11 ottobre
L'ALMANACCO PULP dei Mutzhi Mambo
Uggia per questo plumbeo ottobre? Allora, cari amici dei Mutzhi Mambo, niente di meglio di un frizzante romanzo pulp di ELMORE LEONARD per scacciare il tedio autunnale! Leonard è sempre stato considerato un maestro del dialogo, uno dei suoi tratti distintivi era quello di portare avanti la trama dei suoi libri non tanto attraverso passaggi descrittivi, quanto per mezzo delle conversazioni tra i personaggi. Non a caso la quasi totalità dei suoi libri (fatta eccezione per qualche storia western degli esordi) è scritta in terza persona. Per questo aspetto potenzialmente "cinematografico", infatti, numerosi sono i film tratti dai suoi crime novels (così lo stesso Leonard amava definire le proprie opere), anche se gran parte di tali film non ha saputo ben riprodurre su pellicola il vero spirito dei romanzi originali, fatte salve alcune eccezioni come il bellissimo "Jackie Brown" di Quentin Tarantino (tratto da "Rum Punch, con una meravigliosa Pam Grier) e "Out of Sight" di Steven Soderbergh (per quanto un po ' troppo patinato...). Non è certo un autore estremo, il nostro Leonard, ma quando si tratta di far girare una trama ad orologeria o di costruire dialoghi brillanti, ha pochi rivali. Sebbene nato a New Orleans, l'11 ottobre del 1925, Leonard visse nella città natale solo in tenera età. Nel 1934, dopo aver abitato in moltissime località come Dallas, Oklahoma City e Memphis (il padre lavorava per la General Motors, cercando località idonee all'apertura di nuove concessionarie di auto), la sua famiglia si trasferì a Detroit, città in cui sarebbero stati ambientati moltissimi suoi romanzi, e nei cui sobborghi Leonard risiedette. Di educazione cattolica (e singolari tematiche religiose sarebbero state da lui affrontate in alcuni romanzi come "Imbroglio" e "Il tocco"), nel 1943 si arruolò in Marina e combatté nel Pacifico. Tornato in patria alla fine della guerra, approfittò delle agevolazioni universitarie per gli ex combattenti (il cosiddetto GI Bill), e nel 1950 si laureò in lettere e filosofia all'Università di Detroit. Influenzato da scrittori poco noti in Italia, come Richard Bissell e George V. Higgins, un sostituto procuratore distrettuale di Boston dalla notevole attività di romanziere (suo è il celebrato "Gli amici di Eddie Coyle", un caposaldo della narrativa poliziesca che lo stesso Leonard citava come la sua più grande ispirazione e del quale scrisse la prefazione alla ristampa dell'edizione americana), Leonard lavorò per molti anni in un'agenzia pubblicitaria, alzandosi alle cinque di mattina per scrivere i propri racconti e romanzi prima di recarsi in ufficio. Esordì nel 1951 con un racconto western e ,dal 1951 al 1961, riuscì a piazzarne ben ventinove su una decina di diverse riviste. Il suo primo romanzo, sempre western, è "The Bounty Hunters", pubblicato nel 1953. Solo nel 1967 Leonard decise di lasciare il suo lavoro (dal 1961 si era messo in proprio, aprendo un'agenzia pubblicitaria e fornendo testi per brevi film di carattere promozionale e didattico, anche per l'Enciclopedia Britannica) e diventare scrittore a tempo pieno. Nel 1969, con l'inaridirsi del mercato editoriale in campo western, ritenne arrivato il momento di dedicarsi al crime novel scrivendo "Il grande salto", romanzo che sarebbe riuscito a pubblicare con estrema difficoltà, dopo averlo visto rifiutare da oltre ottanta case editrici. Il grande successo di pubblico giunse solo nel 1985 con il romanzo "Casino", anche grazie a una calorosa recensione di Stephen King. Saltuariamente, però, Leonard tornò alla narrativa "di frontiera" pubblicando qualche sparso racconto e un romanzo western, come "Gunsights", e debuttando nel romanzo storico vero e proprio con "Cuba Libre", ambientato a Cuba tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento. Fra i suoi titoli, a parte quelli già citati, possiamo segnalare i noir " Sfida a Detroit", "Freaky Deaky", "Killshot", "Hot Kid", "Mr Paradise" e "Raylan" (col personaggio dello sceriffo col cappello da cowboy ispiratore della serie TV "Justified"). Ammirato da autori come King, Saul Bellow, Martin Amis, ricercatore meticoloso delle ambientazioni e delle atmosfere dei suoi romanzi (per i cui dettagli si avvalse per molti anni del lavoro del "researcher" Greg Sutter), Leonard era irresistibilmente attratto dalle modificazioni della cultura popolare e dei linguaggi: questo, unito a uno stile spesso ellittico e poco lineare, e a un magistrale uso dei diversi punti di vista, lo rese uno degli autori più difficili da tradurre efficacemente in altre lingue. Leonard si sposò tre volte (l'ultima nell'agosto 1993), e visse per lungo tempo a Bloomfield Hills, una cittadina della Oakland County, nel Michigan. Alla fine di luglio del 2013 lo scrittore venne colpito da un ictus che lo portò poi alla morte, avvenuta il 20 agosto dello stesso anno all'età di 87 anni. Ora non resta che aprire un suo romanzo e aspettare che fuori smetta di piovere....

"Troppo spesso rinunciamo ai piccoli piaceri della vita.
Quando qualcuno ti rompe le palle, ricordati:
servono 42 muscoli per una smorfia di fastidio,
e solo 4 per allungare il braccio e colpire lo stronzo."
Elmore Leonard - Mr Paradise

Elmore Leonard