio l'occasione di fare un provino alla compagnia teatrale "The Second City", con sedi a Chicago, Toronto e Los Angeles: l'idea fu del regista dello show Bernie Salhins che, accortosi di come il trio in quasi ogni sua esibizione rubava le idee a loro, pensò di ingaggiarli nella sua troupe. Il suo provino fu fantastico: non solo fece impazzire Bernie Salhins, ma venne immediatamente integrato nella compagnia principale. Fu poi preso l'intero trio nella troupe, ma solo John era piaciuto veramente: già nel febbraio 1971 era un membro integrante della troupe e subito si fece molto notare con la sua forte personalità. Su "The Second City" Belushi fu un membro decisivo, fortissimo e rivoluzionario: fu John a renderlo una continua commedia (prima le recite erano composte da opere classiche, filosofiche e letterarie). Cominciò proprio qui il suo repertorio di personaggi, che in seguito divenne una specie di marchio di John: portò un'ondata d'aria nuova alla troupe, col suo nuovo stile di comicità che fonde musica e commedia e poi, vista la scarsità di copioni, sviluppò una grandiosa abilità nell'improvvisazione, cosa che andò a suo vantaggio. Lo scopo dello show era inoltre quello di lanciare nel cinema i nuovi attori con i loro personali stili di comicità: Belushi conobbe comici come Joe Flaerthy, Bill Murray, John Candy e Brian Murray, che erano lì in quel momento. Tuttavia, rimase nello show solo 3 anni, poiché nell'ottobre del 1972 Tony Hendra, editore della rivista di New York "National Lampoon", gli offrì una parte nello show che a breve avrebbe dovuto dirigere: "National Lampoon's Lemmings", una parodia del Festival di Woodstock che, invece di avere come slogan "tre giorni di pace e musica", aveva "tre giorni di musica, pace e morte". È in questo periodo che John comincia ad assumere droga (soprattutto cocaina). Vista la popolarità raggiunta, apparve molte volte in copertina della rivista Rolling Stone e di People. Il 1975 è l'anno in cui John lascia la "National Lampoon" per dedicarsi a uno show molto più innovativo: il leggendario "Saturday Night Live". Quindi si trasferisce a Los Angeles; il 31 dicembre 1976 si sposò con la sua vecchia fidanzata da quando aveva 15 anni. A Toronto Belushi conosce Dan Aykroyd, con il quale instaura un solido rapporto lavorativo e una profonda amicizia: negli anni dal 1975 al 1979 la coppia sarà protagonista del cast originale del "Saturday Night Live", il programma che ha rivoluzionato la televisione americana. Belushi è considerato da molti il massimo della comicità della fine degli anni settanta: i personaggi che interpretava erano circa 49 solo al "Saturday", in più c'erano quelli dei film. In tutto erano quasi 60 personificazioni, la maggior parte dei quali erano caricature di famosi personaggi nel campo musicale (come Cocker o Lennon), o anche famose personalità politiche (come il diplomatico statunitense Henry Kissinger), fino a grandi personaggi storici (come Ludwig Van Beethoven, Herman Goering, Benito Mussolini, Adolf Hitler o Gandhi). La sua fama raggiunse l'apice. Con comici come Bill Murray, Gilda Radner, Chevy Chase, Jane Curtin, Eric Idle, Steve Martin e soprattutto Dan Aykroyd organizzava saghe e lunghe recite in diretta alla NBC, molto spesso scritte da Aykroyd (a volte anche dallo stesso John) che, in diversi casi, facevano la parodia di famosi film del tempo, usando i personaggi preferiti di John. Del resto il suo vero talento era la parodia: rimasta famosa è la saga che fa la parodia del film "La febbre del sabato sera", intitolata "Samurai Night Fever", in cui Belushi faceva John Travolta come "Samurai". I due suoi personaggi davvero di spicco erano "Il Samurai Futaba" e "Joliet Jake Blues". Queste imitazioni segnarono davvero la carriera di John Belushi, a cominciare dal Samurai Futaba: fu il suo primo personaggio davvero famoso e già pochi mesi dopo essere entrato nella troupe, compariva un episodio intitolato "Samurai Hotel", in cui faceva - sempre nel ruolo del Samurai - l'incaricato alla reception in un hotel, il quale si metteva a combattere col machete contro un suo amico per portare le valigie di un cliente lì fermo e impaziente. Molte altre saghe rimaste famose, brevi e lunghe, come "Samurai Dry Cleaners" o "Samurai Delicatessen". In tutto, le puntate in cui John comparì nei 5 anni furono 88 in cui lui era protagonista, 367 in cui era solo partecipe e 16 di queste solo nel ruolo del Samurai. Il "Samurai" fu anche presentato nel 1976 come cantante e chitarrista in un concerto di Frank Zappa. Il cantante Joe Cocker invece, era imitato da John sin dalla Second City, aveva avuto successo su Lemmings e alla SNL ne tenne 5 personificazioni: tutti quelli che lo vedevano affermavano che il movimento delle mani, della faccia e di tutto il resto del cortpo era esattamente uguale a quello del cantante, atteggiamento poi esagerato per farne la caricatura. Il personaggio di Joliet Jake Blues invece è legato al personaggio di Elwood Blues, il fratello interpretato da Dan Aykroyd e la Blues Brothers Band. La creazione di questi due personaggi, completamente vestiti di nero compresi occhiali e cappelli, risale al 1978. Tutto cominciò quando (durante le riprese di "Animal House"), Dan Aykroyd con John e sua moglie andarono a un concerto nell'Oregon. John ne rimase entusiasta e da allora si appassionò alla musica blues. Poi i due riascoltarono dei vecchi dischi cercando di risuonarli con buoni risultati. Inventarono un costume che mettesse in risalto la serietà del blues: un abito del tutto in nero, con occhiali e cappello. Volendo trasformare questa idea in uno sketch per vedere l'effetto, il 22 aprile 1978 comparvero per la prima volta in TV come Jake ed Elwood Blues. Misero insieme una band con vari noti musicisti chiamata Blues Brothers Band e prepararono la serata. Lo sketch durava pochi minuti, ma a questo ne seguirono altri e altri ancora facendo raggiungere ai due un inaspettato successo. Sin dal 1978 e soprattutto in quell'anno si aprì per John e la Blues Brothers Band un intensissimo periodo di spettacoli musicali in diretta. I Blues Brothers furono invitati agli anfiteatri di San Francisco, New York, San Diego e Los Angeles. In queste città la band si spostò per tutti gli Stati Uniti tenendo lunghi concerti in diretta TV la sera. Tutte le musiche eseguite furono poi incise negli album. Stranamente a John non fu offerto di fare nessun film fino al 1977, nonostante la sua ormai acquisita fama. Una piccola parte l'aveva già fatta col cast del "Saturday" nel film musicale, parodia dei Beatles, "All You Need Is Cash": un film di soli 75 minuti diretto da Eric Idle e Gary Weis, dove John, che compare solo in due brevi scene, ha il ruolo del promotore finanziario più temuto al mondo e le uniche frasi rassicuranti che diceva erano davanti allo specchio. Poco dopo fu la volta di "Animal House", film girato in sole quattro settimane alla fine del 1977. Interpreti esordienti come Tom Hulce, Stephen Furst, Bruce McGill non avevano fatto quasi nessun film e con questo sfondarono; l'unico attore che faceva eccezione era Donald Sutherland. Il ruolo di John è famoso: lo svogliatissimo e combinaguai John Blutarsky (detto "Bluto"), capo delle matricole del gruppo Delta nel noto Faber College in Pennsylvania. Film da enormi incassi e oggi ancora famoso che ha inaugurato la serie goliardica pecoreccia , che al tempo fu al primo posto come commedia americana. Nell'agosto del 1977 a John Belushi era stato offerto di partecipare a una commedia western interpretata e diretta da Jack Nicholson: "Verso il Sud", che non ebbe successo. Scarso successo pure per "Old Boyfriends - Il compagno di scuola", dove pure ebbe una sostanziosa parte, con Talia Shire e Keith Carradine. A incassare invece una somma decisamente più alta fu invece il film "1941: Allarme a Hollywood", uscito nel dicembre 1979, il cui guadagno però non soddisfece il regista Steven Spielberg. Il film, che si fa guardare solo per Belushi, mostra la psicosi bellica e la paura di un attacco giapponese a Hollywood. John è un indimenticabile Wild Bill Kelso, capitano d'aviazione alcolizzato pronto a sconfiggere in solitaria gli invasori giapponesi. Nel 1980 è la volta di "The Blues Brothers", film che non ha certo bisogno di presentazioni...All'inizio sembrò quasi un fiasco ma poi si rivelò in seguito un successo di proporzioni mondiali. Pieno di momenti esilaranti e indimenticabili, il film ha avuto cosi tanto successo anche per le apparizioni di vere teste di serie del Blues e R'n'B: James Brown, Ray Charles, Aretha Franklin, John Lee Hoocker, Cab Calloway....una vera manna per le orecchie! Un cult assoluto e inimitabile. Poi fu la volta di "Chiamami aquila" di Michael Apted, una romantica storia d'amore in cui Belushi fa la parte di un giornalista che per scrivere degli articoli contro un assessore si ritrova su delle montagne con una studiosa di aquile, di cui poi si innamora follemente. Questa fu l'unica pellicola romantica della sua carriera e francamente ne facciamo pure a meno... L'ultimo suo film è la commedia nera "I vicini di casa" di John Avildsen, in cui recita il ruolo del povero Earl Keese, uomo tranquillo che viene sconvolto dall'arrivo dei nuovi pazzi e invadenti vicini Vic (Aykroyd) e Ramona (Cathy Moriarty). Le riprese del film videro un continuo litigio tra il regista Avildsen e John, per motivi di sceneggiatura o di altro genere. Entrambi questi ultimi due lavori non incassarono molto, soprattutto l'ultimo. Probabilmente Belushi pagò il tentativo di allontanarsi dal cliché demenziale e di di dimostrare il suo valore come attore tout court. Le carte c'erano ma doveva fare i conti con la Nera Signora arrivata in forte anticipo. La sera del 4 marzo 1982 andò a una festa presso l'hotel Chateau Marmont a Hollywood: al party erano presenti anche Robert De Niro e Robin Williams. Poche ore prima, aveva prelevato 1500 dollari dal suo manager Bernie Brillstein per comprare una chitarra: acquistò invece un pedale per la sua batteria e col resto una dose di cocaina e una di eroina. Tornò all'hotel la sera e dopo la festa andò nel suo bungalow con la cantante Cathy Evelyn Smith, entrambi ubriachi: lei sbagliò la proporzione tra una sostanza e l'altra (mettendo forse troppa eroina) e con una siringa iniettò lo speedball di cocaina ed eroina a John, il quale subito dopo si mise a letto. La mattina dopo sul tardi il suo amico Bill Wallace lo trovò privo di vita: gli praticò un massaggio cardiaco, senza successo, prima di chiamare un'ambulanza e il suo manager Bernie. Dopo circa mezz'ora di tentativi per rianimarlo, il medico legale dichiarò il decesso. La Smith poco dopo rivelò di aver fatto l'iniezione in stato di ebbrezza: scappò all'estero per poi, nel 1986, tornare negli Stati Uniti e scontare 15 mesi di reclusione. Ma ormai il danno era fatto: nessuno ci renderà il nostro John perché nessuno sarà mai come John...purtroppo!

"Un orologio digitale Timex, rotto. Un profilattico non usato. Uno usato. Un paio di scarpe nere. Una giacca di un abito nero. Un paio di pantaloni di un abito nero. Un cappello, nero. Un paio di occhiali neri. 23 dollari e 12 cents. Firma qua."
Ufficiale del carcere/Frank Oz - The Blues Brothers

John Belushi